Carmina (Catullo)/46
Testo
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Iam uer egelidos refert tepores, |
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Già la primavera riporta indietro i tepori che sciolgono il gelo, già il furore del clima equinoziale incomincia |
(Fonte: → Wikisource
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Note al testo
Analisi stilistica
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Sintesi della poesia
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Il tema
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Il messaggio
modificaDopo l’intensa stagione invernale è arrivata la primavera e le brezze di Zefiro portano un calore gradevole. È ora di lasciare i campi di Frigia, di lasciare Nicea, la capitale della Bitinia, dove il poeta ha passato il lungo inverno, è ora di volare nell'illustre città dell’Asia. Catullo esprime un forte senso di ansia nel conoscere ed esplorare nuove città e c’è anche un grande bilanciamento tra la gioia di partire e la tristezza di abbandonare i luoghi dove lui ha passato l’inverno. L'inizio di questo carme ricorda molto la poesia di Guittone d’Arezzo e dei poeti della tradizione provenzale, che spesso aprono i propri componimenti con un’immagine primaverile molto viva, come fa Catullo. Inoltre nel carme 31 come nel 46, Catullo parla del suo viaggio in Bitinia e afferma che non c’è nulla di più felice che liberare tutti i pensieri e tornare nel proprio desiderato letto.