Mars Science Laboratory
Mars Science Laboratory (MSL) è una missione di esplorazione del pianeta Marte della NASA. La missione è principalmente costituita dalle attività del rover nominato Curiosity, che è stato lanciato il 26 novembre 2011[1] e atterrato su Marte il 6 agosto 2012[4]. Subito dopo l'atterraggio, effettuato con successo usando il metodo EDL (entry, descent, landing), più preciso delle missioni precedentemente inviate sul pianeta[5], il rover ha cominciato ad inviare delle immagini dalla superficie. La durata della missione era prevista in almeno un anno marziano (circa 2 anni terrestri) ma è tuttora in corso (4366 sol, 12 anni terrestri) con lo scopo di investigare sulla passata e presente capacità di Marte di sostenere la vita.
Mars Science Laboratory | |||||
---|---|---|---|---|---|
Emblema missione | |||||
Immagine del veicolo | |||||
Il 31 ottobre 2012 Curiosity ha utilizzato il Mars Hand Lens Imager (MAHLI) per scattare le 55 foto che, unite, formano questo "autoritratto". | |||||
Dati della missione | |||||
Operatore | NASA | ||||
Tipo di missione | Esplorazione di Marte | ||||
NSSDC ID | MARSCILAB | ||||
SCN | 37936 | ||||
Destinazione | Marte | ||||
Esito | La missione è ancora in corso | ||||
Vettore | Atlas V 541 | ||||
Lancio | 26 novembre 2011 da Cape Canaveral[1] | ||||
Luogo lancio | Cape Canaveral Air Force Station Space Launch Complex 41 | ||||
Durata | prevista: 669 sol[2] (attualmente 4366)[3] | ||||
Proprietà del veicolo spaziale | |||||
Potenza | 125 W attraverso un generatore termoelettrico a radioisotopi | ||||
Massa | 900 kg | ||||
Costruttore | Jet Propulsion Laboratory, Boeing e Lockheed Martin | ||||
Strumentazione |
| ||||
Sito ufficiale | |||||
Programma Flagship | |||||
| |||||
Per consentire analisi più approfondite, Curiosity trasporta strumenti scientifici, forniti dalla comunità internazionale, più avanzati rispetto a quelli di qualunque altra missione precedente sul pianeta rosso; è inoltre circa cinque volte più pesante e due volte più lungo dei rover Spirit e Opportunity arrivati sul pianeta nel 2004.
Il 22 luglio 2011 la NASA ha annunciato la zona verso cui la sonda sarebbe stata inviata: il cratere Gale[6]. Il lancio è quindi avvenuto a novembre dello stesso anno per mezzo di un vettore Atlas V, e Curiosity è infine atterrato con successo su Marte il 6 agosto 2012 alle ore 5:14:39 UTC, 7:14:39 ora italiana, 8 mesi dopo.[7] Durante la sua attività su Marte, il robot analizza dozzine di campioni del terreno e di roccia.
Caratteristiche tecniche
modifica- Dimensioni: Il rover è lungo 3 metri e ha una massa di circa 900 kg, di cui 80 kg in strumenti scientifici (in paragone i rover Spirit e Opportunity hanno una massa di 174 kg, di cui 6,8 kg in strumenti).[8]
- Velocità: Il MSL è in grado di aggirare gli ostacoli e si muove con una velocità massima di 90 metri all'ora in navigazione automatica, tuttavia si prevede che ragionevolmente la velocità media sarà di circa 30 metri all'ora, a seconda dei livelli di potenza disponibili, l'eventuale terreno sdrucciolevole, e la visibilità. Durante i primi due anni di missione, il MSL era previsto percorrere almeno 6 km.
- Alimentazione: Curiosity è alimentato da un generatore termoelettrico a radioisotopi (RTG), come i precedenti lander Viking 1 e Viking 2 nel 1976.[9][10]
- Computer: Il rover dispone due computer di bordo identici, chiamati "Rover Compute Element" (RCE) e contenenti circuiti a prova di radiazione per tollerare gli alti livelli di radiazioni provenienti dallo spazio: di questi, uno è configurato come backup e subentrerà in caso di gravi problemi al computer principale.[11] Ogni computer dispone di 256 KB di EEPROM, 256 MB di DRAM e 2 GB di memoria flash.[11] Il processore utilizzato è il RAD750, successore del RAD6000 già usato con successo nella missione Mars Exploration Rover:[12][13] ha una potenza di calcolo di 400 MIPS, mentre il RAD6000 è in grado di effettuare fino a 35 MIPS.[14][15]
- Comunicazioni: Curiosity è in grado di comunicare con la Terra in due modi: grazie a un transponder operante nella Banda X, che gli permette di comunicare direttamente con il nostro pianeta, oppure grazie ad un'antenna UHF, che comunica attraverso i satelliti artificiali in orbita intorno a Marte (in particolare il Mars Reconnaissance Orbiter). La seconda modalità di trasmissione sarà tuttavia quella più utilizzata nel corso della missione, poiché i satelliti hanno maggiore potenza di trasmissione e antenne più efficienti.[16] La velocità di trasmissione diretta dei dati è infatti compresa tra 0,48 e 31,25 kbps (circa la metà di una connessione con modem analogico); comunicando invece con i satelliti la velocità è notevolmente superiore: compresa tra 125 e 250 kbps. Sarà poi il satellite ad occuparsi della trasmissione dei dati verso la Terra[17]. Il ritardo della comunicazione è, in media, di 14 minuti e 6 secondi.[18]
Carico scientifico
modificaSono stati selezionati 10 strumenti:
Telecamere (MastCam, MAHLI, MARDI)
modificaTutte le camere sono progettate dalla Malin Space Science Systems e condividono gli stessi componenti, come l'elettronica di elaborazione delle immagini e i CCD a colori con risoluzione di 1600×1200 pixel.
- MastCam: fornisce spettri multipli e immagini in truecolor attraverso due camere stereoscopiche (tridimensionali). Le immagini truecolor sono a 1200×1200 pixel e c'è la possibilità di riprendere video ad alta definizione 1280×720 pixel a 10 frame al secondo con compressione hardware (in paragone la camera panoramica dei rover Spirit e Opportunity riprende immagini da 1024×1024 pixel in bianco e nero). La ruota dei filtri utilizzati dalla camera è invece la stessa di quella usata dai due rover che hanno raggiunto il pianeta nel 2004. Entrambe le camere possiedono uno zoom meccanico e possono riprendere immagini di oggetti ad una distanza di 1 km con una risoluzione di 10 cm per pixel.
- Mars Hand Lens Imager (MAHLI): simile al microscopic imager dei rover MER, è una camera montata su un braccio robotico e usata per acquisire immagini microscopiche di rocce e suolo. Le immagini saranno riprese a 1600×1200 pixel truecolor con una risoluzione di 12,5 micrometri per pixel. MAHLI avrà sia un'illuminazione a LED sia in luce bianca che in UV per poter riprendere immagini al buio o per la fluorescenza.
- MSL Mars Descent Imager (MARDI): durante la discesa verso la superficie, la camera MARDI ha ripreso circa 500 immagini a colori a 1600×1200 pixel a partire da un'altezza di 3,7 km fino a 5 metri dal terreno in modo da mappare il terreno circostante e il sito di atterraggio.
ChemCam
modificaÈ un sistema LIBS che può individuare una roccia a distanza di 7 metri e vaporizzarne una piccola quantità per analizzare lo spettro della luce emessa usando la micro-imaging camera con campo visivo di 80 microradianti. Sviluppato dal Los Alamos National Laboratory e dal CESR Laboratory, il laser infrarosso che impiega per la vaporizzazione irradia impulsi di 5 ns con lunghezza d'onda di 1067 nm e una densità di potenza pari a 1 GW/cm², generando 30 mJ di energia. La rilevazione viene poi effettuata in uno spettro tra 240 nm e 800 nm.[19][20]
È un sistema in grado di eseguire un'analisi PIXE, irradiando i campioni da studiare con particelle alfa e analizzando lo spettro dei raggi X che vengono emessi. È stato sviluppato dall'Agenzia Spaziale Canadese per determinare la composizione chimica delle rocce. Strumenti simili hanno preso parte alle missioni Mars Pathfinder e Mars Exploration Rover.[21] (Stefano D'Avino)
CheMin
modificaCheMin (Chemistry & Mineralogy X-Ray Diffraction/X-Ray Fluorescence Instrument) è uno strumento che usa la Diffrazione dei raggi X e la Spettrofotometria XRF per quantificare i minerali e la loro struttura presenti nei campioni. È stato sviluppato dal Jet Propulsion Laboratory.[22]
Sample Analysis at Mars (SAM)
modificaIl SAM è costituito da un Gascromatografo-spettrometro di massa e uno spettrometro laser, e ha il compito di analizzare i gas e i composti organici eventualmente presenti nei campioni atmosferici e del suolo. È stato sviluppato dal Goddard Space Flight Center NASA e dal Laboratoire Inter-Universitaire des Systèmes Atmosphériques (LISA).[23]
Radiation Assessment Detector (RAD)
modificaQuesto strumento permette di analizzare l'ampio spettro di radiazioni sulla superficie di Marte per determinare la possibilità e le protezioni necessarie ai futuri esploratori umani. Finanziato dal Exploration Systems Mission Directorate della NASA e sviluppato dal Southwestern Research Institute (SwRI).
