Papers by Pietro Simone Canale
Annales. Histoire, Sciences Sociales, 2013
Dans une telle perspective, l’approche ne saurait être strictement générique : la « distance past... more Dans une telle perspective, l’approche ne saurait être strictement générique : la « distance pastorale » déborde le roman. Une première partie est ainsi consacrée à une sorte d’archéologie du thème, depuis le petit traité de Jean de Brie, Le bon berger (écrit vers 1379, plusieurs fois édité durant la Renaissance), jusqu’aux œuvres, surtout des poèmes, du temps des « troubles de Religion » ; elle se projette aussi brièvement à la fin du XVIIe siècle, lors de ce qui semble un processus d’éloignement dans la « fable » – l’allusion au Télémaque de Fénelon fait regretter de ne pas avoir poussé au-delà 3 – jusqu’à Jean-Jacques Rousseau, puis à l’imaginaire révolutionnaire (et pas seulement «curial») des « bergeries ». Mais ce qui fait l’unité de la période privilégiée (1565-1635 environ), ce sont bien des « usages » repérés par une « lecture politique », lesquels conjoignent pour un temps « la présentation éthique de questions politiques et protestataires et la condition de plume de l’auteur » (p. 321). La forme pastorale a ceci de particulier qu’elle « produit une représentation qui prend en charge la distance qui la fonde » (p. 322) ; elle réfléchit à sa manière, mélancolique (non à proprement parler utopique, ni exactement uchronique comme a pu le soutenir Thomas Pavel), une écriture de l’histoire, produit de l’exil et de l’étrangeté. Il est difficile de tirer d’une telle méthode, par principe défiante à l’égard des généralités et demandant à être évaluée pour ses apports à chaque cas étudié, une théorie de la « distance » (comme rapport nécessaire de l’époque à ellemême), que l’auteure prend beaucoup de soins à nuancer dans les emprunts qu’elle fait à Paul Ricœur, Michel Foucault, Michel de Certeau, Louis Marin surtout. Mais il est clair qu’elle résiste à l’idée que l’Arcadie, dans sa reprise « dialectique » par les modernes, puisse témoigner de ce qu’Yves Bonnefoy, en introduction à la récente édition du chef-d’œuvre d’Iacopo Sannazzaro 4, nomme « présence », c’est-à-dire – pour la poésie qui selon lui, au risque de l’illusion, en fait son bien propre – différence radicale, donc tension, d’avec l’histoire, le « monde » et ses désordres (mais non refus de la « finitude », comme l’illustre le fascinant tableau de Nicolas Poussin). Ce n’est pas l’« intelligence du poétique » qui l’intéresse, selon la formule d’Y. Bonnefoy, « en sa problé8 7 7 matique éternelle sous les circonstances changeantes » ; c’est l’émergence au contraire très datée, très circonstanciée, d’une forme (la pastorale) et, à travers elle, non la conscience de soi de la poésie, mais celle de l’écrivain, être social, et la « conscience historique » (p. 13) elle-même, à l’œuvre aussi bien dans son propre travail que, par exemple, dans l’écriture de l’Astrée.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
L'autore del saggio ricostruisce la vicenda istituzionale della Suprema Giunta delle Dogane, cost... more L'autore del saggio ricostruisce la vicenda istituzionale della Suprema Giunta delle Dogane, costituita nel Regno di Sicilia alla fine del Settecento, e le fasi di progettazione e attuazione della riforma doganale del 1802. La riforma del sistema doganale marittimo siciliano, approvata da Ferdinando III di Borbone, fu voluta fortemente dalla Giunta e fu elaborata dal procuratore fiscale Giovan Battista Scaglia, figura chiave della vicenda. Il progetto di riforma doganale e la discussione sul ruolo delle dogane si inseriscono all'interno del dibattito sul miglioramento delle sorti dell'economia siciliana, che interesso l'isola tra il Settecento e l'inizio dell'Ottocento. Esso e analizzato all'interno del saggio, perche e parte integrante del dibattito economico europeo del tempo e punto culminante del processo riformatore siciliano iniziato nella seconda meta del Settecento. Sono analizzate nello specifico il contenuto del progetto di riforma e le rifle...
