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2024, Meta\MAR 2025. Un cantiere museale partecipato
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Il Museo Archeologico Regionale di Aosta si sta trasformando in qualcosa di nuovo, diverso, partecipato. Un vero e proprio percorso di metamorfosi quindi, che parte dal nome META\MAR Metamorphose e prosegue in tutta la nuova comunicazione di cantiere museale partecipato realizzata appositamente per questa fase transitoria. Il numero 01 ne traccia il percorso e ci conduce verso la meta del 2025 quando il Museo verrà riaperto completamente rinnovato.
Mater[i]a inaugura la stagione dei New Fundamentals Research Books, la collana editoriale del gruppo di ricerca omonimo, che raccoglierà la propria produzione scientifica elaborata sia all'interno del dipartimento Dicar del Politecnico di Bari, sia in altre sedi universitarie. Le attività del gruppo di ricerca intendono strutturarsi su tre assi portanti: ricerca, didattica e progetto, contribuendo allo sviluppo delle odierne tematiche sulla progettazione architettonica contemporanea, in continuità evolutiva con il sapere storico, studiando, analizzando e promuovendo il dibattito odierno sull'argomento. In particolare, il presente libro è un contributo libero all'attuale dibattito sulla città di Matera, designata Capitale Europea della Cultura per l'anno 2019, di cui si tracciano alcune strade progettuali potenzialmente percorribili nell'ottica del potenziamento museale e culturale della città, sviluppate dopo un'analisi del contesto urbano e paesaggistico della città e del panorama museale e culturale della Regione.
Pubblicato in "La Vienna di Metastasio (1730-1782)" [atti del Convegno internazionale, Vienna, 7-9 aprile 2022], a cura di Luca Beltrami, Francesco Cotticelli, Matteo Navone, Wien, Hollitzer Verlag, 2024, pp. 241-262
Ringrazio innanzitutto Giancarlo Dall'Ara e Caterina Pisu per avermi invitata a parlare in questa sede.
toscanalibri.it, 2019
Quale è il significato che diamo alla locuzione "narrazione museale"? Forse non a caso non se ne è data una definizione stretta, lasciando così la possibilità a ogni en tà coinvolta dal tema di scegliere la direzione che più le si confacesse. La definizione stessa di museo si applica a realtà anche molto diverse tra loro accomunate da uno scopo definito dall' essere al servizio della società, dall'apertura, dalla ricerca, e non soltanto, come era in un passato non troppo remoto, dalla necessità di rappresentare un paese o conservare beni culturali mobili. Se partiamo quindi da un oggetto, il museo, di per sè difficilmente definibile in modo univoco, non si potrà pretendere di avere una definizione di "narrazione museale" stretta. E forse, per il narratore, è meglio così. Il museo è una macchina complessa, composta da elemen eterogenei che svolgono la loro mansione ai fini di un unico scopo: essere, appunto, al servizio della comunità umana e del suo sviluppo. Si entra nella macchina, si viene frullati o cullati , a seconda della natura della macchina, e si esce cambiati. La complessità della macchina fa si che la narrazione non possa essere affidata al solo linguaggio scritto: sono diverse le componenti che narrano, diversi per ognuna delle componenti i registri di lettura. èvdavvero possibile separare gli ingranaggi di una macchina? Distinguere, come si è quasi sempre fatto finora, l'allestimento dall'ordinamento scientifico di un museo? Nella macchina-museo la comunicazione del contenuto dovrebbe avvenire attingendo a tu i mezzi espressivi a disposizione e scegliendo quale privilegiare a seconda del caso, e a più livelli
2015
"Pubblichiamo un Report annuale completo e trasparente perché vogliamo essere giudicati per la qualità di tutto quello che realizziamo, e non solo per alcuni numeri" Così Cristiana Collu, direttore edl Mart, ha presenta il Report 2014. Per il Mart la pubblicazione del Report è diventata un momento essenziale di condivisione della propria mission. L’Annual report raccoglie e sintetizza l’operato del Museo: le mostre, gli eventi, le nuove acquisizioni e i prestiti, le pubblicazioni, le attività legate alla gestione delle Collezioni e degli Archivi, i progetti dell’Area educazione dedicati ai pubblici diversi, le strategie di marketing, i rapporti con il territorio le istituzioni e le aziende, il piano di comunicazione, l’ufficio stampa e i progetti di web communication, la gestione del personale, l’attività di volontariato. Nel Report c’è il Museo che si vede dall’esterno e quello che non si vede. C’è la proposta fatta ai visitatori e il back office. Un agile volume racconta un anno di idee, di progetti, di persone.
