Papers by Carlo Tamagnone
Perché la femmina si è creata un maschio?
Introduction to postmaterialistical atheism , 2018
L'ateismo postmaterialistico propone una nuova visione del mondo e dell'esistenza umana che si op... more L'ateismo postmaterialistico propone una nuova visione del mondo e dell'esistenza umana che si oppone sia alle religioni, sia alla metafisica e sia all materialistmo riduzionistico, monistico e deterministico della tradizione atea.
1 Chapter of "E la femmina creò il maschio", Diderotiana Pubblisher 2015
Carlo Tamagnone analized the original relation between the female-life and the male to obtain a g... more Carlo Tamagnone analized the original relation between the female-life and the male to obtain a genetical differentiation
Capitoli 4° e 5° di Ateismo filosofico nel mondo antico, 2005
Leucippo aveva intuito oltre 2.500 anni fa che l'essenza dell'universo è indeterministica, poiché... more Leucippo aveva intuito oltre 2.500 anni fa che l'essenza dell'universo è indeterministica, poiché esso è nato per caso. Aveva capito ciò che la meccanica quantistica dimostrerà nel 1927, ma all'epoca l'idea era così scandalosa e sconvolgente he nessuno gli diede retta, e anche il suo più intelligente allevo, Democrito, l'avrebbe subito distrutta mantenendone le connotazioni e distruggendone le denotazioni. L'atomismo democriteo nega quello leucippeo, ma tutti hanno fatto finto di non capirlo sino ad oggi, per cui è successo (ma come molte altre volte!) che "si sono fusi gli inconciliabili" e si sono confezionate tesi inconsistenti, ma che, a forza di ribadirle, si sono fatte "verità" e tali sono storicizzate. È molto difficile mettere insieme Leucippo e Democrito, eppure è ciò che è stato fatto col beneplacito o l'intervento attivo di molti (metafisici) "sapienti"! È abbastanza paradossale che Leucippo da venticinque secoli non sia diventato altro che un nome proprio, del quale si è fatto in ontologia di tutto per eliminarlo dalla scena filosofica. Evocato passivamente e con distacco da Aristotele, ricordato da Epicuro per negarne l'esistenza e infine citato con indifferenza dai dossografi tra il I e il IV secolo, possiamo dire senza esitazione che: «Leucippo non è mai esistito!», Perché? I motivi sono essenzialmente due: 1°, Leucippo affermava che il mondo era stato fatto dagli atomi e dal loro moto. Dunque con un sol
Leucippo aveva intuito oltre 2.500 anni fa che l'essenza dell'universo è indeterministica, poiché... more Leucippo aveva intuito oltre 2.500 anni fa che l'essenza dell'universo è indeterministica, poiché esso è nato per caso. Aveva capito ciò che la meccanica quantistica dimostrerà nel 1927, ma all'epoca l'idea era così scandalosa e sconvolgente he nessuno gli diede retta, e anche il suo più intelligente allevo, Democrito, l'avrebbe subito distrutta mantenendone le connotazioni e distruggendone le denotazioni. L'atomismo democriteo nega quello leucippeo, ma tutti hanno fatto finto di non capirlo sino ad oggi, per cui è successo (ma come molte altre volte!) che "si sono fusi gli inconciliabili" e si sono confezionate tesi inconsistenti, ma che, a forza di ribadirle, si sono fatte "verità" e tali sono storicizzate. È molto difficile mettere insieme Leucippo e Democrito, eppure è ciò che è stato fatto col beneplacito o l'intervento attivo di molti (metafisici) "sapienti"! È abbastanza paradossale che Leucippo da venticinque secoli non sia diventato altro che un nome proprio, del quale si è fatto in ontologia di tutto per eliminarlo dalla scena filosofica. Evocato passivamente e con distacco da Aristotele, ricordato da Epicuro per negarne l'esistenza e infine citato con indifferenza dai dossografi tra il I e il IV secolo, possiamo dire senza esitazione che: «Leucippo non è mai esistito!», Perché? I motivi sono essenzialmente due: 1°, Leucippo affermava che il mondo era stato fatto dagli atomi e dal loro moto. Dunque con un sol in uno schema concettuale "bloccato" nelle sue aporie 4 . Questa schematizzazione dell'atomismo, sia nelle sue tesi "tradizionali" e sia nelle sue contraddizioni, ne ha fatto una specie di "fossile", filosofico, incastrato in una sua nicchia storiografica priva di veri sviluppi teorici (almeno sino ad Epicuro). Questo "placcaggio a terra" dell'atomismo (se ci si passa il temine rugbistico) è andato ovviamente a tutto favore dell'idealismo a cui esso ha inteso opporsi, nell'intento di indicare un orizzonte ontologico ateo, fuori dalle logiche sia mitico-religiose che metafisico-monistiche.
