Papers by Domenico Camardo
In 1961 in Herculaneum was brought to light the extraordinary portico that defines the northern s... more In 1961 in Herculaneum was brought to light the extraordinary portico that defines the northern side of the Decumanus Maximus, with all its wooden elements conserved. Under the great porch a series of shops opened up. In the first one, set at the corner between the Decumanus Maximus and the IV Cardus, the excavators surprisingly found "a large variety of glass fragments of various colours and thickness". In the excavation journal are listed 46 glass objects. Some of these were found in a case and wrapped in cloth. Among the many objects of daily use, it is worth mentioning a bottle with a squared section which had on its bottom some circles engraved and the stamp P. GESSI AMPLIATI, the trademark of Publio Gessio Ampliato.
F. Sirano-D. Camardo-M. Notomista, La pittura di Ercolano. Stato delle conoscenze e prospettive della ricerca, in A. Coralini, P. Giulierini, V. Sampaolo, F. Sirano (a cura di), Pareti Dipinte. Atti XIV Congresso AIPMA, Napoli-Ercolano, 9-13 settembre 2019, Roma 2024, pp. 807-835. L archeometria nello studio della pittura antica: nuovi dati da un vano a rescato dall edi cio a ... more L archeometria nello studio della pittura antica: nuovi dati da un vano a rescato dall edi cio a Est del foro di Nora
L archeometria nello studio della pittura antica: nuovi dati da un vano a rescato dall edi cio a ... more L archeometria nello studio della pittura antica: nuovi dati da un vano a rescato dall edi cio a Est del foro di Nora
Boscoreale-Oplontis-Stabia Il programma di riqualificazione ambientale per una nuova gestione del... more Boscoreale-Oplontis-Stabia Il programma di riqualificazione ambientale per una nuova gestione del patrimonio archeo-paesaggistico vegetale del del Parco di Pompei. Vivere il passato per capire e proteggere il presente (P. MIGHETTO, M. BARTOLINI
Domenico Camardo – Mario Notomista
Carta del Potenziale Archeologico del territorio comunale di ... more Domenico Camardo – Mario Notomista
Carta del Potenziale Archeologico del territorio comunale di Pompei
con un contributo geoarcheologico di Aldo Cinque
e foto di Francesco Varone
edito dal Centro di Cultura e Storia Amalfitana
in collaborazione con:
• il Parco Archeologico di Pompei;
• il Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Campania
• la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli;
• il Comune di Pompei
Il volume contiene la raccolta e l'analisi dei dati archeologici del territorio comunale di Pompei e la loro sintesi sotto forma di Carta del Potenziale Archeologico.
È nota a tutti l’importanza che l’antica Pompei riveste nel mondo, sia come fonte di conoscenza delle civiltà del passato, ed in modo particolare di quella romana del I secolo d.C., sia come attrattore turistico. Ma mentre centinaia di volumi e di articoli narrano delle scoperte avvenute entro le mura della città nessun volume, fino ad ora, si era occupato di mettere insieme i tanti siti scoperti nel territorio dell’antica Pompei, che testimoniano una frequentazione umana di questi luoghi a partire dall’Età Preistorica. La ragione di questa mancanza è dovuta essenzialmente al fatto che molti di questi siti, pur essendo stati individuati ed esplorati in alcuni casi anche integralmente, sono stati successivamente ricoperti e quindi oggi non sono più visibili. A ciò si aggiunga che mentre l’antica città è stata oggetto di indagini sistematiche avviate nel 1748 sotto l’egida della corona Borbonica, il territorio invece è stato esplorato solo attraverso interventi sporadici legati all’attività di tutela della Soprintendenza.
Lo scopo di questo volume, che mappa e descrive i rinvenimenti archeologici presenti entro i confini comunali, è quello di fotografare il potenziale archeologico del territorio pompeiano e di costituire un valido strumento di lavoro che serva da riferimento agli studiosi ed a tutti quei professionisti che si adopereranno per lo sviluppo urbano della città tenendo presente le valenze storico-archeologiche.
L’auspicio è che grazie all’utilizzo di questo volume tutti i soggetti interessati potranno più agevolmente conciliare la salvaguardia del patrimonio archeologico con le necessità di sviluppo, trasformando quello che per molti è un “rischio archeologico” in un vero e proprio “potenziale” del territorio di uno dei siti archeologici più famosi del mondo.