2008
Valorizzazione del patrimonio culturale: quali prospettive 2. Ecomuseo: da strumento a processo 3. Mantova e il suo territorio: un caso applicativo 4. Verso un modello condiviso: il metaprogetto 5. Conclusioni Mappa bibliografica Allegato-Gli ecomusei in Italia Quale ruolo gioca oggi la cultura per lo sviluppo dei sistemi locali? Ci sono le condizioni per parlare di impresa culturale? È a partire da queste domande che si sviluppa la riflessione sul contributo delle competenze del design e della tecnologia nell'ambito dei processi di valorizzazione dell'identità territoriale, del paesaggio e del patrimonio culturale diffuso, materiale e immateriale. Sostenibilità, partecipazione e identità sono alla base di ogni azione di sviluppo locale. All'interno di questi paradigmi, la pianificazione esprime un chiaro orientamento alla sperimentazione di nuovi approcci per il governo del territorio, in chiave di strategia, integrazione, multiscalarità e partecipazione attiva dei soggetti per il raggiungimento di obiettivi comuni. In questa direzione si promuovono quindi la formazione di reti e la definizione di strumenti di governance per creare consenso attorno alle scelte dell'operatore pubblico, superando il rapporto spesso conflittuale tra conservazione e fruizione delle risorse, a partire da una definizione dell'assetto proprietario del patrimonio ambientale e culturale-riconosciuto come bene della collettività da trasmettere alle generazioni future-e quindi dalle assunzioni di responsabilità per la sua tutela e valorizzazione. Sono questi i principi sottesi all'ecomuseo, possibile risposta locale alla complessità dei processi di trasformazione globali. Sebbene non esista una definizione assiomatica di ecomuseo, è forte la necessità di fissare linee guida, sistemi di accreditamento condivisi per un riconoscimento scientifico e giuridico, nonché standard minimi di servizio che sappiano porre l'accento sugli aspetti locali dei contesti. Sulla base di queste considerazioni si struttura la proposta di trasferire i principi del metaprogetto-strumento nato nell'ambito disciplinare della tecnologia dell'architettura per lo sviluppo e la gestione di progetti edilizi, successivamente esteso al campo del design dell'oggetto, e oggi declinato come metodo, ossia come governo di un processo-alla gestione strategica del processo di definizione, creazione e sviluppo dell'ecomuseo, che possa costituire un valido supporto all'Ente promotore per governarne il percorso realizzativo e gestionale. Il testo documenta l'attività di ricerca svolta nell'ambito del Dottorato in "Design e tecnologie per la valorizzazione dei beni culturali", del Politecnico di Milano, coordinato dal prof. Fabrizio Schiaffonati, e all'interno del Dipartimento di Scienza e Tecnologie dell'Ambiente Costruito BEST. Politecnico di Milano. Dipartimento BEST. UdR "Governance, progetto e valorizzazione dell'ambiente costruito" Collana STUDI E PROGETTI direzione Fabrizio Schiaffonati redazione Elena Mussinelli Unità di ricerca "Governance, progetto e valorizzazione dell'ambiente costruito" Dipartimento BEST-Scienza e Tecnologie dell'Ambiente Costruito
Archivi esposti. Teorie e pratiche dell’arte contemporanea, 2022
