Papers by Francesco Guardiani
L'occasione di questo intervento è la pubblicazione, non più recentissima, delle Opere di Tom... more L'occasione di questo intervento è la pubblicazione, non più recentissima, delle Opere di Tomaso Garzoni, a cura di Paolo Cherchi (1993). La misura del volume , oltre settecento pagine, impone tempi lunghi sia per l'assimilazione di una gran messe di dati testuali che per la necessaria riflessione su di essi. Non ci si può accostare a un autore del genere, e per di più con un'opera che comprende tre quarti del suo corpus, senza sentire l'esigenza di dare un senso alla sua avventura culturale tutt'intera, che si colloca in un momento cruciale della nostra tradizione letteraria, in un affollatissimo secondo Cinquecento ricco di umori e di tendenze nuove ed estreme, con opere di vasta erudizione e larga diffusione. Con buon ritardo, e col proposito di un chiarimento di ordine teorico, raccol-go allora la proposta implicita del Cherchi, organizzando il discorso in questo modo: do una descrizione, svelta per quanto possibile, del volume e quindi delle opere singole ch...
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Il mio primo incontro con Giorgio Fulco risale a una ventina di anni fa, in occasione di un conve... more Il mio primo incontro con Giorgio Fulco risale a una ventina di anni fa, in occasione di un convegno romano. Avevo appena pubblicato la mia prima
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La parola dì piombo: Il peso della stampa nell'avventura culturale di Tomaso Garzoni Francesco Gu... more La parola dì piombo: Il peso della stampa nell'avventura culturale di Tomaso Garzoni Francesco Guardiani L'occasione di questo intervento è la pubblicazione, non più recentissima, delle Opere di Tomaso Garzoni, a cura di Paolo Cherchi (1993). La misura del volume, oltre settecento pagine, impone tempi lunghi sia per l'assimilazione di una gran messe di dati testuali che per la necessaria riflessione su di essi. Non ci si può accostare a un autore del genere, e per di più con un'opera che comprende tre quarti del suo corpus, senza sentire l'esigenza di dare un senso alla sua avventura culturale tutt'intera, che si colloca in un momento cruciale della nostra tradizione letteraria, in un affollatissimo secondo Cinquecento ricco di umori e di tendenze nuove ed estreme, con opere di vasta erudizione e larga diffusione. Con buon ritardo, e col proposito di un chiarimento di ordine teorico, raccolgo allora la proposta implicita del Cherchi, organizzando il discorso in questo modo: do una descrizione, svelta per quanto possibile, del volume e quindi delle opere singole che vi sono contenute, per poi soffermarmi brevemente a considerare l'ideologia dell'autore; da qui risalgo all'ampio contesto culturale in cui tale ideologia ha da collocarsi e propongo, infine, per questa cultura in generale e per l'esperienza di Garzoni in particolare, l'impiego della teoria delle trasformazioni culturali di Marshall McLuhan che più e meglio di ogni altro, a mio avviso, ha studiato la natura del mezzo stampa e le sue profonde implicazioni. Ovviamente un impegno del genere, soprattutto per quanto concerne l'ultimo punto, comporta una buona dose di fiducia nella disponibilità di chi legge ad accettare come assioma di base il determinante rilievo della stampa nell'atto della scrittura. Non di questo mi occupo quindi, ma piuttosto del modo in cui tale rilievo viene a materializzarsi sulla pagina del Garzoni e dei suoi contemporanei. Le opere Il volume di Cherchi è in effetti una seconda edizione, ma "rifatta dalle fondamenta" (29), approntata nell'ambito delle celebrazioni per il quarto centenario della morte del Garzoni (1549-1589). La prima, sempre per le cure dello stesso studioso, fu pubblicata nel 1972 dalla benemerita, ma sfortunata, casa editrice napoletana Fulvio Rossi e, per la cessazione dell'attività della stessa, ebbe scarsissima diffusione. Si ripresentano dunque le stesse opere dello scrittore di Ba
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This volume, comprised of thirteen essays dedicated to aspects of the Baroque, grew out of the St... more This volume, comprised of thirteen essays dedicated to aspects of the Baroque, grew out of the St. Michaels College Symposium series. As such, it intends to express the spirit of academic conviviality that characterizes that particular University ofToronto Catholic Liberal Arts College tradition as well as the tradition of serious academic inquiry. It sets high standards for itself as it consciously attempts to link a troubling historical period with the modern and contemporary, while pointing towards the future.
