Il papà di Giovanna

film del 2008 diretto da Pupi Avati

Il papà di Giovanna è un film drammatico del 2008 scritto e diretto da Pupi Avati. Presentato in concorso alla 65ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia dove Silvio Orlando ha vinto la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile. Il cast comprende Francesca Neri, Alba Rohrwacher ed Ezio Greggio, qui al suo primo ruolo drammatico.

Il papà di Giovanna
Silvio Orlando e Alba Rohrwacher in una scena del film
Paese di produzioneItalia
Anno2008
Durata105 min
Rapporto2,35:1
Generedrammatico
RegiaPupi Avati
SoggettoPupi Avati
SceneggiaturaPupi Avati
ProduttoreAntonio Avati
Casa di produzioneDuea Film, Medusa Film
Distribuzione in italianoMedusa Film
MusicheRiz Ortolani
ScenografiaGiuliano Pannuti
Interpreti e personaggi

Il film è stato distribuito nei cinema a partire dal 12 settembre 2008. Nel primo weekend di programmazione arriva alla soglia del milione di euro di incassi, debuttando al terzo posto del boxoffice. L'incasso totale in Italia è di circa 3,4 milioni di euro.[1]

Nella Bologna di fine anni trenta Michele Casali è professore di disegno presso il liceo classico "Luigi Galvani". Pur avendo una posizione sociale rispettabile, non conduce una vita particolarmente agiata, vivendo in un modesto appartamento insieme alla moglie Delia e alla figlia Giovanna, che frequenta lo stesso liceo dove insegna il padre. Michele è sempre attaccato alla figlia, ragazza molto fragile, con cui ha un rapporto quasi morboso che tiene in disparte la madre. Questa è la causa di tutte le insicurezze di Giovanna. Michele è amico di lunga data del vicino di casa Sergio, un importante commissario della polizia fascista e padrino di Giovanna. L'amicizia con Sergio procura a Michele e alla sua famiglia innumerevoli vantaggi.

A scuola Michele nota che la figlia è attratta da un suo allievo di nome Antonio e il professore, con il desiderio di rendere la figlia più sicura di sé, offre al ragazzo la promozione a patto che costui frequenti Giovanna. Giovanna viene invitata alla festa di compleanno della sua migliore amica Marcella Traxler, ragazza di famiglia facoltosa e nipote di un senatore. Durante la festa Giovanna nota Antonio ballare insieme a Marcella e, presa dalla gelosia, inizia a bere fino a sentirsi male. Dopo qualche giorno a scuola accade un tragico episodio: Marcella viene trovata morta accoltellata nella palestra. Sergio ha un ruolo importante nelle indagini, ma vista l'influenza politica della famiglia della vittima, viene coinvolta la polizia politica, l'OVRA. Sui vestiti della ragazza vengono trovate tracce di sperma, questo rassicura Michele che può escludere che la responsabile sia Giovanna.

Antonio, quando viene interrogato, ammette di aver avuto un rapporto sessuale con la ragazza in palestra, ma di non averla uccisa e di aver visto Giovanna nascosta mentre usciva. Così la polizia si presenta a casa di Giovanna per portarla in commissariato. Dopo numerose ore di interrogatorio, Giovanna confessa l'omicidio. In attesa del processo Michele è costretto a dimettersi dal liceo e tenta di esprimere il suo dispiacere alla famiglia della vittima, senza successo. L'unico che gli rimane vicino è il fidatissimo amico Sergio, che gli procura un avvocato. L'avvocato propone di sostenere l'infermità mentale di Giovanna in modo da evitare la galera e ottenere il manicomio, pena molto più lieve.

Michele inizialmente è contrario perché si rifiuta di pensare che sua figlia sia mentalmente inferma, nonostante l'evidenza. Giovanna, infatti, non si rende conto della gravità delle sue azioni. Al termine del processo, il giudice riconosce l'infermità mentale dell'imputata, così Giovanna viene rinchiusa nel manicomio criminale di Reggio Emilia. Michele fa visita quotidianamente alla figlia e ogni volta si inventa una scusa per giustificare l'assenza della madre, che non ha il coraggio di accompagnarlo.

L'ex professore decide di trasferirsi in campagna, nei pressi del manicomio, per stare ancora più vicino alla figlia; decide, inoltre, di lasciare la moglie, con cui è in crisi già da molti anni e convince il suo amico Sergio, da sempre attratto da lei, a iniziare una relazione con lei. Quando finalmente Giovanna esce dal manicomio e la guerra è finita, lei e suo padre tornano nel vecchio appartamento di Bologna. Nella porta accanto non abita più Sergio, giustiziato dai partigiani. Una sera Michele porta la figlia al cinema e in sala Giovanna incontra la madre dopo tanti anni. La famiglia così si riunisce.

Riconoscimenti

modifica

Collegamenti esterni

modifica
  Portale Cinema: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di cinema