Jean-Louis Borloo
Jean-Louis Borloo (Parigi, 7 aprile 1951) è un politico francese.
Jean-Louis Borloo | |
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Jean-Louis Borloo nel 2015 | |
Presidente dell'Unione dei Democratici e degli Indipendenti | |
Durata mandato | 18 settembre 2012 – 6 aprile 2014 |
Predecessore | fondazione partito |
Successore | Yves Jégo (ad interim) Jean-Christophe Lagarde |
Copresidente poi presidente del Partito Radicale | |
Durata mandato | 11 dicembre 2005 – 6 aprile 2014 |
Contitolare | André Rossinot (2005–2007) |
Predecessore | André Rossinot |
Successore | Laurent Henart |
Ministro di Stato Ministro dell'ecologia[1] | |
Durata mandato | 19 giugno 2007 – 13 novembre 2010 |
Presidente | Nicolas Sarkozy |
Capo del governo | François Fillon |
Predecessore | Alain Juppé |
Successore | Nathalie Kosciusko-Morizet |
Ministro dell'occupazione, della coesione sociale e dell'edilizia abitativa | |
Durata mandato | 2 giugno 2005 – 15 maggio 2007 |
Presidente | Jacques Chirac |
Capo del governo | Dominique de Villepin |
Predecessore | Sé stesso (Lavoro) Marc-Philippe Daubresse (Edilizia abitativa, Ministro delegato) |
Successore | Xavier Bertrand (Relazioni sociali) Christine Boutin (Edilizia abitativa) |
Ministro dell'occupazione, del lavoro e della coesione sociale | |
Durata mandato | 31 marzo 2004 – 31 maggio 2005 |
Presidente | Jacques Chirac |
Capo del governo | Jean-Pierre Raffarin |
Predecessore | François Fillon |
Successore | Sé stesso |
Ministro delegato per la città | |
Durata mandato | 7 maggio 2002 – 30 marzo 2004 |
Presidente | Jacques Chirac |
Capo del governo | Jean-Pierre Raffarin |
Predecessore | Claude Bartolone |
Successore | Christine Boutin |
Sindaco di Valenciennes | |
Durata mandato | 24 marzo 1989 – 7 maggio 2002 |
Predecessore | Olivier Marlière |
Successore | Dominique Riquet |
Deputato francese | |
Durata mandato | 2 aprile 1993 – 8 giugno 2002 |
Predecessore | Fabien Thiémé |
Successore | Cécile Gallez |
Durata mandato | 19 giugno 2002 – 18 luglio 2002 |
Predecessore | Cécile Gallez |
Successore | Cécile Gallez |
Durata mandato | 20 giugno 2007 – 19 luglio 2007 |
Predecessore | Cécile Gallez |
Successore | Cécile Gallez |
Durata mandato | 14 dicembre 2010 – 30 aprile 2014 |
Predecessore | Cécile Gallez |
Successore | Laurent Degallaix |
Legislatura | X, XI, XII, XIII, XIV (Quinta Repubblica) |
Circoscrizione | 21ª del Nord |
Sito istituzionale | |
Europarlamentare | |
Durata mandato | 25 luglio 1989 – 4 settembre 1992 |
Successore | François Froment-Meurice |
Legislatura | III |
Gruppo parlamentare | NI |
Circoscrizione | Francia |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | UDI (dal 2012) In precedenza: GÉ (1990-1991) UDF (1998-2002) UMP (2002-2011) PR (2002-2017) |
Università | |
Professione | Avvocato d'affari |
Biografia
modificaNasce da Lucien Borloo, di origine belga, e Mauricette Acquaviva, figlia di Jean-André Acquaviva, procuratore generale del cantone di Calacuccia.[2]
Laureato in giurisprudenza, filosofia, storia e scienze economiche, con una specializzazione all'Università di Manchester. Avvocato di fama, si occupa soprattutto di diritto societario. Ha inoltre conseguito un MBA presso l'HEC Paris.[3]
Dal 1986 al 1991 è presidente della squadra di calcio di Valenciennes.
Il "piano Borloo"
modificaÈ stato promotore di un piano, detto "piano Borloo", mirato al recupero delle periferie degradate soprattutto attraverso la demolizione dei giganteschi complessi di edilizia residenziale pubblica, realizzati negli anni 1960 e 1970. L'obiettivo consiste nel realizzare alloggi di taglio più umano per centinaia di migliaia di abitanti e dotati di tutti i servizi.
Carriera politica
modificaSindaco di Valenciennes
modificaNel 1989 è eletto sindaco di Valenciennes, con il 76% dei voti al secondo turno. Rieletto nel 1995 e nel 2001, durante il suo mandato promuove una serie di importanti opere pubbliche, tra cui una linea tranviaria entrata in funzione nel 2006, e fonda un festival del cinema d'azione e di avventura.
Europarlamentare e deputato all'Assemblea nazionale
modificaÈ eletto europarlamentare nel 1989 con la lista centrista guidata da Simone Veil. Si dimette nel 1992 perché eletto consigliere regionale del Nord-Passo di Calais. Lascia il mandato regionale nel 1993 e, rieletto nel 1998, si dimette dopo pochi mesi.