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La ristampa, a un anno dalla prima edizione, è un fatto notevole per un volume di testi secentesc... more La ristampa, a un anno dalla prima edizione, è un fatto notevole per un volume di testi secenteschi commentati; ma come vedremo più sotto si tratta di un volume particolare se non altro per il fatto chequesto almeno si noterà subitoè nato dalla stessa penna da cui sono usciti numerosi romanzi di successo. L'organizzazione dell'opera, un'introduzione generale seguita da una serie di ritratti critici e testi, ricorda le numerose antologie che da Benedetto Croce a Lucio Felici (passando per Giuseppe Guido Ferrerò, Giovanni Getto e Alberto Asor Rosa) hanno fatto da supporto e pendant alle sistematiche scoperte e rivalutazioni di autori, opere e idee del secolo tuttora meno conosciuto e apprezzato della letteramra italiana. Se, comunque, quarant'anni fa Giovanni Pozzi poteva definire il Seicento, "quartiere malfamato" della letteratura italiana, oggi (grazie anche ai suoi lavori esemplari) una definizione del genere non sarebbe più plausibile. E dunque: così come le antologie sopra ricordate sono da mettere in rapporto alla gran messe di studi specialistici ed edizioni degli ultimi anni, i Sospiri e palpiti della Morandini possono servire da stimolo a nuovi e impegnativi lavori nell'ambito della scrittura femminile del Seicento. Mi sembra questo il più giusto augurio, o pronostico, che si possa fare a questa singolare raccolta di testi di scrittrici italiane del Seicento. La raccolta è singolare, innazi tutto, perché vi si può riconoscere con buona evidenza il sempre altrove ambiguo (e sfuggente a ogni facile definizione) specifico della scrittura femminile. E straordinario il modo in cui l'essenza della scrittura femminile viene isolata e analizzata dalla sensibilità della Morandini. Già dal titolo. Sospiri e palpiti, si intuisce una attenzione rivolta più alle passioni che alla retorica; e questo, in un secolo che
Article on the modernity of the Jesuits from Ignatius of Loyola (1491-1556) to Matteo Ricci (1552... more Article on the modernity of the Jesuits from Ignatius of Loyola (1491-1556) to Matteo Ricci (1552-1610).
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Northrop Frye e il potere della parola Francesco Guardiani-You haven't looked beyond the second v... more Northrop Frye e il potere della parola Francesco Guardiani-You haven't looked beyond the second volume of The Great Code"}-That's about it, that's the main thing ... I don't know where I'll be after that. (42) Così si conclude l'intervista a Frye di Imre Salusinszky. La conversazione risale al settembre dell'SS, cinque anni prima della pubblicazione di Words with Power e sei prima della morte dello studioso avvenuta il 23 gennaio scorso. Ma già dair82, l'anno di The Great Code, il secondo studio sul rapporto tra la Bibbia e la letteratura era "the main thing" per Frye, visto che proprio nelle pagine introduttive di quel libro annunciava "a second volume in active preparation" (xi). I pochi dati intorno alla genesi di Words with Power, a cui molti altri recentemente raccolti da John Ayre si potrebbero aggiungere (385-394), attestano la lunga e assidua meditazione dello studioso a monte di questo che egli certamente sentiva come il suo ultimo libro, l'ultima prova di un'idea della letteratura sviluppata nell'arco di mezzo secolo, l'estremo messaggio ai suoi lettori (numerosissimi: l'Istituto per l'Informazione Scientifica di Filadelfia, in un rapporto sugli autori più citati nel 1977-78 condotto sulla base di 150.000 pubblicazioni contenenti 900.000 citazioni, ha reso noto che Frye è stato il più citato dopo Marx, Aristotele, Shakespeare, Lenin, Platone, Freud e Roland Barthes; nello stesso rapporto, tra le opere più citate di autori del ventesimo secolo, al primo posto è risultata Anatomy of Criticism [Ayre 372]). Mi pare che la natura del messaggio di congedo in Words with Power si intoni bene con l'idea della sintesi: questo libro contiene una riaffermazione, nei termini più espliciti e persuasivi, di una teoria della letteratura coerentemente articolata dall'epoca del primo grande lavoro, Fearful Symmetry: A Study of William Blake, che è del 1947. Si può dire, anzi, che da allora Frye è stato un critico "ripetitivo"; ma ecco, non si finisce di pronunciare questo termine che subito occorre assegnargli il giusto valore. È Frye stesso che lo chiarisce: A writer has increasingly less that is radically new to say unless he has previously been wrong. One of my less perceptive reviewers remarked recently that I seemed to be rewriting my central myth in every book I produced. I certainly do, and would never read or trust any writer who did not also do so. But one hopes for some growth in lucidity, or at least an increase of the presbyopia that normally comes in later life, as one proceeds. {The Critical Path 9) Più che a ogni altro libro di Frye, 1 '"aumentata lucidità" e, soprattutto, la più consapevole "lungimiranza" sono ben poste in esergo a questo Words with QUADERNI d'iialianisiica Volume Xn, No. 1, 1991
... century: Matteo Ricci (1552-1610), Galileo Galilei (1564-1642), Tommaso Campanella (1568-1639... more ... century: Matteo Ricci (1552-1610), Galileo Galilei (1564-1642), Tommaso Campanella (1568-1639), Giovan Battista Marino (1569-1625), Francis Bacon (1561-1626), Willian Shakespeare (1564-1616), Thomas Nashe (1567-1601), 2 Lope de Vega Carpio (1562-...
A very successful book formulated years ago in its title, The Coming Dark Age, (from the original... more A very successful book formulated years ago in its title, The Coming Dark Age, (from the original Italian, Il medioevo prossimo venturo, by Roberto Vacca, published in 1971) a sense of anxiety over planetary end-of-the-second-millennium problems, such as "nuclear holocaust, overpopulation, pollution and ecological disaster". What is interesting in these short-range prophecies is that one may live long enough to recognize their fallacy. Vacca predicted that we would be right in the new Middle Ages by the end of the millennium. Marshall McLuhan also spoke of the reappearance of the Middle Ages, but in totally different terms, indicating how medieval our contemporary world really is, because of the shift from a visually biased to a multisensorial perception, imposed on us by the passage from the mechanically oriented culture of the past to the one, based on electronics, in which we live. I would like to begin with an apology. I am not really a person that can speak with an ac...
Francesco Guardiani Alessandro Martini IL MANIERISMO E GIOVAN BATTISTA MARINO Se si passano in ra... more Francesco Guardiani Alessandro Martini IL MANIERISMO E GIOVAN BATTISTA MARINO Se si passano in rassegna i lavori di quanti negli ... soprattutto fra quei critici che hanno dedicato al manierismo molto più di un impegno occasionale (Briganti, Praz, Battisti per esempio)1 ...
... Cor mio, deh, non amar. ... le vive nevi e 'l viso smorto / da l'orgoglioso... more ... Cor mio, deh, non amar. ... le vive nevi e 'l viso smorto / da l'orgoglioso e formidabil mostro / lo sventurato giovine vien morto; / indi come romita in verde chiostro / la dea piange il suo ben, il suo ... lontanamente immaginata, nel '500, dal libero volgarizzatore di Ovidio in ottava rima, ...
... Barilli qui si riferisce a Ihab Hassan {The Dismem-berment of Orpheus. Toward a Postmodern Li... more ... Barilli qui si riferisce a Ihab Hassan {The Dismem-berment of Orpheus. Toward a Postmodern Literature, Madison 1971 e 1982). 3. Tecnomorfismo. Entrambi i precedenti contesti si ... Page 2. 168 Schede più presente che mai. La memorizzazione elettronica del passato e il suo ...
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