Talks by Eleonora Guzzo
Il Mediterraneo di Honor Frost: ancore votive, betili e i templi di Zeus Kasius
Presentazione presso la Fondazione Tronci Pistoia del volume monografico di Valeria Tito "Votive ... more Presentazione presso la Fondazione Tronci Pistoia del volume monografico di Valeria Tito "Votive anchors, sacred stones and navigation: ancient aniconic cults between archaeology and religious-anthropology", scaturito dalla ricerca condotta grazie al sostegno della Honor Frost Foundation London.

Il tempio nel tempio. Il monumento ligneo a Jean-Jacques Rousseau nel Panthéon di Parigi
Presentazione del libro Il tempio nel tempio. Il monumento ligneo a Jean-Jacques Rousseau nel Pan... more Presentazione del libro Il tempio nel tempio. Il monumento ligneo a Jean-Jacques Rousseau nel Panthéon di Parigi, dalla capanna vitruviana ai Lumi francesi, di Eleonora Guzzo. Firenze, Firenze University Press, 2016
Martedì 24 ottobre 2017, ore 17.00 – Biblioteca Forteguerriana
Interviene Sara Taglialagamba
Sarà presente l’autrice
Il monumento ligneo a Jean-Jacques Rousseau nel Panthéon di Parigi fu realizzato secondo il modello del tempio rustico in scala ridotta. La sua struttura è ispirata da un lato ai principi dell'architettura occidentale, attraverso l'aderenza al topos letterario della capanna vitruviana, dall'altro ai semplici principi naturali predicati da Rousseau. Nel saggio il progetto del tempio è inquadrato sia nel suo prestigioso contesto teorico, sia in quello storico della Francia rivoluzionaria. L'analisi di documenti inediti, l'elaborazione di nuovi rilievi e studi fotografici digitali supportano le ipotesi attributive, così come completano l'esame delle proporzioni classiche dell'opera, fra regola e rivoluzione.
Eleonora Guzzo, nata a Pistoia nel 1985, è architetto e storica dell'architettura. Insegnante di ruolo in Disegno e Storia dell'arte, ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia dell'arte all'École pratique des hautes études di Parigi e in Storia dell'architettura e della città presso l'Università di Firenze. Già membro dell'équipe di ricercatori del laboratorio Histara presso l'Institut national d'histoire de l'art, collabora come consulente del comitato di referaggio scientifico di alcune note case editrici italiane. Autrice di saggi ed articoli pubblicati in Italia e in Francia, i suoi studi si concentrano sull’architettura, spaziando dal Rinascimento all’epoca moderna. Si è interessata in particolare delle filiazioni della teoria architettonica italiana nel contesto europeo e specialmente francese. "Il tempio nel tempio", la sua prima opera monografica pubblicata, è tratto dalla tesi di dottorato discussa nel 2013 e premiata dall'Università di Firenze come la più innovativa nel suo anno nell'ambito tecnologico.
Eleonora Guzzo è attivamente impegnata con il FAI (Fondo per l'ambiente italiano) sul fronte della tutela e della valorizzazione e della valorizzazione del patrimonio architettonico, artistico e paesaggistico italiano.

In apertura dell'anno in cui Pistoia, la capitale del floro-vivaismo italiano, è investita anche ... more In apertura dell'anno in cui Pistoia, la capitale del floro-vivaismo italiano, è investita anche del ruolo chiave di capitale italiana della cultura per il 2017, la Fondazione Luigi Tronci ospita, nell'ambito del ciclo di conferenze "Pensando ad Atene", una serata sul ruolo degli apparati effimeri "verdi", in quanto vere e proprie architetture monumentali direttamente ispirate alle forme naturali, che caratterizzarono un'altra grande capitale, quella francese, nel 1794 in occasione di una delle più importanti celebrazioni della Parigi rivoluzionaria: la festa in onore dell' "homme de la Nature et de la Verité", Jean-Jacques Rousseau.
Durante la serata, l'architetto Eleonora Guzzo tratta delle architetture effimere che, sul finire del XVIII secolo, entrarono a far parte dello scenario urbano durante le feste civiche nazionali promosse dalla Rivoluzione. Le grandi riforme amministrative nel corso dei primissimi anni della prima Repubblica francese interessarono da vicino il settore delle arti e della gestione dell’immagine dello Stato. Le nuove istituzioni attribuivano all'architettura pubblica una notevole importanza, in quanto capace di mostrare esplicitamente la struttura del pensiero che ne aveva ispirato e poi costruito le fondamenta ideologiche.
