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L'Ecomuseo della Montagna Pistoiese
Con l’ Ecomuseo della Montagna Pistoiese, la città di Pistoia vive una realtà museale del tutto
particolare; per comprendere cosa sia un ecomuseo dobbiamo allontanarci dalla classica visione del
museo come luogo di conservazione e fruizione di un patrimonio storico-artistico e pensare a una
comunità montana che si prende cura del territorio, per preservarne la memoria delle tradizioni e delle
persone che ne hanno fatto la storia.
L’Ecomuseo pistoiese nasce nel 1990 ed è costituito da sei diversi itinerari, che illustrano altrettanti
elementi salienti che caratterizzano il territorio della montagna pistoiese. Si tratta, per lo più, di strutture
recuperate, destinate inizialmente ad altre attività lavorative (ferriere, molini, ghiacciaie), testimoniate,
adesso, dalla nuova destinazione d’uso adibita ad esposizione museale.
MACO...SA RIDI?
Il buonumore sul sito di OltrePistoia
è assicurato! Da chi? Dal nostro
vignettista
di
fiducia: Mauro
Colligiani o, in arte, MACO! Buon
divertimento!
CURIOSITA' IN PILLOLE
A quando risale il
Pistoia Blues?
Il Pistoia Blues
Festival è un festival
che si svolge
annualmente nel
mese di luglio fin dal
1980. La prima
edizione del 1980 è
ricordata dagli
appassionati
soprattutto per la
presenza della …
I sei itinerari dell’Ecomuseo della Montagna Pistoiese (fonte:
http://www.provincia.pistoia.it/ecomuseo/)
Fulcro dell’Ecomuseo è il Palazzo Achilli a Gavinana, punto informativo centrale del museo. Fu costruito
nel 1585 su preesistenze medievali dal nobile Ludovico Appiani, principe di Piombino, e alla sua morte
fu abbandonato per un lungo periodo, fino a quando, alla metà del Settecento, fu nuovamente acquisito
da Filippo Achilli, un commerciante romano di formaggi che aveva fatto fortuna; egli tentò il recupero
delle strutture e restaurò il palazzo. Con l’estinguersi della dinastia degli Achilli, il palazzo passò al
Popolo di Gavinana, che lo destinò alle Suore Crocifissine come conservatorio. Fu soltanto nel 1994
che il palazzo divenne di proprietà del Comune, che lo ha restaurato e destinato a Punto Informativo
Centrale dell’Ecomuseo.
Quali sono i
principali eventi
che si tengono ogni
anno a Pistoia?
Al pari del cibo o delle
bellezze
architettoniche, le
manifestazioni
cittadine riescono a
delineare assai bene
il carattere e
l'atteggiamento di una
città. Questo vale
anche per la nostra
bella Pistoia, …
A quando risale la
tradizione
vivaistica
pistoiese?
Il vivaismo
pistoiese nacque alla
metà dell’Ottocento
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anche se si attesta
l’esistenza di orti con
piante ornamentali in
città fin dal Medioevo,
in spazi all’interno
delle mura urbane. La
consacrazione di
questa attività …
Leggi tutte le curiosità
PERSONAGGI ILLUSTRI
Il Palazzo Achilli a Gavinana (fonte: http://www.provincia.pistoia.it/ECOMUSEO/ECO_IMMAGINI/
ACHILLI/AchilliFacciata.JPG)
L’ Itinerario del Ghiaccio celebra la produzione del ghiaccio naturale, che si sviluppò, specialmente
nella valle del Reno, a Le Piastre e a Pracchia, fra la fine del Settecento e la metà del Novecento. Per
questa produzione si utilizzava l’acqua del fiume Reno, che durante l’inverno veniva convogliata in laghi
artificiali che sfruttavano la rigidità del clima per ottenere il ghiaccio.
L’itinerario si articola in due luoghi: presso la Ghiacciaia della Madonnina a Le Piastre, che illustra
quanto appena spiegato, e al Polo didattico del Ghiaccio a Pracchia, dove si trovano modellini
funzionanti che esemplificano il processo e attrezzi per la lavorazione del ghiaccio; inoltre, con un facile
percorso a piedi nel bosco, che parte da Prunetta, è possibile visitare le sorgenti del Reno.
