L’educazione al canto polifonico fra mascheramento by Pietro Gizzi
musicheria.net 23 giugno 2024, 2024
Praticare la polifonia nel proprio contesto scolastico o nell'ambito di una formazione corale di ... more Praticare la polifonia nel proprio contesto scolastico o nell'ambito di una formazione corale di qualsivoglia tipologia (coro liturgico-religioso, coro associativo-amatoriale) è uno dei traguardi più ambiti da parte di un insegnante o di un direttore di coro. 1 È nel contempo uno dei piaceri più grandi di chi, in qualità di cantore, partecipa alla formazione corale.
Armando Editore, 2024
Non è soltanto addentrandosi nella storia della musica, dei generi e dei repertori, o degli inter... more Non è soltanto addentrandosi nella storia della musica, dei generi e dei repertori, o degli interpreti e delle scuole di canto che si può tratteggiare il mondo della vocalità. Bisogna cercare molto oltre per comprendere le istanze che hanno generato varie modalità di esprimersi attraverso il canto. Il mito della voce resterà comunque tale: si può almeno intraprendere un cammino alla ricerca dei suoi incroci con la storia, la società, il potere, l’economia e i repertori musicali. Non linee rette, piuttosto percorsi con svolte, esitazioni, ritorni, deviazioni, biforcazioni.
Per interpretare questa ricchezza di collegamenti tra il microcosmo della voce e il macrocosmo della vocalità è sembrato ottimale rivolgersi a una pluralità di esperti. Ciascuno ha trattato il proprio ambito d’elezione, seguendo un metodo di ricerca e di elaborazione coerente con le specificità del tema analizzato.
L’auspicio è che tali conoscenze possano fornire così le chiavi di lettura indispensabili per comprendere e restituire i vari paesaggi vocali dall’antichità a oggi.
INDICE
• Claudia Caffagni, La vocalità medioevale. Monodia e polifonia tra XI e XIV secolo
• Massimo Bisson, Il canto gregoriano
• Marco Barbon, Le voci bianche. Storia, repertorio, didattica e tecnica vocale
• Silvia Perucchetti, A piena voce. La vocalità della polifonia sacra fra Quattro e Cinquecento
• Candace Smith, La musica nei conventi femminili italiani tra Cinquecento e Seicento
• Marina Bianco, “Là dove ’l sì suona”. Per una ricognizione dei rapporti fra italiano e canto
• Stefania Cerutti, Chansons, frottole, odi, strambotti e altre barzellette. La rinascita musicale italiana
• Cristina Miatello, Un ri-nascimento dell’espressione vocale. Dal madrigale cinquecentesco al canto a voce sola
• Raffaele Pe, L’aria nel Barocco, In dialogo con i primi interpreti (1601-1762)
• Marco Bizzarini, La vocalità nella cantata e nella musica da camera tra Sei e Settecento
• Giuseppe Gullo, I castrati. Le voci perdute tra storia e scienza
• Valentina Confuorto, La lingua francese nel canto. Dal bon goût al métissage
• Lucio Golino, Appunti sulla tecnica di pronuncia della lingua tedesca nel canto classico
• Aldo Orvieto, Il Lied tedesco. Storia, analisi, funzione sociale, interpretazione
• Thomas Seedorf, Il canto wagneriano
• Giorgio Appolonia, Il belcanto. Le idee e il mondo dei cantanti
• Piero Mioli, Buoncanto. Dall’Ottocento al primo Novecento italiano
• Paola Ronchetti, Prospettive vocali dell’Età contemporanea
• Pietro Gizzi, Canto e vocalità nella musica liturgica fra XX e XXI secolo
• Francesco Magarò, Le voci nelle musiche tradizionali
• Alessandra Petrina, La lingua inglese e il canto
• Aurelio e Giuliano Latella, Showtime! Il musical va in scena
• Michela Lombardi, Il mondo vocale del jazz
• Simone Moscato, Il rock non è un genere musicale
• Raffaella Misiti, Il pop italiano. Espressività e stili a confronto
Analitica. Rivista online di studi musicali, Dec 31, 2019
«Analitica. Rivista online di studi musicali», Dec 31, 2019
