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Catalogo digitale della mostra Fotoelettrico: Alessandra Cecchini | Chiara Fantaccione, a cura di Davide Silvioli. MA 間 Project, Perugia, marzo 2023.
I ricordi storici sul Bar Moderno a Vignanello ...protagonista del racconto è lo storico glicine
Atti del Congresso internazionale in occasione del VII centenario della morte di Chiara da Montefalco ( † 1308-2008) Montefalco -Spoleto, 25-27 settembre 2008 a cura di ENRICO MENESTÒ FONDAZIONE CENTRO ITALIANO DI STUDI SULL'ALTO MEDIOEVO SPOLETO 2009 ELVIO LUNGHI Le immagini di Chiara: arte sacra in Valle Umbra tra XIII e XIV secolo
La Loggetta , 2020
A conclusione del VII Festival PIRANDELLO OLTRE, l'as-sociazione culturale Soriano Terzo Millennio ha ideato e organizzato, in sinergia con il Comune di Soriano nel Cimino, un evento dedicato al dialetto sorianese (fig. 1). Un'estate allo studio e alla riscoperta delle origini di quest'antica lingua tutt'oggi utilizzata e tramandata. Nel pomeriggio di sabato 18 luglio una grande partecipazione di pubblico ha dato lustro a questo interessantissimo evento dedicato al particolare vernacolo della cittadina cimina, e i relatori Marco Fanti, presidente onorario dell'associazione nonché cultore di storia della Tuscia, e la prof. Francesca Pan-dimiglio (fig. 2) hanno evidenziato l'importanza della tutela, della valorizzazione e della conservazione del linguaggio dialettale. Un excursus fondamentale per conoscere i termini che abitualmente e inconsapevol-mente vengono utilizzati nel quotidiano, ma soprattutto per spiegare le derivazioni e le forti radici linguistiche, retaggio di quanto gli avi hanno tramandato alle attuali generazioni. I relatori hanno preso in analisi vocaboli e modi di dire derivanti dall'apparato dialettale para-mediano, con influenze particolarmente derivate dai dialetti toscano, romanesco, umbro/marchigiano. Oltre agli interventi esplicativi si sono succedute una serie di letture di poesie create dai più importanti poeti e scrittori dialettali sorianesi quali Angeli Reali, Pietro Fucci, Domenico Patrizi, Ezio Urbani. Le poesie in dialetto sono state interpretate dai membri della stessa associazione Soriano Terzo Millennio: Giulia Fanti ha letto Nui, un testo lirico che narra dei sorianesi e del loro modo di fare; Annamaria Chiani ha narrato Papacqua in onore della location che ha ospitato il po-meriggio culturale; Maria Grazia Ferruzzi ha recitato I punto de vista dill'addri, testo che parla di come siamo sempre attenti a sapere cosa le altre persone dicono di noi; Ombretta Capitoni ha letto I'll orologgio ch'i cuculo, un oggetto scaramantico caratteristico delle abitazioni del passato; Lidia Pandimiglio ha interpretato Inverno per ricordare il nevone del 1956; Fabrizio Allegrini ha Francesca Pandimiglio autunno 2020 dalla Tuscia 1. Locandina dell'evento (foto dell'autore, come le altre che seguono) Soriano nel Cimino Il dialetto sorianese: ieri e oggi, ma sempre attuale! 2. Intervento dell'autore e di Fabrizio Allegrini all'evento sul dialetto sorianese 3. Intervento di Marco Fanti e Fabrizio Allegrini
Deleted Journal, 2022
«Grande privilegio essere nati all'ombra del Partenone: questo scheletro di marmo che non butta ombra. Si riceve in eredità una generatrice di luce interna e un paio di occhi trasformatori» 1. Con queste parole nei primi anni Quaranta Alberto Savinio circoscrive l'orizzonte della propria visionaria poetica metafisica, proiettando contemporaneamente una luce, metaforica ma chiarificatrice, su quel vasto rapporto con la cultura greca di cui è intriso il classicismo dei percorsi intellettuali e artistici di molti protagonisti dell'Europa del primo Novecento. In quegli stessi anni anche Emilio Cecchi, ormai affermato e autorevole essayist, fa riferimento alla propria città natale quale origine del denso mondo poetico che sovrintende le proprie istanze critiche e