Giustizia Umana
La Dichiarazione d’indipendenza americana del 1776 asseriva:
Noi consideriamo le seguenti verità evidenti di per sé, che tutti gli
uomini sono creati eguali, che essi sono stati dotati di alcuni
diritti inalienabili dal loro Creatore, che tra questi diritti ci sono
la vita, la libertà e il perseguimento della felicità.
Il documento americano promette che, se gli umani agiscono
secondo i suoi sacri princìpi, milioni di loro potranno cooperare
efficientemente, vivendo senza pericoli e pacificamente in una
società giusta e prospera.
La dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino (in
francese Déclaration des droits de l'homme et du citoyen)
del 1789 è un testo giuridico elaborato nel corso
della Rivoluzione francese, contenente una solenne
elencazione di diritti fondamentali dei cittadini francesi e degli
esseri umani.
«1. Gli uomini nascono e rimangono liberi ed eguali nei diritti.
Le distinzioni sociali non possono essere fondate che
sull’utilità comune.
2. Lo scopo di ogni associazione politica è la conservazione dei
diritti naturali e imprescrittibili dell’uomo. Questi diritti sono
la libertà, la proprietà, la sicurezza e la resistenza
all’oppressione.
3. Il principio di ogni sovranità risiede essenzialmente nella
Nazione. Nessun corpo, nessun individuo può esercitare
un’autorità che da essa non emani espressamente.
4. La libertà consiste nel poter fare tutto ciò che non nuoce ad
altri; così l’esistenza dei diritti naturali di ciascun uomo non ha
altri limiti che quelli che assicurano agli altri membri della
società il godimento di questi stessi diritti. Questi limiti non
possono essere determinati che dalla Legge»
La costituzione Italiana ( 1947 ):
«L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme
e nei limiti della Costituzione».
«La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili
dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si
svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri
inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale».
«Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali
davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di
lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni
personali e sociali.
Commenti del cabalista Leon:
Leon distribuì a tutti i membri dell’Accademia dei Cabalisti un
foglio su cui aveva scritto tutte queste leggi, poi aspettò che
tutti avessero letto, anche se la maggior parte di loro, erano
alfabeti: al massimo avevano fatto la Prima. I seguaci
ammincialirono dicendo in siciliano: Che me ne futte a mia! Io
nente sacciu!
Leon, il cabalista aprì bocca e disse:
“Bene, siamo tutti d’accordo.
Siamo tutti d’accordo almeno su un fatto: il Passato è Passato
ed è molto difficile fare previsioni, soprattutto se riguardano il
futuro.”
Dopo aver pronunciato queste solenni parole il cabalista Leon
si sedette sulla sua sedia impagliata accanto al fuoco di bivacco
e bevve un bicchiere di vino rosso, per disinfettare la gola.
Il fuoco era acceso nel centro del Baglio ( l’aia della masseria
siciliana di Leon ) e i seguaci erano seduti, su sedie impagliate,
o su grossi sgabelli di legno, attorno al fuoco. Erano tutti lì,
tutti a bocca aperta ad ascoltare. C’era Ciccio u scarparo,
N’zulu cosacurta, Don Raffiele pescefritto, Menu u stuorto,
Turiddu u mongolo, Ciccio d’a Iena, Pasquale terranova ( u
viddanu ), Pippo u scurnacchiato, e infine Rino colui che è, tutti
siciliani. Poi c’era Kaburov u bulgaro e a questi si aggiunse
all’ultimo minuto Hassan u beduino, che non trovando una
sedia si sedette su una pietra, a gambe incrociate alla maniera
araba.
Poi Leon disse: Avete capito? Sono tutte minchiate!
I seguaci ammincialirono per la seconda volta quella notte.