Bookmarks Related papers MentionsView impact
It Il saggio espone i contenuti di due rappresentanze del consultore del governo del Regno di Sic... more It Il saggio espone i contenuti di due rappresentanze del consultore del governo del Regno di Sicilia, Giacinto Dragonetti, inviate negli anni Novanta del Settecento al Consiglio delle Finanze a Napoli per riferire sullo stato delle dogane siciliane e sul lavoro della Giunta delle Dogane di Palermo. I due documenti esprimono il sostegno del consultore alla riforma del sistema doganale e mostrano la situazione economica della Sicilia in un momento di grande trasformazione economica. Dalle relazioni emerge l'orientamento economico e politico di Dragonetti, il quale sottolinea le criticita dell'isola e la mancanza di un intervento del governo. Nei documenti sono descritti lo stato dell'agricoltura, il grado di sviluppo delle arti e del commercio, sono prese in esame le principali voci di produzione, di importazione e di esportazione per l'anno 1795-1796. Alle due relazioni sono allegati dei rapporti sul commercio, sugli introiti delle dogane marittime siciliane e sulle ...
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Itinerari di ricerca storica, 2020
Itinerari di ricerca storica, a. XXXIV-2020, numero 2 (nuova serie) Il saggio espone i contenuti ... more Itinerari di ricerca storica, a. XXXIV-2020, numero 2 (nuova serie) Il saggio espone i contenuti di due rappresentanze del consultore del governo del Regno di Sicilia, Giacinto Dragonetti, inviate negli anni Novanta del Settecento al Consiglio delle Finanze a Napoli per riferire sullo stato delle dogane siciliane e sul lavoro della Giunta delle Dogane di Palermo. I due documenti esprimono il sostegno del consultore alla riforma del sistema doganale e mostrano la situazione economica della Sicilia in un momento di grande trasformazione economica. Dalle relazioni emerge l'orientamento economico e politico di Dragonetti, il quale sottolinea le criticità dell'isola e la mancanza di un intervento del governo. Nei documenti sono descritti lo stato dell'agricoltura, il grado di sviluppo delle arti e del commercio, sono prese in esame le principali voci di produzione, di importazione e di esportazione per l'anno 1795-1796. Alle due relazioni sono allegati dei rapporti sul commercio, sugli introiti delle dogane marittime siciliane e sulle provvigioni degli ufficiali di secrezia.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Itinerari di ricerca storica, 2019
Itinerari di ricerca storica, a. XXXIII-2019, numero 2 (nuova serie) La Suprema Giunta delle Doga... more Itinerari di ricerca storica, a. XXXIII-2019, numero 2 (nuova serie) La Suprema Giunta delle Dogane e la riforma doganale di Giovan Battista Scaglia PIETRO SIMONE CANALE Il dibattito economico siciliano alla fine del Settecento e il ruolo delle dogane A partire dalla seconda metà del Settecento si manifestò in Sicilia l'interesse per i problemi economici dell'isola. Esso fu animato da una generazione di economisti, giuristi e studiosi che, con le loro indagini, riflessioni e proposte di riforma, diedero un contributo scientifico e accademico al coevo dibattito europeo. Tale contributo fu contraddistinto da un autonomo e originale approccio alle teorie economiche del tempo, rifiutandone però le posizioni preconcette e il dottrinarismo, a vantaggio dell'osservazione e dell'attenzione per i problemi di ordine pratico. Tuttavia, esso non fu in grado di mettere definitivamente in discussione il sistema feudale, sebbene ne favorisse la conoscenza e l'analisi degli aspetti peculiari dell'economia siciliana 1. La stagione a cavallo tra la seconda metà del Settecento e i primi decenni dell'Ottocento fu caratterizzata da una consapevolezza che proveniva proprio dall'osservazione e dall'analisi dello stato dell'agricoltura e del commercio, e dal confronto con le «estere nazioni» 2. Nonostante l'indagine fosse rivolta 1 Cfr. L. DE ROSA, Introduzione, in L. BIANCHINI, Storia delle finanze del Regno delle due Sicilie, Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 1971, p. X. Per un inquadramento del dibattito economico in Sicilia: O. CANCILA, Problemi e progetti economici nella Sicilia del riformismo,
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Mediaeval Sophia, 2013
L’elaborato ricostruisce la vicenda della biblioteca dello United States Information Service di P... more L’elaborato ricostruisce la vicenda della biblioteca dello United States Information Service di Palermo. Il centro sorse in città alla fine della Seconda guerra mondiale con lo scopo di informare gli italiani circa i modi di vivere, gli usi e i costumi, le istituzioni americane, e di suscitare consenso intorno alle scelte della politica estera statunitense. Il programma dell'USIS prevedeva l'apertura di biblioteche aperte al pubblico nelle maggiori città italiane. Nel 1945 il governo americano istituì a Palermo una delle prime American libraries in Italia.
Alla fine degli anni Settanta, a causa di forti tagli al bilancio del governo americano, la collezione bibliografica dell’USIS fu donata alla Biblioteca Centrale della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Palermo, affinché fosse mantenuta in vita la biblioteca americana. Nell’elaborato si analizza il patrimonio del fondo librario statunitense oggi conservato presso la Facoltà di Lettere e presso le altre biblioteche cittadine.
