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in Michele Gutierrez, Antonello Mattone, Franca Valsecchi, "L’Isola dell’Asinara. L’ambiente, la storia, il parco, Poliedro", Nuoro 1998, 27.
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Atti del XX Convegno Internazionale L’Africa Romana, Porto Conte, Alghero, (Settiembre 2013), 2014
Da Olbìa ad Olbia. 2500 anni di storia di una città mediterranea, 1996
La figura di Melqart è stata di recente oggetto di esaurienti disamine, in cui, analizzando tra gli altri aspetti anche quello della sua assimilazione con Eracle, si è concluso, in modo assai convincente, che tale assimilazione fosse avvenuta partendo da più antiche tradizioni siriane, e in particolare di Ugarit, sovrapponendo a una figura divina del tipo del Ba<al, l'immagine del sovrano defunto e divinizzato, assunto a eponimo protettore della propria città 2 • Dal punto di vista delle funzioni della figura divina, che si era così venuta delineando, il collegamento con le trasfigurazioni mÌtiche degli antenati regali, individuati nei rapicuma di Ugarit, sarebbe particolarmente forte nelle decise connotazioni regali di Melqart, implicite già nella formazione e nel significato del nome, <ere della città>}, nel suo legame con la morte, ma anche con la parallela funzione salvifica, considerando il ruolo fondamentale del sovrano nei riti collegati con le Feste del Nuovo Anno3 e, in particolare, quello che sarebbe assunto dai rapicuma stessi, i sovrani divinizzati dopo la morte, che proteggono la loro città assicurando fertJlità e fecondità.
Nella valle di Giosafat. Giustizia di Dio e giustizia degli uomini nella prima età moderna, 2021
In early modern Europe, many men and women summoned their adversaries to appear in the valley of Jehoshaphat, where God pronounced His judgements, in order to restore violated justice.
2008
... Anche altre grotte hanno nomi affascinanti: la grotta del Presepe, per le figure create dalle filtrazioni di carbonato di calcio; la grotta Azzurra, un ... che a volte si vede puntare ad altissima velocità contro la roccia, per infilarsi nello stretto buco scelto per 2 Sottoriva, Pier Giacomo (a ...
BrindisiReport, 2021
A leggere gli autori antichi si può percepire la mutabilità e fugacità delle glorie terrene. Brindisi ne è un evidente esempio: celebrata e rinomata in epoca romana, s'è eclissata insieme all'impero per poi riprendersi e declinare più volte nei successivi periodi. L'isola di Sant'Andrea, che ne chiude il porto, non poteva che subire la medesima sorte, anche se, proprio in questi giorni, il restauro di parte delle fortezze che vi sono ospitate l'ha riportata agli onori speriamo non solo effimeri e litigiosi delle cronache cittadine.
Byrsa 39-40, 2021
This paper is dedicated to the study, through the epigraphic data, of the forms assumed by the cult of Melqart in the Phoenician West. The main goal is to trying to reconstruct some functions of the deity within but also outside the portrait forged by classical literary sources, which describe the god, as is well known, as the protector of the colonies and colonists, giving him this role in relation with the very early stages of the Phoenician presence in the western Mediterranean.
Nella seconda metà dell’Ottocento gli storici belgi compresero l’importanza degli archivi farnesiani di Napoli e Parma per ricostruire la storia dei Paesi Bassi. Margherita d’Austria, moglie di Ottavio Farnese, e il loro figlio Alessandro, infatti, nella seconda metà del Cinquecento ne erano stati per alcuni decenni governatori per conto del re di Spagna. Nel corso di lunghi soggiorni italiani, studiosi come Gachard, Piot, Cauchie e infine Van der Essen ritrovarono preziosi documenti che diedero poi alle stampe in riviste storiche del loro Paese o in pubblicazioni autonome.
I navigatori arabi battezzarono quest’isola “al mawt”, “morte”, per via degli innumerevoli naufragi causati dalla formidabile fascia corallina che protegge l’isola. Oggi, queste scogliere affilate sono abbinate a un confine invisibile che è tanto più efficace in quanto virtuale. Una zona di controllo in tempo reale – espandibile a piacere grazie all’unione di forze navali e tecnologie di tracciamento (radar, immagini satellitari) – che fa di Mayotte una riserva naturale ad alta tecnologia dedicata alla protezione delle specie autoctone. In tal modo la tutela del “diritto alla vita” di alcuni (nazionali) espone alla morte altri (stranieri).
2. SALVATI DAL NAUFRAGIO Un'esplosione ha distrutto la loro nave. Ognuno si aggrappava ai primi pezzi flottanti che gli capitano sotto le mani. Cinque sono riusciti a trovarsi riuniti sullo stesso relitto che le onde spinge a loro volontà. Degli altri compagni del naufragio alcuna notizia. Da ore, lunghe ore, scrutano l'orizzonte: qualche nave in viaggio li vedrà? La loro zattera di fortuna approderà su qualche riva ospitale? Ad un tratto, si sente un grido: Terra! Terra laggiù! Guardate! Proprio nella direzione che le onde ci spingono! Ed a misura che si disegna, in effetto, la linea d'una riva, i visi si rallegrano. Essi sono cinque: Francesco, il grande e forte carpentiere, che per prima ha gridato: Terra! Paolo, coltivatore, è quello che voi vedete avanti a sinistra, inginocchiato, una mano a terra e con l'altra si tiene aggrappato al palo del relitto. Giacomo, specialista per l'allevamento di animali; è l'uomo con i pantaloni a righe, il quale, inginocchiato guarda verso la direzione indicata. Enrico, dottore in agraria, un pò grassotto, seduto su una valigia salvata dal naufragio. Tommaso, ingegnere mineralogista, è il pezzo d'uomo in piede, indietro, con la mano sulla spalla del carpentiere. 3. UN'ISOLA PROVVIDENZIALE Rimettere i piedi su una terra ferma, per i nostri uomini è un ritorno alla vita. Una volta asciugati e riscaldati, il loro primo pensiero è di fare conoscenza con questa isola dove sono stati spinti lontani dalla civilizzazione. Questa isola la battezzano col nome: L'Isola dei Naufraghi. Un rapido giro sull'isola colma le loro speranze. L'isola non è un deserto arido. Essi sono i soli uomini ad abitarla attualmente. Ma altri hanno dovuto viverci prima di loro e lo capiscono dal fatto che hanno incontrato qua e là sull'isola greggi semi selvaggi. Giacomo, l'allevatore, afferma che potrà migliorarli e trarne un buon rendimento. In quando al suolo dell'Isola, Paolo lo trova in gran parte assai propizio alla coltura. Enrico ha scoperto alberi fruttiferi e spera poter ottenerne grande profitto.
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