Serpeggia alle volte fra gli studiosi di analisi musicale la preoccupazione di ritagliare per tal... more Serpeggia alle volte fra gli studiosi di analisi musicale la preoccupazione di ritagliare per tale disciplina un campo d'azione specifico, che la distingua dalle discipline limitrofi, e che ne individui adeguatamente le peculiari finalità. Sia Bent che Cook, due fra i massimi divulgatori dell'analisi musicale, hanno vissuto questa preoccupazione. Bent ha cercato la collocazione dell'analisi entro la più ampia rete delle discipline musicologiche, mettendola in relazione con l'estetica, la teoria e la composizione, la storia della musica, la critica musicale [cfr. Bent-Drabkin 1980, 1-5]. Cook invece, più apertamente, ha cercato di indicare i vari ambienti atti a ricevere benefici dall'analisi, come l'ambito esecutivo e, ancor di più, quello compositivo: «Analizzare un brano di musica significa soppesare alternative, giudicare come sarebbe stato se il compositore avesse fatto questo invece di quello-è, in un certo senso, ricomporre la musica» [Cook 1987, 277]. Come studioso di didattica della musica ho spesso condiviso un destino simile, dovendo alle volte sottolineare l'importanza dei contenuti e delle metodologie didattiche per i più svariati fini musicali, se non addirittura giustificare l'esistenza stessa di una didattica della musica come disciplina. Nello spazio di questo confronto, ritengo che prospettive analitiche e prospettive didattiche possano reciprocamente incrociarsi e coinvolgersi, guadagnando piani operativi fruttuosi per entrambe. Il presente scritto, pertanto, è volto ad indagare quanto le idee analitiche di Schenker, capostipite di un intero filone di analisti della musica, possano incrociare la didattica musicale, prendendo a riferimento uno dei metodi più rappresentativi del campo, cioè il metodo di Zoltán Kodály, centrato su un'area musicale ben circoscritta e determinata: quella della vocalità e della coralità. Si precisa comunque che il suo taglio non è volto unicamente ad individuare reciproci rimandi fra i due importanti autori; quanto piuttosto a far dialogare a distanza Schenker e Kodály, al fine di aprire prospettive utili nei rispettivi campi di azione. Si evidenzia inoltre che qui non si prende come punto di riferimento esclusivamente l'opera di Kodály, quanto più ampiamente il metodo Kodály, perché all'originario pensiero dell'autore ungherese affiancherò la mia personale esperienza didattica, riportando i risultati di una concreta attività sul campo.
Musica teatro immagine territorio nell'esperienza scolastica ARTE&DIDATTICA, 2019
I "giornali di trincea", per una breve stagione fino alla fine della Grande Guerra o poco oltre, ... more I "giornali di trincea", per una breve stagione fino alla fine della Grande Guerra o poco oltre, rappresentarono una formidabile novità giornalistica, artistica, letteraria, che coinvolse autori come Gabriele d'Annunzio,
«Regnum Dei. Collectanea Theatina», 2003
Laboratori vivi della musica a scuola. Il progetto LaVim 2001, 2002
Laboratori vivi della musica a scuola. Il Progetto LaViM-Ministero della Pubblica Istruzione 2000, 2001
«Bollettino della Fondazione Nazionale "Vito Fazio-Allmayer"», 2000
«Jazz not Jazz. Trimestrale di cultura musicale del Novecento», 1995
Il canto gregoriano e la sua esecuzione, 1989
I Quaderni del Conservatorio. Conservatorio Vincenzo Bellini di Palermo, 1988
Teologia, filologia ed estetica nella musica sacra, 1987
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L’educazione al canto polifonico fra mascheramento by Pietro Gizzi
Per interpretare questa ricchezza di collegamenti tra il microcosmo della voce e il macrocosmo della vocalità è sembrato ottimale rivolgersi a una pluralità di esperti. Ciascuno ha trattato il proprio ambito d’elezione, seguendo un metodo di ricerca e di elaborazione coerente con le specificità del tema analizzato.
L’auspicio è che tali conoscenze possano fornire così le chiavi di lettura indispensabili per comprendere e restituire i vari paesaggi vocali dall’antichità a oggi.