***
Paper tells the story of the library of the United States Information Service in Palermo. The center was founded in the town at the end of the Second World War. The aim of USIS was to inform Italians about the ways of life, habits and customs, American institutions, and encourage consensus around the choices of U.S. foreign policy. The program of USIS was intended to open public libraries in most important Italian towns.
In 1945 the U.S. government established in Palermo one of the first American libraries in Italy.
At the end of the Seventies because of deep cuts to the budget of the U.S. government, the books of USIS was donated to the University of Palermo, to keep the American Library alive. This paper analyzes the U.S. book collection.
Keywords: USIS (United States Information Service), library, advertising, DDC (Dewey Decimal Classification), After the Second World War
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Conference presentations by Pietro Simone Canale
La riforma doganale borbonica del 1802 rappresenta per il regno di Sicilia una vera e propria rif... more La riforma doganale borbonica del 1802 rappresenta per il regno di Sicilia una vera e propria riforma fiscale che impone nuove forme di controllo sulla circolazione delle merci. Il periodo della "grande trasformazione" economica dell'isola si contraddistingue anche per la necessità di salvaguardare gli interessi del fisco e regolare quindi la riscossione delle imposte indirette sulla base di definiti e chiari criteri, che ridisegnano l'amministrazione delle dogane marittime siciliane. Il nuovo sistema fiscale del 1802 si impone, quindi, su contesti territoriali eterogenei, modificando pratiche commerciali, di approvvigionamento alimentare e rapporti di forza, generando dinamiche conflittuali per un decennio circa. Emerge quindi una "trasformazione", che necessita dell'uniformità amministrativa e di un maggiore controllo sulla circolazione delle merci a danno della dimensione particolare e locale.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Book Reviews by Pietro Simone Canale
Mediaeval Sophia, 2015
Recensione
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Itinerari di ricerca storica, 2015
Recensione
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Itinerari di ricerca storica, 2015
Recensione
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Itinerari di ricerca storica, 2015
Recensione
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Mediaeval Sophia, 2013
Recensione
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Mediaeval Sophia, 2013
Recensione
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Mediaeval Sophia, 2013
Recensione
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Mediaeval Sophia, 2013
Recensione
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Mediaeval Sophia, 2013
Recensione
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Mediaeval Sophia, 2012
Recensione
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Mediaeval Sophia, 2012
Recensione
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Mediaeval Sophia, 2012
Recensione
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Uploads
Papers by Pietro Simone Canale
Alla fine degli anni Settanta, a causa di forti tagli al bilancio del governo americano, la collezione bibliografica dell’USIS fu donata alla Biblioteca Centrale della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Palermo, affinché fosse mantenuta in vita la biblioteca americana. Nell’elaborato si analizza il patrimonio del fondo librario statunitense oggi conservato presso la Facoltà di Lettere e presso le altre biblioteche cittadine.
***
Paper tells the story of the library of the United States Information Service in Palermo. The center was founded in the town at the end of the Second World War. The aim of USIS was to inform Italians about the ways of life, habits and customs, American institutions, and encourage consensus around the choices of U.S. foreign policy. The program of USIS was intended to open public libraries in most important Italian towns.
In 1945 the U.S. government established in Palermo one of the first American libraries in Italy.
At the end of the Seventies because of deep cuts to the budget of the U.S. government, the books of USIS was donated to the University of Palermo, to keep the American Library alive. This paper analyzes the U.S. book collection.
Keywords: USIS (United States Information Service), library, advertising, DDC (Dewey Decimal Classification), After the Second World War
Conference presentations by Pietro Simone Canale
Book Reviews by Pietro Simone Canale
Alla fine degli anni Settanta, a causa di forti tagli al bilancio del governo americano, la collezione bibliografica dell’USIS fu donata alla Biblioteca Centrale della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Palermo, affinché fosse mantenuta in vita la biblioteca americana. Nell’elaborato si analizza il patrimonio del fondo librario statunitense oggi conservato presso la Facoltà di Lettere e presso le altre biblioteche cittadine.
***
Paper tells the story of the library of the United States Information Service in Palermo. The center was founded in the town at the end of the Second World War. The aim of USIS was to inform Italians about the ways of life, habits and customs, American institutions, and encourage consensus around the choices of U.S. foreign policy. The program of USIS was intended to open public libraries in most important Italian towns.
In 1945 the U.S. government established in Palermo one of the first American libraries in Italy.
At the end of the Seventies because of deep cuts to the budget of the U.S. government, the books of USIS was donated to the University of Palermo, to keep the American Library alive. This paper analyzes the U.S. book collection.
Keywords: USIS (United States Information Service), library, advertising, DDC (Dewey Decimal Classification), After the Second World War