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Il Regno Magico Si Trasferisce....

Ciao a tutti e da tanto che non scrivo più su questo blog ma ci tenevo ad informarvi che non l'ho abbandonato ho solo cambiato indirizzo se volete continuare a seguirmi venite a trovarmi sul blog  MY SECRET DIARY Qui troverete tante novità tra cui la nuova sezione dedicata ai libri e tante altre ancora vi aspetto numerosi Un abbraccio la vostra Arwen
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Il Regno Dei Fanes, La Leggenda

Nelle Dolomiti si racconta che, una volta all’anno, due misteriose figure femminili compaiono, a bordo di una barca, sulle limpide acque blu del Lago di Braies. La loro storia si perde negli anni che furono, ed è una storia di guerra, di amore, di tradimento. Che inizia nell'antico regno di Fanes. Alle origini di questa leggenda, c’è l’alleanza delle regina di Fanes con il popolo delle marmotte. Un'alleanzache la regina tiene segreta quando prende, come marito, un re straniero. Il nuovo re, ambizioso e guerrigliero, stringe invece un’alleanza con l’aquila fiammeggiante. A qualche anno dal matrimonio, la regina dà alla luce due gemelle: Dolasilla e Lujanta. La madre, di nascosto, affida Lujanta alle marmotte come pegno dell’alleanza, ricevendo in cambio una piccola marmotta. Anche il re deve dare un pegno analogo all'aquila, e affida le sue figlie ad un servo perchè si rechi al Monte Nuvolau per effettuare lo scambio. Il fagotto consegnato al perfido rapa...

Il Regno Dei Fanes

“Il Regno dei Fanes” rappresenta di certo una delle leggende più ricche e complesse della tradizione ladina dolomitica. Si tratta dell’unica saga nata sul territorio italiano che sia vagamente paragonabile ai grandi cicli leggendari europei, come quello arturiano o quello nibelungico. Fu raccolta e trascritta verso la fine dell’800 da Karl Felix Wolff. La conservazione del materiale riguardante le leggende intorno ai Fanes si deve principalmente all'opera di Karl Felix Wolff, giornalista ed antropologo austriaco. La passione per i racconti popolari e le tradizioni orali degli abitanti delle Dolomiti nacque grazie alla badante originaria della Val di Fiemme, che usava cantargliene spezzoni. Dedicó gran parte della sua vita ad esplorare le valli dolomitiche, raccogliendo racconti, fiabe, leggende e testimonianze, con l'intento di trascriverle e pubblicarle. Si imbatté nel nucleo dei Fanes per la prima volta in Val di Fassa, ma lo incontrò anche successivamente in forme di...

Il Serpente Bianco

Non lontano da San Vigilio di Marebbe si estendono i ricchi pascoli di Fodara Vedla dove, in estate, i pastori della valle portano a pascolare il loro bestiame. Quassù, ovunque si volga lo sguardo, la natura ci parla con dolci melodie e lo scampanellio degli animali accompagna le liete passeggiate. Ci fu un tempo, però, che tali luoghi erano infestati da serpenti velenosi e solo gli uomini più arditi ed esperti osavano avventurarsi con il bestiame fino ai piedi del Sas dla Pera. Come se ciò non bastasse, appena calava la notte, queste perfide serpi si intrufolavano nelle stalle e si saziavano di tutto il latte che le mucche potevano offrire. Poveri pastoriŠ oltre a vivere nella paura dei loro morsi, dovevano pure subirne le beffe. Venne finalmente il giorno che, esasperati dalle continue razzie, i pastori pensarono bene di recarsi da uno stregone di San Vigilio per invocarne l'aiuto. Egli preparò una bisaccia piena di polveri e erbe magiche, si incamminò verso Fodara Vedla e lì...

La Porta Alchemica

Buon Giorno amorini oggi voglio parlarvi di un luogo misterioso e molto speciale,che penso conosciate tutti o almeno tutta la popolazione di roma la conoscerà sicuramente sto parlando della porta alchemica che si trova nel muro di cinta di villa Palombara a roma, Fu costruita tra il 1655 e il 1680 da Massimiliano Palombara marchese di Pietraforte nella sua residenza, sita nella campagna orientale di Roma sul colle Esquilino nella posizione quasi corrispondente all'odierna piazza Vittorio, dove oggi è stata collocata. La Porta Alchemica è l'unica sopravvissuta delle cinque porte di villa Palombara.  Sull'arco della porta perduta sul lato opposto vi era un'iscrizione che permette di datarla al 1680; inoltre vi erano altre quattro iscrizioni perdute sui muri della palazzina all'interno della villa.  Secondo la leggenda uno stibeum pellegrino fu ospitato nella villa per una notte. Il "pellegrino", identificabile con l'alchimista Francesco Giusepp...

La Porta Alchemica, Epigrafi Scomparse Della Villa

VILLAE IANUAM TRANANDO RECLUDENS IÀSON OBTINET LOCUPLES VELLUS MEDEAE. 1680 Oltrepassando la porta di questa villa, lo scopritore Giasone (cioè il pellegrino alchimista) ottiene vello di Medea (oro) In gran copia 1680. AQUA A QUA HORTI IRRIGANTUR NON EST AQUA A QUA HORTI ALUNTUR L'acqua con la quale i giardini sono annaffiati non è acqua dalla quale sono alimentati. CUM SOLO SOPHORUM LAPIS NON SALE ET DATUR SOLE SILE LUPIS Accontentati (sile) del solo sale (cioè del sapere) e del sole (cioè della ragione). QUI POTENTI HODIE PECUNIA NATURAE ARCANA EMITUR SPURIA REVELAT NOBILITAS SED MORTEM NON LEGITIMA QUAERIT SAPIENTIA Colui che svela gli arcani della natura al potente (alla persona influente) cerca da se stesso la morte.

La Porta Alchemica, Epigrafi sul Rosone e l'Architrave

TRIA SUNT MIRABILIA DEUS ET HOMO MATER ET VIRGO TRINUS ET UNUS Tre son le cose mirabili: Dio e uomo, Madre e vergine, trino e uno. CENTRUM IN TRIGONO CENTRI Il centro (è) nel trigono del centro. Epigrafi sull'architrave רוח אלהים (RUACH ELOHIM)   Spirito divino HORTI MAGICI INGRESSUM HESPERIUS CUSTODIT DRACO ET SINE ALCIDE COLCHICAS DELICIAS NON GUSTASSET IASON Il drago esperio custodisce l'ingresso del magico giardino e, senza (la volontà di) Ercole, Giasone non potrebbe gustare le delizie della Colchide.