Dynamic Albedo of Neutrons (DAN)
modificaSorgente e rilevatore di neutroni per misurare l'idrogeno, il ghiaccio e l'acqua vicino o sulla superficie marziana. Fornito dall'Agenzia Spaziale Russa.
Rover Environmental Monitoring Station (REMS)
modificaInsieme di strumenti meteorologici fornito dal Ministero spagnolo dell'educazione e della scienza. Montato sull'albero della camera, misura la pressione atmosferica, l'umidità, la direzione e l'intensità del vento, la temperatura dell'aria e del terreno e i livelli di radiazione ultravioletta.
Engineering cameras - Telecamere ingegneristiche
modificaHazard avoidance cameras (Hazcams)
modificaIl rover ha due coppie di telecamere bianco e nero collocate ai quattro angoli dello stesso, simili a quelle presenti sui rover MER. Sono usate per evitare gli ostacoli durante la guida automatica e per posizionare in modo sicuro il braccio robotico sulla superficie e sulle rocce. Le telecamere hanno un angolo di campo di 120° e mappano il terreno fino a 3 m dal rover grazie alla visione stereoscopica.[24]
Navigation cameras (Navcams)
modificaSono una coppia di telecamere bianco e nero montate sul braccio robotico per supportare lo spostamento a terra. Hanno un angolo di campo di 45° e sfruttano la luce visibile per ricostruire l'immagine 3D stereoscopica davanti alla telecamera.[25]
Sistema di atterraggio
modificaL'atterraggio su Marte è un compito notoriamente arduo. L'atmosfera è sufficientemente densa da impedire l'impiego di razzi per la decelerazione, poiché il volo a velocità supersonica è instabile[26]. Contemporaneamente, l'atmosfera stessa è troppo rarefatta per l'impiego efficace di paracadute e sistemi di aerofrenaggio[26]. Anche se in missioni precedenti sono stati impiegati airbag per attutire l'impatto dell'atterraggio, il Mars Scientific Laboratory è troppo pesante per il loro utilizzo.
Il rover Curiosity è atterrato quindi sulla superficie marziana attraverso un nuovo sistema di alta precisione per il rientro, la discesa e l'atterraggio (Entry, Descent, Landing System - EDL) che lo ha posizionato all'interno di un'ellisse di 20 km, più preciso dell'ellisse di 150 km per 20 km del sistema di atterraggio impiegato dai Mars Exploration Rover[27][28][29]
-
Diagramma dell'atterraggio del rover Curiosity - prima parte dell'ingresso atmosferico
-
Diagramma dell'atterraggio del rover Curiosity - discesa con il paracadute e con i razzi
-
Paracadute di test
-
Rappresentazione artistica del rover Curiosity durante la parte finale della discesa, mentre viene rallentato dal modulo di discesa
-
Atterraggio del Curiosity in alta definizione
Rientro guidato
modificaIl rover è contenuto all'interno di un involucro detto aeroshell che lo protegge durante il viaggio nello spazio e durante il rientro atmosferico. Il rientro viene effettuato attraverso uno scudo termico di tipo ablativo composto da un materiale chiamato Phenolic Impregnated Carbon Ablator. Lo scudo termico ha un diametro di 4,5 m, il più grande mai impiegato fino a questo momento[30], rallenta la velocità del veicolo spaziale dalla velocità di transito interplanetario pari a 5,3 – 6 km/s (19 000 — 21 600 km/h) fino a circa Mach 2 (2 450 km/h) tramite l'ablazione dello scudo nell'atmosfera marziana. Una volta ridotta la velocità si è aperto il paracadute. L'algoritmo impiegato nel computer di bordo durante il rientro è simile a quello utilizzato nella fase finale di atterraggio sulla Terra nell'ambito del Programma Apollo e permette una riduzione dell'errore tra il punto di atterraggio effettivo e quello previsto. Tale algoritmo utilizza la propulsione dell'involucro esterno per correggere gli errori rilevati nella fase di rientro. Tale propulsione è controllata da quattro coppie di propulsori di tipo Reaction Control System che producono circa 500 N di spinta a coppia. Tramite la modifica del vettore di spinta permette alla sonda di virare verso la zona di atterraggio. Il dispiegamento del paracadute avviene a circa 10 km di altezza, ad una velocità di circa 470 m/s[27].
Discesa con il paracadute
modificaQuando la fase di ingresso nell'atmosfera è stata completata e la sonda ha rallentato a Mach 2 e si trova a circa 7 km di altezza, lo scudo termico si separa. Successivamente viene dispiegato un paracadute adatto a velocità supersoniche[27], analogamente a quelli impiegati per il Programma Viking, e per i rover Pathfinder, Spirit e Opportunity.
Il paracadute è stato testato a marzo e aprile 2009 nelle gallerie del vento del centro di ricerca Ames Research Center della NASA, superando le verifiche di volo[31]. Il paracadute possiede 80 cavi di sospensione, ha un diametro di 16 metri ed ha una lunghezza di oltre 50 metri[31], rendendolo in grado di esercitare a Mach 2,2 una forza di 289 kN nell'atmosfera marziana. Sulla parte inferiore del rover una telecamera acquisirà immagini del terreno ad una velocità di 5 frame/secondo quando la sonda si troverà a 3,7 km di altezza.
Discesa con i razzi
modificaDopo il rallentamento esercitato dal paracadute, la sonda si è trovata ad un'altezza di 1,8 km e ad una velocità di 100 m/s. La successiva fase di discesa prevedeva il distacco del rover e dello stadio di discesa dall'involucro[27]. Lo stadio di discesa è una piattaforma situata sopra al rover che possiede dei razzi a spinta variabile mono-propellente (idrazina). Gli 8 razzi presenti producono circa 3,1 kN di spinta e sono stati progettati a partire da quelli impiegati dalle sonde Viking[32]. Contemporaneamente il rover è passato nella configurazione di atterraggio abbassando le ruote con cui ha toccato il suolo.
Sky Crane
modificaIl cosiddetto sistema Sky Crane è ideato per far compiere un "atterraggio morbido" del rover sulla superficie[27]. Esso è costituito da tre briglie che abbassano il rover e un cavo che conduce i segnali elettrici tra il modulo di discesa e il rover. Posizionato a circa 7,5 metri sotto il modulo di discesa, il sistema "Sky Crane" ha rallentato il rover fino al contatto di quest'ultimo con il terreno. Successivamente alla conferma dell'atterraggio vengono staccati tutti i cavi attraverso cariche pirotecniche e lo stadio di discesa attiva i razzi per spostarsi in sicurezza ad una certa distanza. Il rover è, a questo punto, pronto per esplorare la superficie e iniziare la sua missione[33].
Panoramica della missione
modificaLancio
modificaIl lancio sarebbe dovuto avvenire nel dicembre 2009 e il MSL sarebbe dovuto atterrare su Marte ad ottobre 2010. In seguito a ritardi accumulati nello sviluppo degli attuatori che movimentano il rover, il lancio è stato però rinviato alla finestra di lancio successiva, compresa tra il 25 novembre 2011 e il 18 dicembre 2011, con arrivo su Marte il 6 agosto 2012.[34]
È quindi avvenuto con successo il 26 novembre 2011 da Cape Canaveral, a bordo del razzo United Launch Alliance Atlas V 541.[1][35][36][37][38]
Rotta verso Marte
modificaLo stadio superiore Centaur ha inserito la sonda in un'orbita di trasferimento verso Marte. La sonda è stata posta in rotazione per avere una stabilizzazione giroscopica, ad una velocità di 2 giri al minuto. Le manovre correttive sono state effettuate tramite otto propulsori di manovra. I dati erano trasmessi a terra tramite due antenne in banda X. La sonda ha avuto il compito di gestire la temperatura di tutti i sistemi, dissipando il calore generato dai propulsori e attivando dei sistemi di riscaldamento qualora fosse stato necessario. Il 13 dicembre, mentre era in rotta verso Marte, il rover ha attivato uno strumento chiamato Radiation Assessment Detector per monitorare i livelli di radiazioni[39]. I dati saranno utilizzati per valutare il rischio delle radiazioni a cui saranno esposti gli astronauti di una futura missione con equipaggio su Marte. Durante il viaggio di otto mesi, la sonda ha effettuato quattro correzioni di rotta.