F. Sirano, D. Camardo, N. Laino, M. Notomista, Restauri antichi delle pitture parietali di Ercolano: le Case del Bicentenario e dell’Apollo Citaredo, in P. Giulierini, A. Coralini, V. Sampaolo (a cura di), Picta Fragmenta. La Pittura Vesuviana. Una rilettura, Milano 2020, pp. 451-461. Recent planning for conservation works in two Roman houses
on Herculaneum’s Decumanus Maximus – ... more Recent planning for conservation works in two Roman houses
on Herculaneum’s Decumanus Maximus – the House of the Bicentenary and the House of Apollo Citaredo – has involved the
study of some ancient repairs to the decorative features. In the
tablinum of the House of the Bicentenary a fragment of painted plaster had fallen out of the fresco depicting the myth of
Daedalus and Pasiphae and it was roughly replaced in antiquity
with a piece of red plaster. Similarly, there are several integrations into the wall plaster of the House of Apollo Citaredo, both
in the atrium and, in particular, in the tablinum. Some pieces
of plaster had fallen out of the east and west walls of the tablinum and were integrated with what Maiuri defined a “vulgar
red patchwork”. The analysis of these walls revealed that these
lacunae had probably been caused by the series of earthquakes
that must have affected the city during its final years before the
AD 79 eruption and the decorations of the houses would have
required ongoing repairs.
La Collana Costruire nel mondo antico raccoglie monografie, miscellanee e atti di convegni che co... more La Collana Costruire nel mondo antico raccoglie monografie, miscellanee e atti di convegni che costituiscono l'esito di ricerche sull'architettura e sull'edilizia nel Mediterraneo e nell'Europa antichi. Nella collana è prevista la pubblicazione di volumi dedicati a singoli edifici e complessi architettonici, di opere di sintesi sui modi del costruire in uso in centri urbani o in regioni del mondo antico e di contributi che affrontano gli aspetti più tecnici del costruito antico (approvvigionamento e produzione dei materiali da costruzione, tecniche edilizie, pratiche di cantiere, processi costruttivi). L'obiettivo della serie di opere tematiche è riunire e valorizzare gli studi sull'edilizia quale strumento chiave per la comprensione della storia delle comunità antiche nelle sue dinamiche economiche, produttive, sociali, tecnologiche, culturali, territoriali.
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Papers by Domenico Camardo
Carta del Potenziale Archeologico del territorio comunale di Pompei
con un contributo geoarcheologico di Aldo Cinque
e foto di Francesco Varone
edito dal Centro di Cultura e Storia Amalfitana
in collaborazione con:
• il Parco Archeologico di Pompei;
• il Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Campania
• la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli;
• il Comune di Pompei
Il volume contiene la raccolta e l'analisi dei dati archeologici del territorio comunale di Pompei e la loro sintesi sotto forma di Carta del Potenziale Archeologico.
È nota a tutti l’importanza che l’antica Pompei riveste nel mondo, sia come fonte di conoscenza delle civiltà del passato, ed in modo particolare di quella romana del I secolo d.C., sia come attrattore turistico. Ma mentre centinaia di volumi e di articoli narrano delle scoperte avvenute entro le mura della città nessun volume, fino ad ora, si era occupato di mettere insieme i tanti siti scoperti nel territorio dell’antica Pompei, che testimoniano una frequentazione umana di questi luoghi a partire dall’Età Preistorica. La ragione di questa mancanza è dovuta essenzialmente al fatto che molti di questi siti, pur essendo stati individuati ed esplorati in alcuni casi anche integralmente, sono stati successivamente ricoperti e quindi oggi non sono più visibili. A ciò si aggiunga che mentre l’antica città è stata oggetto di indagini sistematiche avviate nel 1748 sotto l’egida della corona Borbonica, il territorio invece è stato esplorato solo attraverso interventi sporadici legati all’attività di tutela della Soprintendenza.
Lo scopo di questo volume, che mappa e descrive i rinvenimenti archeologici presenti entro i confini comunali, è quello di fotografare il potenziale archeologico del territorio pompeiano e di costituire un valido strumento di lavoro che serva da riferimento agli studiosi ed a tutti quei professionisti che si adopereranno per lo sviluppo urbano della città tenendo presente le valenze storico-archeologiche.
