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Canone del desiderio
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Il libro è del 1991 e narra vicende tra la metà degli anni 50 ed i primi anni 80. Un biologo studia il DNA edi i meccanismi di riproduzione e mutazione. Poi scompare per riapparire 25 anni dopo in uno di quei centri elaborazione dati dove computer grandi come un container fanno girare nastri e producono tabulati per svolgere funzioni che uno smartfon oggi fa in pochi secondi. Viene adottato da due giovanotti di belle speranze (lui e lei ) di cui diviene mentore. Il boom della ricerca genetica degli anni 50, la scoperta della logica combinatoria che regola i meccanismi di riproduzione, che è anche la struttura della variazioni Goldberg di Bach che è anche il linguaggio della programmazione dei primi computer. Di tutto e di più per 800 pagine . Personaggi che quando parlano tra di loro citano RIlke in tedesco, parlano di Schoenberg e di pittura fiamminga.
Come sempre Powers riversa sulla vicenda la propria bulimia culturale fino ad asfissiare, fagocitare i personaggi che sarebbero di per se ben studiati ed ai quali ci si affezionerebbe volentieri se non parlassero per pagine e pagine come brillanti ed istrionici conferenzieri, sovente con chiose ad effetto che non si sa se consegnare a lapidi marmoree o a bigliettini dei baci perugina. Che poi, trattandosi anche di storie di corna, scendere dal pulpito sarebbe anche narrativamente pertinente. Peccato perché lo spunto è splendido, ci sono premonizioni brillanti degne di un DeLillo, di cui però Powers non ha la lucida concisione. Si arriva in fondo discretamente esausti, causa la straripante sovrabbondanza di citazioni, sempre dottissime e ricercate. Troppo primo della classe per essere un grande scrittore.
Come sempre Powers riversa sulla vicenda la propria bulimia culturale fino ad asfissiare, fagocitare i personaggi che sarebbero di per se ben studiati ed ai quali ci si affezionerebbe volentieri se non parlassero per pagine e pagine come brillanti ed istrionici conferenzieri, sovente con chiose ad effetto che non si sa se consegnare a lapidi marmoree o a bigliettini dei baci perugina. Che poi, trattandosi anche di storie di corna, scendere dal pulpito sarebbe anche narrativamente pertinente. Peccato perché lo spunto è splendido, ci sono premonizioni brillanti degne di un DeLillo, di cui però Powers non ha la lucida concisione. Si arriva in fondo discretamente esausti, causa la straripante sovrabbondanza di citazioni, sempre dottissime e ricercate. Troppo primo della classe per essere un grande scrittore.
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Canone del desiderio.
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July 21, 2020
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Started Reading
July 21, 2020
– Shelved
August 10, 2020
–
Finished Reading
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message 1:
by
Erica
(new)
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rated it 3 stars
Jan 25, 2023 05:37PM
Molto d’accordo. Soprattutto con la parte del “discretamente esausti” 😅
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