Atterraggio
modificaIl rover Curiosity è atterrato nel cratere Gale alle 05:17 UTC del 6 agosto 2012[40]. L'atterraggio, che è stato confermato dai tre orbiter che studiano il pianeta, è stato molto preciso e il rover si è trovato a soli 2,4 km di distanza dal centro dell'area prevista. Il sito è stato chiamato Bradbury Landing, in onore allo scrittore Ray Bradbury.
Il rover ha inviato alcune immagini riprese dalle HazCam per confermare che le ruote erano state correttamente posizionate ed erano a terra[41], e dopo circa tre ore ha inviato i dati relativi allo stato dei suoi sistemi e i dati registrati durante le fasi di ingresso, discesa e atterraggio sul pianeta. L'8 agosto il controllo missione ha cancellato dai due computer di bordo del rover il software che gestiva le fasi dell'atterraggio e ha installato il software relativo alle operazioni di superficie[42]. Il nuovo software è diventato operativo il 15 agosto[43].
Esplorazioni
modifica2012
modificaDopo l'atterraggio, avvenuto il 6 agosto, ha studiato il cratere Gale (luogo di atterraggio), ha scattato fotografie molto dettagliate, ha raccolto campioni di suolo, alcuni dei quali hanno rivelato la presenza di diversi composti chimici, tracce di acqua e zolfo e sostanze contenenti cloro.
Il 15 agosto, Curiosity ha iniziato una lunga serie di controlli della strumentazione e di test di mobilità[44][45].
Il team di missione aveva identificato sei possibili percorsi verso la base dell'Aeolis Mons (chiamato Monte Sharp), e si era stimato che la fase di studio delle rocce e del suolo del fondo del cratere, mentre il rover si avvicinava lentamente ai piedi della montagna, sarebbe durata un anno[46]. Il team che gestiva la ChemCam prevedeva una dozzina di misurazioni della composizione delle rocce al giorno[47].
Dopo aver completato i test di mobilità, il rover è stato diretto verso la sua prima destinazione, un punto chiamato Glenelg distante 400 m in direzione est[48], che sarebbe stato raggiunto in circa due mesi. Una roccia, battezzata Jake Matijevic in onore ad un ingegnere che ha collaborato alla progettazione del rover e deceduto pochi giorni prima dell'atterraggio della sonda su Marte, è stata il primo obiettivo da analizzare con la ChemCam e l'APXS. Le analisi hanno mostrato che era una roccia magmatica contenente oligoclasio[49].
Il 27 settembre, è stata annunciata la scoperta di evidenze di un antico alveo[50][51], situato tra l'orlo settentrionale del cratere Gale e i piedi del monte Sharp, una montagna presente all'interno del cratere stesso. Le immagini riprese dall'orbita marziana hanno mostrato una formazione di tipo cono alluvionale con materiali provenienti dai canali presenti nella peace Vallis. Le rocce analizzate da Curiosity sono state classificate come conglomerati contenenti ghiaia con dimensione che varia da un granello di sabbia ad una pallina da golf, e la maggior parte di forma arrotondata. Queste caratteristiche sono compatibili con l'antica presenza di un corso d'acqua che ha trasportato la ghiaia, arrotondandola.
Il 7 ottobre, mentre il rover stava per prelevare un campione di terreno con il braccio robotico, è stato scoperto uno strano "oggetto chiaro" nella sabbia. Sono state riprese diverse immagini ravvicinate e una delle prime interpretazioni ipotizzava che l'oggetto fosse un piccolo detrito della sonda.[52][53][54]. Tuttavia, il ritrovamento di altri oggetti simili in altri punti di campionamento della sabbia, ha portato gli scienziati a ipotizzare che l'origine sia marziana[55][56].
Il 17 ottobre è stata effettuata la prima analisi cristallografica a raggi X del terreno marziano, rivelando la presenza di vari minerali tra cui feldspati, pirosseni e olivina. Da queste analisi, il suolo marziano è somigliante al suolo basaltico di origine vulcanica delle isole Hawaii[57]. Qualche settimana più tardi il rover ha ripreso il suo itinerario.
2013
modificaA febbraio il rover ha utilizzato per la prima volta il piccolo martello a percussione per scavare una roccia. Le analisi del materiale estratto effettuate dagli strumenti CheMin e SAM hanno rivelato la presenza degli elementi zolfo, azoto, idrogeno, ossigeno, fosforo e carbonio. I minerali sono di tipo argilloso, quindi la roccia è stata esposta ad un ambiente con presenza di acqua a pH neutro o lievemente alcalino. Questi risultati rappresentano una evidenza scientifica che le condizioni geochimiche erano in passato adatte allo sviluppo di vita a livello di microrganismo[58][59].
Il 18 marzo, la NASA ha annunciato la presenza di idratazione minerale, come il solfato di calcio in diversi campioni di rocce[60][61].
Tra il 4 aprile e il 1 maggio, il rover Curiosity ha operato in modo autonomo a causa della congiunzione solare che ha impedito le comunicazioni con la Terra. In questo periodo il rover ha effettuato delle analisi stazionarie nel punto chiamato Yellowknife Bay.
Il 5 giugno il rover ha ripreso il suo viaggio verso il Mount Sharp, che avrebbe raggiunto in 9-12 mesi[62][63].
Il 6 agosto, NASA ha celebrato il primo anno di Curiosity su Marte, specificando che in questo periodo il rover ha trasmesso più di 190 gigabit di dati, tra cui 70.000 immagini e più di 75.000 attivazioni dello strumento Chemistry and Camera complex su oltre 2.000 obiettivi[64].
Il 27 agosto, il rover ha utilizzato per la prima volta il suo sistema di auto-navigazione, che decide in autonomia il percorso[65].
Il 19 settembre 2013, gli scienziati NASA, in base alle misurazioni del rover, hanno riferito che non sono state rilevate significative tracce di metano. 0,18±0,67 ppbv, indebolendo le ipotesi di metanogenesi da parte di microrganismi[66][67].
Il 26 settembre, gli scienziati NASA, hanno riferito che le analisi del suolo condotte tramite lo strumento SAM hanno mostrato la presenza di molecole acqua, in quantità pari al 2%[68][69][70][71].
Inoltre, è stato dichiarato che il rover ha trovato due tipi di suolo: un suolo a grana fine, di tipo femico e un suolo a grana più grossa di tipo felsico[72]. Il primo tipo è stato associato ai fenomeni di idratazione della superficie. Una delle rocce, chiamata "Jake M", è una mugearite, ed è molto simile alle mugaeriti terrestri[73].
Le analisi del contenuto di argon nell'atmosfera marziana ha permesso di confermare l'origine marziana di alcune meteoriti trovate sulla Terra[74].
Il 9 dicembre 2013, sono stati pubblicati sulla rivista "Science" diversi articoli scientifici sulle scoperte fatte dal rover Curiosity[75][76][77][78][79]. In particolare, in base alle evidenze nella regione Aeolis Palus, si è concluso che Marte possedeva un grande lago di acqua dolce, che potrebbe essere stato un ambiente favorevole per microorganismi[80]. Le molecole organiche trovate in alcune rocce, che si pensava fossero dovute alla contaminazione degli strumenti di analisi del rover, sono invece originarie del pianeta rosso, che se la loro origine potrebbe essere in meteoriti caduti sul pianeta. Poiché la maggior parte del carbonio rilevato dallo strumento SAM è stato liberato dal campione di roccia a temperature relativamente basse, esso probabilmente non proviene dai minerali carbonati. È stato ipotizzato, ma senza evidenze a supporto, che il carbonio potrebbe provenire da microrganismi, che potrebbero vivere nelle rocce ottenendo energia dallo sbilanciamento chimico tra i minerali, in un processo chiamato chemiolitotrofia[81][82][83].
Dopo circa 300 giorni di missione, lo strumento Radiation assessment detector (RAD) per il rilevamento della dose assorbita ha misurato 76 mGy all'anno, sulla superficie. In base a questo dato, gli astronauti che visitassero Marte, impiegando 180 giorni per il viaggio e trascorrendo 500 giorni sul pianeta, sarebbero esposti ad una dose equivalente di circa 1,01 Sv. L'esposizione ad 1 Sv è associata ad un incremento del 5 percento del rischio di sviluppare un carcinoma fatale. Il limite attuale fissato dalla NASA per gli astronauti che lavorano nell'orbita bassa terrestre è il 3 percento[84][85].
I campioni di terreno analizzati dal rover sono stati probabilmente in forma di fango per decine di milioni di anni e potrebbero aver ospitato microrganismi. Questo ambiente umido aveva un pH neutro, bassa salinità, e composti di ferro e zolfo[77][86][87][88]. Il carbonio, l'idrogeno, l'ossigeno, lo zolfo, l'azoto e il fosforo sono elementi chiave che indicano attività biologica, e sono misurati direttamente dagli strumenti del rover, mentre il fosforo viene misurato per via indiretta. Le due rocce esaminate John Klein e Cumberland contenevano minerali basaltici, solfato di calcio, ossidi e idrossidi di ferro, solfati di ferro, materiali amorfi e argilla smectica.
