CdL in Bioinformatica
BIOLOGIA GENERALE
a.a. 2018-2019
Materiale integrativo alle lezioni sui seguenti
argomenti:
trasporto attraverso la membrana,
trasduzione del segnale
Elisabetta Trabetti
SPECIFICITA’ dei CANALI IONICI
Esempio: il canale potassio
Il canale per il K+ contiene al suo ingresso atomi di O
molto polari e la distanza tra questi atomi è proprio
quella adatta per attirare uno ione K+ (più di quanto
questo sia attirato da quelli di idratazione) K+ si
stacca dal guscio acquoso e passa nel canale.
Il Na + (più piccolo con uguale carica di K+) non passa
perché altra molecola di acqua si interpone tra il suo
guscio di idratazione e i due atomi di O posti
all’ingresso del canale.
SPECIFICITA’ CANALI IONICI
Il canale potassio
Canale controllato dal potenziale.
Neurotrasmettitore cell nervosa apertura canali Na +
stimolo elettrico attiva canale K+ esce K + la cell nervosa
può generare nuovo segnale
Sadava D et al. Elementi di biologia e genetica. Zanichelli, 2014
La maggior parte delle proteine canale possono aprirsi o chiudersi in
base alle necessità della cellula.
Esistono diversi meccanismi di regolazione di apertura e chiusura dei
canali.
- Legame con proteina (es. neurotrasmettitore nella segnalazione
nervosa e neuromuscolare)
- Legame con proteine intracellulari (es. per apertura canali Ca++ in
cellule nervose)
- Legame di piccole molecole come il gruppi fosfato (es. canali Cl- in
cellule polmonari)
- Canali voltaggio dipendenti, non legame con molecola (variazione
cariche elettriche tra i due lati della membrana, es. canali Na+ e K+
in cellule nervose)
- Canali meccanosensori (sensibili alle variazioni di tensione della
membrana, es. cellule orecchio interno sensibili alle variazioni di
frequenza dei suoni)
Potenziale di membrana e
trasmissione dell’impulso elettrico
•
•
•
•
•
•
Nei neuroni lo stimolo è generato da un neurotrasmettitore (ligando) che,
prodotto e rilasciato da una cellula neuronale a livello di sinapsi presente tra
due neuroni, controlla l’apertura di un “canale a controllo del ligando” (recettore
accoppiato a canale ionico), sensibile al neurotrasmettitore stesso, posto sul
neurone a valle della sinapsi. Quindi la membrana del neurone post-sinaptico
viene stimolata dal neurotrasmettitore rilasciato da altro neurone.
Viene così indotta l’apertura dei canali per il Na+, che entra nella cellula
secondo il proprio gradiente di concentrazione, causando la depolarizzazione
della membrana e di conseguenza chiusura di canali del sodio voltaggio
dipendenti e apertura dei canali per il K+
Gli ioni K+ escono secondo il proprio gradiente di concentrazione e la
membrana si iperpolarizza, di conseguenza si chiudono i canali per il potassio
voltaggio dipendenti.
Si chiudono anche i canali per il K+ e la membrana torna al potenziale di riposo.
L’inversione del potenziale si trasmette alle zone vicine che contengono canali
per sodio e potassio voltaggio dipendenti.
La distribuzione degli ioni iniziale (elevato numero di ioni sodio all’esterno e di
potassio all’interno della cellula) viene ripristinata grazie alle pompe Na+ / K+
ATPasi
La membrana del neurone viene stimolata …….
