Papers by Debora Barbagli
Athenaeum: studi periodici di …, 2002
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UCL FUNDP FUSL FUCaM. ...
… bollettino dell'Associazione amici del Museo …, 1999
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... De hecho, las mencionadas exigencias cultu-rales, deben tener en cuenta el ambiente de refere... more ... De hecho, las mencionadas exigencias cultu-rales, deben tener en cuenta el ambiente de referencia al que se destina la exposi-ción y responder a las preguntas de los usuarios. ... Giuseppina Carlotta Cianferoni1 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana ...
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Museos. es: Revista de la …, 2008
... De hecho, las mencionadas exigencias cultu-rales, deben tener en cuenta el ambiente de refere... more ... De hecho, las mencionadas exigencias cultu-rales, deben tener en cuenta el ambiente de referencia al que se destina la exposi-ción y responder a las preguntas de los usuarios. ... Giuseppina Carlotta Cianferoni1 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana ...
Museos Es Revista De La Subdireccion General De Museos Estatales, 2008
... De hecho, las mencionadas exigencias cultu-rales, deben tener en cuenta el ambiente de refere... more ... De hecho, las mencionadas exigencias cultu-rales, deben tener en cuenta el ambiente de referencia al que se destina la exposi-ción y responder a las preguntas de los usuarios. ... Giuseppina Carlotta Cianferoni1 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana ...
Il naiskos è una delle manifestazioni più peculiari tra quelle prodotte dalla società tarantina, ... more Il naiskos è una delle manifestazioni più peculiari tra quelle prodotte dalla società tarantina, coincidente con un periodo, l'età ellenistica, che vede una grande fioritura della necropoli
cittadina. Tale fenomeno è tanto più significativo, in quanto questi monumenti sono testimonianza di un vasto impegno nella monumentalizzazione dell'arte funeraria locale, con uno sforzo che non è evidente per le età precedenti; allo stesso
tempo tali strutture attestano una vivace attività artigianale nel campo della scultura, la quale ha saputo supplire alla mancanza sul posto di marmo. Nel presente studio si sono presi in esame solo alcuni esempi tra quelli possibili, cercando di seguire come linea di riferimento la contestualizzazione del dato archeologico, in un discorso che tenga presenti considerazioni topografiche, tipologiche, iconografiche e stilistiche.
La tipologia deI recumbente, o banchettante, è individuata
dalla rappresentazione di una figura m... more La tipologia deI recumbente, o banchettante, è individuata
dalla rappresentazione di una figura maschile adagiata sul letto conviviale, Kline, in una posizione il cui esempio più antico sembra da ricercare in una scena proveniente dai rilievi deI palazzo di Assurbanipal (metà deI VII sec. a.C.) a Ninive, ed oggi al British Museum di Londra. In ambiente greco il primo caso a noi noto è la Enioche deI gruppo di Geneleos a Samo (tra il 560 e il 550 a.C.) che evidenzia, visto il suo ritrovamento presso il tempio di Hera, una collocazione semantica di tipo religioso. Sempre in area ionica, pur se in un tempio dorico, incontriamo il tema del banchettante nel fregio del tempio di Assas (intorno al al 550 a.C.), al Museo deI Louvre.
Book Reviews by Debora Barbagli
Posters by Debora Barbagli
Three bronze statuettes belonging to the collection of the Museo Archeologico Nazionale at Parma,... more Three bronze statuettes belonging to the collection of the Museo Archeologico Nazionale at Parma, have recently been re-examined. They all come from the old excavations of Veleia, a small Roman town in the Apennines, South of Piacenza and Parma. The archaeological researches on the site were promoted in 1760 by the Duke of Parma, don Filippo di Borbone, in the area next to the church of Sant’Antonino di Macinesso, after the discovery - in 1746 - of the bronze fragments of the well-known Tabula alimentaria.This find brought eventually to the identification of the area as the long lost municipium Veleiatium. Remarkable artifacts, such as the statuette of the so-called “drunken Hercules”, came to light already during the first excavation campaign. After the discovery, the three items - Hercules, Dionysos and Alexander (all around 25 cm high) – underwent several restorations and were exhibited to the public in different ways. The most recent exhibition dates to 2012. The three statuettes are well known to scholars. The collaboration between the Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna, the Centre d’étude des Mondes Antiques of the Université catholique de Louvain and AGM Archeoanalisi allows now to reconstruct the context of the finds through a thorough documentary study of the old excavation, to discuss the historical and artistic peculiarities, and to present the compositional data, the production stages and the ancient restorations, determined by XRF analyses and microscopy.
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Papers by Debora Barbagli
cittadina. Tale fenomeno è tanto più significativo, in quanto questi monumenti sono testimonianza di un vasto impegno nella monumentalizzazione dell'arte funeraria locale, con uno sforzo che non è evidente per le età precedenti; allo stesso
tempo tali strutture attestano una vivace attività artigianale nel campo della scultura, la quale ha saputo supplire alla mancanza sul posto di marmo. Nel presente studio si sono presi in esame solo alcuni esempi tra quelli possibili, cercando di seguire come linea di riferimento la contestualizzazione del dato archeologico, in un discorso che tenga presenti considerazioni topografiche, tipologiche, iconografiche e stilistiche.
dalla rappresentazione di una figura maschile adagiata sul letto conviviale, Kline, in una posizione il cui esempio più antico sembra da ricercare in una scena proveniente dai rilievi deI palazzo di Assurbanipal (metà deI VII sec. a.C.) a Ninive, ed oggi al British Museum di Londra. In ambiente greco il primo caso a noi noto è la Enioche deI gruppo di Geneleos a Samo (tra il 560 e il 550 a.C.) che evidenzia, visto il suo ritrovamento presso il tempio di Hera, una collocazione semantica di tipo religioso. Sempre in area ionica, pur se in un tempio dorico, incontriamo il tema del banchettante nel fregio del tempio di Assas (intorno al al 550 a.C.), al Museo deI Louvre.
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cittadina. Tale fenomeno è tanto più significativo, in quanto questi monumenti sono testimonianza di un vasto impegno nella monumentalizzazione dell'arte funeraria locale, con uno sforzo che non è evidente per le età precedenti; allo stesso
tempo tali strutture attestano una vivace attività artigianale nel campo della scultura, la quale ha saputo supplire alla mancanza sul posto di marmo. Nel presente studio si sono presi in esame solo alcuni esempi tra quelli possibili, cercando di seguire come linea di riferimento la contestualizzazione del dato archeologico, in un discorso che tenga presenti considerazioni topografiche, tipologiche, iconografiche e stilistiche.
dalla rappresentazione di una figura maschile adagiata sul letto conviviale, Kline, in una posizione il cui esempio più antico sembra da ricercare in una scena proveniente dai rilievi deI palazzo di Assurbanipal (metà deI VII sec. a.C.) a Ninive, ed oggi al British Museum di Londra. In ambiente greco il primo caso a noi noto è la Enioche deI gruppo di Geneleos a Samo (tra il 560 e il 550 a.C.) che evidenzia, visto il suo ritrovamento presso il tempio di Hera, una collocazione semantica di tipo religioso. Sempre in area ionica, pur se in un tempio dorico, incontriamo il tema del banchettante nel fregio del tempio di Assas (intorno al al 550 a.C.), al Museo deI Louvre.