Il 20 dicembre 2013, è stato annunciato il completamento del terzo aggiornamento del software, che aveva lo scopo di migliorare l'utilizzo del braccio robotico e la navigazione autonoma. L'usura di una ruota ha costretto i controllori di missione a guidare in modo più cauto nelle zone dove il terreno è maggiormente accidentato. Il rover ha ripreso il suo viaggio verso il Mount Sharp.
2014
modificaIl 24 gennaio è stato annunciato che la missione del rover Curiosity e del rover Opportunity è la ricerca di vita biologica esistente nel passato, tra cui indizi di una biosfera basata su microrganismi autotrofi, chemiotrofi e/o chemiolitoautotrofi, e la presenza passata di acqua, tra cui ambienti fluvio-lacustri (pianure che hanno ospitato fiumi o laghi) che potrebbero aver reso il pianeta abitabile[89][90][91]. Uno degli obiettivi primari è diventato la ricerca di evidenze sulla passata abitabilità, la tafonomia e il rilevamento di composti organici[89].
Il 25 maggio, Curiosity ha scoperto un meteorite ferroso, soprannominato "Lebanon". A giugno è stato osservato il transito di Mercurio sul Sole, la prima osservazione di questo tipo effettuata da un corpo celeste diverso dalla Terra[92].
L'11 settembre, sol 746, Curiosity ha raggiunto le pendici di Aeolis Mons[93], la destinazione primaria della missione[64], dopo aver percorso una distanza di 6,9 km dal sito di atterraggio.
Il 16 dicembre è stato annunciato il rilevamento di una concentrazione di metano dieci volte più alta nell'atmosfera marziana. Fino a questo punto della missione, le misurazioni effettuate (una dozzina nell'arco dei 20 mesi di missione) hanno mostrato un picco di 7 parti per miliardo di metano, tra la fine del 2013 e l'inizio del 2014, per poi tornare ad un decimo di questo valore[94].
I campioni della roccia Cumberland contengono inoltre composti organici, in particolare clorobenzene.
2015
modificaIl 21 gennaio, la NASA ha annunciato lo sviluppo in collaborazione con Microsoft di un software chiamato OnSight, che permette agli scienziati di effettuare esplorazioni virtuali di Marte sulla base dei dati raccolti dal rover[95].
Il 27 febbraio, durante il trasferimento di un campione di roccia all'interno di uno strumento di analisi, il rover ha accusato un cortocircuito elettrico: il braccio robotico è rimasto improvvisamente bloccato.
Il 6 marzo sono stati condotti dei test per trovare la causa di problemi intermittenti al braccio robotico. I primi risultati hanno suggerito che potrebbe essere un problema relativo al meccanismo di percussione della punta abrasiva.
Il 24 marzo è stato annunciato il rilevamento di azoto, sotto forma di ossido d'azoto, tramite lo strumento Sample Analysis at Mars (SAM). La presenza di azoto supporta la teoria della antica abitabilità del pianeta[96].
Successivamente, lo stesso strumento SAM, è stato impiegato per la misurazione degli isotopi di xeno e argon nell'atmosfera. Essendo gas nobili, sono chimicamente inerti e non reagiscono con altre sostanze presenti nell'aria o nel terreno. Per questo motivo possono essere impiegati per ricostruire la storia dell'atmosfera. Tali misurazioni hanno confermato la teoria di una forte fuga atmosferica avvenuta nel passato sul pianeta rosso[97].
Il 19 agosto è stato annunciato il rilevamento di una zona insolitamente ricca di idrogeno, ad una profondità di 1 metro, tramite lo strumento Dynamic Albedo of Neutrons. L'idrogeno potrebbe apportenere a ioni idrossilici o a molecole d'acqua[98].
Il 17 dicembre 2015, Curiosity ha scalato parte del monte, osservando rocce di composizione sostanzialmente diversa da quelle analizzate finora. In particolare, man mano che il rover percorreva il versante della montagna, le rocce mostravano livelli molto più alti di silice rispetto alle rocce basalatiche precedenti. Ulteriori analisi hanno mostrato che contenevano Tridimite, un minerale poco comune sulla Terra, e opale non cristallina.
2016
modificaA gennaio il rover ha fotografato per la prima volta una duna, chiamata "Namib", a soli 7 metri di distanza e ha raccolto anche dati dell'atmosfera.
Nell'agosto 2016 il rover Curiosity ha percorso 15,0 km e superato un dislivello di 165 m a partire dall'atterraggio avvenuto nell'agosto 2012. A settembre il rover, mentre si avvicina al Aeolis Mons, ha modificato la sua traiettoria per non contaminare un possibile sito in cui potrebbe esserci acqua.
Il 3 ottobre, la NASA ha diffuso il riassunto delle scoperte effettuate fino ad allora nella missione: "La missione Curiosity ha già raggiunto l'obiettivo principale di determinare se la regione di atterraggio abbia offerto nel passato condizioni ambientali favorevoli per microrganismi, se Marte abbia mai ospitato la vita. La missione ha trovato evidenze scientifiche di antichi fiumi e laghi, fonti di energia chimica e tutti gli ingredienti chimici necessari per la vita come la conosciamo."[99].
È stata comunicata anche la pianificazione dei successivi due anni di missione (fino a settembre 2018), che comprendevano ulteriori esplorazioni dei pendii del monte, tra cui una cresta rocciosa ricca di ematite e una regione contenente uno strato roccioso ricco di argille.
Il 13 dicembre sono state rilevate tracce di boro per la prima volta sul pianeta rosso, durante le analisi di rocce contenute in strati geologici più recenti[100].
2017
modificaIl 17 gennaio 2017 la NASA ha pubblicato un'immagine di una tavola rocciosa detta "Old Soaker"[102], segnata da spaccature che forse si produssero in un antico strato di fango, e una animazione della sabbia mossa dal vento.
Il 27 febbraio, la NASA ha comunicato: "Durante il primo anno, dopo l'atterraggio di Curiosity nel cratere Gale, la missione ha raggiunto il suo scopo primario di determinare che la regione ha offerto nel passato condizioni ambientali favorevoli per microrganismi. Le condizioni presenti nell'antico lago di acqua dolce comprendevano tutti gli elementi chimici necessari per la vita come la conosciamo, oltre a fonti di energia chimica impiegata da molti microrganismi terrestri. Nella missione estesa si cercherà come e quando le condizioni abitabili del passato siano evolute nell'attuale ambiente secco e meno favorevole alla vita."[103]
Il 1 giugno, la NASA ha riferito di evidenze scientifiche a supporto della presenza di un antico lago nel cratere Gale, che potrebbe aver creato le condizioni favorevoli alla vita; l'antico lago presentava un fenomeno di stratificazione dell'acqua, in cui gli strati superficiali erano ricchi di agenti ossidanti rispetto a quelli più profondi. Erano dunque presenti più ambienti favorevoli ai microrganismi[104][105][106].
Tra il 22 luglio e il 1 agosto si è verificata la congiunzione solare, che ha impedito la trasmissione di dati tra il rover e il controllo di missione a Terra. Il 5 agosto, la NASA ha festeggiato il quinto anniversario della missione[107][108].
Il 13 settembre, il rover ha scalato la cresta rocciosa chiamata "Vera Rubin Ridge", dove era stata rilevata una forte presenza di ematite, ed ha iniziato ad analizzare le vene minerali presenti nei vari strati rocciosi, per scoprire maggiori dettagli sulla storia del pianeta[109].
Il 30 settembre sono stati rilevati livelli di radiazione raddoppiati, e un'aurora 25 volte più brillante delle precedenti. Questi fenomeni sono stati causati da una grande ed inattesa espulsione di massa coronale avvenuta a metà mese[110].
Il 17 ottobre sono stati effettuati dei test del sistema di abrasione delle rocce, che ha smesso di funzionare in modo affidabile nel dicembre 2016[111].
2018
modificaIl 22 marzo 2018, Curiosity ha trascorso 2000 sol di missione, e ha iniziato a studiare una regione ricca di rocce argillose[112].
A giugno 2018 si è creata una tempesta di sabbia che ha coinvolto la regione dove stava operando il rover Opportunity e si è espansa coinvolgendo un'area di 41 milioni di km2[113][114]. Il 20 giugno la NASA ha riferito che la tempesta aveva coperto l'intero pianeta[115][116].
Le misurazioni di metano nell'atmosfera hanno mostrato un andamento ciclico stagionale, e sono stati rilevate tracce di cherogene e altri composti organici complessi. Questi sono stati rilevati dalle argilliti con età di 3,5 miliardi di anni, e analizzate dal rover diversi siti del cratere Gale. Questi campioni, una volta sottoposti a pirolisi tramite gli strumenti del rover, hanno rilasciato diverse molecole organiche come tiofene, composti aromatici come benzene e toluene e composti alifatici come il propano e il butene. Le concentrazioni di questi composti organici era superiore di 100 volte quella misurata precedentemente. La NASA ha annunciato che questa scoperta non è una evidenza della presenza della vita sul pianeta, ma della presenza di composti organici necessari per sostenere la vita microscopica[117][118][119][120][121][122][123].
