Una porta sul mare
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Anteprima del libro
Una porta sul mare - Michela Aiello
633/1941.
Nota dell’autrice
Inizierò dicendo che la storia che leggerete nelle prossime pagine è stata frutto di un lungo lavoro, di ore e ore trascorse a scrivere, inventare e immaginare, sebbene tutto ciò sia stato un’esperienza più che piacevole!!
Mi chiamo Michela Aiello, ho 15 anni e questo è il mio secondo libro. Ho scritto il mio primo testo all’età di dieci anni Le avventure nel Fairy World
rimanendo anonima, ma per il mio secondo elaborato ho deciso di fornire ai miei lettori una descrizione di me stessa, con il semplice obiettivo di avere una possibilità in più per farmi conoscere! Scrivere è sempre stato il mio sogno, fin da piccola e forse è proprio per questo che mi sembra ancora lontano e irraggiungibile, ma sono disposta a impegnarmi pur di realizzarlo. Ho così trovato la risposta alla domanda che da sempre mi pongo: Perché voglio scrivere?
… Voglio scrivere non per la ricerca di fama e successo ma perché tutta la confusione che ho in mente, quel fiume di parole che scorre velocemente possa essere ricordato da qualcuno, con l’unico scopo di emozionare, divertire e far innamorare chi avrà voglia di conoscermi attraverso le mie parole! Grazie per l’attenzione che mi avete dedicato, spero che questo progetto in cui ho messo tutta me stessa vi piaccia!
Buona lettura
I - Notizie inaspettate
Stamani mi sono svegliata particolarmente felice, l’unico pensiero che sfiora la mia mente è l’immagine della mia estate perfetta, insieme ai miei compagni di scuola e alla mia migliore amica, al cinema, in piscina, al teatro e a un concerto. Scosto energicamente il lenzuolo, mi alzo e spalanco la finestra di camera mia, coronata da leggere tende color verde smeraldo. Getto fuori lo sguardo e osservo il giardino di casa, i cespugli rigonfi di candide margherite, le rose rosso vermiglio, i caldi raggi del sole che si gettano impertinenti sulle siepi che circondano la casa e il cielo di un azzurro squillante che mi annuncia l’arrivo dei caldi mesi estivi, sento il cinguettio degli uccellini, e l'odore di biscotti che proviene dalla finestra della cucina, appena sotto la mia. Tutto mi sembra stranamente più bello del solito, apro la porta della stanza, i miei genitori sono già al piano di sotto.
Quasi dimenticavo, io mi chiamo Anna Locatelli, ho tredici anni, abito a Bergamo. Sono una ragazza, chiacchierona, intuitiva e allo stesso tempo fantasiosa, ma mi affido raramente al mio istinto, solitamente rifletto sempre prima di agire. Proprio per questo, esito ancora un attimo prima di scendere le scale, per immettermi al piano inferiore.
Entro in cucina, la luce del sole filtra dalle finestre illuminando la camera, i miei genitori sono già seduti a tavola per la colazione, mamma assorta nei suoi pensieri, spalma un po’ di burro su una fetta biscottata, papà sorseggia una tazza di caffè fumante immerso tra le pagine del giornale, ecco spuntare dalle scale anche i miei due fratelli più piccoli nonché gemelli, Alessandro e Leonardo.
Così tutta la famiglia è seduta a tavola. Sono ancora assorta nei miei pensieri quando papà staccando gli occhi dal giornale dice: Ragazzi io e vostra madre dobbiamo dirvi una cosa
Di solito questa frase è come un cavallo che tira un carro, porta con sé sempre novità…e di solito queste novità non sono merce di prima scelta, non so se mi spiego! Trascorreremo, tutto il mese di luglio nella nuova casa in riva al mare della prozia Nelly
. Mi piace immaginare come potrebbe essere la mente umana, anche se gli scienziati ne danno una descrizione scientifica. In questo momento immagino che la mia mente sia come una casa piena di porte, dietro le quali si celano i diversi tipi di pensieri, subito dopo l’annuncio, una grande porta rossa con un enorme punto interrogativo sopra, si spalanca lasciando fuoriuscire alla velocità della luce un milione di domande, in stile messaggino di Whatsapp
.
Papà ma chi caspita è la prozia Nelly?
chiedo un tantino irritata.
Come Anna non ricordi? È la zia di vostra madre, la sorella di nonna Laura. L’hai vista quando avevi circa sette anni!
