The author examines the trial of Adolf Eichmann, held in Israel from 1961 to 1962 and culminating... more The author examines the trial of Adolf Eichmann, held in Israel from 1961 to 1962 and culminating in his death sentence. After an overview of the Nazi and Nazi Collaborators Punishment Law 5710-1950 No. 64, under which the charges were framed, the analysis delves into three key issues: Eichmann’s capture on foreign soil in violation of international law; the principle of legality, evaluated through the doctrine of substantive justice; and the application of the principle of universal jurisdiction. In the concluding section, partially drawing on Hannah Arendt’s book The banality of evil, the author explo-res the lasting legacy of the trial against the “expert on Jewish affairs”.
L’Autore elabora un’analisi dettagliata della l. 17 aprile 2015, n. 43, in tema di terrorismo. L’... more L’Autore elabora un’analisi dettagliata della l. 17 aprile 2015, n. 43, in tema di terrorismo. L’intento e quello di identificare i modi e i metodi articolati dalla legge per poter reprime re il terrorismo, il punto centrale e quello di verificare lo stato dell’arte del sistema penale ad un anno dall’entrata in vigore della legge n. 43 del 2015.
In Perincek v Switzerland, the Grand Chamber of the European Court of Human Rights strikes a deli... more In Perincek v Switzerland, the Grand Chamber of the European Court of Human Rights strikes a delicate balance between the right to respect for private and family life (Article 8 ECHR) and the freedom of expression (Article 10 ECHR), and refers to the requirements of lawful limitations (interferences) in relation to the denial of the Metz Yeghern—perpetrated against the Armenians in 1915–1916—as a genocide. The case originated from an application against Switzerland lodged with the Court by Dogu Perincek, a chairman of the Turkish Workers’ Party, who during three public events in 2005 in Switzerland stated that the mass deportation and massacres suffered by the Armenians in the Ottoman Empire did not amount to genocide and were “an international lie.” Perincek was found guilty by the Swiss judges of the offence under Article 261bis(4), of the Criminal Swiss Code, which punishes “any person who […] denies, grossly trivializes or seeks to justify a genocide or other crimes against humanity.” He thus decided to apply to the ECtHR in 2008 alleging that his criminal conviction was in breach of his freedom of expression and his right not be punished without law. On 12 November 2013 the Second Section of the Court held that there had been a breach of Article 10 ECHR, and on 17 March 2014 the Swiss government requested to refer the case to the Grand Chamber. Finally, on 15 October 2015, the latter confirmed that the conviction of the applicant represented a limitation to his freedom of expression not necessary in a democratic society, in accordance with Article 10(2) ECHR.
La nota esamina l’ordinanza del Tribunale di Firenze del gennaio 2024 che ha sollevato la questio... more La nota esamina l’ordinanza del Tribunale di Firenze del gennaio 2024 che ha sollevato la questione di legittimità costituzionale dell’art. 580 c.p., nella parte in cui, dopo la sentenza n. 242 del 2019 della Corte costituzionale, richiede, ai fini della non punibilità di chi agevola l’altrui suicidio, che la vittima, tra le altre condizioni, sia tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale. Il Tribunale di Firenze ritiene non manifestamente infondate le censure dell’art. 580 c.p. rispetto agli artt. 2, 3, 13, 32 Cost., e rispetto all’art. 117, con riferimento agli artt. 8 e 14 C.E.D.U. L’autore offre spunti critici della prospettiva avanzata dal Tribunale di Firenze, anche alla luce del divieto di impugnazione delle decisioni costituzionali
L'autore prende in esame i contributi di Raphael Lemkin, inventore del termine «genocide», ne... more L'autore prende in esame i contributi di Raphael Lemkin, inventore del termine «genocide», nella individuazione degli elementi costitutivi del crimine di distruzione dei gruppi umani, poi definitivo dalla Convenzione Onu del 1948 e successivamente dall'art. 4 dello Statuto del Tribunale per la ex-Jugoslavia (1993), dall'art. 2 dello Statuto del Tribunale per il Rwanda (1994) e dall'art. 6 dello Statuto di Roma, istitutivo della Corte penale internazionale (1998). Prima di soffermarsi sui testi lemkiniani e di fare un cenno al problema dell'ammissibilità o meno in tali testi del genocidio culturale, è preso in esame un precedente linguistico del lemma genocidio, rappresentato dal concetto di nazionicidio, usato, con riferimento alla guerra di Vandea del 1793, da François-Noël Babeuf nel 1794.
