Piero Meli
Saggista e critico letterario. Vive a Palma di Montechiaro (AG)
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Papers by Piero Meli
un fanatico militante disposto a fare il “becchino” per spazzare via i cadaveri
ingombranti dei nemici del fascismo. Questo il ritratto di Luigi Pirandello,
fascista convinto, alla luce di nuovi documenti inediti apparsi sul quotidiano
fascista “L’Impero” e pubblicati in appendice a questo articolo. Un Pirandello “scandaloso” nell’adulare sfrontatamente Mussolini come condottiero
che non ha paragoni nella storia. Ma anche un Pirandello che rifiuta con
forza l’appellativo di scrittore fascista, rivendicando anche pubblicamente la
propria libertà artistica in dissenso con le direttive del Duce che propugnava
un’arte al servizio del regime. / Not just a member of the Fascist Party, but a
fanatical activist ready to turn into a gravedigger to wipe away all the bulky
corpses of the fascism enemies. Here is a portrait of Luigi Pirandello, a committed Fascist, after the new unknown documents appeared on the fascist daily
“L’Impero” and published in the Appendix of this article. They reveal a shocking
Pirandello making flattering impudent comments about Mussolini seen as the
best leader of all time as well as a Pirandello who strongly refuses the title of a
fascist writer and publically claims his artistic freedom against the Duce’s policy
who supported a kind of art at the fascist regime service.
ha sostenuto l’inconciliabilità tra la biografia e l’opera di Pirandello. Quasi
che lo scrittore avesse una doppia identità: in pubblico fascista dichiarato
e ben altro nel segreto della creazione artistica. L’articolo demolisce questa
presunta contraddizione sulla base delle convinzioni artistiche dello stesso
commediografo. Politica e arte furono per lui due cose ben distinte. Tanto
da dichiararsi contrario a un’arte fascista, in aperto dissenso con Mussolini.
Questa clamorosa difesa della libertà dell’arte, contenuta in una ignorata
intervista del 1927, restituisce dignità al ritratto consegnato da Sciascia di
un Pirandello debole e opportunista. In appendice all’articolo, uno scritto
inedito di Pirandello sulla milizia fascista. / Pirandello’s criticism claimed
the irreconcilability between the author’s life and his works, for more than half
a century. It seems almost that he had a double life: he was an open fascist in
public, while a complete different person emerges from his writing. The article
destroys this alleged contradiction on the basis of Pirandello’s artistic beliefs.
Despite Mussolini’s ideas, he was against a Fascist art. He, indeed, believed
that art and politics were two different things. This clamours defence of art’s
freedom, which is contained in an ignored interview in 1927, restores dignity
to Sciascia’s portrait of Pirandello, who depicted him as a weak and opportunist man. In appendix to the article, there is an unpublished Pirandello’s work
on the Fascist Militia.
un fanatico militante disposto a fare il “becchino” per spazzare via i cadaveri
ingombranti dei nemici del fascismo. Questo il ritratto di Luigi Pirandello,
fascista convinto, alla luce di nuovi documenti inediti apparsi sul quotidiano
fascista “L’Impero” e pubblicati in appendice a questo articolo. Un Pirandello “scandaloso” nell’adulare sfrontatamente Mussolini come condottiero
che non ha paragoni nella storia. Ma anche un Pirandello che rifiuta con
forza l’appellativo di scrittore fascista, rivendicando anche pubblicamente la
propria libertà artistica in dissenso con le direttive del Duce che propugnava
un’arte al servizio del regime. / Not just a member of the Fascist Party, but a
fanatical activist ready to turn into a gravedigger to wipe away all the bulky
corpses of the fascism enemies. Here is a portrait of Luigi Pirandello, a committed Fascist, after the new unknown documents appeared on the fascist daily
“L’Impero” and published in the Appendix of this article. They reveal a shocking
Pirandello making flattering impudent comments about Mussolini seen as the
best leader of all time as well as a Pirandello who strongly refuses the title of a
fascist writer and publically claims his artistic freedom against the Duce’s policy
who supported a kind of art at the fascist regime service.
ha sostenuto l’inconciliabilità tra la biografia e l’opera di Pirandello. Quasi
che lo scrittore avesse una doppia identità: in pubblico fascista dichiarato
e ben altro nel segreto della creazione artistica. L’articolo demolisce questa
presunta contraddizione sulla base delle convinzioni artistiche dello stesso
commediografo. Politica e arte furono per lui due cose ben distinte. Tanto
da dichiararsi contrario a un’arte fascista, in aperto dissenso con Mussolini.
Questa clamorosa difesa della libertà dell’arte, contenuta in una ignorata
intervista del 1927, restituisce dignità al ritratto consegnato da Sciascia di
un Pirandello debole e opportunista. In appendice all’articolo, uno scritto
inedito di Pirandello sulla milizia fascista. / Pirandello’s criticism claimed
the irreconcilability between the author’s life and his works, for more than half
a century. It seems almost that he had a double life: he was an open fascist in
public, while a complete different person emerges from his writing. The article
destroys this alleged contradiction on the basis of Pirandello’s artistic beliefs.
Despite Mussolini’s ideas, he was against a Fascist art. He, indeed, believed
that art and politics were two different things. This clamours defence of art’s
freedom, which is contained in an ignored interview in 1927, restores dignity
to Sciascia’s portrait of Pirandello, who depicted him as a weak and opportunist man. In appendix to the article, there is an unpublished Pirandello’s work
on the Fascist Militia.