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Il motivo faustiano nella letteratura russa del Novecento

2011

AI-generated Abstract

Il presente studio esamina la trasformazione del tema centrale di Faust di Goethe nella letteratura russa del Novecento. Attraverso un'analisi delle opere faustiane, si propone l'ipotesi di un 'faustismo russo' che si manifesta in vari personaggi e atteggiamenti letterari che, pur essendo tipicamente russi, si collegano al Faust di Goethe. L'analisi mette in evidenza come il motivo faustiano sia influenzato dai contesti storico, ideologico e culturale, evidenziando una parabola discendente del personaggio di Faust e la sua evoluzione da un simbolo di ideali a una figura caricaturale e disillusa.

View metadata, citation and similar papers at core.ac.uk brought to you by CORE provided by Open Archive University of Naples L'Orientale Donata Di Leo Il motivo faustiano nella letteratura russa del Novecento Il presente lavoro esamina la trasformazione del motivo fondamentale del Faust (1808-1832) di J. W. Goethe nella letteratura russa del Novecento. Dopo un capitolo introduttivo sulla metodologia impiegata, sulle traduzioni e sulle manifestazioni artistiche che hanno veicolato l’immagine di Faust nell’orizzonte culturale russo, lo studio, facendo precedere una panoramica sulla ricezione della tragedia goethiana nell’Ottocento, focalizza l’attenzione sulle opere del filone faustiano novecentesco. È stata effettuata una suddivisione temporale tra la prima e la seconda metà del secolo, prendendo come spartiacque l’anno della morte di Stalin (1953). La domanda che guida l’analisi effettuata riguarda la possibilità di individuazione di un “faustismo russo”, ipotizzando che vi siano una serie di personaggi o di atteggiamenti che si riallacciano alle caratteristiche del Faust goethiano, pur restando ‘tipologicamente’ russi. La rielaborazione del motivo faustiano nel Novecento da un lato registra una parabola discendente del Faust russo, fin quasi al suo annullamento, dall’altro mostra come egli diventi un preciso rivelatore ideologico. Le dinamiche metamorfiche del motivo faustiano, infatti, sono indice della glorificazione o della demistificazione che ciascuna opera realizza rispetto al contesto sociale e culturale di riferimento. Sono presi in considerazione, in particolare, i drammi Faust i Gorod (1916) di A. Lunačarskij, Mefistofel’ (1942) di S. Alëšin e Čitaja “Fausta” (1947) di I. Sel’vinskij, i romanzi My (1924) di E. Zamjatin e Master i Margarita (1926-1940) di M. Bulgakov, la farsa Obol’stitel’ Kolobaškin (1968) di E. Radzinskij, il racconto Ošibka Mefistofelja (1984) di N. Elin e Vl. Kašaev, la scenetta comica Vizit satany (1986) di M. Kreps. Dall’analisi di queste opere si può osservare che se Lunačarskij, Alëšin e Sel’vinskij ripensano la vicenda faustiana in termini positivi, attraverso la visione di un Faust convertito al socialismo e difensore dei valori etico-ideologici della dottrina comunista, Zamjatin e Bulgakov mostrano la progressiva esautorazione dell’eroe che diventa anti-faustiano perché privato, dall’autorità oppressiva, della possibilità di esprimere la propria identità. Quest’ultimo Faust, a causa della sua vocazione artistica e sentimentale, è alienato e socialmente ‘superfluo’. Radzinskij, Elin e Kašaev, Kreps costruiscono, invece, l’immagine di un Faust gretto, privo di aspirazioni sublimi, disilluso, proteso all’ottenimento di soddisfazioni materiali, un individuo pošlyj, arrivista, vanaglorioso e ossessionato dalla brama del successo. L’indagine ha dimostrato che il percorso trasfigurante del Faust russo risulta fortemente condizionato dal contesto storico, ideologico, politico, sociale e culturale in cui è calata una figura che appartiene alla letteratura mondiale. Donata Di Leo The Faustian Motif in the Twentieth Century Russian Literature The present study examines the transformation of Goethe’s Faust (1808-1832) central theme in twentieth century Russian literature. The first chapter establishes the methodology and offers a brief overview of the translations and artistic expressions which brought the image of Faust into the Russian cultural field. The second chapter focuses on the reception of Goethean tragedy in the nineteenth century, while the main body of the dissertation concentrates on twentieth century Faustian works. The death of Stalin (1953) is a useful watershed which divides the century into two halves. The guiding path of this examination is the supposition of the existence of a “Russian Faustism”, based on the individuation of a series of characters or attitudes that are connected to Goethe’s Faust, even if they typologically remains Russian. The reworking of the Faustian motif in the twentieth century on the one hand registers a descendent course for the Russian Faust, on the other hand points to its gradually becoming a specific ideological revealer. The metamorphic dynamics of the Faustian motif indicates the glorification or demystification that any singular work achieves towards the social and cultural context to which they refer. This dissertation takes into account, in particular, the dramas A. Lunačarskij’s Faust i Gorod (1916), S. Alëšin’s Mefistofel’ (1942) and I. Sel’vinskij’s Čitaja “Fausta” (1947), the novels E. Zamjatin’s My (1924) and M. Bulgakov’s Master i Margarita (1926-1940), the farce E. Radzinskij’s Obol’stitel’ Kolobaškin (1968), the tale N. Elin’s and Vl. Kašaev’s Ošibka Mefistofelja (1984), the sketch M. Kreps’ Vizit satany (1986). The analysis shows how Lunačarskij, Alëšin and Sel’vinskij retell positively the Faustian story, from the point of view of a Faust converted to socialism and defender of ethical-ideological values of communist doctrine; Zamjatin and Bulgakov show the progressive deprivation of power of the hero who, divested from the oppressive authority, of the possibility to express his own identity, becomes an anti-Faust. This Faust, for his artistic and sentimental vocation, is insane and socially ‘superfluous’. On the contrary, Radzinskij, Elin and Kašaev, Kreps create the image of a mean, disenchanted Faust, without elevated expectations, a type who aims to achieve material pleasures, a pošlyj man, a social climber, boastful and obsessed with the thirst of success. This research has proved that the transformation of the Russian Faust is strictly conditioned by the historical, ideological, political, social and cultural context into which this figure of world literature is positioned.