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Steffè G., 11. San Lazzaro di Savena (Bologna).

1987, STUDI ETRUSCHI VCL. LUI -MCMLXXXV -(SERIE III).

£ s i r aii o I S T I T U T O D I S T U D I E T R U S C H I ED I T A L I C I F I R E N Z E STU D I ETRU SC H I V CL. LU I - G IO RG IO M CM LXXXV - (SERIE I I I ) BR ET S G H N EI D ER ED IT O RE 1987 370 Scavi e scoperte La ceramica d'impasto presenta forme evolute tipiche delle aree etnische nel V sec, con labbro rovesciato all'esterno. D i notevole interesse la presenza d i alcuni frammenti, tra cui una ciotola quasi intera, in ceramica depurata d'impasto depurato grigio con tracce consistenti di v .n.; la fo rma della scodella e la presenza d i im'ansa orizzontale a bastoncello di una ky lix indicano con molta probabilità che tale ceramica rappresenta una imitazione locale d i forme della ceramica attica, come d el resto avviene nella necropo li d i V sec. della Galassina d i Castelvetro nel Modenese ( L . M A L N A T I , inzyxwvutsrqponmlkjihgfe Misurare la terra: centuriazione e coloni nel mondo romano. Il caso modenese, Modena 1983, pp. 20-21), ma anche a Bologna e a Spina ( S. P A T I T U C C I U G G ER I, Classificazione preliminare della ceramica grigia di Spina, in Culture figurative e materiali tra Emilia e Marche, Rim ini 1984, pp. 139-169), dove però compaiono anche forme proprie. È probabile quindi che da questa produzione derivino quelle successive in ceramica grigia, spesso in passato considerate « galliche » . iig-zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA 14 La presenza della ceramica attica d i V sec, già nota dalle vicine Cav e G u idetti ( C . PA TRO N C IN I LA SA G N A , in St.Etr. L , 1982, pp. 454-457), è confermata da un frammento d i ky lix a v .n. D i un certo interesse, anche perché confermerebbe l'ipo tesi della presenza d i un insediamento con strutture abitative d i un livello piìi complesso, forse già protourbano, è un frammento d i coppo fittile con tracce di colore nero sul bordo. M. L. Bibliografia: L . M A L N A T I , in Atti del Convegno: Preistoria e protostoria del basso Po, Ferrara 1984. 11. SA N L A Z Z A R O D I SA V EN A (Bo lo gna) Nel novembre del 1982 in località Cicogna d i San Lazzaro d i Savena i l signor Giuseppe Pajo li, membro del Circo lo Culturale « L'Esago no » d i Bologna, recuperava dalla parete d i uno scasso eseguito per lavo ri edilizi i resti d i una tomba ad incinerazione posta a circa 2 m . d i profondità d al p. d i c. e l i consce gnava alla Soprintendenza A rcheologica. Sopralluoghi subito eseguiti dai funzio nari della Soprintendenza non consentivano d i individuare nel luogo del recupero altre tombe nè d i capire se quella ritro vata facesse parte d i un gruppo più numeroso già andato d istrutto . Risultava ancora visibile unicamente uno strato d i terreno bruno-rossiccio posto al d i sotto dell'arativo e spesso circa 60 cm. riferibile all'età romana ( I sec. a.C. - 1 sec. d .C.) 372 Scavi e scoperte in base a frammenti ceramici in esso racco lti. I l corredo, frammentario ed incompleto, della tomba recuperata è risultato così composto zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQ {jig. 15): la, b ) : uno o forse due vasi a diaframma frammentari in ceramica d i impasto fine, bruno-rossiccio, con decorazione a file d i trip li cerchielli stampigliati alternati a fasci d i solcature;zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA 0 o rlo cm. 24,8. 2) : frammenti d i recipiente d i fo rma no n determinabile, in ceramica d'impasto fine bruno-rossiccio, con decorazione stampigliata ad anatrelle. 3) : frammenti d i altro recipiente d i forma no n determinabile in ceramica d i impasto fine bruno-rossiccio, con decorazione stampigliata a doppi cerchielli ed anatrelle stilizzate a S. 4) : piattello frammentario con orlo a tesa in ceramica d'impasto fine, nera in superficie e rossa in frattura; 0 orlo cm. 19. 5) : fibula a sanguisuga con arco d i forte spessore a sezione circolare, staffa probabilmente simmetrica; lu . cm. 2,6. 6) : fibula a navicella probabilmente del tipo con bottone profilato (cfr. P. VON E L E S , in P JBF X I V , 5, in corso d i stampa, n. 991 A ) con decorazione incisa a mo tiv i trasversali e angolari alternati. 7) : frammento anteriore d i arco d i fibula a navicella del tipo con sezione a spigoli o d i quello quasi foliato (cfr. voN E L E S , op. cit., nn. 768-803 e 806-824). 8) : frammento d i arco d i fibula ad arco rivestito probabilmente curvilineo con stajBFa lunga. 9) : frammento d i arco d i fibula ad arco rivestito probabilmente trapezoidale. 10) : numerosi elementi d i rivestimento in osso e ambra presumibilmente appartenenti alle due fibule precedenti. 