L'architettura rivoluzionaria è quindi costruzione prima di tutto politica che, nelle sue manifestazioni, in primis quelle celebrative, mira a rappresentare gli ideali a cui anelava la società francese. Si celebrava innanzitutto la Libertà civile e quella d’espressione in tutte le sue forme: libertà, dunque, anche d’ispirazione nelle arti.
Quale ispirazione avrebbe potuto apparire più degna, se non quella proveniente dalla schietta società delle origini, quella dorica o tuscanica che aveva raggiunto i propri apici nella forma altissima dell’Atene periclèa e nella Roma repubblicana, entrambe così prossime alla perfezione, nella propria forma urbis e nell’equilibrio politico? Come avrebbero potuto prescindere, gli architetti rivoluzionari, nella rappresentazione delle virtù alla base della nuova città, dalle forme naturali nella cui perfetta semplicità il buon selvaggio di Rousseau aveva trovato riparo, prima che la sofisticazione del modo di vivere lo trascinasse in una società corrotta?
L’architettura effimera delle feste repubblicane offre, forse con un’evidenza ancor maggiore di quella durevole degli interventi edificati, uno spaccato dei temi e degli archetipi del periodo rivoluzionario. I décors, gli apparati scenografici, le architetture monumentali temporanee delle feste nazionali erano progettati secondo due principali fili conduttori: in primo luogo l’antique revival, che impregnava l'ampio immaginario architettonico fortemente ispirato dall’antichità greco - italica; in secondo luogo il leitmotif unificante del tema archetipico del ritorno alla natura.
L’utopia dell’Arcadia, l’ideale rurale alla Rousseau, si rivelano proprio nella città travestita - non negata - da campagna durante l'allestimento e lo svolgimento delle feste civiche: attraverso pergolati, scenari vegetali, mazzi di fiori di campo e festoni di foglie, si palesava l’aspirazione della società urbana alla purezza della condizione originaria dell’uomo nello stato di natura teorizzata dal filosofo di Ginevra.
E' in tale contesto che viene progettata la festa che, nel 1794, celebra l'apoteosi di Jean - Jacques Rousseau, ormai ritenuto dalle istituzioni rivoluzionarie il principale ispiratore del nuovo ordine dello stato repubblicano.
Portando a supporto di tale argomentazione un'ampia base documentaria, pubblicata per la prima volta nel recente volume "Il tempio nel tempio" (Florence University Press, Firenze, 2016), l'intervento illustra le fasi di ideazione della festa e delle architetture effimere realizzate per la traslazione delle ceneri del philosophe da Ermenonville al Panthéon di Parigi, gli artisti ed gli architetti coinvolti nel progetto della cerimonia, dell'apparato scenografico complessivo e del sarcofago monumentale in forma di piccolo tempio rustico. Si metterà infine in luce l'originale e coerente rispondenza di questo tempietto ligneo e della scenografia architettonica urbana, con la filosofia di Rousseau e con il mito della prima architettura narrato da Vitruvio nel II secolo d.C.
Mutations du regard dans des traités du Quattrocento et Cinquecento: les restitutions graphiques selon Vitruve
Vitruvio e gli altri. Il mito della capanna primitiva nella riflessione teorica attraverso l'iconografia.
La forma della città oggi. Dall’ infanzia berlinese di Walter Benjamin, attraverso il cinema di Dziga Vertov, all’ urban sprawl.
La città ideale da Sforzinda a Thelema. La forma urbis nel Rinascimento attraverso la letteratura.
Rivalutazione e trasformazione del patrimonio architettonico industriale. Una via per la salvaguardia attraverso il caso della Grande Soufflerie di Chalais - Meudon
La forma architettonica nell'età moderna. Rousseau, il mito del buon selvaggio e quello della capanna primigenia.
