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CANI -IL CONCEPIMENTO

di Giovanni Padrone-Il primo contatto con l'ambiente avviene tramite la madre quando il feto è nel ventre materno ed ha sviluppato un apparato cerebrale efficiente, intorno alla quarta / quinta settimana dal concepimento. Tramite le interconnessioni neurali poste nel cordone ombelicale avvengono, infatti, i primi scambi di informazione attraverso i quali la madre trasmette le proprie esperienze agli embrioni. Queste esperienze possono portare a eventi piacevoli o spiacevoli e, perciò, se la madre sarà ben equilibrata potrà inviare ai propri figli i giusti input, se invece avrà problemi a relazionarsi con l'ambiente trasmetterà informazioni deformate che potrebbero portare i cuccioli una volta cresciuti ad avere le medesime reazioni nei confronti degli stessi stimoli. Esperimenti di laboratorio hanno portato ad osservazioni in cui è evidente che dopo uno stress mostrato dalla madre, nei 30 minuti successivi i feti producono comportamenti sostitutivi, come la presa orale del cordone ombelicale o di un arto. A maggior ragione, madri con soglie di stress molto basse producono in maniera sovrabbondante ormoni quali il cortisolo, la noradrenalina e l'adrenalina. Il tutto è regolato dall'amigdala, una ghiandola a forma di mandorla (dal greco αμύγδαλο – amigdala) posta nella parte più antica (rettiliana) del cervello. Questa ha un ruolo molto importante nella risposta allo stress. Ciò che viene trasmesso dagli organi di senso arriva direttamente all'amigdala la quale crea una sorta di corto circuito nella corteccia cerebrale, quella parte, cioè, evolutivamente più giovane (mammaliana) nella quale, anche nel cane come in altri mammiferi, avvengono le elaborazioni dei processi superiori come il ragionamento; soprattutto se i dati ambientali arrivano in maniera deformata o abnorme. Le informazioni sensoriali giungono anche alla corteccia cerebrale, ma l'amigdala è la prima a riceverle per cui accade che sia questa a dare gli input di risposta a situazioni di pericolo reali o presunte molto prima che l'individuo abbia compreso cosa realmente stia accadendo. Mentre la parte superiore del cervello sta ancora elaborando i dati acquisiti, l'amigdala ha già provveduto a rispondere emettendo segnali chimici (gli ormoni da stress) che attivano tutta una serie di reazioni sia a livello cerebrale che in tutto l'organismo. Probabilmente si tratta di un residuo evolutivo che era ed è utile nelle specie che hanno preceduto i mammiferi moderni, incluso il genere umano. Non dimentichiamoci che i nostri progenitori erano a tutti gli effetti 300 milioni di anni fa dei rettili, anche se con 'doti' particolari, doti che più tardi acquisirono anche alcune specie di dinosauri che diedero origine agli uccelli.

CANI - IL CONCEPIMENTO NEL VENTRE MATERNO di Giovanni Padrone - Il primo contatto con l’ambiente avviene tramite la madre quando il feto è nel ventre materno ed ha sviluppato un apparato cerebrale efficiente, intorno alla quarta / quinta settimana dal concepimento. Tramite le interconnessioni neurali poste nel cordone ombelicale avvengono, infatti, i primi scambi di informazione attraverso i quali la madre trasmette le proprie esperienze agli embrioni. Queste esperienze possono portare a eventi piacevoli o spiacevoli e, perciò, se la madre sarà ben equilibrata potrà inviare ai propri figli i giusti input, se invece avrà problemi a relazionarsi con l’ambiente trasmetterà informazioni deformate che potrebbero portare i cuccioli una volta cresciuti ad avere le medesime reazioni nei confronti degli stessi stimoli. Esperimenti di laboratorio hanno portato ad osservazioni in cui è evidente che dopo uno stress mostrato dalla madre, nei 30 minuti successivi i feti producono comportamenti sostitutivi, come la presa orale del cordone ombelicale o di un arto. A maggior ragione, madri con soglie di stress molto basse producono in maniera sovrabbondante ormoni quali il cortisolo, la noradrenalina e l’adrenalina. Il tutto è regolato dall’amigdala, una ghiandola a forma di mandorla (dal greco αμύγδαλο – amigdala) posta nella parte più antica (rettiliana) del cervello. Questa ha un ruolo molto importante nella risposta allo stress. Ciò che viene trasmesso dagli organi di senso arriva direttamente all’amigdala la quale crea una sorta di corto circuito nella corteccia cerebrale, quella parte, cioè, evolutivamente più giovane (mammaliana) nella quale, anche nel cane come in altri mammiferi, avvengono le elaborazioni dei processi superiori come il ragionamento; soprattutto se i dati ambientali arrivano in maniera deformata o abnorme. Le informazioni sensoriali giungono anche alla corteccia cerebrale, ma l’amigdala è la prima a riceverle per cui