“Definita la nostra anima per gli spirituali, il nostro cervello per i razionali, il nostro cuore per i sentimentali, ognuno può usare il suo termine, ma ciò che si racchiude nelle profondità del nostro essere è la nostra essenza, l’intrinseco di noi stessi senza il quale non esisteremmo neanche come cenere. L’innato è ciò che esiste da sempre e rinasce ad ogni vibrazione del cosmo risvegliandosi e sopendo nel corso di quegli istanti definiti esistenza …”
(da
valeriaromsel.com)
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Valeria Romsel - Il risveglio dell'innato 2021 - Acrilico su tela cm 70 x 100 |
Questa
è parte della lettura che l’autrice fa del suo dipinto, spesso gli artisti lasciano
volutamente degli spazi interpretativi a disposizioni dell’osservatore che in
questo modo si può sentire parte attiva nella costruzione dell’opera, Valeria
Romsel invece mette in chiaro la sua visione ma l’opera è talmente complessa e
affascinante che la sua interpretazione si trasforma in un mezzo con cui
iniziare il viaggio nel dipinto.
La
creatura, apparentemente mostruosa, ancora in fase di trasformazione, cosa
rappresenta? Tutto ciò che è reale e tutto quello che reale non è, se leggiamo
le parole di Valeria non possiamo non prendere la strada che ci ha tracciato,
ma questo non basta, è necessario intraprendere un percorso all’interno di noi
stessi per sbrogliare la matassa, un viaggio tutt’altro che semplice.
Una
cara amica, Xoana Nuñez, appassionata d’arte, che prende spunto dalle sue grandi conoscenze in psicologia e filosofia, cosi si esprime: “…credo che sia un po’ tutti e tre, anima cervello e sentimenti, siamo
così complessi. E tante volte la complessità è vista come una caratteristica
negativa, io invece la considero maestosa”.
Sia
la pittrice che Xoana vanno nella medesima direzione ma, pur navigando verso la tessa
meta, lo fanno in modo diverso, aggiungono l’una all’altra tasselli fondamentali.
Sempre
restando aggrappato alla descrizione dell’artista voglio sottolineare un passo
imprescindibile, l’innato è un: “essere
di luce, di speranza, gioia pura ingenuità …”, dunque siamo di fronte alla
perfezione, al Noi prima della contaminazione.
Xoana Nuñez invece ci mette di fronte a ciò che non riusciamo a cogliere, la maestosità di tutto quello che non comprendiamo o che non è allineato al sentire comune, un sentire che, se non siamo coscienti del nostro essere, ci travolge fino ad annullarci.
Contaminato
da chi ci circonda, a sua volta stravolto da noi stessi che ci vergogniamo
della purezza nascondendola dietro ad infinite maschere, finzioni che finiscono
per renderci veramente “mostruosi”, siamo intimoriti dalle nostre paure, dalle nostre insicurezze, in apprensione per il giudizio altrui, celiamo la nostra bellezza perché
pensiamo di non esserne degni.