Papers by Eleonora Guzzo

Le tombeau de Jean-Jacques Rousseau au Panthéon : du mythe de la cabane rustique de Vitruve à sa fortune dans l'iconographie des traités d'architecture entre XVe et XVIIIe siècle
La these porte sur l'etude du tombeau de Jean-Jacques Rousseau dans la crypte du Pantheon fra... more La these porte sur l'etude du tombeau de Jean-Jacques Rousseau dans la crypte du Pantheon francais. Le sujet du tombeau de Rousseau au Pantheon n'avait pas ete exploite du point de vue de l'historiographie et nous n'avions pas encore conscience de l'importance que ce monument detient au sein de la theorie architecturale en concernant l'iconographie de la capanna magistra. L'enquete clarifie les motivations et les vicissitudes de la translation de l'Ile de Peupliers, ou le corps du philosophe avait ete enterre en 1778, au Pantheon des Grands hommes en 1794. Cet episode s'inscrit dans le panorama des fetes nationales des premieres annees de la Republique. Dans le cas de la ceremonie dediee a Rousseau, grâce aux temoignages de l'epoque, aux rapports officiels, aux reportages de presse et aux documents iconographiques, nous examinons les details des etapes de l'itineraire, des corteges, des mises en scene villageoises et urbaines, des apparats...
Il tempio nel tempio
Premio Tesi di Dottorato
Il monumento ligneo nel Panthéon di Parigi dispiega la propria originalità nel conformarsi quale ... more Il monumento ligneo nel Panthéon di Parigi dispiega la propria originalità nel conformarsi quale un vero e proprio tempio rustico in scala ridotta. I suoi caratteri formali richiamano, da un lato, l’origine archetipica dell’architettura occidentale, attraverso l’aderenza al topos letterario della capanna vitruviana, dall’altro il ritorno ai semplici principi naturali predicato da Rousseau. Il progetto del tombeau è inquadrato sia nel suo prestigioso contesto teorico, sia in quello storico della Francia rivoluzionaria. L’analisi di documenti inediti, l’elaborazione di nuovi rilievi e studi fotografici digitali supportano le ipotesi attributive, così come completano l’esame delle proporzioni classiche dell’opera, fra regola e rivoluzione.
Il tempio nel tempio
Premio Tesi di Dottorato
Il monumento ligneo nel Panthéon di Parigi dispiega la propria originalità nel conformarsi quale ... more Il monumento ligneo nel Panthéon di Parigi dispiega la propria originalità nel conformarsi quale un vero e proprio tempio rustico in scala ridotta. I suoi caratteri formali richiamano, da un lato, l’origine archetipica dell’architettura occidentale, attraverso l’aderenza al topos letterario della capanna vitruviana, dall’altro il ritorno ai semplici principi naturali predicato da Rousseau. Il progetto del tombeau è inquadrato sia nel suo prestigioso contesto teorico, sia in quello storico della Francia rivoluzionaria. L’analisi di documenti inediti, l’elaborazione di nuovi rilievi e studi fotografici digitali supportano le ipotesi attributive, così come completano l’esame delle proporzioni classiche dell’opera, fra regola e rivoluzione.
Mito e modello fra campagna e città: la capanna rustica di Vitruvio dalla Toscana di Cosimo I alla Francia rivoluzionaria
Articles by Eleonora Guzzo

Elisa. Principessa di stile, 2021
IT - Uno dei contributi più innovativi di Elisa è il piano intrapreso per la creazione e la promo... more IT - Uno dei contributi più innovativi di Elisa è il piano intrapreso per la creazione e la promozione di luoghi di villeggiatura in cui l'architettura si inserisce nel paesaggio come mezzo per favorire il benessere. Confrontando le commissioni di Elisa a Bagni di Lucca e di Paolina a Viareggio si intende metterne in luce le caratteristiche che permettono di definirle architetture per il benessere, gli elementi stilistici che le connotano e le accomunano, il particolare contesto paesaggistico in cui vengono progettate e realizzate, nella transizione dalla speculazione illuminista al sentimento già romantico.
EN - One of the most significant contribution of Elisa within her politics of public investments is the promotion of holyday locations. The study offers a comparison between Elisa's commissions for the thermal pavilions and her palazzo in Bagni di Lucca on the one side and Paolina's villa on the shoreline of Viareggio on the other one. The author shows which characteristics allow to define these architectures, conceived in an intimate relationship with the natural landscape, as designed to improve wellbeing, between the theories of Enlightment and the Romantic Era.