a riposo
Na+ secondo gradiente
depolarizzata
K+ secondo gradiente
Potenziale di
membrana e
trasmissione
dell’impulso
elettrico
Fantoni A et al. Biologia cellulare e genetica. Piccin, 2009
iperpolarizzata
Ripristino
gradiente
elettrochimico
da pompe
Pompe di trasporto attivo primario o diretto
La pompa Ca++ ATPasi
•
•
•
•
La membrana della cellula muscolare riceve il
neurotrasmettitore dal neurone
Viene indotta l’apertura dei canali per il Na+, quindi
l’ingresso dello ione Na+ secondo il proprio gradiente
depolarizza la membrana e induce l’apertura dei canali per
il Ca++
Gli ioni Ca++ entrano nella cellula muscolare secondo il
proprio gradiente di concentrazione
Questo ingresso ha effetto sia sulla stimolazione di ulteriore
rilascio di ioni Ca++ dal RE sia sulla attivazione delle
proteine della contrazione
pompa Ca++ ATPasi
Esempi di funzioni cellulari in cui sono coinvolti gli ioni calcio
-Contrazione muscolare
-Processi secrezione
- Assemblaggio microtubuli
Fantoni A et al. Biologia cellulare e genetica. Piccin, 2009
Le proteine carrier possono
trasportare uno o due soluti
Si può invertire
SIMPORTO =
Cotrasporto nella
stessa direzione
Es. Na+, glucosio
Ione secondo gradiente - Soluto contro gradiente
Trasporto attivo secondario o indiretto
Fantoni A et al. Biologia cellulare e genetica. Piccin, 2009
ANTIPORTO = Cotrasporto in direzioni opposte
Ione secondo gradiente - Soluto contro gradiente
Trasporto attivo secondario o indiretto
Fantoni A et al. Biologia cellulare e genetica. Piccin, 2009
Trasporto attivo indiretto di glucosio:
simporto con Na+ secondo gradiente
Sadava D et al. Elementi di biologia e genetica. Zanichelli, 2014
Trasporto di O2 e CO2 e anioni attraverso la membrana degli eritrociti
La direzione del movimento di Ossigeno e anidride carbonica dipende dal tessuto: in
tessuti periferici [O2] è bassa e [CO2 ] alta. La CO2 viene trasformata in ione bicarbonato
che viene scambiato con Cl- grazie ad antiporto. Nei polmoni CO2 esce dall’eritrocita ed
eliminata con la respirazione; O2 entra in eritrociti e si lega ad emoglobina
Diffusione di O2 e CO2
Fantoni A et al. Biologia cellulare e genetica. Piccin, 2009
Riassumendo ….
Diffusione facilitata
Proteina canale
Proteina carrier
Proteina carrier
Le pompe ioniche generano dei gradienti elettrochimici
Alcune loro funzioni
Trasporto di ioni e molecole:
i simporti e gli antiporti utilizzano i gradienti degli ioni H+ e Na+ per
importare nutrienti ed esportare rifiuti
Produzione di intermedi energetici:
nel mitocondrio e nel cloroplasto il gradiente H+ serve per sintesi
ATP
Contrazione muscolare:
++
Gradiente ioni Ca regola contrazione fibre muscolari
Segnalazione nervosa:
+
+
Gradienti Na e K implicati in conduzione potenziale azione
Movimento batteri
+
Gradiente H genera rotazione flagelli batteri
3 destini delle proteine all’uscita dal Golgi
esocitosi regolata
Solo in cell
specializzate
- Neurotrasmettitori
- Ghiandole
endocrine o
esocrine
trasporto ai lisosomi
idrolasi acide lisosomiali
esocitosi costitutiva
collagene dai fibroblasti
Fantoni A et al. Biologia cellulare e genetica. Piccin, 2009
Esocitosi regolata - Porzioni di cellule esocrine del pancreas
Porzioni di cellule esocrine del pancreas affacciate sullo spazio extracellulare centrale (lume)
nel quale vengono rilasciate le molecole di zimogeno (precursore inattivo dell’enzima, es.
tripsinogeno) che verranno maturate in enzimi attivi (es. tripsina). Il lume è continuo con il
lume del dotto che scarica nell’intestino .
Meccanismo di azione: le terminazioni nervose , al momento del pasto, rilasciano il
neurotrasmettitore acetilcolina che causa nelle cellule bersaglio un aumento della
concentrazione di ioni calcio nel citosol. Il calcio a sua volta innesca la esocitosi dei granuli. I
granuli di zimogeno derivano dalla fusione di vescicole distaccatesi dal Golgi
Ghiandola a riposo
Dopo stimolazione
Fantoni A et al. Biologia cellulare e genetica. Piccin, 2009
ENDOCITOSI
La cellula importa il materiale dall’esterno
Ci sono diversi processi di internalizzazione:
1. PINOCITOSI
la cellula introduce fluidi e
soluti – presente in tutte le cell
MEDIATA DA RECETTORI molecole specifiche
si combinano con
proteine recettoriali m.