In mia difesa, sono passati sei anni, come faccio a ricordare una donna che ho visto una vita fa? Tralasciando questo piccolo dettaglio, mi rivolgo nuovamente a mio papà: Quando partiamo?
Tra 15 giorni precisamente
replica lui.
Di lei non ho molti ricordi le uniche cose che mi vengono in mente sono le interminabili discussioni della mamma su quanto lei sia egocentrica e insopportabile, non parla spesso di questa presunta prozia, ma quando lo fa è tutto un agitare le mani, sputacchiare e urlare e quando accade mi dileguo subito in camera mia, quindi credo di essere giustificata sul fatto di non sapere un accidenti su di lei.
Tutti i miei piani per l’estate sono andati in fumo, trascorrerò più della metà della mia estate fuori dal mio bel paese, senza i miei amici, praticamente isolata dal mondo. Abbiamo appena finito di fare colazione così mi alzo dalla tavola e vado in camera mia per schiarirmi le idee.
II - Una chiacchierata tra amiche...
Appena arrivata in camera, richiudo energicamente la porta, ancora assorta nei miei pensieri mi distendo sul letto fissando il soffitto. Non posso ancora credere che non trascorrerò l’estate qui, mi sembra un incubo, così tanto per essere sicura mi pizzico il braccio, ma non è un incubo… Decido di inviare un messaggio alla mia migliore amica, Elisa, nella speranza che riesca a tirarmi su di morale.
Elisa e io siamo molto diverse e spesso siamo totalmente in disaccordo, mentre io come già detto penso sempre prima di agire, lei si affida troppo al suo istinto, ma in fondo ci completiamo a vicenda.
Scrivo così:
CIAO ELY, INCONTRIAMOCI ALLA VILLETTA DI FRONTE IL NOSTRO BAR PREFERITO, DEVO PARLARTI (ALLE 11:00) <3
Scrivo il messaggio e mi riabbandono all’osservazione del soffitto, pochi secondi dopo sento vibrare il telefono sul comodino, per ben due volte… Elisa ha risposto!!
OK, ANNA
A DOPO E UN BACIO!!!
L’orologio di camera mia segna quasi le dieci e un quarto. Contando un quarto d’ora per arrivare alla villetta mi resta solo mezz’ora per prepararmi. Annuncio ai miei genitori che vorrei uscire e una volta ottenuto il permesso corro in bagno a farmi una doccia. Indosso un paio di pantaloncini di jeans, una maglietta scollata con la scritta love
di paillettes dorate e le mie scarpe da ginnastica preferite. Prendo la borsa e intanto sono già le undici meno venti, così mi incammino e dopo un po’ di strada finalmente arrivo alla villetta, sono le undici e dieci ed Elisa è già seduta sulla panchina con in mano il suo cellulare. Mi siedo accanto a lei e con voce malinconica le dico: Ehi!!
Lei distoglie lo sguardo dal cellulare mi guarda negli occhi. Abbiamo la meravigliosa capacità di capirci subito con un’occhiata per questo riusciamo a comprendere l’una lo stato emotivo dell’altra. Ci salutiamo e una volta sedute mi dice: Dimmi cosa c’è che non va!!!
Io cerco di evitare il suo sguardo ma poi cedendo tiro un sospiro e dico: Dovrò…trascorrere tutto il mese di luglio a casa della prozia… non potremo realizzare la maggior parte dei nostri progetti estivi… e… partirò tra quindici giorni
Non preoccuparti Anna, … Dai avremo ancora tutto il mese d’agosto per vederci, troveremo comunque il modo di sentirci
.
Ely hai ragione, ci sentiremo per telefono!!
Certo, ricorda sempre che anche se lontane, fisicamente, saremo sempre vicine con il cuore
.
E poi un grande e affettuoso abbraccio.
Successivamente la conversazione si è basata su ragazzi, vestiti, feste e vari progetti per il mese di agosto.
Torno a casa alle dodici e trenta circa, salgo al piano di sopra, i miei fratelli corrono su e giù in cerca di chissà quale oggetto mettendo tutto sottosopra, mamma rassetta un po’ tutta la casa e papà è fuori in giardino per annaffiare le piante. Entro in camera mia, dopo la discussione con Elisa mi sento meglio e anche se non ho completamente voglia di andarmene da Bergamo so che trascorrerò