figurative: «Suoni di Firenze: non alludo ai gridi di venditori ambulanti, al rumore folkloristico; ma alla risonanza atmosferica. Come la sento tutta diversa da questa Roma, quando torno là, nelle stradette intorno al Berchielli. Quando uno lavora e scrive là, è accompagnato da tutt'altra aura, fatta da quelle prospettive, e da quelle mura. […] Grave cosa avere disertata questa atmosfera. La memoria è muta; un buco di silenzio» 2. E Firenze per Cecchi non è da intendersi solo come luogo di affezione, quanto piuttosto come paradigma pietrificato, nell'arte e nell'architettura del Quattrocento toscano, del 'classico' come «metodo d'arte», come capacità di guardare e decifrare la realtà, di astrarre e trasporre una specifica civiltà in un registro assolutamente ideale e universale, quale solo l'Atene tra il quinto e quarto secolo era stata capace di fare. Cecchi fa proprio l'accostamento Firenze-Atene nella maniera in cui era stato indagato e nobilitato dai «nuovi umanisti: il Burckhardt, il
Giornale di Tecniche Nefrologiche e Dialitiche, 2018
Non c'è un personaggio che abbia affascinato così tanto generazioni di intellettuali, scrittori, artisti, registi di teatro e di cinema o semplici visitatori di Roma, quanto Beatrice Cenci 1 , l'adolescente indifesa, assurta a icona dell'ingiustizia perpetrata ai danni del gentil sesso, argomento, purtroppo, ancora di grande attualità. La storia che alimenta il mito è arcinota e documentata da una serie interminabile di copie del processo, il cui originale è andato perduto, infatti la redazione più antica che si conosca risale al 1661 2. Il 9 settembre del 1598 il cadavere di Francesco Cenci, uomo meschino, violento, già noto al Tribunale di Roma per le sue malefatte, viene ritrovato con la testa fracassata a Petrella Salto, vicino Rieti, dove sono segregate Lucrezia Petroni, sua seconda moglie, e la figlia di primo letto, Beatrice, vittima delle sevizie del padre. Le due donne sono poste sotto la sorveglianza di Olimpio Calvetti, castellano di Marzio Colonna proprietario del feudo, e di Marzio Floriani, detto il "catalano". Stanca delle angherie del padre, Beatrice si accorda con i due vigilanti e con il resto della famiglia per ucciderlo. Aggredito con un martello e uno "stenderello", un mattarello per stendere la pasta, simulando un suicidio, il cadavere è gettato dal balcone della rocca. Ma quella disgrazia accidentale non convince, le voci circa un possibile assassinio circolano fin da subito, iniziano, quindi, le indagini contemporaneamente nel Regno di Napoli, sotto la cui giurisdizione ricade Petrella Salto, e a Roma, dove il Papa istituisce un tribunale speciale, nominando giudice Ulisse Moscati, luo-1 Fondamentale si rivela il volume a cura di Bevilacqua, Mori, Roma 1999, nel quale è ripercorsa la storia della famiglia Cenci e sono analizzati anche i documenti e le opere artistiche, teatrali, cinematografiche e musicali dedicate all'infelice fanciulla.
Quaderni del Pens, 2021
Nel presente contributo si propone un primo tentativo di riflessione sistematica sulla produzione fotografica inedita del saggista e critico fiorentino Emilio Cecchi. Tale soggetto viene articolato in due sezioni: la prima riguarda il ruolo della pratica fotografica nella scrittura dei reportage di viaggio degli anni '30 per il "Corriere della Sera"; la seconda affronta la questione della conservazione archivistica di questo abbondante materiale, conservato presso il Fondo dell'autore.
Zenodo (CERN European Organization for Nuclear Research), 2023
Archeologia , 2014
2016
Préhistoires méditerranéennes
Marine and Petroleum Geology, 2020
Crimson Publishers LLC, 2018
E3S Web of Conferences 147, 03012 (2020), 2020
Politik Indonesia: Indonesian Political Science Review, 2016
International Journal of Radiation Oncology*Biology*Physics, 2019
Cadernos CIMEAC
Ecology and Evolution, 2014
Journal of Applied Polymer Science, 2009