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2017, A Cultural History of Dress and Fashion in Antiquity, ed. M. Harlow
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Le rappresentazioni hanno una grande influenza sulla creazione delle idee nel universo consensuale nel opinione publica. Coloro che controlano le rappresentazioni controlano l’oppinione publica. Non conosciamo quasi nulla di questa alchimia che trasmuta il vile metallo nelle nostre idee nell’oro della nostra realta. Come trasformare concetti in oggetti, o in persone, e l’enigma che ci ha preoccupato per secoli e che il vero scopo della nostra scienza distinta da altre scienze le quali, di fatto, indagano il processo inverso. Sono ben consapevole della distanza quasi insuperabile che separa il problema dalla sua soluzione, una distanza che pochissimi sono preparati a colmare. (Moscovci) La vita inteletuale di una persona consiste quasi totalmente nella sua sostituzione di un ordine concetuale per l’ordine percetivo dal quale la sua esperienza originariamente ariva. (w. James, 1911/1996,p. 51) La conoscenza concetuale e persempre inapropriata alla completeza della realta da essere conosciuta (ibid, 78); i nostri conceti sono formazioni secondarie “inadeguate e solo ministeriali, … loro falsificano quanto ometono (ibid, p.248) La filosofia e l’auto-correzione per la coscenziosita della proprio iniziale ecesso di soggettivita … Il dovere della filosofia e di riprendere la totalita oscurata dalla selezione (Whitehead, 1929, p.20) {La caratteristica specifica di queste rappresentazioni e che esse trasmutano le idee in esperienze collettive e le interazioni in comportamento e possono essere, piu vantaggiosamente, paragonate ad opere d’arte che a reazioni meccaniche.}
Come tradurre espressioni algebriche in forme visuali. Somme e prodotti, e più in generale operazioni di campo, rappresentate utilizzando uno schema visuale insiemistico: un punto di vista per l'insegnamento nelle scuole medie e superiori e per la divulgazione dell'algebra. Massimo comun divisore e minimo comune multiplo definiti utilizzando questo formalismo.
2023
Visible est une revue de sémiotique visuelle publiée par le Centre de Recherches Sémiotiques (CeReS) de l'université de Limoges, qui entend témoigner de l'importance des échanges dans les recherches actuelles sur la signification. Soucieuse d'interdisciplinarité, Visible souhaite aussi affirmer un souci d'approfondissement théorique afin de rendre compte de l'extrême diversité des objets visuels, aujourd'hui partagés entre le monde de l'art, la communication, l'informatique et la mercatique, notamment. La revue entend aussi faire le lien entre les différents domaines attentifs à la signification de l'objet, entre la théorie et l'analyse, la recherche fondamentale et appliquée. La revue participe à la construction d'un lieu d'échanges européen et publie, par priorité, les résultats de ces rencontres, en français et en italien. La collection Visible « L'hétérogénéité du visuel » n°1, La diversité sensible (2005) dirigé par Anne Beyaert-Geslin et Nanta Novello-Paglianti n°2, Syncrétismes (2006) dirigé par Maria Giulia Dondero et Nanta Novello-Paglianti n°3, Intermédialité visuelle (2007) dirigé par Sémir Badir et Nathalie Roelens n°4, Diagrammes, cartes, schémas graphiques (2008) dirigé par Elisabetta Gigante La collection Visible « Images et dispositifs de visualisation scientifiques » n°5, L'image dans le discours scientifique : statuts et dispositifs de visualisation (2009) dirigé par Maria Giulia Dondero et Valentina Miraglia n° 6, Techniques de transformation, transformation des techniques (2010) dirigé par Maria Giulia Dondero et Audrey Moutat n°7, Camoufler l'invisible, exhiber l'invisible (2011) dirigé par Alvise Mattozzi n° 8, Définir l'image scientifique (2012) dirigé par Catherine Allamel-Raffin et Amirouche Moktefi n° 9, Visualisation et mathématisation (2012) dirigé par Sémir Badir et Maria Giulia Dondero
La rappresentazione nel mondo dei videogiochi, 2021
Prima di intraprendere qualsiasi discorso sulla rappresentazione nel mondo dei videogiochi è necessario fare alcune premesse e dare alcune definizioni che a causa del modernismo che caratterizza la materia non hanno ancora una solida letteratura scientifica di riferimento. Distingueremo innanzitutto l'area di gioco da quelli che sono i fondali, inserendo in questi anche le aree non accessibili seppur realizzate con la stessa metodologia della categoria precedente. L'area di gioco è lo spazio dove in generale il character, che sia esso visibile su schermo o meno, comandato dal giocatore si muove o compie delle azioni, parimenti sono area di gioco anche tutte le grafiche selezionabili con un mouse ed in generale tutto ciò con cui è possibile interagire. Non fanno parte dell'area di gioco, come già detto, i fondali piatti ma anche tutte quelle zone che seppur create con la medesima tecnologia, quali la modellazione 3d, non sono accessibili al giocatore e non godono quindi delle proprietà informatiche tipiche degli ambienti di gioco interattivi 1. Resta salvo che sono comprese nell'area di gioco tutte le aree che pur non essendo accessibili godono di proprietà rispetto ad elementi dell'area di gioco, questo concetto complesso è facilmente spiegabile se si pensa alla fisica introdotta nei videogiochi più recenti, se un character cadendo da una torre collide ad esempio con una balconata e per questo effetto cambia traiettoria, l'ostacolo fa parte dell'area di gioco.