Archivi esposti. Teorie e pratiche dell'arte contemporanea Quodlibet Quodlibet Segnato da un problematico ossimoro che si annoda nella apparentemente inconciliabile contrapposizione tra archivio ed esposizione, il volume Archivi esposti. Teorie e pratiche dell'arte contemporanea vuole riflettere sulle nutrienti convergenze che queste due figure disegnano nella mappa artistica degli ultimi anni. Un legame produttivo tra l'archivio, luogo labirintico e segreto dell'arché -come ha ricordato Derrida -e la dimensione espositiva, spazio cardinale e ambiguo del sistema dell'arte dove verificare le emergenze teoriche e le modifiche dello statuto dell'opera d'arte, ma anche esplicitare le specificità dell'archivio d'arte individuale o istituzionale, dell'archivio come modello, rispetto alla pratica artistica dell'archiviazione. Di quest'articolata costellazione di proposte e declinazioni che orientano il dibattito critico e le strategie artistiche, gli autori del volume -strutturato in quattro porose stazioni d'osservazione Dimenticare l'"archivio"? Aspetti di un dibattito critico; Istituzioni e archivi. Politiche culturali espositive; Esporre l'archivio. Casi studio e trame espositive; Proposte di itinerari -seguono le traiettorie teoriche e le curvature metodologiche, interrogando la struttura proteiforme dell'archivio come una delle principali emergenze del sistema dell'arte contemporanea. Massimo Maiorino insegna Museologia all'Università degli Studi di Salerno. Ha collaborato con la Galleria Nazionale d'Arte Moderna e pubblicato saggi occupandosi del rapporto tra arte, critica d'arte e sistemi espositivi. Tra le ultime monografie L'artista come archeologo. Uno scavo nell'arte italiana del XXI secolo (2020). Maria Giovanna Mancini insegna Storia dell'arte contemporanea all'Università degli studi di Bari "Aldo Moro". Si è occupata della teoria e della critica d'arte statunitense di indirizzo post-strutturalista, di arte pubblica e più di recente di metodi della storia dell'arte in relazione agli archivi interoperabili. Francesca Zanella insegna Storia dell'architettura all'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. È membro del Comitato scientifico di CSAC, Università di Parma, e del Comitato scientifico di MoRE Museum of unrealized projects. Ha curato mostre e progetti di residenze e si occupa di archivi del contemporaneo. 20,00 euro Quaderni dell'Accademia Archivi esposti Teorie e pratiche dell'arte contemporanea a cura di Massimo Maiorino,
«Museologia scientifica». Memorie, n. 15/2016 - 37-40, 2016
La realizzazione del Museo della Marineria di Cesenatico è stata avviata nel 1977 a partire da un convegno che ne aveva fornito il progetto culturale, e portata avanti attraverso alcune tappe quali la campagna di acquisizioni e restauri culminata nell’apertura della Sezione Galleggiante nel 1983, e l’inaugurazione, dopo l’allestimento nei due nuovi edifici, della Sezione a Terra nel 2005. Il gruppo di lavoro che in questo lungo periodo ha realizzato il museo è stato sempre caratterizzato da una forte trasversalità, mettendo insieme approcci e competenze diverse; ma ciò che ha determinato il lavoro è stato soprattutto il forte coinvolgimento della comunità cittadina e costiera dalla quale il museo trae origine, che si è confrontata in un lungo e serrato dibattito a partire dalla necessità e dal significato stesso del museo. L’allestimento, dunque, non è mai stato ricondotto alla sola dimensione tecnico-professionale, ma al contrario si è sempre giocato nel concreto interrogarsi sui fondamenti già a suo tempo espressi nelle parole di Lucio Gambi: “un porto-museo, all’aria aperta, che vede il diretto coinvolgimento della sua gente sin dal suo farsi”.
