Buon 25 aprile a tutti voi!
Giorno importantissimo, che rispetto profondamente.
Ciò nonostante, oggi
ho preparato un disegno che parla di tutt’altro.
In primo luogo perché è sempre saggio parlare solo di ciò che si conosce bene;
e soprattutto perché non volevo correre il rischio di cadere in frasi banali,
concetti espressi male e altre inutilità del genere.
Novità in arrivo!
Una tra tutte: ho ripreso a disegnare non in vettoriale!
Devo ammettere che Torino Comics ha
risvegliato in me la vecchia grinta e la voglia di esprimere emozioni, concetti
e pensieri con il medium che mi accompagna da sempre: il fumetto.
Perciò, da oggi, riprenderemo
saltuariamente le Pillole di Emme e
vedremo come va. Vi invito a commentare e a dirmi se vi sentite coinvolti o se
c'è qualcosa che vi piacerebbe approfondire. Sono tutta orecchie … e penna
grafica, naturalmente!
Ma torniamo a noi:
mindfulness. Chi di voi la conosce o la pratica?
La Mindfulness, ovvero
la pratica della meditazione consapevole, è un tema che mi sta molto a cuore.
La mindfulness,
come la conosciamo oggi, è stata introdotta in Occidente da Jon Kabat-Zinn,
biologo molecolare e appassionato di meditazione. Negli anni '70, ha avuto
l'intuizione di unire scienza e consapevolezza, creando un programma chiamato Mindfulness-Based
Stress Reduction (MBSR), pensato per aiutare le persone a gestire stress,
dolore e ansia. Il cuore del suo programma? Prestare attenzione,
intenzionalmente, al momento presente… e farlo senza giudicare.
Io stessa ho seguito
un corso di mindfulness a Roma nel 2019. Da allora, questa pratica è
entrata a far parte della mia quotidianità. Ma all'inizio è stata una vera
sfida!
Non
tanto nel comprendere o praticare gli esercizi, ma nel farlo senza giudicare.
Provate a immaginare: stare seduti, concentrati sul proprio respiro, e cercare
di portare attenzione a parti del corpo specifiche. Non riuscirci e… non bacchettarsi
per questo. Eh sì, una vera impresa!
Oppure stare sdraiati
in una stanza a meditare con gli altri partecipanti al corso… accorgersi che
uno si è addormentato e russa alla grande... e non ridere.
No, non dico ridere
davanti a tutti, quella è semplice educazione.
Intendo nella testa: riuscite a non ridere, a non commentare, a non
giudicare?
Perché lì dentro, nella vostra mente, ci siete solo voi… e nessuno vi sente: riuscite
davvero a non giudicare, a non criticare, a non essere lapidari con tutto e
tutti in tempo reale? Io ammetto di fare molta fatica.
Eppure,
se riuscissimo anche solo ad allentare un po’ quella vocina, sarebbe tutto
molto più semplice.
Per noi, ma non solo. Che dite: è pura utopia?
Bene, per oggi è
tutto.
La prossima settimana
torneremo dietro le quinte, perchè voglio mostrarvi come ho realizzato questa
immagine, passo passo.
Buona Festa della Liberazione
e per citare il sommo Hayao Miyazaki nel
cartone che viene ricordato ogni anno in questo giorno:
“Meglio porco che fascista!”
(Porco Rosso)