Ugo Pagliai
Claudio Big
Ugo Pagliai nasce a
Pistoia il 13 novembre
1937, da una famiglia
come tante, dove si
cercava di sopportare
le miserie della
guerra anche
improvvisando piccoli
spettacoli casalinghi:
il padre, infatti…
Nella provinc
Pistoia è arriv
addirittura un
Oscar!A Mont
infatti, l'8 dice
1955 è nato C
Bigagli, diplo
all'Accademia
Drammatica
e coprotagon
“Mediterraneo
celebre pellic
Salvatores…
Scopri tutti i personaggi
OLTRE LO SGUARDO
Aforismi poetici a cura del poeta
pistoiese Simone Magli
Leggi tutti gli aforismi
I POST IT DELL'ANIMA
La Ghiacciaia della Madonnina a Le Piastre (fonte: http://www.provincia.pistoia.it/ECOMUSEO/ECO_IMMAGINI/
GHIACCIO/ghiacciaia2.JPG)
Dediche di luoghi per persone che
amiamo. Nello spazio di un post it.
L’ Itinerario del Ferro illustra la lavorazione di questo materiale, di cui nel XVI secolo la Montagna Leggi tutti i post it
Pistoiese era il primo polo, poiché ricca di corsi d’acqua e di boschi: l’acqua permetteva di avere forza
motrice naturale, mentre il legname ricavato dai boschi assicurava combustibile per i macchinari.
Fanno parte dell’itinerario il Polo e il Giardino didattico del Ferro a Pontepetri, dove sono stati ricostruiti
diversi macchinari funzionanti ad acqua (maglio, ruota verticale, ruota da molino). Particolarità del
percorso didattico è quello di essere illuminato artificialmente grazie a una turbina idraulica che sfrutta la
forza del torrente Maresca. D’interesse è anche il Ponte sospeso di Mammiano, realizzato interamente
in ferro nel 1922 dall’ingegner Vincenzo Douglas Scotti per conto della Società Metallurgica italiana di
Campo Tizzoro. Con i suoi 212,4 metri di lunghezza e i 35 metri di altezza (nel punto maggiore),
consentiva, infatti, agli operai di Popiglio di arrivare più velocemente alle ferriere poste sull’altro crinale
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della collina.
Da pochi anni, invece, la Ferriera Sabatini di Pracchia non fa più parte dell’Ecomuseo, poiché è entrata
sotto la tutela dell’I.R.S.A. (Istituto di Ricerche Storiche e Archeologiche), ma rimane un nodo
fondamentale per seguire la lavorazione del ferro nell’area della Montagna Pistoiese, nonché un punto
d’interesse storico, poiché fu fatta costruire da Cosimo I de’ Medici nel 1543.
Il Giardino didattico del ferro a Pontepetri (fonte: http://www.provincia.pistoia.it/ECOMUSEO/ECO_IMMAGINI/
FERRO/GiardinoDidattico.JPG)
L’ Itinerario dell’Arte Sacra e della Religiosità Popolare si svolge interamente a Popiglio: nella Pieve
di Santa Maria Assunta e nell’adiacente Museo diocesano d’arte sacra di Popiglio si possono
ammirare numerose e belle opere d’arte, per la maggior parte commissionate nel Cinquecento ai più
famosi artisti pistoiesi dell’epoca dal pievano Girolamo Magni o dall’influente famiglia Vannini; nella
Compagnia del Santissimo Sacramentovengono esposti, invece, paramenti e arredi sacri provenienti
dalle chiese di tutta l’area montana pistoiese. Non lontano vi è il Polo didattico del museo, che offre, su
prenotazione, numerose attività legate alla vita della Montagna, come quella della tessitura.
Sempre da Popiglio partono numerosi percorsi devozionali del territorio, come quello della Via Crucis
che conduce al Ponte di Castruccio Castracani sul torrente Lima.