INDICE
• Claudia Caffagni, La vocalità medioevale. Monodia e polifonia tra XI e XIV secolo
• Massimo Bisson, Il canto gregoriano
• Marco Barbon, Le voci bianche. Storia, repertorio, didattica e tecnica vocale
• Silvia Perucchetti, A piena voce. La vocalità della polifonia sacra fra Quattro e Cinquecento
• Candace Smith, La musica nei conventi femminili italiani tra Cinquecento e Seicento
• Marina Bianco, “Là dove ’l sì suona”. Per una ricognizione dei rapporti fra italiano e canto
• Stefania Cerutti, Chansons, frottole, odi, strambotti e altre barzellette. La rinascita musicale italiana
• Cristina Miatello, Un ri-nascimento dell’espressione vocale. Dal madrigale cinquecentesco al canto a voce sola
• Raffaele Pe, L’aria nel Barocco, In dialogo con i primi interpreti (1601-1762)
• Marco Bizzarini, La vocalità nella cantata e nella musica da camera tra Sei e Settecento
• Giuseppe Gullo, I castrati. Le voci perdute tra storia e scienza
• Valentina Confuorto, La lingua francese nel canto. Dal bon goût al métissage
• Lucio Golino, Appunti sulla tecnica di pronuncia della lingua tedesca nel canto classico
• Aldo Orvieto, Il Lied tedesco. Storia, analisi, funzione sociale, interpretazione
• Thomas Seedorf, Il canto wagneriano
• Giorgio Appolonia, Il belcanto. Le idee e il mondo dei cantanti
• Piero Mioli, Buoncanto. Dall’Ottocento al primo Novecento italiano
• Paola Ronchetti, Prospettive vocali dell’Età contemporanea
• Pietro Gizzi, Canto e vocalità nella musica liturgica fra XX e XXI secolo
• Francesco Magarò, Le voci nelle musiche tradizionali
• Alessandra Petrina, La lingua inglese e il canto
• Aurelio e Giuliano Latella, Showtime! Il musical va in scena
• Michela Lombardi, Il mondo vocale del jazz
• Simone Moscato, Il rock non è un genere musicale
• Raffaella Misiti, Il pop italiano. Espressività e stili a confronto
Per interpretare questa ricchezza di collegamenti tra il microcosmo della voce e il macrocosmo della vocalità è sembrato ottimale rivolgersi a una pluralità di esperti. Ciascuno ha trattato il proprio ambito d’elezione, seguendo un metodo di ricerca e di elaborazione coerente con le specificità del tema analizzato.
L’auspicio è che tali conoscenze possano fornire così le chiavi di lettura indispensabili per comprendere e restituire i vari paesaggi vocali dall’antichità a oggi.
INDICE
• Claudia Caffagni, La vocalità medioevale. Monodia e polifonia tra XI e XIV secolo
• Massimo Bisson, Il canto gregoriano
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• Candace Smith, La musica nei conventi femminili italiani tra Cinquecento e Seicento
• Marina Bianco, “Là dove ’l sì suona”. Per una ricognizione dei rapporti fra italiano e canto
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• Cristina Miatello, Un ri-nascimento dell’espressione vocale. Dal madrigale cinquecentesco al canto a voce sola
• Raffaele Pe, L’aria nel Barocco, In dialogo con i primi interpreti (1601-1762)
• Marco Bizzarini, La vocalità nella cantata e nella musica da camera tra Sei e Settecento
• Giuseppe Gullo, I castrati. Le voci perdute tra storia e scienza
• Valentina Confuorto, La lingua francese nel canto. Dal bon goût al métissage
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• Aldo Orvieto, Il Lied tedesco. Storia, analisi, funzione sociale, interpretazione
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• Piero Mioli, Buoncanto. Dall’Ottocento al primo Novecento italiano
• Paola Ronchetti, Prospettive vocali dell’Età contemporanea
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• Michela Lombardi, Il mondo vocale del jazz
• Simone Moscato, Il rock non è un genere musicale
• Raffaella Misiti, Il pop italiano. Espressività e stili a confronto