Books by Eleonora Guzzo

La monografia presenta l'indagine storiografica circa il monumento ligneo a Jean - Jacques Rousse... more La monografia presenta l'indagine storiografica circa il monumento ligneo a Jean - Jacques Rousseau, oggi conservato nella cripta del Panthéon di Parigi. La piccola architettura in se stessa compiuta dispiega la propria originalità nel conformarsi quale un vero e proprio tempio rustico in scala ridotta, collocato all'interno del temple des grands hommes. I suoi caratteri formali richiamano, da un lato, l'origine archetipica dell'architettura occidentale, attraverso l'aderenza al topos letterario della capanna lignea vitruviana, dall'altro il ritorno ai semplici principi naturali predicato dal filosofo di Ginevra. Il volume inquadra il progetto del tombeau di Rousseau al Panthéon sia nel suo prestigioso contesto teorico sia in quello storico della Francia rivoluzionaria, rivela la complessa vicenda legata alla volontà politica della committenza del monumento, ricostruisce il profondo approccio concettuale della festa della traslazione delle ceneri del filosofo da Ermenonville a Parigi e dei monumenti eretti a Rousseau in tale occasione. L'opera espone infine gli esiti della ricerca pluriennale che ha rintracciato gli artisti e gli architetti coinvolti nel progetto della cerimonia e del sarcofago monumentale. L'analisi di docuementi inediti, l'elaborazione di nuovi rilievi e studi fotografici digitali appositamente eseguiti ed inclusi nel volume, supportano le ipotesi attributive, così come completano l'esame delle proporzioni classiche del monumento. Arricchisce il volume un'ampia sezione antologica sul tema delle origini dell'architettura, posto a confronto con la morfologia e le motivazioni teorico - filosofiche del tempietto ligneo, fra regola e rivoluzione.

La réflexion sur les maquettes d’architecture reste encore aujourd’hui un domaine trop peu explor... more La réflexion sur les maquettes d’architecture reste encore aujourd’hui un domaine trop peu exploré par l’histoire de l’art. Leurs fonctions sont pourtant multiples : outil souvent sommaire pour la mise au point d’un projet, moyen persuasif de représentation destiné à convaincre un commanditaire ou une collectivité ou encore référence juridique à laquelle les artisans et les maîtres d’ouvrage doivent se conformer. En trois dimensions ou sous forme d’évocation picturale, elles jouent également un rôle au service des stratégies iconographiques des souverains ou des États, que ce soit dans des cycles de fresques, en tant qu’hommages à des alliés politiques ou au sein de collections célébrant les princes bâtisseurs. Leur utilité temporaire et le fait qu’elles consistaient pour l’essentiel en matériaux périssables, notamment le bois ou la cire, a découragé la plupart des chercheurs de se pencher sur cet objet d’étude. Cette publication vise à combler une lacune historiographique, en couvrant l’histoire de l’architecture et l’histoire culturelle, les sciences de l’ingénieur, l’enseignement, l’histoire sociale et les sciences religieuses. La prise en compte d’exemples issus de plusieurs pays européens et sur une large période a permis d’établir un panorama d’une grande variété, tout en révélant les mécanismes complexes de leur circulation et de leur migration. Entre l’Antiquité et le XXe siècle se distinguent à la fois des persistances et des ruptures permettant de mieux comprendre l’évolution des maquettes d’architecture et leur influence sur la forme architecturale.

Le tombeau de Rousseau au Panthéon. Du mythe de la cabane rustique à l'origine de l'architecture.
The volume concerns the study of Jean-Jacques Rousseau's tombeau in the crypt of Pantheon in Pari... more The volume concerns the study of Jean-Jacques Rousseau's tombeau in the crypt of Pantheon in Paris, a subject still unexploited. The formal characteristics of the wooden monument, a small scale rustic temple, are observed and framed within the context of the iconographic tradition of the origins of architecture with te Vitruvian Hut as its archetype. The role played by architects Auguste Cheval de Saint-Hubert and Jean-Thomas Thibault in the conception of the tomb has been analysed, based on original documents uncovered in french archives and supported by a punctual analysis of many types of resources. The possible participation of Antoine-Chrysostome Quatremère de Quincy for the development of the concept of the monument is also included as part of the debate about the organisation, in octobre 1794, of the ceremony in honour of Rousseau. Morever, an architectural survey has been executed in the context of this work, in order to study the proportions of the monuments that strongly resembles a wooden rustic temple. This survey reveals several interesting connections with the Classical Order System (specifically the Tuscan Order) theorised upon within the literature. The tree-shaped wooden columns of the tombeau recall directly Vitruvius' description of the first human-built structure, so similar to the one Laugier tries to illustrate in the frontispiece of his treatise and very near to the primitive house after the first revolution theorised by Rousseau himself.
