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CFP n. 4 - L'inconscio storico

L’inconscio. Rivista italiana di filosofia e psicoanalisi Call for papers n.4: L’inconscio storico La psicoanalisi è da decenni oggetto di fiorenti ricerche storiche; migliaia d’articoli e volumi hanno studiato la sua genesi, la sua evoluzione, i suoi casi clinici e le biografie dei suoi principali esponenti. La storia della psicoanalisi è trattata come un caso particolare delle molte storie delle idee, della cultura o della medicina. Esiste, tuttavia, anche un interessante rovescio del rapporto tra le due discipline costituito dall'interpretazione della psicoanalisi come un tipo di metodo storico applicato all'inconscio individuale o collettivo. Un approccio, già adombrato da Freud e Lacan, che non propone più una semplice storia della psicoanalisi ma la psicoanalisi come forma, seppur particolarissima, di storia. Freud considera questa possibilità, ne La psicopatologia della vita quotidiana, quando confronta i «ricordi di copertura», che occultano il passato degli individui, con i miti dei popoli antichi. Un’analogia che viene successivamente riproposta e sviluppata, nel suo discusso saggio dedicato a Leonardo da Vinci. Lacan riprende questo confronto, nel suo “Discorso di Roma”, definendo l’inconscio come «quel capitolo della mia storia che è marcato da un bianco […], censurato». Il testo dello psicoanalista francese, traccia un parallelo dettagliato tra fonti e materiali delle due discipline associando i monumenti al corpo, i documenti d’archivio ai ricordi infantili, le tradizioni e le leggende ai miti personali e familiari, e le tracce di questa storia alle distorsioni necessarie per raccordare racconti altrimenti incompatibili. La psicoanalisi sembrerebbe così trasformarsi, almeno parzialmente, in un’indagine applicata agli equivalenti psichici dei dati storici e ispirata dai metodi storiografici. L’inconscio. Rivista Italiana di Filosofia e Psicoanalisi ISSN 2499-8729 inconscio.rivista@gmail.com www.inconsciorivista.unical.it Entrambi i lati del rapporto tra psicoanalisi e storia sembrerebbero dimostrare che, anche in questo caso, la scoperta dell’inconscio segni un punto di non ritorno per qualsiasi ricerca riguardante le scienze cosiddette umane o dello spirito. Il quarto numero della nostra rivista si propone di riflettere sulle trasformazioni che l’inconscio ha determinato sugli studi storici. Esiste qualcosa come un inconscio storico? Quale rapporto sussiste tra la psicoanalisi, da un lato, e storia e storiografia, dall’altro? È possibile una collaborazione tra gli storici e gli analisti? Abbiamo rivolto queste domande a Carlo Ginzburg in un’intervista che inaugurerà il quarto numero della nostra rivista affrontando, per così dire, dritto e rovescio del rapporto tra storia e psicoanalisi, prima sommariamente descritti. Lo studioso italiano ha mostrato come la ricerca storica e quella psicoanalitica possano collaborare proficuamente in un saggio del 1979, intitolato Freud, l’uomo dei lupi e i lupi mannari. L’inconscio, inoltre, secondo Ginzburg, «condiziona il comportamento degli attori» e può rivestire, dunque, un ruolo importante nello studio della storia. Successivamente egli considera anche l’inconscio degli studiosi e la sua possibile influenza sulla pratica della ricerca storica. L’intervista affronta anche problemi di tipo metodologico discutendo un altro saggio, intitolato Spie, nel quale la psicoanalisi viene interpretata nel quadro del cosiddetto “paradigma indiziario”. La discussione con Ginzburg affronta, inoltre, altre questioni riguardanti il rapporto tra l’inconscio e la temporalità, il contenuto “inconscio” delle immagini e dei documenti storici e, più in generale, le trasformazioni che la psicoanalisi ha prodotto sulla relazione tra la filosofia e la storia. L’inconscio. Rivista Italiana di Filosofia e Psicoanalisi è una pubblicazione online con revisione a doppio cieco. L’inconscio pubblica articoli in italiano, inglese, francese, tedesco e spagnolo. Ogni numero si divide in quattro parti: un’intervista a uno studioso di chiara fama, una sezione monografica, una di varia dedicata alla discussione generale e un’appendice di recensioni. L’inconscio. Rivista Italiana di Filosofia e Psicoanalisi ISSN 2499-8729 inconscio.rivista@gmail.com www.inconsciorivista.unical.it L’inconscio ha pubblicato, tra gli altri, contribuiti di Lucilla Albano, Fabio Ciaramelli, Francesco Conrotto, Romano Luperini, Bruno Moroncini, Francesco Napolitano, Felice Papparo, Jacques Rancière, Élisabeth Roudinesco, Yannis Stavrakakis, Francesco Saverio Trincia. Gli studiosi interessati possono inviare il loro contributo all’indirizzo mail inconscio.rivista@gmail.com, insieme a un abstract in inglese (massimo 600 caratteri, spazi inclusi), a cinque parole chiave in inglese e a una breve nota biobibliografica (massimo 400 caratteri). La lunghezza massima dei contributi è fissata per le tre sezioni della rivista come segue: - monografica: massimo 40000 caratteri, spazi inclusi - varia: massimo 20000 caratteri, spazi inclusi - recensioni: massimo 10000 caratteri, spazi inclusi. I contributi sono sottoposti a double blind peer review, il cui risultato verrà comunicato agli autori dalla redazione via mail. La scadenza per la proposta dei contributi è fissata al 5 settembre 2017; la pubblicazione della rivista è fissata al 31 dicembre 2017. Deadline estesa al 5 ottobre 2017. Le norme redazionali sono reperibili sul sito www.inconsciorivista.unical.it. L’inconscio. Rivista Italiana di Filosofia e Psicoanalisi ISSN 2499-8729 inconscio.rivista@gmail.com www.inconsciorivista.unical.it