IN FASE FLUIDA molecole e fluidi extracell
2. FAGOCITOSI
la cellula introduce materiale
particolato ingombrante
A) PINOCITOSI IN FASE FLUIDA
le molecole entrano insieme ai fluidi
extracellulari senza essere selezionate
Direttamente
correlata alla
concentrazione
della molecola
nel mezzo
extracellulare
Fantoni A et al. Biologia cellulare e genetica. Piccin, 2009
B) ENDOCITOSI MEDIATA DA RECETTORE
le molecole entrano in quanto riconosciute da un
recettore particolare della membrana plasmatica
Molto
efficiente
perché si
basa su
recettori ad
alta affinità
Fantoni A et al. Biologia cellulare e genetica. Piccin, 2009
Compartimenti della via endocitica
- Il materiale in vescicole arriva al primo compartimento della via endocitica,
endosoma precoce di smistamento, a ph leggermente acido; distacco di recettore e
ligando
- Recettori tornano in membrana mediante endosomi riciclanti
- Le molecole destinate alla degradazione (es. LDL) proseguono in corpi
multivescicolari e incontrano endosomi tardivi (pre-lisosomi, inizia la degradazione)
e successivamente i lisosomi dove si completa la degradazione con liberazione di
molecole utili per esigenze cellulari (es. colesterolo)
Fantoni A et al. Biologia cellulare e genetica. Piccin, 2009
FAGOCITOSI
meccanismo specializzato per l’ingestione e la distruzione
intracellulare regolata di microrganismi, cellule apoptotiche
e detriti cellulari – indotta dal contatto, non costitutiva
Eucarioti unicellulari e animali inferiori: nutrimento
Organismi più complessi: meccanismo di difesa – cell specializzate
fagociti:
neutrofili, macrofagi, cellule dendritiche
Riconoscimento materiale
Recettori x batteri
e funghi
Cell non fagocitiche
Fagocitosi indotta
No difesa
Fantoni A et al. Biologia cellulare e genetica. Piccin, 2009
• Riorganizzazione del
citoscheletro di actina con
formazione del fagosoma
• Molteplici interazioni con
endosomi e lisosomi
• Maturazione graduale
dell’organello in fagolisosoma:
- riciclo in membrana componenti
– degrada i microrganismi e
rimaneggia gli Ag microbici per
presentarli sulla superficie cell.
Fantoni A et al. Biologia cellulare e genetica. Piccin, 2009
Esempi di ENDOCITOSI
ASSORBIMENTO NUTRIENTI VITALI
Molti essendo poco solubili nel sangue vengono trasportati nelle cellule per endocitosi.
Lipidi (legati a LDL), ioni rame (legati a transferrina)
NODULI RADICALI
Fissazione azoto: endocitosi di batteri. I batteri sono mantenuti in compartimento
delimitato da membrana
SISTEMA IMMUNITARIO
Macrofagi inglobano e distruggono i batteri per endocitosi
Esempi di ESOCITOSI
ORMONI
Esempio: insulina, secreta da cellule β pancreas nel circolo ematico
ENZIMI DIGESTIVI
ENZIMI proteolitici, glicolitici, lipolitici sono secreti dal pancreas in intestino tenue
ECM
Maggior parte della matrice che circonda le cellule animali viene secreta per esocitosi
RECETTORI ACCOPPIATI ALLE PROTEINE G
struttura e regolazione
GPCR, G Protein-Coupled Receptor)
da Fantoni A. et al- Biologia cellulare e genetica-2009
L’aumento di cAMP può anche attivare la trascrizione di geni bersaglio: la PKA
attivata può entrare nel nucleo e fosforilare un fattore di trascrizione (CREB , cAMP
Responsive Element Binding protein); questi, fosforilato, lega sequenze CRE del DNA
(attivazione di geni dipendenti da cAMP)
Le PROTEINE G trimeriche presentano omologia di struttura, tuttavia
si associano a diversi recettori, a diversi effettori e possono anche
esercitare attività diverse sullo stesso effettore.
