See also: patiré

Italian

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Pronunciation

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  • IPA(key): /paˈti.re/
  • Rhymes: -ire
  • Hyphenation: pa‧tì‧re

Etymology 1

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From Vulgar Latin *patīre, from Latin patī.

Verb

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patìre (first-person singular present patìsco, first-person singular past historic patìi, past participle patìto, auxiliary avére)

  1. (transitive, literary) to undergo, to receive, to endure
    Synonym: subire
    • 1316–c. 1321, Dante Alighieri, “Canto IV”, in Paradiso[1], lines 73–75; republished as Giorgio Petrocchi, editor, La Commedia secondo l'antica vulgata[2], 2nd revised edition, Florence: publ. Le Lettere, 1994:
      Se vïolenza è quando quel che pate
      nïente conferisce a quel che sforza,
      non fuor quest'alme per essa scusate
      If it is violence when he who endures does not comply with he who uses force, these souls were not excused on that account
    • a. 1347, “Che l’ingiustizia torna sopra colui, che la fa” (chapter 1), Distinzione trentesimaterza, in Bartolomeo da San Concordio, transl., Ammaestramenti degli antichi[3], translation of Dē documentīs antīquōrum (in Medieval Latin), Cipriano sopra Matteo (section 6); republished, Milan: Società tipografica de' Classici Italiani, 1808, page 255:
      Niuna scusa hai tu, quando secondo la tua sentenza se’ giudicato, e quello che tu hai fatto, tu pati.
      [original: Excūsātiō tibi nūlla est cum secundum tuam sententiam iūdicēris, et quod fēcerīs ipse, patiāris.]
      You have no excuse, once you are judged by your own verdict; and what you have done, you endure.
    • 1348, Giovanni Villani, “Libro settimo”, in Nuova cronica, D’uno grande miracolo che si trovò in Ispagna. (section 30); republished as Giovanni Porta, editor, Nuova Cronica, di Giovanni Villani - edizione critica[4], Parma: Ugo Guanda, 1991:
      [] nascerà il figliuolo di Dio d’una vergine ch’avrà nome Maria, il quale patirà morte per salute dell’umana generazione
      of a virgin named Mary, the son of God will be born, who will undergo death for the salvation of the human race.
    • 1911, Giovanni Pascoli, chapter IX (chapter 9), Tolstoi, in Poemi italici[5], Bologna: Zanichelli, page 74, lines 27–29:
      [] Un’isola di capre
      era, silvestri. Qualche angusta valle
      sola pativa il ferro delle vanghe.
      An island of woodland goats it was. Only a few narrow valleys endured the iron of spades.
  2. (transitive, uncommon) to allow; to tolerate
    Synonyms: permettere, sopportare, tollerare
    • 13851396–1400s, Francesco di Bartolo, “Purgatorio - Canto X”, in Commento sopra la Divina Commedia (literary exegesis), Commento - v. 46–69; republished as Crescentino Giannini, editor, Commento di Francesco da Buti sopra la Divina Comedia di Dante Allighieri[6], volume 2, Pisa: Fratelli Nistri, 1860, page 232:
      E questa istoria è contra lo superbo che non pate suo pari
      And this story is against the haughty, who allows no equal to himself.
    • 1567, Ricettario fiorentino[7], pages 121–122:
      ſono cõpoſti di herbe, di fiori, di farine, di olij, & di graſſi; & non ſono cotti tanto, che arriuino alla cottura degli impiaſtri; perche non lo patiſce ageuolmente la materia, di che ſono compoſti, ne l’vſo, perche eglino ſono fatti
      [sono composti di erbe, di fiori, di farine, di olî, e di grassi; e non sono cotti tanto, che arrivino alla cottura degli impiastri; perché non lo patisce agevolmente la materia, di che sono composti, né l'uso, perché eglino sono fatti]
      [Cataplasms] are mixtures of herbs, flowers, flours, oils, and fats, and are not cooked as much as ointments, because the material of which they are made doesn't easily allow it, nor [does] use for which they are made.
    • 1605 [1304–1309], “Del morbo malpizzone, e sua cura” (chapter 48), Libro nono, in Bastiano de' Rossi, transl., Trattato dell’agricoltura[8], Florence: published by Cosimo Giusti, translation of Rūrālium commodōrum librī XII by Pietro De' Crescenzi (in Medieval Latin), page 437:
      si faccia una poltiglia di crusca e d’aceto, bolliti insieme, e mestati continuamente: la quale calda, quanto patir si potrae, si distenda sopra una pezza bene ampia, e si ponga intorno al piè
      [si faccia una poltiglia di crusca e d'aceto, bolliti insieme, e mestati continuamente: la quale calda, quanto patir si potrà, si distenda sopra una pezza bene ampia, e si ponga intorno al piè]
      [original: fīat pultēs dē furfure et acētō quae in semel bulliant et continuē agitentur que tam calida quantum patī poterit super quadam pecia bene ampla extendātur et circā pedem laesum pōnātur]
      Make a mixture of bran and vinegar, boiled together and continuously stirred, which is to be spread – as hot as one can tolerate – over a large rag, and wound around the hoof.
    • 1810 [c. 8th century BCE], “Libro II”, in Vincenzo Monti, transl., Iliade, translation of Ῑ̓λιάς (Īliás, Iliad) by Homer (in Epic Greek), lines 217–220; republished as Iliade di Omero[9], 4th edition, Milan: Società tipografica dei classici italiani, 1825:
      Deh! scendi al campo acheo; scendi ed adopra
      Lusinghiero parlar; molci i soldati;
      Frena la fuga; nè patir, che un solo
      De’ remiganti pini in mar sia tratto.
      [original: ἀλλ᾽ ἴθι νῦν κατὰ λαὸν Ἀχαιῶν χαλκοχιτώνων:
      σοῖς ἀγανοῖς ἐπέεσσιν ἐρήτυε φῶτα ἕκαστον,
      μηδὲ ἔα νῆας ἅλα δ᾽ ἑλκέμεν ἀμφιελίσσας.
      ]
      Oh! Descend upon the Achaean camp. Descend and use flattering speech. Comfort the soldiers; stop the escape, and don't allow a single one of the rowing pines to get to sea.
    • 1883, Carlo Collodi, Le avventure di Pinocchio[10], published 1892, page 117:
      Il burattino, in tempo di vita sua, non aveva mai potuto patire le vecce: a sentir lui, gli facevano nausea, gli rivoltavano lo stomaco
      The puppet, in his entire life, had never been able to stand vetches: according to him, they made him nauseous, and upset his stomach.
  3. (transitive) to suffer, to endure
    • 13th century, Guittone d'Arezzo, “Non per meo fallo, lasso, mi convene”, in Rime, collected in Le rime di Guittone d'Arezzo, Bari: Laterza, published 1940, page 124, lines 1–4:
      Non per meo fallo, lasso, mi convene
      addimandar perdono e pietanza,
      ed amorosi pianti e dolci pene
      patir, ch’eo n’aggio non per mia fallanza.
      It's not for my fault, alas!, that I am to ask for forgiveness and mercy, and suffer because of cries of love and sweet pains, for it's not my fault that I have them.
    • 14th century, Giovanni Boccaccio, Vita di Dante Alighieri[11], published 1833, page 86:
      Questa esposizione del sogno della madre del nostro poeta conosco essere assai superficialmente per me fatta; e questo per più cagioni. Primieramente, perchè forse la sufficienza che a tanta cosa si richiederebbe, non ci era; appresso, posto che stata ci fosse, la principale intenzione no 'l patì; ultimamente, quando e la sufficienza ci fosse stata e la materia l'avesse patito, era ben fatto da me non essere più detto che detto si sia
      I know this explanation of our poet's mother's dream has been done by me in a very superficial manner, and that is for several reasons: firstly, because perhaps the ability, that would be required for such a thing, was not there; furthermore, even if it were to be, the main intent did not suffer because of it; lastly, even if both the ability were to be, and the subject had suffered because of it, I did well by not saying any more than what was [already] said.
    • 1478, Luigi Pulci, “Canto ventesimosettimo”, in Morgante, stanza 141; republished as Il Morgante maggiore di Luigi Pulci[12], volume 2, Florence: Felice Le Monnier, 1855, page 373:
      Vuolsi a Dio inclinar le spalle gobbe,
      E dir: Signor, fammi constante e forte
      A patire ogni pena come Jobbe,
      Sì ch’io sia obbediente insino a morte
      One ought to bow the curved shoulders to God, and say "Lord, make me persistent and strong in enduring any hardship, like Job, so that I am obedient until death."
    • 1581, Torquato Tasso, “Canto V”, in Gerusalemme liberata[13], Erasmo Viotti, Argomento, page 95:
      Và l’ucciſore in bando: nè patire
      Vuol, che catena, ò ceppi altri gli pogna.
      [Va l'uccisore in bando: né patire
      Vuol, che catena, o ceppi altri gli pogna.]
      The murderer is banished, and doesn't want to suffer being put in chains or shackles by someone else.
    • 1723, Anton Maria Salvini, transl., Iliade[14], Milan: Giovanni Gaetano Tartini; Santi Franchi, translation of Ῑ̓λιάς (Īliás) by Homer, Book 13, page 366:
      [] ond’egli il fiero danno
      Schivava degli Achei, e ’l triſto morbo,
      Per non patir dolori all’alma. []
      [ond'egli il fiero danno
      Schivava degli Achei, e 'l tristo morbo,
      Per non patir dolori all'alma.]
      So he avoided the harsh damage of the Achaeans and the wretched disease, so as not to suffer pain in his soul.
    • 1904, Luigi Pirandello, “16. Il ritratto di Minerva”, in Il fu Mattia Pascal[15], published 1919, page 249:
      Intesi in quello schianto il rimorso ch’egli doveva provare in quel momento per il fratello, di cui si era servito, a cui avrebbe addossato la colpa del furto, se io lo avessi denunziato, e a cui poc’anzi aveva fatto patir l’affronto di quella perquisizione.
      In that outbreak, I perceived the remorse he had to be feeling towards his brother, whom he had used, whom he would've framed for the theft if I had reported him, and whom he had suffer the outrage of that search just a while ago.
  4. (intransitive) to suffer from [with di]
    • 1671, Francesco Redi, Esperienze intorno a diverse cose naturali[16], page 77:
      L'Autore [] ſcrivendo de’ caimani, [] fa menzione di alcune pietruzze, che ſi trovano nelle loro teſte, predicandole molto profittevoli a coloro che patiſcono di renella.
      [L'Autore [] scrivendo de’ caimani, [] fa menzione di alcune pietruzze, che si trovano nelle loro teste, predicandole molto profittevoli a coloro che patiscono di renella.]
      The author, in writing about caimans, mentions certain small stones, found in their heads, which he praises as very helpful for those who suffer from small kidney stones.
  5. (intransitive) to suffer
    • c. 1260s, Brunetto Latini, chapter VI, in Il tesoretto[17]; collected in Raccolta di rime antiche toscane[18], volume 1, Palermo: Giuseppe Assenzio, 1817, page 21:
      [] lo sole scurao,
      E la terra tremao.
      Tutto questo avvenia,
      Che ’l mio Signor patia.
      The sun went dark, and the earth shook. All of this happened, as my Lord was suffering.
    • 1537 [mid-late 4th century], Annibale Caro, transl., Due orazioni di Gregorio Nazianzeno, ed il primo sermone di S. Cicilio Cipriano[19], translation of original by Gregorius Nazianzenus (in Koine Greek); republished as “Orazione II - Dell’amor verso i poveri” (chapter 2), in Milan: Società Tipografica de' Classici Italiani, 1812, page 94:
      E di tutti questi, color che patiscono fuor della dignità loro, son più miserabili di quelli che sono avvezzi a patire
      [original: καὶ τούτων αὐτῶν οἱ παρ᾿ ἀξίαν κακοπαθοῦντες, τῶν ἐν ἔθει τοῦ δυστυχεῖν ὄντων ἐλεεινότεροι]
      Of all these, those who suffer outside of their dignity are more miserable than those used to suffering.
    • 1850, Giosuè Carducci, “Alla memoria di D.C.”, in Juvenilia[20], Nicola Zanichelli, published 1906, page 146:
      [] lunge a la maligna
      Forza ch’a le sue man del mondo ha stretto
      Il fren, su l’ale de la morte eretto
      Fugga lo spirto ove non piú si pate
      Far from the evil force that has grasped in its hand the brake of the world, standing on the wings of death, let the spirit escape where one suffers no more.
  6. (intransitive, by extension) to undergo discomfort or unpleasantness [auxiliary avere]
  7. (intransitive, by extension) to feel bad [auxiliary avere]
  8. (intransitive, by extension) to be damaged; to waste away [auxiliary avere] (of things)
Usage notes
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  • The form paziente is etymologically the present participle but now used only as an adjective.
Conjugation
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Including lesser-used forms:

Derived terms
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Descendants
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(Presumably.)

Noun

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patire m (uncountable)

  1. suffering
    • 1822, Alessandro Manzoni, “Atto IV”, in Adelchi[21], Scena prima - Coro; republished in Opere varie di Alessandro Manzoni[22], Milan: Fratelli Rechiedei, 1881, page 68:
      Tal della mesta, immobile
      Era quaggiuso il fato:
      []
      [] al Dio de’ santi ascendere
      Santa del suo patir.
      Such was, down here, the unmoving fate of the sad one: [] ascending to the God of saints, saint in her suffering.
    • 1810 [c. 8th century BCE], “Libro V”, in Vincenzo Monti, transl., Iliade, translation of Ῑ̓λιάς (Īliás, Iliad) by Homer (in Epic Greek), lines 1188–1190; republished as Iliade di Omero[23], 4th edition, Milan: Società tipografica dei classici italiani, 1825:
      [] Non io
      Vo’ per questo patir, che tu sostegna
      Più lungo duolo []
      [original: ἀλλ’ οὐ μάν σ’ ἔτι δηρὸν ἀνέξομαι ἄλγε’ ἔχοντα]
      all’ ou mán s’ éti dēròn anéxomai álge’ ékhonta
      I don't wish for you to experience any further pain from this suffering.
    • 18181836, Giacomo Leopardi, “XXIII — Canto notturno di un pastore errante dell'Asia”, in Canti, lines 61–64; republished as Alessandro Donati, editor, Bari: publ. Laterza, 1917:
      Pur tu, solinga, eterna peregrina,
      che sí pensosa sei, tu forse intendi
      questo viver terreno,
      il patir nostro, il sospirar, che sia
      Only you—solitary, eternal wanderer—who are so pensive, perhaps you understand what this earthly life, our suffering, the sighing, is.

See also

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Etymology 2

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From an older dialectal form padire, paidire, of uncertain origin.

Verb

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patìre (first-person singular present patìsco, first-person singular past historic patìi, past participle patìto, auxiliary avére)

  1. (transitive, archaic) to digest
    Synonym: digerire
    • c. 1307, Dante Alighieri, “Trattato primo”, in Convivio[24], Florence: Le Monnier, published 1964, Chapter 1:
      quelli e questi prendano la mia vivanda col pane, che la far[à] loro e gustare e patire.
      Let each group partake of my meat with bread, for I will have them both taste of it and digest it.
    • late 14th century, Franco Sacchetti, “Novella LXXXVII”, in Trecentonovelle; republished in Delle novelle di Franco Sacchetti, volume 1, Florence, 1724, page 151:
      E però è grazia a Dio d’avere sì fatto ſtomaco, che ogni coſa patiſca.
      [E però è grazia a Dio d'avere sì fatto stomaco, che ogni cosa patisca.]
      Therefore, it is a God-given grace to have such a stomach that it digests everything.
    • 1605 [1304–1309], “Del fico” (chapter 10), Libro quinto, in Bastiano de' Rossi, transl., Trattato dell’agricoltura[25], Florence: published by Cosimo Giusti, translation of Rūrālium commodōrum librī XII by Pietro De' Crescenzi (in Medieval Latin), page 228:
      se troverrà lo stomaco mondificato, e voto d’umori, si patisce bene, e genera laudabil sangue.
      [se troverrà lo stomaco mondificato, e voto d'umori, si patisce bene, e genera laudabil sangue.]
      [original: sī aut hūmōribus mundificātus inveniat bene dīgeritur ac sanguinem laudābilem facit.]
      If it [the dried fig] finds the stomach clean and devoid of humors, one digests it well, and it generates good blood.
Conjugation
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Further reading

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  • patire1 in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana
  • patire2 in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana

Anagrams

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Sardinian

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Alternative forms

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Etymology

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From Italian patire.

Pronunciation

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Verb

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patire (Logudorese, Nuorese)

  1. suffer

References

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  • Wagner, Max Leopold (1960–1964) “pat(t)ire”, in Dizionario etimologico sardo, Heidelberg