Il Museo d’Arte Sacra di Popiglio (fonte: http://www.provincia.pistoia.it/ECOMUSEO/ECO_IMMAGINI/
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ARTESACRA/MuseoArteSacra.JPG)
L’ Itinerario della Vita Quotidiana vuole ripercorrere la storia delle genti della montagna attraverso
l’analisi delle attività, manuali e non, che ne hanno contraddistinto la vita. Infatti, nel Museo della Gente
dell’Appennino Pistoiese a Rivoreta si possono osservare circa 600 oggetti che testimoniano non
soltanto azioni della quotidianità, come la necessità di raccogliere e trasportare i materiali più vari, ma
anche le tappe fondamentali della vita umana, come la nascita o il matrimonio. Oltre al percorso
museale, l’ultima domenica di luglio ogni attività manuale testimoniata viene ricreata dal vivo grazie alla
Giornata del museo vivente e alla Fiera dei saperi.
Inoltre, nella Valle dell’Orsigna sono stati recuperati alcuni edifici, fra cui un metato, usato per seccare le
castagne, e un molino, il Molino di Giamba, costruito nel 1820.
Molto interessante per il tema trattato è anche il privato Museo della Vita Quotidiana di Torri, che illustra
attrezzi e utensili collezionati dal proprietario, Renzo Innocenti.
Il Mulino Giamba nella Val d’Orsigna (fonte:
http://www.provincia.pistoia.it/ECOMUSEO/ECO_IMMAGINI/
VITAQUOTIDIANA/MulinoGiamba_interno.JPG)
L’ Itinerario Naturalistico si muove alla scoperta della flora dell’Appennino, che risulta molto simile a
quella delle Alpi. L’ Orto Botanico Forestale dell’Abetone, aperto nel 1987, accoglie l’originale foresta
appenninica, un giardino roccioso e un laghetto e vi vengono coltivate specie particolari di fiori. A
Fontana Vaccaia è stato creato un Polo didattico sul tema della flora, usufruibile da scuole e corsi
formativi, mentre a Campo Tizzoro esiste, seppur fuori dall’Ecomuseo, il Centro Naturalistico
Archeologico dell’Appennino Pistoiese, che illustra reperti preistorici e geopaleontologici della zona,
contribuendo a delineare una storia della presenza dell’uomo in questi luoghi, grazie anche ad alcune
ricostruzioni ambientali.
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L’orchidea maculata del Orto Botanico Forestale dell’Abetone (fonte:
http://www.provincia.pistoia.it/ECOMUSEO/ECO_IMMAGINI/
VERDE/OrchideaMaculata.jpg)
Per ultimo rimane l’ Itinerario della Pietra, che ripercorre l’uso di tale materiale attraverso quattro
aspetti salienti: se ne analizza l’impiego sia per lastricare le strade, come è avvenuto per la Via
Francigena della Sambuca, che dal Polo didattico di Pàvana porta fino a Sambuca Castello, sia per la
costruzione di insediamenti abitativi, in particolare di un complesso monastico medievale inserito
all’interno della Riserva biogenetica dell’Acquerino; è poi possibile percorrere il Sentiero della
Pietra, che conduce dal borgo di Torri alla località del Volotto; sulla strada è visibile un abbeveratoio in
pietra, un lavatoio con sorgente e un tabernacolo, mentre, giunti alla meta, si possono visitare le cave di
pietra più grandi della zona; infine, il percorso che da Treppio attraversa la Valle della Limentrella
conduce alla scoperta di borgate disabitate con particolari, e ancora integri manufatti in pietra.
Una maschera in pietra presso Sambuca (fonte:
http://www.provincia.pistoia.it/ECOMUSEO/ECO_IMMAGINI/
PIETRA/MascheraSambucaVilla.JPG)
Con questi sei itinerari la Montagna Pistoiese offre un vasto e sfaccettato panorama delle attività che ne
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hanno caratterizzato la storia e che hanno contribuito alla formazione del paesaggio e delle popolazioni
del luogo.
E’ certamente un esperimento per certi versi particolare, perché potrebbe non portare un ritorno
economico tangibile, ma in termini di guadagno immateriale costituisce senza dubbio un importante
passo in avanti per la salvaguardia della memoria storica dell’Appennino pistoiese.
Caterina Bellezza
per approfondimenti si vedano:
http://www.ecomusei.net/index.php
http://www.provincia.pistoia.it/ecomuseo/
http://www.irsapt.it/ita/index.html
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