Ci sono subunità α che attivano l’adenilato ciclasi: Gas
e subunità α che inibiscono l’adenilato ciclasi: Gai
______________________
Esiste un bilancio tra eventi attivatori e inattivanti
Possono essere presenti ALTERAZIONI nella funzione delle G protein,
che portano 1) ad una mancata attivazione dell proteina o 2) ad una
eccessiva attivazione.
1) Alterazioni del recettore o sostanze che impediscono l’interazione
del recettore con la proteina G
2) Incapacità della proteina G di idrolizzare GTP o mancanza del
segnale che fa disattivare la proteina.
Gas associata a recettore cardiaco
Gai associata a recettore
cardiaco
attiva adenilato ciclasi
Adrenalina
Acetilcolina
Ga inibisce adenilato ciclasi,
Gbg apre canali K+
PKA protein
chinasi cAMPdipendente
CRE cAMP
Responsive
Element
da Fantoni A. et al- Biologia cellulare e genetica-2009
CREB cAMP
Responsive
Element- binding
protein
Alterazioni della segnalazione mediata da cAMP
Patologia della pertosse.
La tossina prodotta nei polmoni dal batterio Bordetella pertussis blocca
nello stato inattivo una proteina G (legata cioè al GDP) che normalmente
inibisce l’adenilato ciclasi; si osserva quindi un aumento anomalo del cAMP
intracellulare.
Patologia del colera.
I sintomi sono dovuti ad alterati livelli di cAMP nelle cellule intestinali. Il
batterio Vibrio Cholerae produce una tossina che nell’epitelio intestinale
inibisce l’attività GTPasica di una proteina G che normalmente stimola
l’adenilato ciclasi e la mantiene costitutivamente attiva; si osserva quindi un
aumento anomalo del cAMP intracellulare.
Nelle cellule intestinali il cAMP causa il trasporto di ioni Cl- fuori dalla cellula;
le molecole di acqua seguono gli ioni Cl-, provocando diarrea e
disidratazione.
Recettori diversi possono produrre gli stessi secondi messaggeri
Esempio: gli ormoni epinefrina e glucagone, pur agendo su recettori diversi,
agiscono entrambi attraverso la stessa via del segnale per stimolare la
demolizione del glicogeno e per impedirne la sintesi (stimolano così le cellule
epatiche a mobilitare il glucosio)
I sottotipi recettoriali possono indurre diversi effetti in cellule diverse
Esempio: recettori per l’adrenalina nel cuore e nell’intestino differiscono
principalmente nei domini citoplasmatici che interagiscono con proteine G,
quindi attivano diverse vie di trasduzione del segnale (nel cuore il recettore
attiva una proteina G che stimola l’adenilato ciclasi con aumento di cAMP che
aumenta la contrazione; nell’intestino viene attivata un’altra proteina G, che a
sua volta inibisce l’adenilato ciclasi, quindi bassi livelli di cAMP e rilassamento
muscolo liscio)
Proteine G che utilizzano i fosfolipidi
come secondi messaggeri
FOSFOLIPIDI INOSITOLO
PIP2 fosfatidilinositolo4,5-bifosfato
DAG
diacilglicerolo
IP3 inositolo
trifosfato
Raven – Johnson – Biologia cellulare. 2012
Proteine G che utilizzano i fosfolipidi
come secondi messaggeri
PLC fosfolipasi C
PIP2
fosfatidilinositolo
-4,5-bifosfato
IP3 inositolo
trifosfato
DAG
diacilglicerolo
PKC proteina
chinasi C
RE
CaMK calmodulina chinasi
MLCK chinasi catene leggere delle miosine
da Fantoni A. et al- Biologia cellulare e genetica-2009
Trasduzione del segnale via Ca2+
• Le cellule mantengono un gradiente di Ca2+ molto ampio
• 2 tipi di pompe per il calcio (Ca2+ ATPasi e scambiatori con ioni sodio e
idrogeno)
• Quando i canali del calcio si aprono, l’entrata del Ca2+ nel citosol agisce da
secondo messaggero
Gli ioni calcio sono “secondi messaggeri” (= piccoli e di natura non proteica)
che intervengono in numerose attività cellulari, tra le quali: contrazione
muscolare, secrezione ormoni ed enzimi, fecondazione e sviluppo,
assemblaggio microtubuli, trasmissione nervosa.