Augmented Reality nello spazio museale. 3D Art XP dalla collaborazione tra il Museo Civico Medievale e Publics ICC Introduzione A partire dalla seconda metà del Novecento, la popolazione globale è stata investita da un'ondata di innovazioni dal punto di vista tecnologico alla cui base vi sono l'elettronica e l'informatica. Si tratta di cambiamenti che hanno avuto un notevole impatto, in particolare sulle strutture economiche e nella vita quotidiana delle persone. Le informazioni vengono trasferite in maniera sempre più veloce mediante la diffusione dei dispositivi informatici collegati tra loro e al rapido sviluppo di Internet, soprattutto grazie la nascita del World Wide Web (www) nel 1991. Nel 1995, vi erano già cinquanta milioni di soggetti collegati alla Rete, dati che sono stati interessati da una notevole crescita negli ultimi anni: due milioni e mezzo nel 2012 e quasi quattro miliardi nel 2017 a livello globale. 1 La formazione di vere e proprie comunità online ha inevitabilmente modificato le modalità di espressione, oltre che gli orizzonti culturali di numerose persone e, di conseguenza, anche le tecnologie di informazione e comunicazione (ICT) hanno mutato la forma e le procedure attraverso cui trasmettere qualsiasi genere di contenuto. L'ambiente digitale sta conoscendo uno sviluppo senza precedenti e la veicolazione delle informazioni tramite il web diventa di primaria importanza per aziende ed istituzioni. «Nessuna impresa è così grande da poter ignorare i propri consumatori», 2 soprattutto in una società in cui l'utenza è alla ricerca di servizi che siano in grado di soddisfare le rinnovate esigenze. Il progresso tecnologico ha delle ripercussioni sull'economia e sui servizi che vengono erogati, per cui «non garantire la propria presenza sul web e non riprogettare i servizi in chiave digitale e anche partecipativa rischia di mettere fuori gioco un'impresa o di renderla marginale sul mercato». 3 Le imprese culturali (IC) non sono esenti da questo quadro e mentre lo sviluppo tecnologico corre, il mondo della cultura non può restare indietro: la variabile tecnologica rappresenta, per definizione, il fattore maggiormente instabile dello scenario attuale, tenuto conto sia della velocità con la quale vengono sviluppate nuove tecnologie, sia dell'intensità con la quale esse propagano, spesso anche in ambiti molto lontani dal contesto di appartenenza. 4
IL TEATRO ANTICO DI FERENTINO a cura della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Frosinone e Latina Nel cuore della città moderna di Ferentino, antica Ferentinum, esistono i grandiosi resti dell'imponente teatro romano eretto tra la fine del I sec. e gli inizi del II sec. d.C. Il teatro è costruito, sfruttando il pendio naturale del luogo, in prossimità del cardo massimo e delle imponenti mura urbiche costruite con una poderosa opera poligonale in pietra locale, arditissima costruzione sulla quale sono in corso importanti studi. Il teatro è stato scoperto solo nel 1923 in un'area che era adibita ad orti ed attualmente di proprietà demaniale. Il teatro è stato inserito nel programma delle grandi opere del Ministero della cultura ed oggetto di un importante progetto di restauro e riqualificazione in corso di questa Soprintendenza.
Academia Biology, 2023
Manuscript Cultures, 2023
Journalof Solution Focused Brief Therapy, 2016
Funds of Archaeological Proceeds Athens , 2021
Church History, 2019
Political Studies Review, 2022
The Family in America, 2013
Carta archeologica e ricerche in Campania. Fasc. 1: comuni di Alvignano, Baia e Latina, Caiazzo, Castel Campagnano, Castel di Sasso, Piana di Monte Verna, Ruviano (Atlante Tematico di Topografia Antica, Suppl. XV, fasc. 1), Roma , 2004
Science and Engineering Ethics, 2008
JURNAL PENELITIAN KEPERAWATAN, 2019
Big Data, 2014
BRAIN. Broad Research in Artificial Intelligence and Neuroscience, 2020
Transportation Research Part E: Logistics and Transportation Review, 2010
Journal of Earth Science Research, 2016