... La Parte III Le radici geometrico-legali della rappresentanza della Nazione nel pensiero di... more ... La Parte III Le radici geometrico-legali della rappresentanza della Nazione nel pensiero di Joseph-Emmanuel Sieyès dopo aver ... COTTA M. voce Rappresentanza politica, in N. BOBBIO, N. MATTEUCCI, G. PASQUINO, (diretto da) Dizionario di politica, Utet ...
L’Autore elabora un’analisi dettagliata della l. 17 aprile 2015, n. 43, in tema di terrorismo. L’... more L’Autore elabora un’analisi dettagliata della l. 17 aprile 2015, n. 43, in tema di terrorismo. L’intento e quello di identificare i modi e i metodi articolati dalla legge per poter reprime re il terrorismo, il punto centrale e quello di verificare lo stato dell’arte del sistema penale ad un anno dall’entrata in vigore della legge n. 43 del 2015.
During the same period that the commemoration of the 100 years from the Medz Yeghern (literally: ... more During the same period that the commemoration of the 100 years from the Medz Yeghern (literally: the ‘Great Crime’), it is apt that the Grand Chamber of the European Court of Human Rights delivered a milestone judgement on the topic (Perinçek v Switzerland App no 27510/08, 15 October 2015). The pronouncement is important, not only for what the Strasbourg judges expressly affirm, but also for what they implicitly uphold (for a more structured appraisal, see G Della Morte, ‘Bilanciamento tra libertà di espressione e tutela della dignità del popolo armeno nella sentenza Perinçek c. Svizzera della Corte europea dei diritti umani’ (2016) 99 Rivista di diritto internazionale 183 ff). In the Perinçek case, Dogu Perinçek, a doctor in law and the chairman of the Turkish worker’s party, had been convicted by the Swiss judges because of his declaration at several public events that the ‘Armenian genocide’ was an invention established by the Imperialists against the Ottoman Empire. On this basi...
L’Autore analizza il caso di Carlos Luis Malatto, cittadino italo-argentino ultrasessantacinquenn... more L’Autore analizza il caso di Carlos Luis Malatto, cittadino italo-argentino ultrasessantacinquenne, al quale oggi sono contestate dalla magistratura d’oltreoceano gravi violazioni dei diritti umani che avrebbe commesso, tra il 1975 e il 1976, durante la dittatura di Jorge Rafael Videla (1976-1981). Nello specifico il tema oggetto del commento e la richiesta di estradizione all’Italia, sulla base della Convenzione di estradizione italo-argentina del 9 dicembre 1987.
In Perincek v Switzerland, the Grand Chamber of the European Court of Human Rights strikes a deli... more In Perincek v Switzerland, the Grand Chamber of the European Court of Human Rights strikes a delicate balance between the right to respect for private and family life (Article 8 ECHR) and the freedom of expression (Article 10 ECHR), and refers to the requirements of lawful limitations (interferences) in relation to the denial of the Metz Yeghern—perpetrated against the Armenians in 1915–1916—as a genocide. The case originated from an application against Switzerland lodged with the Court by Dogu Perincek, a chairman of the Turkish Workers’ Party, who during three public events in 2005 in Switzerland stated that the mass deportation and massacres suffered by the Armenians in the Ottoman Empire did not amount to genocide and were “an international lie.” Perincek was found guilty by the Swiss judges of the offence under Article 261bis(4), of the Criminal Swiss Code, which punishes “any person who […] denies, grossly trivializes or seeks to justify a genocide or other crimes against huma...
UTET GIURIDICA 1 è un marchio registrato e concesso in licenza da De Agostini Editore S.p.A. a Wo... more UTET GIURIDICA 1 è un marchio registrato e concesso in licenza da De Agostini Editore S.p.A. a Wolters Kluwer Italia S.r.L.