Alcune risposte cellulari sono mediate dal legame degli ioni calcio alla
CALMODULINA (calcium modulated protein), che attivata legherà altre
molecole proteiche (esempio: la MLCK, chinasi delle miosine per la
contrazione).
I recettori accoppiati a proteine G modulano la
concentrazione di cAMP e cGMP
Esempio di trasduzione del segnale mediato da cGMP è quello responsabile della
percezione visiva nei fotorecettori retinici, i coni e i bastoncelli (cellule epiteliali
sensoriali della retina).
Struttura bastoncello: 1) regione sinaptica connessa ai neuroni retinici per il rilascio
del neurotrasmettitore, 2) regione intermedia con nucleo, 3) regione con numerosi
dischi di membrana impilati.
I dischi contengono la proteina recettoriale RODOPSINA che si scinde in due
componenti in seguito a stimolazione luminosa: uno di questi interagisce con una
proteina G, la TRASDUCINA, attivandola. Quest’ultima attiva la cGMP
fosfodiesterasi con conseguente diminuzione di cGMP chiusura di canali per il
Na+ iperpolarizzazione della membrana mancato rilascio del neurotrasmettitore
che inibisce l’attivazione del neurone retinico.
Quindi si ha attivazione dei neuroni retinici a valle del fotorecettore.
Percezione visiva
nei fotorecettori
retinici
(coni e bastoncelli)
Proteine G e
fototrasduzione
da Fantoni A. et al- Biologia cellulare e genetica-2009
Trasduzione del segnale visivo
RODOPSINA
proteina G
TRASDUCINA
PDE fosfodiesterasi
Luce >>>> chiusura canali Na+ > iperpolarizzazione membrana > stop
rilascio neurotrasmettitore inibitorio > attivazione neurone retinico
da Fantoni A. et al- Biologia cellulare e genetica-2009
I recettori associati ad attività enzimatiche
La maggior parte di questi recettori sono chinasi, capaci cioè di trasferire residui
fosfato su substrati intracellulari. La maggior parte delle chinasi recettoriali fosforilano
residui di tirosina (RTK), alcuni serina/treonina.
I RTK sono coinvolti nel controllo di processi come la crescita e il differenziamento
cellulare. Circa 50 sono RTK appartenenti alla famiglia dei recettori per i fattori di
crescita polipeptidici. Essi condividono le seguenti omologie di struttura: una porzione
extracellulare per interazione con il ligando, un solo dominio transmembrana, una
parte intracellulare con dominio enzimatico e di interazione con i substrati. Sulla base
di omologie strutturali (domini particolari nella regione extracellulare, dominio
chinasico suddiviso in due parti, ecc.) i RTK sono suddivisi in classi, ognuna delle
quali prende il nome da un recettore prototipico.
Ci sono moltissime proteine intracellulari che contengono domini in grado di legarsi
alla fosfotirosina (domini SH2 = sequenze di circa 100 aa contenenti nella porzione
centrale un aa basico che interagisce con il fosfato negativo; inoltre il riconoscimento
tirosina fosforilata-dominio SH2 viene stabilizzato dal riconoscimento di aa vicini alla
tirosina).
La fosforilazione del recettore e il reclutamento dei trasduttori intracellulari
rappresentano il primo passo nella trasduzione del segnale, che avviene mediante
l’attivazione di diversi pathways (serie di fosforilazioni come nel caso insulina-RTK,
via di RAS per i segnali mitogenici, via del fosfatidil inositolo e regolazione del calcio
intracellulare, trasduzione del segnale al citoscheletro)
Attivazione di recettori con attività tirosin chinasica
Creano siti di attacco per numerose proteine
con domini per la fosfotirosina
da Fantoni A. et al- Biologia cellulare e genetica-2009
Le proteine di aggancio che legano le fosfotirosine mediano l’inizio di
eventi all’interno della cellula che convertono il segnale dalla molecola
ligando in una risposta.