accade che sia questa a dare gli input di risposta a situazioni di pericolo reali o presunte molto prima che l’individuo abbia compreso cosa realmente stia accadendo. Mentre la parte superiore del cervello sta ancora elaborando i dati acquisiti, l’amigdala ha già provveduto a rispondere emettendo segnali chimici (gli ormoni da stress) che attivano tutta una serie di reazioni sia a livello cerebrale che in tutto l’organismo. Probabilmente si tratta di un residuo evolutivo che era ed è utile nelle specie che hanno preceduto i mammiferi moderni, incluso il genere umano. Non dimentichiamoci che i nostri progenitori erano a tutti gli effetti 300 milioni di anni fa dei rettili, anche se con ‘doti’ particolari, doti che più tardi acquisirono anche alcune specie di dinosauri che diedero origine agli uccelli. Se ci si pensa sia i mammiferi che gli uccelli hanno alcune similitudini in comune: molti sono altamente sociali, provvedono alla cura dei propri figli (prima di nascere in un caso vengono cresciuti nel grembo materno, nell’altro vengono covate le uova, mentre dopo la nascita entrambi provvedono al sostentamento dei propri figli fino a quando sono efficienti per proseguire la propria vita). L’amigdala resta tuttora utile nelle specie che comunque affrontano una vita fatta di stenti in ambiente selvatico. Gli animali domestici hanno molto meno problemi di sopravvivenza, ma tuttavia questa ghiandola resta a regolare i loro fattori emotivi. E se un animale domestico non ha capacità di filtrazione dello stress l’amigdala induce l’organismo a produrre una quantità eccessiva di cortisolo, noradrenalina e adrenalina. In condizioni di normalità, invece, il sistema si attiva e si disattiva a seconda dei bisogni effettivi dell’organismo. In definitiva, quando un animale presenta un sistema perturbato la risposta eccessiva allo stress può creare disturbi al cervello o ad altri settori del sistema organico, come il cuore o l’apparato immunitario. La normalizzazione dei livelli ormonali dipende dall’ippocampo, una ghiandola a forma di cavalluccio marino (da qui il nome) che è associata alle capacita di memoria, all’apprendimento e agli aspetti cognitivi emozionali; regola la reazione del sistema e, in base alla quantità di ormoni da stress presenti nell’organismo, invia all’ipotalamo gli impulsi per fermare la loro secrezione. Può avvenire, però, che l’amigdala percepisca ancora condizioni di forte stress e avvisi, perciò, l’ipotalamo di mantenere alti i livelli ormonali. In tal mo-do viene compromessa la funzionalità dell’ippocampo che, non riuscendo più a svolgere il proprio compito di regolatore del sistema, smette di funzionare. Da qui l’insorgere di patologie ambientali e sociali che possono acquistare nel tempo carattere ereditario. Ma, una madre senza alcun problema che possa compromettere il proprio equilibrio psico-fisico, vivendo in un ambiente sufficientemente ricco di stimoli favorisce una crescita maggiore delle interconnessioni neurali nei cuccioli, i quali alla loro nascita mostreranno un maggiore interesse per l’ambiente. Madri ansiose o che vivono in ambienti privi o poveri di stimoli come si è visto poco più sopra possono generare cuccioli senza alcun interesse per l’ambiente, spesso con ritardi nell’apprendimento e/o patologie ansiose. Chiunque abbia lavorato sui problemi comportamentali dei cani per un periodo di tempo sufficientemente lungo potrà avere avuto l’esperienza di una storia di generazioni diverse appartenenti alla stessa famiglia con la medesima situazione di instabilità. Sapendo di questa capacità di apprendimento, gli allevatori più pronti e attenti ai vari aspetti socio-relazionali dei cuccioli attraverso la selezione cercano sempre di allevare soggetti psicologicamente equilibrati e caratterialmente adatti ad affrontare gli stimoli ambientali. Nel periodo della gestazione delle femmine, inoltre, provvedono a palpare e massaggiare il ventre materno a partire dai 40 giorni in modo da farle trasmettere sensazioni piacevoli ai feti i quali apprenderanno attraverso una sorta di pre-imprinting che ‘lo strano animale bipede che gira nei paraggi di mamma è cosa buona e giusta. E, ben inteso, i cani non ci considerano loro simili, ma dei partner sociali (come il coccodrillo del Nilo sa che il piviere egiziano che gli pulisce i denti non è un coccodrillo o lo squalo bianco sa che la lampreda che lo mantiene pulito non è uno squalo). Fra i 60 ed i 65 giorni dal concepimento (in media intorno a 62 / 63 giorni) i neonati nascono e si presenta loro un nuovo ambiente nel quale impareranno ad interagire anche attraverso gli insegnamenti della madre e di eventuali altri cani adulti che con essa convivono. Tratto dal mio libro ARMONIA A QUATTRO ZAMPE - edizioni Narcissus