Responsabilità penale del professionista sanitario per violazione del consenso informato del pazi... more Responsabilità penale del professionista sanitario per violazione del consenso informato del paziente al trattamento santario
La repressione penale del terrorismo a un anno dalla riforma del D.L. 18 febbraio 2015, n. 7, con... more La repressione penale del terrorismo a un anno dalla riforma del D.L. 18 febbraio 2015, n. 7, conv. con modif. dalla L. 17 aprile 2015, n. 43 SOMMARIO: 1. Struttura del D.L. 18 febbraio 2015, n. 7, conv. con modif. dalla L. 17 aprile 2015, n. 43 e inquadramento della disciplina penalistica oggetto della riforma. -2. I tre ambiti normativi di intervento penalistico del D.L. antiterrorismo del 2015: a) le fonti antiterrorismo in senso stretto. -3. (Segue). I tre ambiti normativi di intervento penalistico del D.L. antiterrorismo del 2015: b) le fonti limitatrici della libertà di opinione in merito a fatti (anche) di terrorismo. -4. (Segue
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 30042/2016 chiarisce, in continuità con un’interpretaz... more La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 30042/2016 chiarisce, in continuità con un’interpretazione già esistente nella giurisprudenza di legittimità, seppur non univoca, che l’abuso di autorità, quale possibile condotta strumentale nel delitto di violenza sessuale, comprende qualsiasi forma di supremazia sulla vittima e non richiede una posizione autoritativa di tipo formale e pubblicistico.
The author examines the trial of Adolf Eichmann, held in Israel from 1961 to 1962 and culminating... more The author examines the trial of Adolf Eichmann, held in Israel from 1961 to 1962 and culminating in his death sentence. After an overview of the Nazi and Nazi Collaborators Punishment Law 5710-1950 No. 64, under which the charges were framed, the analysis delves into three key issues: Eichmann’s capture on foreign soil in violation of international law; the principle of legality, evaluated through the doctrine of substantive justice; and the application of the principle of universal jurisdiction. In the concluding section, partially drawing on Hannah Arendt’s book The banality of evil, the author explo-res the lasting legacy of the trial against the “expert on Jewish affairs”.
L’Autore elabora un’analisi dettagliata della l. 17 aprile 2015, n. 43, in tema di terrorismo. L’... more L’Autore elabora un’analisi dettagliata della l. 17 aprile 2015, n. 43, in tema di terrorismo. L’intento e quello di identificare i modi e i metodi articolati dalla legge per poter reprime re il terrorismo, il punto centrale e quello di verificare lo stato dell’arte del sistema penale ad un anno dall’entrata in vigore della legge n. 43 del 2015.
In Perincek v Switzerland, the Grand Chamber of the European Court of Human Rights strikes a deli... more In Perincek v Switzerland, the Grand Chamber of the European Court of Human Rights strikes a delicate balance between the right to respect for private and family life (Article 8 ECHR) and the freedom of expression (Article 10 ECHR), and refers to the requirements of lawful limitations (interferences) in relation to the denial of the Metz Yeghern—perpetrated against the Armenians in 1915–1916—as a genocide. The case originated from an application against Switzerland lodged with the Court by Dogu Perincek, a chairman of the Turkish Workers’ Party, who during three public events in 2005 in Switzerland stated that the mass deportation and massacres suffered by the Armenians in the Ottoman Empire did not amount to genocide and were “an international lie.” Perincek was found guilty by the Swiss judges of the offence under Article 261bis(4), of the Criminal Swiss Code, which punishes “any person who […] denies, grossly trivializes or seeks to justify a genocide or other crimes against humanity.” He thus decided to apply to the ECtHR in 2008 alleging that his criminal conviction was in breach of his freedom of expression and his right not be punished without law. On 12 November 2013 the Second Section of the Court held that there had been a breach of Article 10 ECHR, and on 17 March 2014 the Swiss government requested to refer the case to the Grand Chamber. Finally, on 15 October 2015, the latter confirmed that the conviction of the applicant represented a limitation to his freedom of expression not necessary in a democratic society, in accordance with Article 10(2) ECHR.