Esempio dell’intervento di proteine aggancio: il recettore dell’insulina
L’ormone fa parte del sistema che mantiene un livello costante di
glucosio nel sangue:
- l’insulina abbassa il livello di glucosio interagendo con un RTK una
proteina responsiva all’insulina viene attivata dal recettore fosforilato e
fosforilata anch’essa. La proteina responsiva all’insulina attiva poi altre
proteine che causano l’attivazione della glicogeno sintasi che converte il
glucosio in glicogeno, diminuendo così la concentrazione di glucosio
intracellulare con conseguente importazione di molecole di glucosio
dalla cellula.
Inoltre il RTK attiva altre proteine che portano a:
- inibizione sintesi enzimi coinvolti nella mobilitazione del glucosio
- aumento della sintesi proteine trasportatrici del glucosio sulla
membrana plasmatica
Fattore di crescita
Via di Ras
Proteina G monomerica Ras
Regolazione della sua attività
Scambiatore del nucleotide Guanilico
Recettore attivato lega GAP
Adattatore con SH2
Attivazione
Proteine effettrici
Inattivazione
Altamente conservata (lieviti – mammiferi)
da Fantoni A. et al- Biologia cellulare e genetica-2009
Trasduzione di Ras - MAP chinasi
Mitogen-Activated Protein
RAF
serina-treonina chinasi
Attività genica alterata
Fosforila
numerosi fattori
di trascrizione
Cascata principale di segnalazione per la divisione e il differenziamento
da Fantoni A. et al- Biologia cellulare e genetica-2009
Via dei fosfatidil inositolo e
regolazione di Ca++ intracellulare
PLC fosfolipasi C
PIP2
fosfatidilinositolo
-4,5-bifosfato
IP3 inositolo
trifosfato
DAG
diacilglicerolo
PKC proteina
chinasi C
CaMK calmodulina chinasi
MLCK chinasi catene leggere delle miosine
da Fantoni A. et al- Biologia cellulare e genetica-2009
Recettori tirosin
chinasici e
recettori associati
a proteine G
possono attivare
le stesse vie
da Fantoni A. et al- Biologia cellulare e genetica-2009
Le proteine SCAFFOLD o di impalcatura
organizzano la cascata delle kinasi
Trasmissione accurata, rapida, efficiente
Raven – Johnson – Biologia cellulare. 2012
La cellula quando si divide deve staccarsi dalle cellule vicine
e dal substrato cui è adesa.
I componenti delle giunzioni cellulari (caderine, occludine)
possono venire fosforilati in seguito all’attivazione dei
recettori per i fattori di crescita, contribuendo al
disassemblaggio della giunzione stessa.
Le giunzioni comunicanti possono venire destabilizzate dalla
variazione di concentrazione dello ione Ca.
Inoltre, perché possa avvenire la divisione cellulare la cellula si
deve staccare dalla matrice. L’attivazione di alcuni recettori
per i fattori di crescita promuove l’attivazione di una cascata di
chinasi citoplasmatiche che si trovano nelle adesioni focali; la
fosforilazione nei residui di tirosina delle integrine diminuisce
l’affinità dell’integrina per il suo ligando contribuendo al
distacco della cellula.
Trasduzione del segnale mediante recettori
associati a tirosina chinasi non recettoriale
Recettori per le citochine
JAK tirosina chinasi
associata
costitutivamente
al recettore
STAT Signal
Transducer and
Activator of
Transcription
da Fantoni A. et al- Biologia cellulare e genetica-2009
Il recettore va incontro a dimerizzazione in seguito al legame con la citochina, le tirosina
chinasi citoplasmatiche associate ai recettori che formano il dimero si attivano e fosforilano il
recettore in varie tirosine. Segue il reclutamento di trasduttori intracellulari in grado di
riconoscere la tirosina fosforilata, tra cui STAT. Quest’ultimo, in seguito a fosforilazione
dimerizza e può così traslocare nel nucleo dove regola la trascrizione genica.