Leon disse: “Secondo la sua autorevole opinione, suffragata da
anni di studio, il filosofo israeliano Yuval Noah Harari
nel suo ultimo libro: Da animali a Dei scrive:
“…. i Padri Fondatori americani hanno immaginato una realtà
governata da princìpi di giustizia universali e immutabili, quali
l’eguaglianza e la libertà. Ma l’unico posto dove esistono simili
princìpi è quello della fertile immaginazione dei Sapiens e dei
miti che inventano e raccontano a se stessi. Questi princìpi non
hanno alcuna validità obiettiva. L’idea che tutti gli umani sono
uguali è un mito. In quale senso tutti gli umani sono eguali tra
loro? Vi è forse una realtà obiettiva, al di fuori
dell’immaginazione umana, per cui si possa dire che siamo
veramente tutti uguali? Siamo tutti uguali biologicamente?
Cerchiamo di tradurre in termini biologici la frase più famosa
della Dichiarazione d’indipendenza: Noi consideriamo le
seguenti verità evidenti di per sé, che tutti gli uomini sono creati
eguali, che essi sono stati dotati di alcuni diritti inalienabili dal
loro Creatore, che tra questi diritti ci sono la vita, la libertà e il
perseguimento della felicità. Secondo la biologia, gli uomini non
sono stati “creati”. Essi si sono evoluti diventando tali. E
certamente non si sono evoluti per essere “eguali”. L’evoluzione
si basa sulla differenza, non sulla uguaglianza. Ogni persona
porta con sé un codice genetico che ha qualcosa di differente, ed
è esposta fin dalla nascita alle differenti influenze ambientali.
Ciò conduce allo sviluppo di differenti qualità che portano con sé
differenti opportunità di sopravvivenza. “Creati eguali”
dovrebbe dunque essere tradotto con “evoluti differentemente”.
Allo stesso modo per cui gli individui non sono stati creati
eguali, non è stato neppure il “Creatore” a renderli “dotati” di
alcunché. C’è stato unicamente un cieco processo
evoluzionistico, privo di qualsiasi scopo, e ciò ha portato alla
nascita degli individui che siamo. L’espressione “dotati dal loro
Creatore” dovrebbe essere resa semplicemente con “nati”. Allo
stesso modo, non esistono, in biologia, cose come i “diritti”. Ci
sono solo organi, capacità e caratteristiche. Gli uccelli non
volano perché hanno il diritto di volare, ma perché hanno le ali.
E non è vero che questi organi, queste capacità e caratteristiche
siano “inalienabili”. Sono invece passibili di costanti mutazioni e
possono addirittura perdersi del tutto nel corso del tempo. Lo
struzzo è un uccello che ha perduto la sua capacità di volare.
Per cui l’espressione “diritti inalienabili” dovrebbe essere
tradotta con “caratteristiche mutabili”. E quali caratteristiche si
sono evolute negli umani? La “vita”, certamente. Ma la “libertà”?
Non esiste una cosa del genere in biologia. Al pari
dell’eguaglianza, dei diritti e delle società a responsabilità
limitata, la libertà è una cosa che la gente si è inventata e che
esiste solo nella sua immaginazione. In un mondo governato
dalla Legge della Probabilità, che decide come andranno a finire
i progetti umani, nessuno è libero. È la probabilità che decide.
Quanto alla “felicità”? Finora la ricerca biologica non è riuscita
ad arrivare a una definizione di felicità fosse misurabile
oggettivamente. Uno è felice con una granita di limone e una
brioche, mentre un altro è felice con uno Yacht da un milione di
Euro e una bella bionda che faccia finta di amarlo.”
Alcuni non avevano capito e ammincialirono per la terza volta,
altri dissero: La tua matematica è più facile da capire, perché
finisce con zero o con 1. Ma questa è roba per gente che “ ci
have a scola” como a tia.”
Leon allora, vedendo gli sguardi sbigottiti dei suoi seguaci
passò una cassa di bottiglie di Nero d’Avola in giro tra di loro,
dicendo: Bevete, Ignoranti! Meglio berci sopra e fottersene…