Riccardo Pasqualin, Le opere e i giorni di Esiodo [recensione], in Sololibri.net, 29/03/2024: Le opere e i giorni - Esiodo
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Le opere e i giorni di Esiodo
Recensione di Riccardo Pasqualin
Il poeta greco Esiodo è stato probabilmente un contemporaneo di Omero, ed è considerato il padre
della
poesia
didascalica
nel
continente
europeo.
La sua opera più nota è Teogonia, che canta le origini dell’universo e narra le vicende delle diverse
generazioni di divinità. L’altro suo grande testo è Le opere e i giorni, un poema al contempo
georgico e gnomico, ossia in cui sono raccolti degli insegnamenti sull’agricoltura, ma anche definite
delle lezioni morali.
BUR ripropone ciclicamente delle nuove edizioni de Le opere i giorni nella bella traduzione italiana
di Lodovico Magugliani (1914-1982) con il testo originale greco a fronte e un’introduzione del
filologo Werner Jaeger (1888-1961), il quale afferma:
Se Omero mette anzitutto in piena luce il fatto fondamentale che ogni cultura
muove dalla formazione di un tipo d’umanità aristocratica, che sorge col
promuovere volutamente le qualità dell’eroe e signore, in Esiodo si rivela la
seconda grande sorgente della cultura: il valore del lavoro.
La più recente ristampa risale attualmente all’aprile del 2023 ed è sicuramente il modo più semplice
per fruire di questo capolavoro, che è tra i pilastri della civiltà greca.
Il focus del componimento si concentra sull’uomo e, al di là dei consigli pratici legati alla
coltivazione e le altre istruzioni per organizzare materialmente la vita di una comunità agricola,
viene soprattutto impartita un’indicazione precisa rivolta all’umanità intera per la sua condotta e i
suoi
comportamenti
di
ogni
giorno.
Gli esseri umani dovrebbero vivere secondo giustizia, lavorando onestamente, essi per Esiodo si
distinguono dalle bestie poiché si sono dati delle norme condivise, un diritto, e tra gli uomini non
dovrebbe vigere la legge del più forte, come invece accade tra gli animali.
L’uomo è dotato di ragione e ha adottato la giustizia come tecnologia culturale per progredire,
tuttavia da qui sorge spontanea la riflessione sul perché alcuni individui compiano il male e cadano
nell’Hybris, la tracotanza.
Nell’analisi del significato e del valore de Le opere e i giorni non ci si può quindi fermare ai meri
consigli per i piccoli proprietari terrieri, che oggi sono naturalmente superati, né è indispensabile
indugiare eccessivamente sull’elenco di precetti inerenti alla purificazione e al mantenimento della
purezza (che comunque restano dati storicamente rilevanti), ma va invece ricercato un senso morale
più
alto
e
il
cui
messaggio
è
sopravvissuto
immutabile
nel
tempo.
Come suggeriva Esiodo:
Osserva la misura l’opportunità è la cosa migliore in ogni occasione.
La modestia è il giusto costume di vita, la giusta condotta da tenere nelle azioni e nelle parole:
La moderazione nel linguaggio è un grande tesoro per gli uomini, e il pregio
maggiore si ha quando esso procede secondo misura. Se sparlerai, ben presto
dovrai ascoltare cose ancora peggiori sul conto tuo.
Esiodo è quindi il primo, insieme a Omero, a definire coi suoi versi il concetto del senso del limite,
che
nella
cultura
classica
è
la
virtù
più
importante.
Le opere e i giorni è più breve di Teogonia e nel volume stampato da BUR sono stati aggiunti anche
il testo pseudo-esiodeo Lo scudo di Eracle e l’anonimo Omero ed Esiodo. La loro stirpe, la loro
gara, che però - almeno a giudizio di chi scrive - sono abbastanza trascurabili.