Trasduzione del segnale mediante recettori con attività
serina/treonina chinasica
Recettore II
Recettore I
Recettore per TGFβ
Transforming Growth Factor
Transfosforilazione in Ser
SMAD famiglia di
fattori trascrizionali
da Fantoni A. et al- Biologia cellulare e genetica-2009
Prototipo della famiglia di recettori con attiviatà serina/treonina chinasica è rappresentato dai
recettori per il TGFbeta. Questi, in base alle caratteristiche strutturali, vengono divisi in due
classi (recettori di tipo I e II). L’inizio della trasduzione richiede l’interazione tra ligando e
recettore II che poi eterodimerizza con tipo I. Avviene così la transfosforilazione in serina che
recluta fattori di trascrizione, i quali fosforilati e attivati dimerizzano ed entrano nel nucleo
dove regolano la trascrizione genica.
Recettori della morte cellulare – induzione apoptosi
(via pro-apoptotica estrinseca)
Famiglia dei TNF
Tumor Necrosis Factor
Molecole transmembrana, non enzimatiche.
Formano complessi multimerici
che inducono l’aggregazione di molecole ad
essi associate, tra cui le caspasi vicine si
attivano, trasducono il segnale apoptotico
DD death domain
Recettori
intracellulari
e ormoni
steroidei
Sono funzionalmente
FATTORI di
TRASCRIZIONE
Ormoni sessuali
Ormone tiroideo
Acido retinoico
Vitamina D3
Struttura dei RECETTORI
per gli ormoni steroidei
da Fantoni A. et al- Biologia cellulare e genetica-2009
Recettori intracellulari – struttura apolare
Recettori intracellulari influenzano l'espressione genica
Ormoni steroidei: es. cortisolo
3 domini del recettore: - legame ormone
- legame DNA
- legame coattivatori (regolaz. trascrizione geni)
cortisolo-recettore
nucleo
geni coinvolti nella sintesi del glucosio
•aumenta livello glucosio nelle cellule
Recettori intracellulari agiscono da enzimi
es. Recettore per NO = enzima guanilil ciclasi (sintesi cGMP)
stimolato
NO-recettore induce come risposta il rilassamento cell. muscolari lisce
Cervello ordina rilassam. c. musc. lisce rivestono parete vasi
acetilcolina (neurone)
recettore accoppiato a canale (Na+)
aumento Ca++
sintesi NO
NO diffonde nel muscolo
aumenta cGMP
rilassamento
vasodilatazione, aumento flusso sangue
(Nitroglicerina, convertita in NO - angina)
Sadava D et al. Elementi di biologia e genetica. Zanichelli, 2014
Recettori intracellulari agiscono da enzimi
es. farmaco sildenafil (Viagra)
Recettore = enzima cGMP fosfodiesterasi (distrugge cGMP)
inibito
Viagra-recettore inibisce l'enzima
alti livelli cGMP
rilassamento cell. musc. lisce
vasodilatazione
Selettiva: lega fosfodiesterasi cell. pene
Recettori intracellulari
Ormoni steroidei
Brooker et al . Biologia. McGraw-Hill 2011
•
•
•
•
•
•
Recettore estrogeni nel nucleo
Legame con estrogeno
Cambiamento conformazionale
Dimerizzazione con altro complesso
Dimero si lega al DNA
Attivazione trascrizione
Recettori intracellulari
• Esempio dell’auxina
– Il legame dell’auxina nel citoplasma attiva TIR1
– Regolazione genica non diretta
– Causa la demolizione di proteine inibitrici
– Con il rilascio della inibizione genica, i geni sono trascritti
Brooker et al . Biologia. McGraw-Hill 2011
Trasduzione negativa del segnale
La segnalazione negativa è una catena molto complessa di eventi a vari livelli
cellulari, comprende vie che portano ad una attenuazione del segnale; spesso lo
stesso recettore attiva entrambe le vie con funzione opposta e connesse tra di loro
via feedback
TRANSITORIA (REVERSIBILE)
Defosforilazione delle tirosina chinasi da parte delle fosfatasi che contengono
domini SH2 e possono quindi legare i recettori attivati, defosforilarli e di
conseguenza inibirli.
I recettori attivati possono reclutare proteine che favoriscono l’inattivazione delle
proteine G (stimolano la attività GTPasica), quindi viene inibita la propagazione del
segnale.
La proteina chinasi C, attivata dalla via della fosfolipasi C, può fosforilare su residui
di serina/treonina recettori di membrana, diminuendo l’attività del recettore.