È eletto deputato all'Assemblea nazionale nel 1993, con l'etichetta di indipendente di destra. Viene poi rieletto per altre quattro volte: nel 1997 come apparentato all'Unione per la Democrazia Francese (UDF), nel 2002 e nel 2007 come aderente all'Unione per un Movimento Popolare (UMP), e nel 2012 come candidato di una formazione elettorale che riunisce alcuni esponenti dell'area centrista.
Ministro di Chirac
modificaNei governi di Jean-Pierre Raffarin, è ministro delegato per le Aree urbane e il rinnovo urbano (maggio 2002 - ottobre 2004) e ministro dell'Impiego, del Lavoro e della coesione sociale (ottobre 2004 - giugno 2005). Nel governo di Dominique de Villepin, in carica dal giugno 2005, è ministro dell'Impiego, della coesione sociale e dell'edilizia pubblica.
Dal dicembre 2005 è copresidente del Partito Radicale "della rue de Valois" (per distinguerlo dai radicali di orientamento più progressista riuniti nel Partito Radicale di Sinistra-PRG), diventandone presidente unico nel 2007.
Ministro di Sarkozy
modificaSostenitore della candidatura di Nicolas Sarkozy alla presidenza della Repubblica, è indicato come uno dei candidati più accreditati al ruolo di primo ministro o, in alternativa, a un ministero economico con competenze molto estese. Dopo l'elezione di Sarkozy il 6 maggio 2007, il 18 maggio è nominato ministro dell'economia, delle finanze e del pubblico impiego nel governo di François Fillon. All'indomani delle elezioni legislative del 17 giugno 2007 è nominato ministro di Stato, ministro dell'ecologia e dello sviluppo sostenibile (con competenze estese alle politiche dell'energia e dei trasporti) nel governo Fillon II, lasciando l'incarico di ministro dell'economia e prendendo così il posto di Alain Juppé, dimissionario dal governo perché non eletto deputato. Più che di uno spostamento si tratta in realtà di una rimozione, perché alcune sue dichiarazioni maldestre sulla TVA sociale (l'Iva in Francia) durante un dibattito elettorale in televisione sono state ritenute come una delle cause determinanti della vittoria non schiacciante dell'UMP.
Uscita dal governo e dall'UMP
modificaIl 14 novembre 2010 non è riconfermato nel governo Fillon III. Borloo, infatti, mirava alla nomina a Primo ministro, ma la scelta di Nicolas Sarkozy di riconfermare François Fillon avrà la conseguenza di indurlo a rifiutare la nomina a un ministero importante.
Il 7 aprile 2011, in occasione di un'intervista televisiva, annuncia la sua decisione di creare un'alleanza repubblicana, ecologica e sociale, che dovrebbe riunire il partito radicale di cui è il principale esponente, il Nuovo Centro e la Sinistra Moderna di Jean-Marie Bockel. Tale movimento si porrebbe come alternativa all'UMP e al Partito Socialista. In conseguenza della nascita della nuova formazione, il Partito radicale lascia l'UMP, di cui è una delle componenti fin dalla sua fondazione nel 2002.
Il 18 settembre 2012, crea una federazione di centrodestra di cui diventa il presidente, l'Unione dei Democratici e Indipendenti (UDI).
Ritiro dalla vita politica
modificaIl 6 aprile 2014 annuncia pubblicamente la sua decisione di ritirarsi dalla vita politica a causa di problemi di salute. Lascia quindi la presidenza dell'UDI e del Partito radicale, e si dimette dal mandato parlamentare[4].
Prese di posizione
modificaDopo anni di scautismo, Jean-Louis Borloo dice di riconoscersi nella "tradizione sociale del cristianesimo democratico". Si dichiara ambientalista, radicale e socialdemocratico.[5]
Aneddoti
modificaPersonaggio mediatico, anche per l'aspetto giovanile e per il "look" particolarmente sbarazzino, dal 2005 è il marito della giornalista televisiva Béatrice Schönberg, una delle conduttrici del telegiornale dell'emittente pubblica France 2.
Onorificenze
modificaNote
modifica- ^ È successivamente Ministro di Stato, Ministro dell'ecologia, dello sviluppo sostenibile e della pianificazione (2007-2008), dell'ecologia, dell'energia, dello sviluppo sostenibile e della pianificazione regionale (2008-2009), poi dell'ecologia, dell'energia, dello sviluppo sostenibile e del mare, responsabile delle tecnologie verdi e dei negoziati sul clima (2009-2010).
- ^ Visite de soutien Jean-Louis Borloo : « La Corse a besoin de confiance et… de continuité », Corse-Matin, Template:Date-.
- ^ Jean-Louis Borloo
- ^ « Confusion au centre après le retrait de Jean-Louis Borloo », Le Monde, 8 aprile 2014
- ^ (FR) Judith Waintraub, « Si proches, et pourtant si différents… », in Le Figaro, 6 novembre 2013. URL consultato il 2 agosto 2024.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Jean-Louis Borloo
Collegamenti esterni
modifica- Jean-Louis Borloo, su europarl.europa.eu, Parlamento europeo.
- (FR) Jean-Louis Borloo, su Sycomore, Assemblea nazionale.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 79056830 · ISNI (EN) 0000 0000 7830 323X · LCCN (EN) n90694889 · GND (DE) 12427336X · BNF (FR) cb12078423k (data) |
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