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Talks by Eleonora Guzzo
Martedì 24 ottobre 2017, ore 17.00 – Biblioteca Forteguerriana
Interviene Sara Taglialagamba
Sarà presente l’autrice
Il monumento ligneo a Jean-Jacques Rousseau nel Panthéon di Parigi fu realizzato secondo il modello del tempio rustico in scala ridotta. La sua struttura è ispirata da un lato ai principi dell'architettura occidentale, attraverso l'aderenza al topos letterario della capanna vitruviana, dall'altro ai semplici principi naturali predicati da Rousseau. Nel saggio il progetto del tempio è inquadrato sia nel suo prestigioso contesto teorico, sia in quello storico della Francia rivoluzionaria. L'analisi di documenti inediti, l'elaborazione di nuovi rilievi e studi fotografici digitali supportano le ipotesi attributive, così come completano l'esame delle proporzioni classiche dell'opera, fra regola e rivoluzione.
Eleonora Guzzo, nata a Pistoia nel 1985, è architetto e storica dell'architettura. Insegnante di ruolo in Disegno e Storia dell'arte, ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia dell'arte all'École pratique des hautes études di Parigi e in Storia dell'architettura e della città presso l'Università di Firenze. Già membro dell'équipe di ricercatori del laboratorio Histara presso l'Institut national d'histoire de l'art, collabora come consulente del comitato di referaggio scientifico di alcune note case editrici italiane. Autrice di saggi ed articoli pubblicati in Italia e in Francia, i suoi studi si concentrano sull’architettura, spaziando dal Rinascimento all’epoca moderna. Si è interessata in particolare delle filiazioni della teoria architettonica italiana nel contesto europeo e specialmente francese. "Il tempio nel tempio", la sua prima opera monografica pubblicata, è tratto dalla tesi di dottorato discussa nel 2013 e premiata dall'Università di Firenze come la più innovativa nel suo anno nell'ambito tecnologico.
Eleonora Guzzo è attivamente impegnata con il FAI (Fondo per l'ambiente italiano) sul fronte della tutela e della valorizzazione e della valorizzazione del patrimonio architettonico, artistico e paesaggistico italiano.
Durante la serata, l'architetto Eleonora Guzzo tratta delle architetture effimere che, sul finire del XVIII secolo, entrarono a far parte dello scenario urbano durante le feste civiche nazionali promosse dalla Rivoluzione. Le grandi riforme amministrative nel corso dei primissimi anni della prima Repubblica francese interessarono da vicino il settore delle arti e della gestione dell’immagine dello Stato. Le nuove istituzioni attribuivano all'architettura pubblica una notevole importanza, in quanto capace di mostrare esplicitamente la struttura del pensiero che ne aveva ispirato e poi costruito le fondamenta ideologiche.
L'architettura rivoluzionaria è quindi costruzione prima di tutto politica che, nelle sue manifestazioni, in primis quelle celebrative, mira a rappresentare gli ideali a cui anelava la società francese. Si celebrava innanzitutto la Libertà civile e quella d’espressione in tutte le sue forme: libertà, dunque, anche d’ispirazione nelle arti.
Quale ispirazione avrebbe potuto apparire più degna, se non quella proveniente dalla schietta società delle origini, quella dorica o tuscanica che aveva raggiunto i propri apici nella forma altissima dell’Atene periclèa e nella Roma repubblicana, entrambe così prossime alla perfezione, nella propria forma urbis e nell’equilibrio politico? Come avrebbero potuto prescindere, gli architetti rivoluzionari, nella rappresentazione delle virtù alla base della nuova città, dalle forme naturali nella cui perfetta semplicità il buon selvaggio di Rousseau aveva trovato riparo, prima che la sofisticazione del modo di vivere lo trascinasse in una società corrotta?
