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Giustizia Umana

2024

Dal momento che le mie teorie scientifiche non sono accettate, mi limito a pubblicare la mia interpretazioni delle opere dell' Immaginazione Umana, come la Giustizia, l'Uguaglianza, e i Diritti inalianabili del popolo.

Giustizia Umana La Dichiarazione d’indipendenza americana del 1776 asseriva: Noi consideriamo le seguenti verità evidenti di per sé, che tutti gli uomini sono creati eguali, che essi sono stati dotati di alcuni diritti inalienabili dal loro Creatore, che tra questi diritti ci sono la vita, la libertà e il perseguimento della felicità. Il documento americano promette che, se gli umani agiscono secondo i suoi sacri princìpi, milioni di loro potranno cooperare efficientemente, vivendo senza pericoli e pacificamente in una società giusta e prospera. La dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino (in francese Déclaration des droits de l'homme et du citoyen) del 1789 è un testo giuridico elaborato nel corso della Rivoluzione francese, contenente una solenne elencazione di diritti fondamentali dei cittadini francesi e degli esseri umani. «1. Gli uomini nascono e rimangono liberi ed eguali nei diritti. Le distinzioni sociali non possono essere fondate che sull’utilità comune. 2. Lo scopo di ogni associazione politica è la conservazione dei diritti naturali e imprescrittibili dell’uomo. Questi diritti sono la libertà, la proprietà, la sicurezza e la resistenza all’oppressione. 3. Il principio di ogni sovranità risiede essenzialmente nella Nazione. Nessun corpo, nessun individuo può esercitare un’autorità che da essa non emani espressamente. 4. La libertà consiste nel poter fare tutto ciò che non nuoce ad altri; così l’esistenza dei diritti naturali di ciascun uomo non ha altri limiti che quelli che assicurano agli altri membri della società il godimento di questi stessi diritti. Questi limiti non possono essere determinati che dalla Legge» La costituzione Italiana ( 1947 ): «L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione». «La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale». «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. Commenti del cabalista Leon: Leon distribuì a tutti i membri dell’Accademia dei Cabalisti un foglio su cui aveva scritto tutte queste leggi, poi aspettò che tutti avessero letto, anche se la maggior parte di loro, erano alfabeti: al massimo avevano fatto la Prima. I seguaci ammincialirono dicendo in siciliano: Che me ne futte a mia! Io nente sacciu! Leon, il cabalista aprì bocca e disse: “Bene, siamo tutti d’accordo. Siamo tutti d’accordo almeno su un fatto: il Passato è Passato ed è molto difficile fare previsioni, soprattutto se riguardano il futuro.” Dopo aver pronunciato queste solenni parole il cabalista Leon si sedette sulla sua sedia impagliata accanto al fuoco di bivacco e bevve un bicchiere di vino rosso, per disinfettare la gola. Il fuoco era acceso nel centro del Baglio ( l’aia della masseria siciliana di Leon ) e i seguaci erano seduti, su sedie impagliate, o su grossi sgabelli di legno, attorno al fuoco. Erano tutti lì, tutti a bocca aperta ad ascoltare. C’era Ciccio u scarparo, N’zulu cosacurta, Don Raffiele pescefritto, Menu u stuorto, Turiddu u mongolo, Ciccio d’a Iena, Pasquale terranova ( u viddanu ), Pippo u scurnacchiato, e infine Rino colui che è, tutti siciliani. Poi c’era Kaburov u bulgaro e a questi si aggiunse all’ultimo minuto Hassan u beduino, che non trovando una sedia si sedette su una pietra, a gambe incrociate alla maniera araba. Poi Leon disse: Avete capito? Sono tutte minchiate! I seguaci ammincialirono per la seconda volta quella notte. Leon disse: “Secondo la sua autorevole opinione, suffragata da anni di studio, il filosofo israeliano Yuval Noah Harari nel suo ultimo libro: Da animali a Dei scrive: “…. i Padri Fondatori americani hanno immaginato una realtà governata da princìpi di giustizia universali e immutabili, quali l’eguaglianza e la libertà. Ma l’unico posto dove esistono simili princìpi è quello della fertile immaginazione dei Sapiens e dei miti che inventano e raccontano a se stessi. Questi princìpi non hanno alcuna validità obiettiva. L’idea che tutti gli umani sono uguali è un mito. In quale senso tutti gli umani sono eguali tra loro? Vi è forse una realtà obiettiva, al di fuori dell’immaginazione umana, per cui si possa dire che siamo veramente tutti uguali? Siamo tutti uguali biologicamente? Cerchiamo di tradurre in termini biologici la frase più famosa della Dichiarazione d’indipendenza: Noi consideriamo le seguenti verità evidenti di per sé, che tutti gli uomini sono creati eguali, che essi sono stati dotati di alcuni diritti inalienabili dal loro Creatore, che tra questi diritti ci sono la vita, la libertà e il perseguimento della felicità. Secondo la biologia, gli uomini non sono stati “creati”. Essi si sono evoluti diventando tali. E certamente non si sono evoluti per essere “eguali”. L’evoluzione si basa sulla differenza, non sulla uguaglianza. Ogni persona porta con sé un codice genetico che ha qualcosa di differente, ed è esposta fin dalla nascita alle differenti influenze ambientali. Ciò conduce allo sviluppo di differenti qualità che portano con sé differenti opportunità di sopravvivenza. “Creati eguali” dovrebbe dunque essere tradotto con “evoluti differentemente”. Allo stesso modo per cui gli individui non sono stati creati eguali, non è stato neppure il “Creatore” a renderli “dotati” di alcunché. C’è stato unicamente un cieco processo evoluzionistico, privo di qualsiasi scopo, e ciò ha portato alla nascita degli individui che siamo. L’espressione “dotati dal loro Creatore” dovrebbe essere resa semplicemente con “nati”. Allo stesso modo, non esistono, in biologia, cose come i “diritti”. Ci sono solo organi, capacità e caratteristiche. Gli uccelli non volano perché hanno il diritto di volare, ma perché hanno le ali. E non è vero che questi organi, queste capacità e caratteristiche siano “inalienabili”. Sono invece passibili di costanti mutazioni e possono addirittura perdersi del tutto nel corso del tempo. Lo struzzo è un uccello che ha perduto la sua capacità di volare. Per cui l’espressione “diritti inalienabili” dovrebbe essere tradotta con “caratteristiche mutabili”. E quali caratteristiche si sono evolute negli umani? La “vita”, certamente. Ma la “libertà”? Non esiste una cosa del genere in biologia. Al pari dell’eguaglianza, dei diritti e delle società a responsabilità limitata, la libertà è una cosa che la gente si è inventata e che esiste solo nella sua immaginazione. In un mondo governato dalla Legge della Probabilità, che decide come andranno a finire i progetti umani, nessuno è libero. È la probabilità che decide. Quanto alla “felicità”? Finora la ricerca biologica non è riuscita ad arrivare a una definizione di felicità fosse misurabile oggettivamente. Uno è felice con una granita di limone e una brioche, mentre un altro è felice con uno Yacht da un milione di Euro e una bella bionda che faccia finta di amarlo.” Alcuni non avevano capito e ammincialirono per la terza volta, altri dissero: La tua matematica è più facile da capire, perché finisce con zero o con 1. Ma questa è roba per gente che “ ci have a scola” como a tia.” Leon allora, vedendo gli sguardi sbigottiti dei suoi seguaci passò una cassa di bottiglie di Nero d’Avola in giro tra di loro, dicendo: Bevete, Ignoranti! Meglio berci sopra e fottersene…