11) : fibula ad arco probabilmente ribassato e ingrossato a staffa asimmetrica, con decorazione incisa e ageminata, in ferro ; lu . cm. 4,5. 12) : frammento d i disco d i lamina bronzea decorato a sbalzo. 13) : frammento d i paletta o d i spatola in ferro . 14) : fusaiola biconica, d i pasta v itrea. G l i elementi d i corredo recuperati consentono d i collocare cronologicamente la tomba attorno alla metà del V I I sec. I frammenti d i vaso a diaframma e i l frammento con stampiglia d i anatrella a S rientrano tra quelli che i l Carancini ( in B P I 1969, p p . 277-278) ritiene pro pri del Villano viano I V A ; la stampiglia ad anatrella più naturalistica si pone invece tra i tipi caratteristici del Villano viano I V B 1 ( C A RA N C IN I, op. cit., fig. 1 , n. 3) . A l medesimo periodo riportano la fibula a navicella, quella con sezione a spigoli e le fibule ad arco rivestito , tutti tipi ampiamente documentati nei corredi bolognesi, per lo più ined iti, posteriori a l l ' V III secolo. Richiama invece tipologie più arcaiche la fibula a sanguisuga con staffa simmetrica; i l confronto più vicino si ha con un esemplare della tomba 7 Melenzani ( O . H . FR EY , T>ie Entstehung der Situlenkunst, Berlin 1969, fig . 16 n. 3), i l cui corredo, comprendente anche fibule a navicella e ad arco rivestito , viene riferito al Villano viano I V . 373 Scavi e scoperte I l Frey , pur rilevando i l carattere d i maggiore arcaicità della fibula a sanguisuga, ritiene avesse una staffa simmetrica d i dimensioni maggiori rispetto al periodo precedente e la considera pertinente a u n momento più tardo anche a causa d el notevole ispessimento dell'arco ( F R E Y ,zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA op, cit., p . 34), V a infine sottolineata la presenza nel corredo d i San Lazzaro della fibula decorata ad agemina in ferro , finora nota nell'area medioadriatica e i n Romagna in contesti più tard i {Romagna tra VI e IV secolo a.C, a cura d i P . voN E L E S , Bologna 1981, p . 379). S. G . 12. SA R SIN A (Fo rlì) Negli anni 1982 e 1983 la Soprintendenza A rcheologica d ell'Emilia Romagna ha effettuato due campagne d i scavo nell'area co rtilizia d ell'ex Seminario d i Sarsina, città della media valle d el Savio che le fo nti tradizionalmente definiscono d i origine umbra, assoggettata d ai Ro mani nel 266 a.C. L'esplorazione ha interessato un vasto settore situato a SE d el fo ro , presso il limite S d el terrazzo su cui si estendeva l'abitato, ed ha permesso d i riportare alla luce una serie d i edifici pubblici e p riv ati le cui fasi costruttive risultano comprese fra l'età repubblicana e la tarda età imperiale. La prosecuzione dello scavo al d i sotto degli strati romani ha evidenziato i resti d i liv elli e strutture abitative della seconda età d el ferro , profondamente intaccati dagli interventi edilizi posteriori [tav. L X I V ) . Nonostante le ampie lacune si sono comunque potute individuare ed esplorare le porzioni superstiti d i almeno due capanne che presentavano grandi buche d i palo perimetrali e, internamente, altre buche d i dimensioni mino ri e pozzetti circo lari. I n posizione presumibilmente centrale era ricavato nel terreno vergine un avvallamento d i fo rma irregolare a sezione concoide che, nella capanna meglio conservata, si estendeva per 3 m . ca. ed era delimitato su un lato da una muratura d i pietre e cio tto li a secco, in prossimità del focolare giacente sul fondo della cavità. I l deposito fortemente antropizzato che colmava i pozzetti e i fo ndi d i capanna ha restituito numerosi elementi riferibili all'occupazione dell'insediamento: oltre a resti d i pasto, piccole schegge silicee e numerosissimi resti d i intonaco ad incannucciata d i argilla concotta si sono rinvenuti frammenti d i ceramica d i impasto grossolano — fra i quali uno scodellone e un dolio parzialmente rico mpo nibili, in giacitura primaria alla base dello strato — , ceramica depurata acroma, anche grigia, figulina verniciata e v .n. in alcuni casi sicuramente d i produzione vo lterrana, fra cui si segnalano alcuni frammenti d i skypho i con tracce d i decorazione sovradipinta a palmette e cigni. Nonostante i l complesso sia ancora in una fase preliminare d i studio i d ati di scavo e le associazioni d ei materiali paiono indicare un'occupazione continuativa del sito d al I V sec. a.C. alla prima metà d el I I I , comprovando per la prima vo lta archeologicamente l'esistenza d i un abitato stabile d i genti d i stirpe umbra, fino ad ora testimoniato solo dalle fo nti antiche, e documentando nel contempo una persistenza insediativa sulla stessa area dall'età preromana a quella romana. O J.