L’architettura effimera delle feste repubblicane offre, forse con un’evidenza ancor maggiore di quella durevole degli interventi edificati, uno spaccato dei temi e degli archetipi del periodo rivoluzionario. I décors, gli apparati scenografici, le architetture monumentali temporanee delle feste nazionali erano progettati secondo due principali fili conduttori: in primo luogo l’antique revival, che impregnava l'ampio immaginario architettonico fortemente ispirato dall’antichità greco - italica; in secondo luogo il leitmotif unificante del tema archetipico del ritorno alla natura.
L’utopia dell’Arcadia, l’ideale rurale alla Rousseau, si rivelano proprio nella città travestita - non negata - da campagna durante l'allestimento e lo svolgimento delle feste civiche: attraverso pergolati, scenari vegetali, mazzi di fiori di campo e festoni di foglie, si palesava l’aspirazione della società urbana alla purezza della condizione originaria dell’uomo nello stato di natura teorizzata dal filosofo di Ginevra.
E' in tale contesto che viene progettata la festa che, nel 1794, celebra l'apoteosi di Jean - Jacques Rousseau, ormai ritenuto dalle istituzioni rivoluzionarie il principale ispiratore del nuovo ordine dello stato repubblicano.
Portando a supporto di tale argomentazione un'ampia base documentaria, pubblicata per la prima volta nel recente volume "Il tempio nel tempio" (Florence University Press, Firenze, 2016), l'intervento illustra le fasi di ideazione della festa e delle architetture effimere realizzate per la traslazione delle ceneri del philosophe da Ermenonville al Panthéon di Parigi, gli artisti ed gli architetti coinvolti nel progetto della cerimonia, dell'apparato scenografico complessivo e del sarcofago monumentale in forma di piccolo tempio rustico. Si metterà infine in luce l'originale e coerente rispondenza di questo tempietto ligneo e della scenografia architettonica urbana, con la filosofia di Rousseau e con il mito della prima architettura narrato da Vitruvio nel II secolo d.C.
Papers by Eleonora Guzzo
Articles by Eleonora Guzzo
EN - One of the most significant contribution of Elisa within her politics of public investments is the promotion of holyday locations. The study offers a comparison between Elisa's commissions for the thermal pavilions and her palazzo in Bagni di Lucca on the one side and Paolina's villa on the shoreline of Viareggio on the other one. The author shows which characteristics allow to define these architectures, conceived in an intimate relationship with the natural landscape, as designed to improve wellbeing, between the theories of Enlightment and the Romantic Era.
Books by Eleonora Guzzo
Martedì 24 ottobre 2017, ore 17.00 – Biblioteca Forteguerriana
Interviene Sara Taglialagamba
Sarà presente l’autrice
Il monumento ligneo a Jean-Jacques Rousseau nel Panthéon di Parigi fu realizzato secondo il modello del tempio rustico in scala ridotta. La sua struttura è ispirata da un lato ai principi dell'architettura occidentale, attraverso l'aderenza al topos letterario della capanna vitruviana, dall'altro ai semplici principi naturali predicati da Rousseau. Nel saggio il progetto del tempio è inquadrato sia nel suo prestigioso contesto teorico, sia in quello storico della Francia rivoluzionaria. L'analisi di documenti inediti, l'elaborazione di nuovi rilievi e studi fotografici digitali supportano le ipotesi attributive, così come completano l'esame delle proporzioni classiche dell'opera, fra regola e rivoluzione.
Eleonora Guzzo, nata a Pistoia nel 1985, è architetto e storica dell'architettura. Insegnante di ruolo in Disegno e Storia dell'arte, ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia dell'arte all'École pratique des hautes études di Parigi e in Storia dell'architettura e della città presso l'Università di Firenze. Già membro dell'équipe di ricercatori del laboratorio Histara presso l'Institut national d'histoire de l'art, collabora come consulente del comitato di referaggio scientifico di alcune note case editrici italiane. Autrice di saggi ed articoli pubblicati in Italia e in Francia, i suoi studi si concentrano sull’architettura, spaziando dal Rinascimento all’epoca moderna. Si è interessata in particolare delle filiazioni della teoria architettonica italiana nel contesto europeo e specialmente francese. "Il tempio nel tempio", la sua prima opera monografica pubblicata, è tratto dalla tesi di dottorato discussa nel 2013 e premiata dall'Università di Firenze come la più innovativa nel suo anno nell'ambito tecnologico.