La nota esamina l’ordinanza del Tribunale di Firenze del gennaio 2024 che ha sollevato la questio... more La nota esamina l’ordinanza del Tribunale di Firenze del gennaio 2024 che ha sollevato la questione di legittimità costituzionale dell’art. 580 c.p., nella parte in cui, dopo la sentenza n. 242 del 2019 della Corte costituzionale, richiede, ai fini della non punibilità di chi agevola l’altrui suicidio, che la vittima, tra le altre condizioni, sia tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale. Il Tribunale di Firenze ritiene non manifestamente infondate le censure dell’art. 580 c.p. rispetto agli artt. 2, 3, 13, 32 Cost., e rispetto all’art. 117, con riferimento agli artt. 8 e 14 C.E.D.U. L’autore offre spunti critici della prospettiva avanzata dal Tribunale di Firenze, anche alla luce del divieto di impugnazione delle decisioni costituzionali
L'autore prende in esame i contributi di Raphael Lemkin, inventore del termine «genocide», ne... more L'autore prende in esame i contributi di Raphael Lemkin, inventore del termine «genocide», nella individuazione degli elementi costitutivi del crimine di distruzione dei gruppi umani, poi definitivo dalla Convenzione Onu del 1948 e successivamente dall'art. 4 dello Statuto del Tribunale per la ex-Jugoslavia (1993), dall'art. 2 dello Statuto del Tribunale per il Rwanda (1994) e dall'art. 6 dello Statuto di Roma, istitutivo della Corte penale internazionale (1998). Prima di soffermarsi sui testi lemkiniani e di fare un cenno al problema dell'ammissibilità o meno in tali testi del genocidio culturale, è preso in esame un precedente linguistico del lemma genocidio, rappresentato dal concetto di nazionicidio, usato, con riferimento alla guerra di Vandea del 1793, da François-Noël Babeuf nel 1794.
... La Parte III Le radici geometrico-legali della rappresentanza della Nazione nel pensiero di... more ... La Parte III Le radici geometrico-legali della rappresentanza della Nazione nel pensiero di Joseph-Emmanuel Sieyès dopo aver ... COTTA M. voce Rappresentanza politica, in N. BOBBIO, N. MATTEUCCI, G. PASQUINO, (diretto da) Dizionario di politica, Utet ...
L’Autore elabora un’analisi dettagliata della l. 17 aprile 2015, n. 43, in tema di terrorismo. L’... more L’Autore elabora un’analisi dettagliata della l. 17 aprile 2015, n. 43, in tema di terrorismo. L’intento e quello di identificare i modi e i metodi articolati dalla legge per poter reprime re il terrorismo, il punto centrale e quello di verificare lo stato dell’arte del sistema penale ad un anno dall’entrata in vigore della legge n. 43 del 2015.
During the same period that the commemoration of the 100 years from the Medz Yeghern (literally: ... more During the same period that the commemoration of the 100 years from the Medz Yeghern (literally: the ‘Great Crime’), it is apt that the Grand Chamber of the European Court of Human Rights delivered a milestone judgement on the topic (Perinçek v Switzerland App no 27510/08, 15 October 2015). The pronouncement is important, not only for what the Strasbourg judges expressly affirm, but also for what they implicitly uphold (for a more structured appraisal, see G Della Morte, ‘Bilanciamento tra libertà di espressione e tutela della dignità del popolo armeno nella sentenza Perinçek c. Svizzera della Corte europea dei diritti umani’ (2016) 99 Rivista di diritto internazionale 183 ff). In the Perinçek case, Dogu Perinçek, a doctor in law and the chairman of the Turkish worker’s party, had been convicted by the Swiss judges because of his declaration at several public events that the ‘Armenian genocide’ was an invention established by the Imperialists against the Ottoman Empire. On this basi...
L’Autore analizza il caso di Carlos Luis Malatto, cittadino italo-argentino ultrasessantacinquenn... more L’Autore analizza il caso di Carlos Luis Malatto, cittadino italo-argentino ultrasessantacinquenne, al quale oggi sono contestate dalla magistratura d’oltreoceano gravi violazioni dei diritti umani che avrebbe commesso, tra il 1975 e il 1976, durante la dittatura di Jorge Rafael Videla (1976-1981). Nello specifico il tema oggetto del commento e la richiesta di estradizione all’Italia, sulla base della Convenzione di estradizione italo-argentina del 9 dicembre 1987.