2019
modificaAd aprile sono state pubblicate le sequenze di immagini relative a eclissi solari causate dai satelliti di Marte.
L'11 aprile 2019 è stato annunciato che il rover stava studiando una regione ricca di rocce argillose chiamata "Clay-bearing unit" sulle pendici del monte Sharp[124].
Durante l'esplorazione, è stata rilevato il livello più alto di metano nella missione, 21 ppb. In comparazione, i livelli rilevati in precedenza erano attorno a 1 ppb. Dopo qualche giorno la concentrazione di metano è tornata a livelli normali. Questo evento potrebbe essere stato causato da fuoriuscite di metano dalla superficie, che tuttavia non seguono schemi particolari. Il rover Curiosity non possedeva la strumentazione adatta per determiare se il metano è di origine organica o inorganica[125][126].
2020
modificaA febbraio 2020, gli scienziati della NASA hanno annunciato il rilevamento del composto organico tiofene. Non è chiaro se questa molecola, che sulla Terra è associata con il cherogene, il carbone e il petrolio, sia di origine biologica o non biologica[127][128].
Ad aprile, gli scienziati hanno iniziato a manovrare il rover dalle proprie case a causa della pandemia di COVID-19[129].
Il 29 agosto, la NASA ha pubblicato dei video dove il rover ha ripreso dei diavoli di sabbia e diverse immagini che mostrano il suolo marziano.
2023
modificaNell'aprile 2023 è stato aggiornato da remoto il software di Curiosity per attenuare lo stress meccanico sulle ruote e velocizzare le operazioni di navigazione e ricerca scientifica, operazioni che non è possibile effettuare in parallelo come Perseverance il quale possiede un computer dedicato alla navigazione.[130]
Note
modifica- ^ a b c (EN) Mars Science Laboratory in Good Health, su nasa.gov, NASA, 25 novembre 2011. URL consultato il 26 novembre 2011.
- ^ Riferiti alla missione primaria
- ^ (EN) Where is Curiosity?, su mars.nasa.gov. URL consultato il 13 febbraio 2018.
- ^ (EN) Next NASA Mars Mission Rescheduled for 2011, su nasa.gov, NASA, 4 dicembre 2008. URL consultato l'11 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 19 maggio 2022).
- ^ (EN) NASA Mars Rover Team Aims for Landing Closer to Prime Science Site, su nasa.gov, NASA, 11 giugno 2012. URL consultato l'11 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 7 marzo 2021).
- ^ (EN) "NASA'S Next Mars Rover To Land At Gale Crater", su nasa.gov, 22 luglio 2011. URL consultato l'11 agosto 2012.
- ^ (EN) NASA Lands Car-Size Rover Beside Martian Mountain, su nasa.gov, NASA. URL consultato il 6 agosto 2012.
- ^ Troubles parallel ambitions in NASA Mars project, in USA Today, 14 aprile 2008. URL consultato il 24 maggio 2012.
- ^ (EN) Multi-Mission Radioisotope Thermoelectric Generator (PDF), su ne.doe.gov, NASA/JPL, 1º gennaio 2008. URL consultato il 7 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 13 agosto 2012).
- ^ (EN) Mars Exploration: Radioisotope Power and Heating for Mars Surface Exploration (PDF), su jpl.nasa.gov, NASA/JPL, 18 aprile 2006. URL consultato il 7 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 12 ottobre 2012).
- ^ a b (EN) Mars Science Laboratory: Mission: Rover: Brains, su marsprogram.jpl.nasa.gov, NASA/JPL. URL consultato il 27 marzo 2009.
- ^ (EN) BAE Systems Computers to Manage Data Processing and Command For Upcoming Satellite Missions, BAE Systems, 17 giugno 2008. URL consultato il 17 novembre 2008 (archiviato dall'url originale il 6 settembre 2008).
- ^ (EN) E&ISNow — Media gets closer look at Manassas (PDF), su baesystems.com, BAE Systems, 1º agosto 2008. URL consultato il 17 novembre 2008 (archiviato dall'url originale il 17 dicembre 2008). .
- ^ (EN) RAD750 radiation-hardened PowerPC microprocessor (PDF), BAE Systems, 1º giugno 2008. URL consultato il 7 settembre 2009.
- ^ RAD6000 Space Computers (PDF), BAE Systems, 23 giugno 2008. URL consultato il 7 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 4 ottobre 2009).
- ^ Andre Makovsky, Peter Ilott, Jim Taylor, Mars Science Laboratory Telecommunications System Design (PDF), su descanso.jpl.nasa.gov, JPL, 2009.
- ^ (EN) Mars Science Laboratory: Data Rates/Returns, su mars.jpl.nasa.gov, NASA. URL consultato il 24 maggio 2011.
- ^ (EN) Thomas Ormston, Time delay between Mars and Earth, su blogs.esa.int, 20 agosto 2012.
- ^ Salle B., Lacour J. L., Mauchien P., Fichet P., Maurice S., Manhes G., Comparative study of different methodologies for quantitative rock analysis by Laser-Induced Breakdown Spectroscopy in a simulated Martian atmosphere (PDF), in Spectrochimica Acta Part B-Atomic Spectroscopy, vol. 61, n. 3, 2006, pp. 301-313, DOI:10.1016/j.sab.2006.02.003.
- ^ CESR presentation on the LIBS Archiviato il 15 marzo 2008 in Internet Archive..
- ^ R. Rieder, R. Gellert, J. Brückner, G. Klingelhöfer, G. Dreibus, A. Yen, S. W. Squyres, The new Athena alpha particle X-ray spectrometer for the Mars Exploration Rovers, in J. Geophysical Research, vol. 108, 2003, p. 8066, DOI:10.1029/2003JE002150.
- ^ Sarrazin P., Blake D., Feldman S., Chipera S., Vaniman D., Bish D., Field deployment of a portable X-ray diffraction/X-ray flourescence instrument on Mars analog terrain, in Powder Diffraction, vol. 20, n. 2, 2005, pp. 128-133, DOI:10.1154/1.1913719.
- ^ Cabane M., Coll P., Szopa C., Israel G., Raulin F., Sternberg R., Mahaffy P., Person A., Rodier C., Navarro-Gonzalez R., Niemann H., Harpold D., Brinckerhoff W., Did life exist on Mars? Search for organic and inorganic signatures, one of the goals for "SAM" (sample analysis at Mars), in Source: Mercury, Mars and Saturn Advances in Space Research, vol. 33, n. 12, 2004, pp. 2240-2245.
- ^ (EN) Mars Science Laboratory: Mission: Rover: Eyes and Other Senses: Four Engineering Hazcams (Hazard Avoidance Cameras), su marsprogram.jpl.nasa.gov, NASA/JPL. URL consultato il 4 aprile 2009.
- ^ a b The Mars Landing Approach: Getting Large Payloads to the Surface of the Red Planet, su universetoday.com, Universe Today. URL consultato il 21 ottobre 2008.
- ^ a b c d e Final Minutes of Curiosity's Arrival at Mars, su nasa.gov, NASA/JPL. URL consultato l'8 aprile 2011.
- ^ Mission Timeline: Entry, Descent, and Landing, su marsprogram.jpl.nasa.gov, NASA/JPL. URL consultato il 7 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 19 giugno 2008).
- ^ Kipp D., San Martin M., Essmiller J., Way D., Mars Science Laboratory Entry, Descent, and Landing Triggers, su ieeexplore.ieee.org, IEEE. URL consultato il 21 ottobre 2008.
- ^ NASA, Large Heat Shield for Mars Science Laboratory, 10/07/2009.
- ^ a b Mars Science Laboratory Parachute Qualification Testing, su marsprogram.jpl.nasa.gov, NASA/JPL. URL consultato il 15 aprile 2009.
- ^ Aerojet Ships Propulsion for Mars Science Laboratory, su aerojet.com, Aerojet. URL consultato il 18 dicembre 2010.
- ^ Sky crane concept video.
- ^ (EN) Mars Science Laboratory: Launch Vehicle, su marsprogram.jpl.nasa.gov, NASA. URL consultato il 13 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 24 maggio 2011).
- ^ United Launch Alliance Atlas V Rocket Successfully Launches NASA's Mars Science Lab on Journey to Red Planet, su ulalaunch.com, United Launch Alliance, 16 novembre 2011.
- ^ MSL cruise configuration, su NASA.
- ^ Assembling Curiosity's Rocket to Mars., su Universe Today, 9 ottobre 2011.
- ^ Irene Klotz, NASA's new Mars rover reaches Florida launch pad, su reuters.com, Reuters, 3 novembre 2011.