Eleonora Guzzo è attivamente impegnata con il FAI (Fondo per l'ambiente italiano) sul fronte della tutela e della valorizzazione e della valorizzazione del patrimonio architettonico, artistico e paesaggistico italiano.
Durante la serata, l'architetto Eleonora Guzzo tratta delle architetture effimere che, sul finire del XVIII secolo, entrarono a far parte dello scenario urbano durante le feste civiche nazionali promosse dalla Rivoluzione. Le grandi riforme amministrative nel corso dei primissimi anni della prima Repubblica francese interessarono da vicino il settore delle arti e della gestione dell’immagine dello Stato. Le nuove istituzioni attribuivano all'architettura pubblica una notevole importanza, in quanto capace di mostrare esplicitamente la struttura del pensiero che ne aveva ispirato e poi costruito le fondamenta ideologiche.
L'architettura rivoluzionaria è quindi costruzione prima di tutto politica che, nelle sue manifestazioni, in primis quelle celebrative, mira a rappresentare gli ideali a cui anelava la società francese. Si celebrava innanzitutto la Libertà civile e quella d’espressione in tutte le sue forme: libertà, dunque, anche d’ispirazione nelle arti.
Quale ispirazione avrebbe potuto apparire più degna, se non quella proveniente dalla schietta società delle origini, quella dorica o tuscanica che aveva raggiunto i propri apici nella forma altissima dell’Atene periclèa e nella Roma repubblicana, entrambe così prossime alla perfezione, nella propria forma urbis e nell’equilibrio politico? Come avrebbero potuto prescindere, gli architetti rivoluzionari, nella rappresentazione delle virtù alla base della nuova città, dalle forme naturali nella cui perfetta semplicità il buon selvaggio di Rousseau aveva trovato riparo, prima che la sofisticazione del modo di vivere lo trascinasse in una società corrotta?
L’architettura effimera delle feste repubblicane offre, forse con un’evidenza ancor maggiore di quella durevole degli interventi edificati, uno spaccato dei temi e degli archetipi del periodo rivoluzionario. I décors, gli apparati scenografici, le architetture monumentali temporanee delle feste nazionali erano progettati secondo due principali fili conduttori: in primo luogo l’antique revival, che impregnava l'ampio immaginario architettonico fortemente ispirato dall’antichità greco - italica; in secondo luogo il leitmotif unificante del tema archetipico del ritorno alla natura.
L’utopia dell’Arcadia, l’ideale rurale alla Rousseau, si rivelano proprio nella città travestita - non negata - da campagna durante l'allestimento e lo svolgimento delle feste civiche: attraverso pergolati, scenari vegetali, mazzi di fiori di campo e festoni di foglie, si palesava l’aspirazione della società urbana alla purezza della condizione originaria dell’uomo nello stato di natura teorizzata dal filosofo di Ginevra.
E' in tale contesto che viene progettata la festa che, nel 1794, celebra l'apoteosi di Jean - Jacques Rousseau, ormai ritenuto dalle istituzioni rivoluzionarie il principale ispiratore del nuovo ordine dello stato repubblicano.
Portando a supporto di tale argomentazione un'ampia base documentaria, pubblicata per la prima volta nel recente volume "Il tempio nel tempio" (Florence University Press, Firenze, 2016), l'intervento illustra le fasi di ideazione della festa e delle architetture effimere realizzate per la traslazione delle ceneri del philosophe da Ermenonville al Panthéon di Parigi, gli artisti ed gli architetti coinvolti nel progetto della cerimonia, dell'apparato scenografico complessivo e del sarcofago monumentale in forma di piccolo tempio rustico. Si metterà infine in luce l'originale e coerente rispondenza di questo tempietto ligneo e della scenografia architettonica urbana, con la filosofia di Rousseau e con il mito della prima architettura narrato da Vitruvio nel II secolo d.C.
EN - One of the most significant contribution of Elisa within her politics of public investments is the promotion of holyday locations. The study offers a comparison between Elisa's commissions for the thermal pavilions and her palazzo in Bagni di Lucca on the one side and Paolina's villa on the shoreline of Viareggio on the other one. The author shows which characteristics allow to define these architectures, conceived in an intimate relationship with the natural landscape, as designed to improve wellbeing, between the theories of Enlightment and the Romantic Era.