L’auspicio è che grazie all’utilizzo di questo volume tutti i soggetti interessati potranno più agevolmente conciliare la salvaguardia del patrimonio archeologico con le necessità di sviluppo, trasformando quello che per molti è un “rischio archeologico” in un vero e proprio “potenziale” del territorio di uno dei siti archeologici più famosi del mondo.
on Herculaneum’s Decumanus Maximus – the House of the Bicentenary and the House of Apollo Citaredo – has involved the
study of some ancient repairs to the decorative features. In the
tablinum of the House of the Bicentenary a fragment of painted plaster had fallen out of the fresco depicting the myth of
Daedalus and Pasiphae and it was roughly replaced in antiquity
with a piece of red plaster. Similarly, there are several integrations into the wall plaster of the House of Apollo Citaredo, both
in the atrium and, in particular, in the tablinum. Some pieces
of plaster had fallen out of the east and west walls of the tablinum and were integrated with what Maiuri defined a “vulgar
red patchwork”. The analysis of these walls revealed that these
lacunae had probably been caused by the series of earthquakes
that must have affected the city during its final years before the
AD 79 eruption and the decorations of the houses would have
required ongoing repairs.
Carta del Potenziale Archeologico del territorio comunale di Pompei
con un contributo geoarcheologico di Aldo Cinque
e foto di Francesco Varone
edito dal Centro di Cultura e Storia Amalfitana
in collaborazione con:
• il Parco Archeologico di Pompei;
• il Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Campania
• la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli;
• il Comune di Pompei
Il volume contiene la raccolta e l'analisi dei dati archeologici del territorio comunale di Pompei e la loro sintesi sotto forma di Carta del Potenziale Archeologico.
È nota a tutti l’importanza che l’antica Pompei riveste nel mondo, sia come fonte di conoscenza delle civiltà del passato, ed in modo particolare di quella romana del I secolo d.C., sia come attrattore turistico. Ma mentre centinaia di volumi e di articoli narrano delle scoperte avvenute entro le mura della città nessun volume, fino ad ora, si era occupato di mettere insieme i tanti siti scoperti nel territorio dell’antica Pompei, che testimoniano una frequentazione umana di questi luoghi a partire dall’Età Preistorica. La ragione di questa mancanza è dovuta essenzialmente al fatto che molti di questi siti, pur essendo stati individuati ed esplorati in alcuni casi anche integralmente, sono stati successivamente ricoperti e quindi oggi non sono più visibili. A ciò si aggiunga che mentre l’antica città è stata oggetto di indagini sistematiche avviate nel 1748 sotto l’egida della corona Borbonica, il territorio invece è stato esplorato solo attraverso interventi sporadici legati all’attività di tutela della Soprintendenza.
Lo scopo di questo volume, che mappa e descrive i rinvenimenti archeologici presenti entro i confini comunali, è quello di fotografare il potenziale archeologico del territorio pompeiano e di costituire un valido strumento di lavoro che serva da riferimento agli studiosi ed a tutti quei professionisti che si adopereranno per lo sviluppo urbano della città tenendo presente le valenze storico-archeologiche.
L’auspicio è che grazie all’utilizzo di questo volume tutti i soggetti interessati potranno più agevolmente conciliare la salvaguardia del patrimonio archeologico con le necessità di sviluppo, trasformando quello che per molti è un “rischio archeologico” in un vero e proprio “potenziale” del territorio di uno dei siti archeologici più famosi del mondo.
on Herculaneum’s Decumanus Maximus – the House of the Bicentenary and the House of Apollo Citaredo – has involved the
study of some ancient repairs to the decorative features. In the
tablinum of the House of the Bicentenary a fragment of painted plaster had fallen out of the fresco depicting the myth of
Daedalus and Pasiphae and it was roughly replaced in antiquity
with a piece of red plaster. Similarly, there are several integrations into the wall plaster of the House of Apollo Citaredo, both
in the atrium and, in particular, in the tablinum. Some pieces
of plaster had fallen out of the east and west walls of the tablinum and were integrated with what Maiuri defined a “vulgar
red patchwork”. The analysis of these walls revealed that these
lacunae had probably been caused by the series of earthquakes
that must have affected the city during its final years before the
AD 79 eruption and the decorations of the houses would have
required ongoing repairs.