Inoltre può essere indotta la trascrizione precoce di geni che codificano per
regolatori negativi che possono intervenire a diversi livelli nella cascata della
trasduzione
DEFINITIVA (IRREVERSIBILE)
Degradazione delle proteine coinvolte nella segnalazione. Recettori endocitati e
degradati in lisosomi o proteasomi
Integrazione tra diverse vie di trasduzione del segnale
La maggior parte dei recettori utilizza le stesse vie di trasduzione, ma i recettori
promuovono risposte diverse (motilità, secrezione, divisione cellulare, ecc). Inoltre
lo stesso recettore può suscitare risposte diverse in diversi tipi cellulari. Ci sono
delle evidenze:
- nella cellula si possono attivare simultaneamente più recettori e la trasduzione
che ne segue deriva dalla integrazione dei segnali che sono stati generati dai vari
recettori. I segnali possono essere sinergici o antagonisti con un effetto finale
integrato (complessi recettore-ligando diversi che convergono sullo stesso bersaglio
per attivarlo, oppure fosforilano bersagli diversi che devono però interagire per
continuare la trasduzione);
- ci può essere un effetto “soglia del segnale” per cui se la risposta necessita della
attivazione contemporanea di più vie si potrebbe non raggiungere tale risposta se
ci sono poche molecole ligando (es. poco fattore di crescita) o pochi recettori;
- in alcune cellule possono essere presenti alcuni trasduttori che sono invece
assenti in altre cellule
- Recettori con la stessa struttura o attività ma anche di tipologie diverse possono
interagire per evocare risposte diverse da quelle che produrrebbero i singoli
recettori (es. GPCR attiva vie che inibiscono l’attività di tirosinK o di tirosin-fosfatasi
I recettori riconoscono segnali chimici, hanno siti di legame specifici
Anche un inibitore (ANTAGONISTA) può legare una proteina recettoriale.
Esistono ANTAGONISTI NATURALI E ARTIFICIALI
Es. CAFFEINA – stimolante diffuso. Molecola abbastanza grande e polare e ha
recettori su cell. nervose del cervello. Quando l’adenosina si accumula nel
cervello evoca una risposta di ridotta attività cerebrale, in particolare
l’eccitazione, portando quindi a sonnolenza, meccanismo di protezione evolutosi
contro gli effetti avversi dello stress. La caffeina ha struttura tridimensionale
simile all’adenosina, si lega al suo recettore ma non lo attiva = blocca la via di
segnalazione, quindi mantiene l’attività e l’eccitazione delle cellule nervose,
pertanto il cervello resta attivo e la persona vigile.
La caffeina produce una sensazione di vitalità ed energia in quanto inibisce la
fosfodiesterasi (che rimuove cAMP) cAMP rimane più a lungo nelle cellule e il
cuore batte più velocemente.
L’adrenalina, o epinefrina, è un esempio della straordinaria capacità di una
molecola segnale (ormone) di coordinare le varie attività cellulari negli organismi
pluricellulari. L’adrenalina prepara velocemente l’organismo ad un’attività fisica
estenuante, viene secreta nel circolo sanguigno da parte delle cellule endocrine
del surrene. Azioni: accelera la frequenza cardiaca, restringe il calibro dei vasi
sanguigni, dilata le vie aeree bronchiali, stimola il rilascio di glucosio dal fegato,
inibisce la salivazione; sostanzialmente migliora la reattività dell'organismo,
preparandolo in tempi brevissimi alla cosiddetta reazione di "attacco o fuga“.
Stimolazione del battito cardiaco.
Nelle cellule del muscolo cardiaco il primo effetto è l’attivazione dell’adenilato
ciclasi (tramite GPCR) che produce cAMP, il quale attiva la PKA, che fosforila la
troponina e il fosfolambano. La fosforilazione della troponina aumenta la sua
capacità di legare ioni calcio e quindi la velocità di contrazione; la fosforilazione
del fosfolambano stimola il funzionamento della pompa del calcio, che pompa
più velocemente gli ioni all’interno del reticolo sarcoplasmatico, determinando
così un aumento nella velocità di rilassamento. Quindi l’adrenalina, inducendo la
fosforilazione di entrambe queste proteine, stimola sia la contrazione che il
rilassamento, aumentando la velocità di contrazione del cuore.