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E la femmna creò il maschio, 2015
Come la femmina si è creata un alter-ego fecondatore Parte prima Perché la femmina si è creata un... more Come la femmina si è creata un alter-ego fecondatore Parte prima Perché la femmina si è creata un maschio? Che la vita "sia nata femmina", non credo che neanche il più acceso maschilista sia disposto a negarlo. Bastino pochi cenni informativi di genetica fondamentale: 1) la struttura della cellula prefigura quella dell'ovulo femminile; 2) i mitocondri femminili sono le cellule che per-mettono la replicazione; 3) essi si trasmettono solo da femmina a fem-mina; 4) La replicazione è nata con la partenogenesi, dove una madre si divide solitamente in due figlie femmine, ma che in certe condizioni ambientali può dare anche luogo a maschi in quanto si autofeconda (partenogenesi deuterotoca). Si è soliti pensare che la fecondazione sia sempre una etero-fecondazione, non è così: in molte specie animali la femmina è capace di autofecondazione e la nascita di maschi o femmine dipende solo dalla temperatura di gestazione. Anche in specie dove la femmina di solito si fa fecondare da un maschio, se la femmina è isolata dai maschi genera da sola sia femmine che maschi. Di recente si è sco-perto che anche le femmine del Varano di Komodo possono generare maschi senza essere state fecondate 1 .
In questo saggio l'autore affronta una delle questioni-chiave dell'antropologia-filosofica modern... more In questo saggio l'autore affronta una delle questioni-chiave dell'antropologia-filosofica moderna, ovvero come funziona la mente, come si rapporta alla realtà e all'irrealtà da mistificazione ideologica.
Dans ce livre le philosophe athée italien fais une distinction claire et fondamentale entre la ph... more Dans ce livre le philosophe athée italien fais une distinction claire et fondamentale entre la philosophie (en tant que "amour de la connaissance") et la métaphysique (en tant que theologiue philosophale) .
This book concerns the relationship between the true philosophy and the metaphysics as philosopha... more This book concerns the relationship between the true philosophy and the metaphysics as philosophal theology
Drafts by Carlo Tamagnone
SOMMARIO 2 Premessa 5 I: Generalità e individualità 8 II. Individualità e socialità 10 III: Indiv... more SOMMARIO 2 Premessa 5 I: Generalità e individualità 8 II. Individualità e socialità 10 III: Individualità e natura 15 IV. Contro i dogmi del monismo e del determinismo 18 V. Il probabilismo del divenire 21 VI. L'idema come funzione mentale postmaterialistica 25 VII. Ulteriori considerazioni sull'abmozione 27 VIII. Percezione aiteriale ed evoluzione mentale 33 IX Liberarsi del divino Premessa Quando, all'inizio degli anni '90 del secolo appena finito, concepii un superamento del materialismo riduzionistico tradizionale, di cui ero stato convinto assertore per decenni, potei rendermi subito conto che sul post-materialismo che proponevo, trattandosi di un dualismo ontologico basato sul pluralismo ontico, potevano piovere sia equivoci che fraintendimenti. La ragione è semplice, tutti i dualismi storici sono sem-pre stati o religiosi o metafisici, e inoltre l'ateismo nel Novecento aveva finito per identificarsi col Comu-nismo, da esso proclamato ma poco coerente con il sottofondo hegeliano che ne caratterizzava la dottrina socio-politica. Il panorama ideologico in Italia vedeva da un lato l'idealismo posthegeliano di Croce e Gentile , da un altro il cristianesimo, e da un altro ancora il marxismo. Con i primi due che sin dalla fine dal secolo precedente avevano eretto, pur disprezzandosi a vicenda, un'unica grande muraglia che aveva fer-mato il pensiero illuminista al di là delle Alpi. Il successivo dilagare, dagli anni '50 del Novecento, del maoismo, con la sua ideologia iper-massimalista e violenta, non poteva che rafforzare senza volerlo quella muraglia, celebrando i suoi fasti e i suoi nefasti tra il 1967 e il 1990. Quasi donchisciottesco, dunque, il cercare di aprirsi una varco in nome di un nuovo ateismo tra tali potenti ideologie, in concorrenza tra loro, con la vittoria finale dell'ideologia più forte, che era evidente-mente il cristianesimo. E dico più forte in tutti i sensi, in primo luogo perché più radicata nella coscienza comune, in secondo luogo perché un Dio creatore onnipotente-onnisciente e la sua promessa escatologica restano sempre molto attraenti. Inoltre i delitti cristiani sono ormai storicizzati, come dire dimenticati, men-tre c'era buon gioco a evidenziare quelli del comunismo sovietico e del maoismo cinese, che in quanto "atei" non potevano che rinfocolavano quel sacro orrore di una parola che induceva qualcuno a farsi il segno della croce al solo udirla bisbigliare. D'altra parte la qualifica di "ateo" non è mai piaciuta, si tratta di una parola odiata, così molti atei di fatto preferiscono definiscono scettici, agnostici, noncredenti, ecc.
Ontologicamente la necessità conserva immutato l'esistente, mentre il caso apporta mutazioni. Que... more Ontologicamente la necessità conserva immutato l'esistente, mentre il caso apporta mutazioni. Queste possono essere di tipo abortivo per disadattamento del mutato nel sistema in cui va a inserirsi, oppure di tipo già adattatto o di tipo evolutivo verso un qualche adattamento al contesto. L'ontologia deve dunqque considerare sia le serie causali "lineari" (o conservative) e sia quelle "intricate", in cui le cause possono disallinearsi, sovrapporsi o annullarsi, ma in ogni caso apportando dei cambiamenti nel sistema. Il determinismo è soltanto un'ideologia metafisico-teologica, poiché la necessità non regna assoluta: dunque non esiste alcun determinismo ontologico ma soltanto un indeterminismo dove la necessità conserva e il caso innova.
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