Disobbedienza civile
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Volume numero 10 della collana "Classici" a cura di Pierluigi Pietricola.
Scritto nel 1849, il saggio rivela il suo cuore pulsante fin dal titolo: il cuore della disobbedienza civile, infatti, risiede nella volontà di ribellarsi ad una legge ingiusta, quando essa è simile ad una violenza istituzionalizzata.
La critica era indirizzata verso le politiche del governo USA, in particolar modo alle pratiche di mantenimento dello schiavismo e alla politica espansionista in Messico. Per queste ragioni Thoreau si rifiutò di pagare le tasse, finendo in carcere. Da questo episodio si innescò una riflessione che lo condusse ad affermare la necessità della resistenza in presenza di leggi ingiuste.
Disobbedienza civile ha ispirato nel corso della storia i grandi movimenti di protesta non violenta (da Gandhi a Martin Luther King) ed è uno dei pochi libri di cui è davvero possibile dire che ha cambiato il mondo.
Henry David Thoreau
Henry David Thoreau, 1817 in Concord, Mass. geboren, studierte von 1833 bis 1837 an der Harvard University. 1838 gründete er mit seinem Bruder eine Privatschule. 28-jährig zog er sich für zwei Jahre in eine Hütte am Walden Pond zurück und schrieb sein berühmtestes Buch. Als er 1846 verhaftet wurde, verfasste er den Essay Über die Pflicht zum Ungehorsam gegen den Staat. Ab 1849 verdingte er sich als Tagelöhner, Anstreicher, Tischler, Landvermesser und Vortragsreisender. Bereits seit 1835 litt er unter Tuberkulose, der er 1862 erlag.
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Anteprima del libro
Disobbedienza civile - Henry David Thoreau
Henry David Thoreau
Disobbedienza civile
© 2022 Bibliotheka Edizioni
Piazza Antonio Mancini, 4 – 00196 Roma
tel: (+39) 06. 4543 2424
info@bibliotheka.it
www.bibliotheka.it
e-Isbn 9788869347955
Direttore della collana Classici Bibliotheka
: Pierluigi Pietricola
Traduzione di Antonella Russo
Diesegno di copertina: Riccardo Brozzolo
Henry David Thoreau
Henry David Thoreau (Concord - Massachusetts 1816-1872) fu tra i massimi interpreti del pensiero trascendentalista. La sua opera più celebre è Walden, ovvero la vita nei boschi, resoconto biografico di un’esperienza di vita solitaria immersa nella natura.
Il suo pensiero, anticipatore dell’ambientalismo, la sua insofferenza alla massificazione e allo sfrenato consumismo ha anticipato di molti anni la nascita della Beat Generation
, ispirando il pen-siero di Tolstoj, Gandhi e Martin Luther King.
Il pamphlet che segna l’atto di nascita della forma di lotta politica, che contribuirà a fare la storia del Novecento: la resistenza passiva
Prefazione
Pietro Ratto
Quello che ci accingiamo a leggere è, a mio parere, uno dei libri più preziosi scritti nell’Ottocento. Prezioso, soprattutto, per l’importanza sconvolgentemente profetica che riveste, in questo nostro sciagurato tempo.
Nulla meglio della Disobbedienza civile di Thoreau segna infatti la sempre più tenue linea di demarcazione tra moralità e legalità. Che equivale a distinguer, di fatto, tra il piano della libertà e quello dell’obbedienza. Un’obbedienza che - nei tanti, nei troppi non più avvezzi a ragionare - si traduce, inevitabilmente e quotidianamente, in una sottomissione cieca alla regola, indipendentemente dal fatto che essa sia, appunto, moralmente valida oppure no.
La legalità, quella che si insegna a scuola a milioni di studenti ogni giorno attraverso l’ormai onnicomprensiva e trasversale Educazione Civica, richiede infatti il mero rispetto esteriore di quella che Kant definisce una norma eteronoma. É semplice, dopotutto. Basta adeguarsi per non venir sanzionato. Per non finire in galera. E quanti si accontentano di ciò? Quanti si allineano uniformandosi al decreto di turno, senza minimamente rifletter su quanto esso, di fatto, sia rispettoso o meno di un principio morale che dentro di noi reclama il rispetto della dignità umana, della parità dei diritti; l’approccio all’uomo sempre in quanto fine e mai soltanto in quanto mezzo, così come, ancora una volta, Kant ci ha ricordato.
La legge non riuscirà mai a rendere gli uomini più giusti
, avverte Thoreau. Anzi, proprio per il rispetto che portano alla legge, persino uomini di buoni principi si trasformano, quotidianamente, in agenti di ingiustizia [...] Bisogna recarsi nelle caserme in cui si esercitano i marines, per capire che razza di uomini può creare il nostro governo e a cosa ridurli: pure ombre, ricordi di uomini, irrimediabilmente sepolti sotto le proprie armi
.
Primo passo, dunque: accendere il cervello. Di fronte a una regola da rispettare, chiedersi se non discrimini qualcuno, se non celi interessi di parte, se non vìoli la dignità umana. Tenendo in considerazione sempre il fatto che la legalità, dopotutto, è anche quella dei sistemi totalitari. Che legalità fu anche quella delle Leggi fascistissime
. Delle discriminazioni di ebrei, musulmani, armeni, ceceni, donne, omosessuali o di qualsiasi altra minoranza, in qualunque regime dittatoriale manifesto o mascherato dei secoli scorsi. E di quello attuale.
Secondo passo: scegliere. Presa coscienza dell’infondatezza morale di una regola imposta dall’alto, decidere quanto si desideri esserne complici. A questo proposito, la Storia della Filosofia propone due diverse