In questa relazione viene presentato il lavoro svolto in campo lessicale presso l'Istituto di Linguistica dell'Università di Venezia, sotto la direzione del Prof.Rodolfo Delmonte. Le persone che hanno collaborato e che ancora collaborano a questa attività sono parecchie, ma meritano di essere citate anche se in ordine sparso: . A partire dall'inizio degli anni '80 sono stati finanziati lavori in ambito lessicale da varie istituzioni e enti con scopo diversi. Il risultato dello spoglio di corpora è stato travasato in un unico database su cui sono state compiute una serie nutrita di analisi allo scopo di creare gli strumenti utili alla ricerca in campo morfologico computazionale e di descrizione automatica fonologica e prosodica della lingua italiana. Il risultato è un corpus di circa 500.000 occorrenze di testi provenienti da campi non omogenei, di dimensioni non bilanciate. Lo scopo del lavoro non è quello di fornire uno strumento di comparazione per definire l'italiano standard in un certo periodo temporale -gli anni '80, ma c'è anche un testo di Svevo! -ma semmai ricercare termini usati poco frequentemente e comunque non in disuso, nè arcaici. A questo scopo, tutte le forme risultate incomprensibili all'analisi automatica sono state controllate manualmente. La lista di frequenza o IWL (Italian Word List) si compone di 30.000 forme molto ricca di hapax legomena, cioè di forme con frequenza uguale o inferiore a 3 occorrenze. Se si confronta la nostra lista con le altre disponibili, cioè quella del LIF, quella del VELI e quella del LIP, la nostra è molto più estesa. La nostra lista contiene tutte le forme incluse nella zona alta delle liste precedenti di frequenza, cioè con frequenza uguale o superiore a 4 occorrenze, e tutte le forme del LIP. Inoltre, le attività più cospicue sono state indirizzate ad esplorare la possibilità di generare da una serie di descrizioni codificate secondo criteri di completezza linguistica, le rappresentazioni lessicali necessarie all'analisi sintattica, semantica e concettuale. In altre parole, la prospettiva di creazione di un lessico computazionale della lingua italiana che contenesse perlomeno il nucleo centrale dei lemmi più frequenti utili all'analisi e all'interpretazione dei significati letterali e non di un testo. La grammatica in una prospettiva lessicalista prevede che il lessico svolga una funzione autonoma di deposito di informazioni in grado di interagire con tutti i livelli di rappresentazione linguistica. 1.1 In particolare il lessico interagisce con il componente morfologico nella creazione di parole nuove e nella creazione delle forme flesse di una lingua: questo aspetto è stato studiato nella creazione di IMMORTALE, un programma che permette di analizzare e di generare le forme flesse della lingua italiana. L'ipotesi di partenza è quella che si indirizza al parlante maturo, che ha già creato un
BIM e rappresenzazione 5D: sperimentazione nella progettazione di unità abitative prefabbricate destinate a Social Housing Indice Ragioni della Tesi 9 Considerazioni conclusive 235 Bibliografia 237 Ringraziamenti 245 Elaborati grafici Appendice A: analisi energetiche di Green Building Studio Appendice B: schede tecniche Appendice C: verifica delle stratigrafie con PAN 3.1. Appendice D: Attestato di Prestazione Energetica BIM e rappresenzazione 5D: sperimentazione nella progettazione di unità abitative prefabbricate destinate a Social Housing 1.1 Building Information Modeling 1.1.1. Definizione Il termine BIM, acronimo di Building Information Modeling, è stato coniato nel 2002 per descrivere l'insieme di progettazione virtuale, edificazione e Facility Management. E' identificativo di un innovativo metodo di progettazione che ha avuto ampia diffusione a partire dal 2000 benchè, in qualità di Building Product Models, fosse già noto dagli anni Settanta grazie al lavoro di Charles M. Eastman che lo definiva come "una