- ^ Dwayne Brown, NASA Mars-Bound Rover Begins Research in Space, su NASA, 13 dicembre 2011.
- ^ Mike Wall, Touchdown! Huge NASA Rover Lands on Mars, su space.com, 6 agosto 2012.
- ^ Mars Rover Beams Back Images Showing Its Descent, su nasa.gov, NASA, 6 agosto 2012. URL consultato l'8 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 16 maggio 2022).
- ^ Daniel Cray, The Curiosity Rover Preps for Big Plans After its Daring Descent, su science.time.com, Time, 9 agosto 2012.
- ^ Mike Wall, Mars rover survives 'brain transplant' with flying colors, su nbcnews.com, NBC, 15 agosto 2012.
- ^ William Harwood, Rover software updated, first driving tests on tap, su news.cnet.com, CNet News, 14 agosto 2012.
- ^ Surface Operations, su NASA.
- ^ Mars rover could start moving in a week, su edition.cnn.com, CNN News, 15 agosto 2012.
- ^ How Does ChemCam Work?, su msl-chemcam.com, ChemCam Team.
- ^ Dwayne Brown, NASA Curiosity Rover Begins Eastbound Trek on Martian Surface, su jpl.nasa.gov, JPL, 29 agosto 2012.
- ^ Jonathan Amos, Cosmic coincidence on the road to Glenelg, su bbc.co.uk, BBC News, 17 ottobre 2012.
- ^ Dwayne Brown, Steve Cole, Guy Webster e D.C. Agle, NASA Rover Finds Old Streambed On Martian Surface, su nasa.gov, NASA, 27 settembre 2012. URL consultato l'8 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 13 maggio 2020).
- ^ NASA, NASA's Curiosity Rover Finds Old Streambed on Mars - video (51:40), su youtube.com, NASA television, 27 settembre 2012. URL consultato il 28 settembre 2012.
- ^ a b Mike Wall, Yum! Curiosity Rover Swallows 1st Mars Sample, Finds Odd Bright Stuff, su space.com, 18 ottobre 2012.
- ^ a b Staff, Small Debris on the Ground Beside Curiosity, su mars.nasa.gov, NASA.
- ^ Jason Major, Curiosity Finds... SOMETHING... on Martian Surface, su universetoday.com, UniverseToday, 9 ottobre 2012.
- ^ Staff, Bright Particle in Hole Dug by Scooping of Martian Soil, su mars.nasa.gov, NASA, 18 ottobre 2012.
- ^ Staff, Bright Particle of Martian Origin in Scoop Hole, su mars.nasa.gov, NASA, 15 ottobre 2012.
- ^ Dwayne Brown, NASA Rover's First Soil Studies Help Fingerprint Martian Minerals, su nasa.gov, NASA, 30 ottobre 2012. URL consultato l'8 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 3 giugno 2016).
- ^ DC Agle e Dwayne Brown, NASA Rover Finds Conditions Once Suited for Ancient Life on Mars, su jpl.nasa.gov, 12 marzo 2013.
- ^ Mike Wall, Mars Could Once Have Supported Life: What You Need to Know, su space.com, 12 marzo 2013.
- ^ Guy Webster e Dwayne Brown, Curiosity Mars Rover Sees Trend In Water Presence, su mars.nasa.gov, NASA, 18 marzo 2013.
- ^ Paul Rincon, Curiosity breaks rock to reveal dazzling white interior, su bbc.co.uk, BBC, 19 marzo 2013.
- ^ Staff, From 'Glenelg' to Mount Sharp, su mars.nasa.gov, NASA, 5 giugno 2013.
- ^ Kenneth Chang, Martian Rock Another Clue to a Once Water-Rich Planet, su nytimes.com, New York Times, 7 giugno 2013.
- ^ a b Guy Webster, Mars Curiosity Landing: Relive the Excitement, su jpl.nasa.gov, NASA, 6 agosto 2013.
- ^ Guy Webster, NASA's Mars Curiosity Debuts Autonomous Navigation, su jpl.nasa.gov, NASA, 27 agosto 2013.
- ^ Christopher R. Webster, Paul R. Mahaffy, Sushil K. Atreya, Gregory J. Flesch, Kenneth A. Farley, O. Kemppinen, N. Bridges, J. R. Johnson, M. Minitti, D. Cremers, J. F. Bell, L. Edgar, J. Farmer, A. Godber, M. Wadhwa, D. Wellington, I. McEwan, C. Newman, M. Richardson, A. Charpentier, L. Peret, P. King, J. Blank, G. Weigle, M. Schmidt, S. Li, R. Milliken, K. Robertson, V. Sun e M. Baker, Low Upper Limit to Methane Abundance on Mars, in Science, vol. 342, n. 6156, 19 settembre 2013, pp. 355-357, Bibcode:2013Sci...342..355W, DOI:10.1126/science.1242902, PMID 24051245.
- ^ Curiosity: su Marte, solo tracce di metano, su Le Scienze, 19 settembre 2013.
- ^ L. A. Leshin, P. R. Mahaffy, Webster, Cabane, Coll, Conrad, Archer, Atreya, Brunner, Buch, Eigenbrode, Flesch, Franz, Freissinet, Glavin, McAdam, Miller, Ming, Morris, Navarro-Gonzalez, Niles, Owen, Pepin, Squyres, Steele, Stern, Summons, Sumner, Sutter, Szopa, Teinturier, Trainer, Wray e Grotzinger, Volatile, Isotope, and Organic Analysis of Martian Fines with the Mars Curiosity Rover, in Science, vol. 341, n. 6153, 27 settembre 2013, p. 1238937, Bibcode:2013Sci...341E...3L, DOI:10.1126/science.1238937, PMID 24072926.
- ^ Nancy Neal-Jones, Elizabeth Zubritsky, Guy Webster e Mary Martialay, Curiosity's SAM Instrument Finds Water and More in Surface Sample, su nasa.gov, NASA, 26 settembre 2013.
- ^ Guy Webster e Dwayne Brown, Science Gains From Diverse Landing Area of Curiosity, su nasa.gov, NASA, 26 settembre 2013. URL consultato l'8 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 2 maggio 2019).
- ^ Il suolo di Marte secondo Curiosity, su Le Scienze, 27 settembre 2013.
- ^ P.Y. Meslin, O. Gasnault, O. Forni, S. Schroder, A. Cousin, G. Berger, S. M. Clegg, J. Lasue, S. Maurice, V. Sautter, S. Le Mouelic, R. C. Wiens, C. Fabre, W. Goetz, D. Bish, N. Mangold, B. Ehlmann, N. Lanza, A.- M. Harri, R. Anderson, E. Rampe, T. H. McConnochie, P. Pinet, D. Blaney, R. Leveille, D. Archer, B. Barraclough, S. Bender, D. Blake e J. G. Blank, Soil Diversity and Hydration as Observed by ChemCam at Gale Crater, Mars, in Science, vol. 341, n. 6153, 26 settembre 2013, Bibcode:2013Sci...341E...1M, DOI:10.1126/science.1238670, PMID 24072924.
- ^ E.M. Stolper, M.B. Baker, M.E. Newcombe, M.E. Schmidt, A.H. Treiman, A. Cousin, M.D. Dyar, M.R. Fisk, R. Gellert, P.L. King, L. Leshin, S. Maurice, S.M. McLennan, M.E. Minitti, G. Perrett, S. Rowland, V. Sautter, R.C. Wiens, O. MSL ScienceTeam, N. Bridges, J. R. Johnson, D. Cremers, J. F. Bell, L. Edgar, J. Farmer, A. Godber, M. Wadhwa, D. Wellington, I. McEwan e C. Newman, The Petrochemistry of Jake_M: A Martian Mugearite (PDF), in Science, vol. 341, n. 6153, 2013, Bibcode:2013Sci...341E...4S, DOI:10.1126/science.1239463, PMID 24072927. URL consultato l'8 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale l'11 agosto 2021).
- ^ Guy Webster, NASA Rover Confirms Mars Origin of Some Meteorites, su jpl.nasa.gov, NASA, 17 ottobre 2013.
- ^ D. F. Blake, R. V. Morris, G. Kocurek, S. M. Morrison, R. T. Downs, D. Bish, D. W. Ming, K. S. Edgett, D. Rubin, W. Goetz, M. B. Madsen, R. Sullivan, R. Gellert, I. Campbell, A. H. Treiman, S. M. McLennan, A. S. Yen, J. Grotzinger, D. T. Vaniman, S. J. Chipera, C. N. Achilles, E. B. Rampe, D. Sumner, P.- Y. Meslin, S. Maurice, O. Forni, O. Gasnault, M. Fisk, M. Schmidt e P. Mahaffy, Curiosity at Gale crater, Mars: characterization and analysis of the Rocknest sand shadow (PDF), in Science, vol. 341, n. 6153, 2013, Bibcode:2013Sci...341E...5B, DOI:10.1126/science.1239505, PMID 24072928.