In Perincek v Switzerland, the Grand Chamber of the European Court of Human Rights strikes a deli... more In Perincek v Switzerland, the Grand Chamber of the European Court of Human Rights strikes a delicate balance between the right to respect for private and family life (Article 8 ECHR) and the freedom of expression (Article 10 ECHR), and refers to the requirements of lawful limitations (interferences) in relation to the denial of the Metz Yeghern—perpetrated against the Armenians in 1915–1916—as a genocide. The case originated from an application against Switzerland lodged with the Court by Dogu Perincek, a chairman of the Turkish Workers’ Party, who during three public events in 2005 in Switzerland stated that the mass deportation and massacres suffered by the Armenians in the Ottoman Empire did not amount to genocide and were “an international lie.” Perincek was found guilty by the Swiss judges of the offence under Article 261bis(4), of the Criminal Swiss Code, which punishes “any person who […] denies, grossly trivializes or seeks to justify a genocide or other crimes against huma...
UTET GIURIDICA 1 è un marchio registrato e concesso in licenza da De Agostini Editore S.p.A. a Wo... more UTET GIURIDICA 1 è un marchio registrato e concesso in licenza da De Agostini Editore S.p.A. a Wolters Kluwer Italia S.r.L.
Responsabilità penale del professionista sanitario per violazione del consenso informato del pazi... more Responsabilità penale del professionista sanitario per violazione del consenso informato del paziente al trattamento santario
La repressione penale del terrorismo a un anno dalla riforma del D.L. 18 febbraio 2015, n. 7, con... more La repressione penale del terrorismo a un anno dalla riforma del D.L. 18 febbraio 2015, n. 7, conv. con modif. dalla L. 17 aprile 2015, n. 43 SOMMARIO: 1. Struttura del D.L. 18 febbraio 2015, n. 7, conv. con modif. dalla L. 17 aprile 2015, n. 43 e inquadramento della disciplina penalistica oggetto della riforma. -2. I tre ambiti normativi di intervento penalistico del D.L. antiterrorismo del 2015: a) le fonti antiterrorismo in senso stretto. -3. (Segue). I tre ambiti normativi di intervento penalistico del D.L. antiterrorismo del 2015: b) le fonti limitatrici della libertà di opinione in merito a fatti (anche) di terrorismo. -4. (Segue
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 30042/2016 chiarisce, in continuità con un’interpretaz... more La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 30042/2016 chiarisce, in continuità con un’interpretazione già esistente nella giurisprudenza di legittimità, seppur non univoca, che l’abuso di autorità, quale possibile condotta strumentale nel delitto di violenza sessuale, comprende qualsiasi forma di supremazia sulla vittima e non richiede una posizione autoritativa di tipo formale e pubblicistico.
La sentenza Perinçek v. Switzerland della Grande Camera della Corte EDU del 15 ottobre 2015, all’... more La sentenza Perinçek v. Switzerland della Grande Camera della Corte EDU del 15 ottobre 2015, all’esito di un giudizio di bilanciamento tra il diritto al rispetto della vita privata e familiare (art. 8 CEDU) e il diritto alla libertà di espressione (art. 10 CEDU), conferma l’accoglimento del ricorso del politico turco Doğu Perinçek che lamenta una limitazione indebita della libertà di espressione a seguito della condanna penale subita in Svizzera per le proprie affermazioni negazioniste del genocidio degli Armeni (1915-1916). La Corte di Strasburgo limita la portata della decisione al caso concreto e non afferma l’incompatibilità dell’incriminazione del negazionismo con la tutela offerta dall’art. 10 CEDU; tuttavia si esprime nettamente a favore della libertà di espressione fornendo preziose indicazioni sul bene tutelato (o tutelabile) dalle norme penali ad hoc che puniscono chi nega o minimizza fatti di genocidio o crimini contro l’umanità.
VIa po, 21 -tel. http://www.giappichelli.it Stampa (D): Stampatre s.r.l. -torino le fotocopie per... more VIa po, 21 -tel. http://www.giappichelli.it Stampa (D): Stampatre s.r.l. -torino le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/ fascicolo di periodico dietro pagamento alla SIae del compenso previsto dall'art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941, n. 633.
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