rappresentazione digitale del processo costruttivo che facilita lo scambio e l'interoperabilità delle operazioni in formato digitale." [1] Negli anni succesivi, la definizione di Building Information Modeling è stata perfezionata e completata: "A Building Information Model is a rich information model, consisting of potentially multiple data sources, elements of which can be shared across all stakeholders and be maintained across the life of a building from inception to recycling (cradle to cradle). The information model can include contract and specification properties, personnel, programming, quantities, cost, spaces and geometry." [2] "Il BIM è un modo radicalmente diverso di creare, usare e condividere i dati di un edificio durante il suo ciclo di vita [...] La sua potenzialità complessiva può essere rappresentata da tre configurazioni: BIM come prodotto o rappresentazione digitale intelligente, BIM come processo di collaborazione e gestione dei dati in modo aperto e condiviso, BIM come processo di gestione del ciclo di vita di un edificio, dalla sua progettazione fino alla sua dismissione." [3]
I visibili invisibili, 2019
Le classi multidiverse composte da visibili e invisibili sono l’integrazione di diversità spesso incomprese che non trovano un luogo, un’identità, una conservazione del proprio passato, uno spazio reale di comunicazione dove poter imparare ancora, dove poter arricchire le proprie vite di pezzi unici che uniti a esperienze pregresse danno voce al futuro. L’inclusione diventa così un paradigma pedagogico, secondo il quale l’accoglienza della differenza non è condizionata dalla disponibilità della “maggioranza” a integrare una “minoranza”, ma scaturisce dal riconoscimento del comune diritto alla diversità, una diversità che comprende la molteplicità delle situazioni personali, così che è l’eterogeneità a divenire normalità.
L'intento è stato quello di aiutare a scegliere a ragion veduta tra le diverse opzioni in quanto fogli elettronici di largo impiego, come Excel, prevedono la possibilità di ricavare dagli stessi dati, secondo formati grafici predefiniti, ma spesso suscettibili di modifica, rappresentazioni alternative. Attraverso le esercitazioni di laboratorio ci si è potuti rendere conto non solo di come Excel possa essere sfruttato per costruire grafici, ma anche delle differenze tra i diversi tipi di rappresentazioni grafiche unidimensionali, vale a dire rappresentazioni grafiche di tabelle semplici (o composte per i grafici multipli). Si è trattato delle tecniche per creare tre grafici fondamentali di Excel: istogramma, torta e linee. E' stato infatti possibile trattare solo la rappresentazione grafica di dati numerici provenienti da tabelle semplici o composte. Un terzo tipo di grafico è il diagramma XY o cartesiano, che in Excel si chiama "a dispersione". Questa tipologia di grafico si impiega per il cosiddetto diagramma Scatter con dati numerici provenienti da una tabella a doppia entrata, data la sua validità per esaminare la relazione (di solito si parla di correlazione o regressione) fra due variabili in scala numerica.
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Boston: William Andrew's - T.B. Wait and Company printers, 1809
Environment, Agency, and Technology in Urban Life since c.1750, , 2024
Land, 13, Special Issue: Urban Micro-segregation, 2024
poster conference 2010 psychotrauma, 2010
Animal Laborans - The Labor of Fashion, 2017
50 years of case law on dredging disputes, 2022
DIRITTO E RELIGIONI, 2022
COĞRAFYA VE FELSEFENİN BİRLEŞTİĞİ YENİ BİR ALAN "COĞRAFYA FELSEFESİ'' ANADOLU ÖRNEĞİ, 2024
Armenisch-Deutsche Korrespondenz (Zeitschrift der Deutsch-Armenischen Gesellschaft), 2021
Experimental Parasitology, 2007
National Journal of Community Medicine, 2016
Revista Pedagógica, 2013
3D Virtual Reconstruction and Visualization of Complex Architectures, 2009
Journal of Nutrition Education and Behavior, 2017