- ^ L. A. Leshin, P. R. Mahaffy, C. R. Webster, M. Cabane, P. Coll, P. G. Conrad, P. D. Archer, S. K. Atreya, A. E. Brunner, A. Buch, J. L. Eigenbrode, G. J. Flesch, H. B. Franz, C. Freissinet, D. P. Glavin, A. C. McAdam, K. E. Miller, D. W. Ming, R. V. Morris, R. Navarro-Gonzalez, P. B. Niles, T. Owen, R. O. Pepin, S. Squyres, A. Steele, J. C. Stern, R. E. Summons, D. Y. Sumner, B. Sutter e C. Szopa, Volatile, isotope, and organic analysis of Martian fines with the Mars Curiosity rover, in Science, vol. 341, n. 6153, 2013, Bibcode:2013Sci...341E...3L, DOI:10.1126/science.1238937, PMID 24072926.
- ^ a b S. M. McLennan, R. B. Anderson, J. F. Bell, J. C. Bridges, F. Calef, J. L. Campbell, B. C. Clark, S. Clegg, P. Conrad, A. Cousin, D. J. Des Marais, G. Dromart, M. D. Dyar, L. A. Edgar, B. L. Ehlmann, C. Fabre, O. Forni, O. Gasnault, R. Gellert, S. Gordon, J. A. Grant, J. P. Grotzinger, S. Gupta, K. E. Herkenhoff, J. A. Hurowitz, P. L. King, S. Le Mouelic, L. A. Leshin, R. Leveille e K. W. Lewis, Elemental geochemistry of sedimentary rocks at Yellowknife Bay, Gale Crater, Mars (PDF), in Science, vol. 343, n. 6169, 2013, Bibcode:2014Sci...343.....M, DOI:10.1126/science.1244734, PMID 24324274.
- ^ George J. Flynn, The delivery of organic matter from asteroids and comets to the early surface of Mars, in Earth Moon Planets, vol. 72, 1–3, 1996, pp. 469-474, Bibcode:1996EM&P...72..469F, DOI:10.1007/BF00117551, PMID 11539472.
- ^ S. A. Benner, K. G. Devine, L. N. Matveeva e D. H. Powell, The missing organic molecules on Mars, in Proc. Natl. Acad. Sci. U.S.A., vol. 97, n. 6, 2000, pp. 2425-2430, Bibcode:2000PNAS...97.2425B, DOI:10.1073/pnas.040539497, PMC 15945, PMID 10706606.
- ^ Various, Science - Special Collection Curiosity - Exploring Martian Habitability, in Science, 9 dicembre 2013.
- ^ J. P. Grotzinger, D. Y. Sumner, L. C. Kah, K. Stack, S. Gupta, L. Edgar, D. Rubin, K. Lewis, J. Schieber, N. Mangold, R. Milliken, P. G. Conrad, D. Desmarais, J. Farmer, K. Siebach, F. Calef, J. Hurowitz, S. M. McLennan, D. Ming, D. Vaniman, J. Crisp, A. Vasavada, K. S. Edgett, M. Malin, D. Blake, R. Gellert, P. Mahaffy, R. C. Wiens, S. Maurice e J. A. Grant, A Habitable Fluvio-Lacustrine Environment at Yellowknife Bay, Gale Crater, Mars, in Science, vol. 343, n. 6169, 2013, Bibcode:2014Sci...343A.386G, DOI:10.1126/science.1242777, PMID 24324272.
- ^ Kerr, R., New Results Send Mars Rover on a Quest for Ancient Life, in Science, vol. 342, n. 6164, 2013, pp. 1300-1301, Bibcode:2013Sci...342.1300K, DOI:10.1126/science.342.6164.1300, PMID 24337267.
- ^ D. W. Ming, P. D. Archer Jr., D. P. Glavin, J. L. Eigenbrode, H. B. Franz, B. Sutter, A. E. Brunner, J. C. Stern, C. Freissinet, A. C. McAdam, P. R. Mahaffy, M. Cabane, P. Coll, J. L. Campbell, S. K. Atreya, P. B. Niles, J. F. Bell, D. L. Bish, W. B. Brinckerhoff, A. Buch, P. G. Conrad, D. J. Des Marais, B. L. Ehlmann, A. G. Fairen, K. Farley, G. J. Flesch, P. Francois, R. Gellert, J. A. Grant e J. P. Grotzinger, Volatile and Organic Compositions of Sedimentary Rocks in Yellowknife Bay, Gale Crater, Mars (PDF), in Science, vol. 343, n. 6169, 2013, p. 1245267, Bibcode:2014Sci...343E.386M, DOI:10.1126/science.1245267, PMID 24324276. URL consultato l'8 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 30 agosto 2021).
- ^ Staff, Understanding Mars' Past and Current Environments, su spaceref.com, NASA, 9 dicembre 2013. URL consultato l'8 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2013).
- ^ D. M. Hassler, Cary Zeitlin, R. F. Wimmer-Schweingruber, B. Ehresmann, S. Rafkin, J. L. Eigenbrode, D. E. Brinza, G. Weigle, S. Bottcher, E. Bohm, S. Burmeister, J. Guo, J. Kohler, C. Martin, G. Reitz, F. A. Cucinotta, M.-H. Kim, D. Grinspoon, M. A. Bullock, A. Posner, J. Gomez-Elvira, A. Vasavada, J. P. Grotzinger e MSL Science Team, Mars' Surface Radiation Environment Measured with the Mars Science Laboratory's Curiosity Rover (PDF), in Science, vol. 343, n. 6169, 2013, Bibcode:2014Sci...343D.386H, DOI:10.1126/science.1244797, PMID 24324275.
- ^ D. T. Vaniman, D. L. Bish, D. W. Ming, T. F. Bristow, R. V. Morris, D. F. Blake, S. J. Chipera, S. M. Morrison, A. H. Treiman, E. B. Rampe, M. Rice, C. N. Achilles, J. P. Grotzinger, S. M. McLennan, J. Williams, J. F. Bell, H. E. Newsom, R. T. Downs, S. Maurice, P. Sarrazin, A. S. Yen, J. M. Morookian, J. D. Farmer, K. Stack, R. E. Milliken, B. L. Ehlmann, D. Y. Sumner, G. Berger, J. A. Crisp e J. A. Hurowitz, Mineralogy of a mudstone at Yellowknife Bay, Gale crater, Mars (PDF), in Science, vol. 343, n. 6169, 2013, Bibcode:2014Sci...343B.386V, DOI:10.1126/science.1243480, PMID 24324271. URL consultato l'8 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 12 aprile 2022).
- ^ J. P. Bibring, Yves Langevin, J. F. Mustard, F Poulet, R Arvidson, A Gendrin, B Gondet, N Mangold, P Pinet, F Forget, M Berthé, J. P. Bibring, A Gendrin, C Gomez, B Gondet, D Jouglet, F Poulet, A Soufflot, M Vincendon, M Combes, P Drossart, T Encrenaz, T Fouchet, R Merchiorri, G Belluci, F Altieri, V Formisano, F Capaccioni, P Cerroni e A Coradini, Global mineralogical and aqueous mars history derived from OMEGA/Mars Express data., in Science, vol. 312, n. 5772, 2006, pp. 400-404, Bibcode:2006Sci...312..400B, DOI:10.1126/science.1122659, PMID 16627738.
- ^ Steven W. Squyres e Andrew H. Knoll, Sedimentary rocks and Meridiani Planum: Origin, diagenesis, and implications for life of Mars. Earth Planet, in Sci. Lett., vol. 240, 2005, pp. 1-10, Bibcode:2005E&PSL.240....1S, DOI:10.1016/j.epsl.2005.09.038.
- ^ a b John P. Grotzinger, Introduction to Special Issue - Habitability, Taphonomy, and the Search for Organic Carbon on Mars, in Science, vol. 343, n. 6169, 24 gennaio 2014, pp. 386-387, Bibcode:2014Sci...343..386G, DOI:10.1126/science.1249944, PMID 24458635.
- ^ Various, Special Issue - Table of Contents - Exploring Martian Habitability, in Science, vol. 343, n. 6169, 24 gennaio 2014, pp. 345-452.
- ^ Various, Special Collection - Curiosity - Exploring Martian Habitability, in Science, 24 gennaio 2014.
- ^ Guy Webster, Mercury Passes in Front of the Sun, as Seen From Mars, su jpl.nasa.gov, NASA, 10 giugno 2014.
- ^ Guy Webster, DC Agle e Dwayne Brown, NASA's Mars Curiosity Rover Arrives at Martian Mountain, su jpl.nasa.gov, NASA, 11 settembre 2014.
- ^ Guy Webster, Nancy Neal-Jones e Dwayne Brown, NASA Rover Finds Active and Ancient Organic Chemistry on Mars, su jpl.nasa.gov, NASA, 16 dicembre 2014.
- ^ Guy Webster, Veroica McGregor e Dwayne Brown, NASA, Microsoft Collaboration Will Allow Scientists to 'Work on Mars', su jpl.nasa.gov, NASA, 21 gennaio 2015.
- ^ Nancy Neal-Jones, William Steigerwald, Guy Webster e Dwayne Brown, Curiosity Rover Finds Biologically Useful Nitrogen on Mars, su jpl.nasa.gov, NASA, 24 marzo 2015.
- ^ Dwayne Brown e Nancy Neal-Jones, Curiosity Sniffs Out History of Martian Atmosphere, su nasa.gov, NASA, 31 marzo 2015.
- ^ Curiosity Finds Hydrogen-Rich Area of Mars Subsurface, su NASA, 19 agosto 2015.
- ^ Guy Webster, Dwayne Brown e Laurie Cantillo, NASA's Curiosity Rover Begins Next Mars Chapter, su jpl.nasa.gov, NASA, 3 ottobre 2016.
- ^ Laurie Cantillo, Dwayne Brown, Guy Webster, DC Agle, Abigail Tabor e Laura Mullane, Mars Rock-Ingredient Stew Seen as Plus for Habitability, su jpl.nasa.gov, NASA, 13 dicembre 2016.
- ^ (EN) Staff, PIA21145: Curiosity Rover's Martian Mission, Exaggerated Cross Section, su photojournal.jpl.nasa.gov, NASA, 13 dicembre 2016. URL consultato il 21 febbraio 2017.
- ^ in italiano vecchio inzuppatore, ma anche vecchia spugna, vecchio ubriacone
- ^ Guy Webster, Laurie Cantillo e Dwayne Brown, Martian Winds Carve Mountains, Move Dust, Raise Dust, su jpl.nasa.gov, NASA, 27 febbraio 2017.
- ^ Guy Webster, Laura Mullane, Laurie Cantillo e Dwayne Brown, High-Silica 'Halos' Shed Light on Wet Ancient Mars, su jpl.nasa.gov, NASA, 30 maggio 2017.
- ^ Guy Webster, Gregory Filiano, Robert Perkins, Laurie Cantillo e Dwayne Brown, Curiosity Peels Back Layers on Ancient Martian Lake, su jpl.nasa.gov, NASA, 1º giugno 2017.
- ^ J.A. Hurowitz, Redox stratification of an ancient lake in Gale crater, Mars, in Science, vol. 356, n. 6341, 2 giugno 2017, Bibcode:2017Sci...356.6849H, DOI:10.1126/science.aah6849, PMID 28572336.
- ^ Guy Webster, Laurie Cantillo e Dwayne Brown, Five Years Ago and 154 Million Miles Away: Touchdown!, su mars.nasa.gov, NASA, 2 agosto 2017.
- ^ Mike Wall, After 5 Years on Mars, NASA's Curiosity Rover Is Still Making Big Discoveries, su space.com, 5 agosto 2017.
- ^ Guy Webster, Laurie Cantiollo e Dwayne Brown, NASA's Curiosity Mars Rover Climbing Toward Ridge Top, su jpl.nasa.gov, NASA, 13 settembre 2017.
- ^ Jim Scott, Large solar storm sparks global aurora and doubles radiation levels on the martian surface, su phys.org, 30 settembre 2017.
- ^ Staff, PIA22063: Mars Rover Step Toward Possible Resumption of Drilling, su photojournal.jpl.nasa.gov, NASA, 23 ottobre 2017.
- ^ John Bridges, Curiosity rover: 2,000 days on Mars, su bbc.com, BBC News, 22 marzo 2018.
- ^ Mike Wall, NASA's Curiosity Rover Is Tracking a Huge Dust Storm on Mars (Photo), su space.com, 12 giugno 2018.
- ^ Andrew Good, Dwayne Brown e JoAnna Wendell, NASA to Hold Media Teleconference on Martian Dust Storm, Mars Opportunity Rover, su jpl.nasa.gov, NASA, 12 giugno 2018.
- ^ Lonnie Shekhtman e Andrew Good, Martian Dust Storm Grows Global; Curiosity Captures Photos of Thickening Haze, su jpl.nasa.gov, NASA, 20 giugno 2018.
- ^ Tariq Malik, Epic Dust Storm on Mars Now Completely Covers the Red Planet, su space.com, 21 giugno 2018.
- ^ Dwayne Brown, JoAnna Wendel, Bill Steigerwald, Nancy Jones e Andrew Good, NASA Finds Ancient Organic Material, Mysterious Methane on Mars, su nasa.gov, NASA, 7 giugno 2018.
- ^ NASA, Ancient Organics Discovered on Mars - video (03:17), su youtube.com, NASA, 7 giugno 2018.
- ^ Mike Wall, Curiosity Rover Finds Ancient 'Building Blocks for Life' on Mars, su space.com, 7 giugno 2018.
- ^ Paul Voosen, NASA rover hits organic pay dirt on Mars, in Science, 7 giugno 2018, DOI:10.1126/science.aau3992. URL consultato il 7 giugno 2018.
- ^ Inge Loes ten Kate, Organic molecules on Mars, in Science, vol. 360, n. 6393, 8 giugno 2018, pp. 1068-1069, Bibcode:2018Sci...360.1068T, DOI:10.1126/science.aat2662, PMID 29880670.
- ^ Christopher R. Webster, Background levels of methane in Mars' atmosphere show strong seasonal variations, in Science, vol. 360, n. 6393, 8 giugno 2018, pp. 1093-1096, Bibcode:2018Sci...360.1093W, DOI:10.1126/science.aaq0131, PMID 29880682.
- ^ Jennifer L. Eigenbrode, Organic matter preserved in 3-billion-year-old mudstones at Gale crater, Mars, in Science, vol. 360, n. 6393, 8 giugno 2018, pp. 1096-1101, Bibcode:2018Sci...360.1096E, DOI:10.1126/science.aas9185, PMID 29880683.
- ^ Andrew Good, Curiosity Tastes First Sample in 'Clay-Bearing Unit', su jpl.nasa.gov, NASA, 11 aprile 2019.
- ^ Curiosity's Mars Methane Mystery Continues, su nasa.gov, NASA, 23 giugno 2019.
- ^ Mariella Moon, NASA just witnessed its biggest methane gas emission on Mars, su engadget.com, Engadget, 24 giugno 2019.
- ^ Jacob Heinz e Dirk Schulze-Makuch, Thiophenes on Mars: Biotic or Abiotic Origin?, in Astrobiology, vol. 20, n. 4, 24 febbraio 2020, pp. 552-561, Bibcode:2020AsBio..20..552H, DOI:10.1089/ast.2019.2139, PMID 32091933.
- ^ Washington State University, Organic molecules discovered by Curiosity Rover consistent with early life on Mars: study, su phys.org, 5 marzo 2020.
- ^ Andrew Good e Alana Johnson, NASA's Curiosity Keeps Rolling As Team Operates Rover From Home, su jpl.nasa.gov, NASA, 14 aprile 2020.
- ^ (EN) NASA’s Curiosity Mars Rover Gets a Major Software Upgrade, su jpl.nasa.gov, 13 aprilre 2023. URL consultato il 3 maggio 2023.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Mars Science Laboratory
- Wikinotizie contiene l'articolo Problemi al trapano di Curiosity, 31 dicembre 2016
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Home Page del MSL, su marsprogram.jpl.nasa.gov.
- Sequenza delle operazioni di lancio, su gaianews.it.
- (EN) Malin Space Science Systems, su msss.com. URL consultato il 24 maggio 2007 (archiviato dall'url originale il 5 settembre 2017).
- (EN) Sito JPL del programma Mars Technology, su marstech.jpl.nasa.gov. URL consultato il 24 maggio 2007 (archiviato dall'url originale il 17 giugno 2006).
- (EN) Breve descrizione del sistema EDL (PDF), su acquisition.jpl.nasa.gov. URL consultato il 24 maggio 2007 (archiviato dall'url originale il 27 gennaio 2005).
- (EN) Next on Mars (Bruce Moomaw, Space Daily, 9 marzo 2005): Panoramica dei progetti di esplorazione di Marte
- (EN) Panoramica del MSL nel sito nuclearspace.com, su nuclearspace.com. URL consultato il 24 maggio 2007 (archiviato dall'url originale il 18 ottobre 2007).
- (EN) Webcam live sulla Clean Room nel laboratorio della JPL dove viene sviluppato e testato il MSL, su nasa.gov.
- (EN) M. K. Lockwood, Introduction: Mars Science Laboratory: The Next Generation of Mars Landers (PDF), in Journal of Spacecraft and Rockets, vol. 43, n. 2, 2006, pp. 257-257. URL consultato il 24 maggio 2007 (archiviato dall'url originale il 9 agosto 2012).
- Sequenza dell'atterraggio del rover ottenuta con la tecnica dello stop motion., su youtube.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 30152023720303312654 |
---|