Metauro

fiume italiano

Il Metauro (Metàvar, Metàure in dialetto gallo-piceno) è il principale fiume della regione Marche per lunghezza con 121 km totali di corso (includendo il ramo sorgentizio del Meta, diversamente il fiume avrebbe un corso di 110 km), portata media d'acque (circa 21 m³/s) ed estensione di bacino (1 325 km²).[1]

Metauro
Il Metauro presso Sant'Angelo in Vado
StatoItalia (bandiera) Italia
Regioni  Toscana

  Marche

Lunghezza121 km
Portata media20,8 m³/s (a Banco di Bellaguardia)
Bacino idrografico1 325 km²
Altitudine sorgente1 400 m s.l.m.
NasceAlpe della Luna
43°39′33.34″N 12°17′47.61″E
SfociaMare Adriatico in prossimità di Fano
43°49′44.13″N 13°03′15.39″E

«O del Grand'Apennino
figlio picciolo si ma glorioso,
e di nome più chiaro assai che d'onde, [...]

Corso del fiume

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Origina da un ampio ventaglio (50 km) di sorgenti e corsi d'acqua (molti caratterizzati da discreti deflussi idrici anche in estate) a Badia Tedalda, fra l'Alpe della Luna, il monte Nerone (1 526 m s.l.m.) e il monte Catria (1 702 m s.l.m.).

Il suo nome (in latino Metaurus o Mataurus) deriva dalla semplice fusione per concatenamento dei nomi dei due rami sorgentizi principali che lo originano: i torrenti Meta (che scende dal valico appenninico di Bocca Trabaria, 1 044 m s.l.m.) e Auro (che scende invece dal Monte Maggiore, 1 384 m s.l.m.).

Il Metauro, lungo il suo articolato tratto medio-alto, bagna svariati centri tra i quali Sant'Angelo in Vado (dove forma la suggestiva Cascata del Sasso), Urbania, Fermignano e Fossombrone dove, presso la selvaggia Forra di San Lazzaro, riceve da destra il Candigliano, suo principale tributario.

Scorrendo in una valle ampia e profondamente incassata giunge poi nel nuovo comune sparso di Colli al Metauro, precisamente nelle frazioni di Calcinelli (municipio di Saltara) e Villanova (municipio di Montemaggiore al Metauro) dove inizia il suo tratto di pianura. Qui un canale di 3,6 km si separa dal fiume e passa per Cerbara (nel municipio di Piagge, facente parte del nuovo comune di Terre Roveresche) dove è stata inaugurata dall'Enel nel 2007 una centrale idroelettrica[2]. Più a valle, una traversa artificiale sbarra il corso del Metauro per rifornire d'acqua il canale Albani che attraversa la città di Fano e la zona industriale di Bellocchi (comune di Fano). Dopodiché il fiume va a sfociare nell'Adriatico lambendo la periferia sud-est dello stesso centro abitato.

Fra gli affluenti è da segnalare quasi unicamente il fiume Candigliano, noto per il famoso tratto ingolato della Gola del Furlo, che con i suoi affluenti Biscubio e Burano e il sub-affluente Bosso, drena oltre metà dell'intero bacino dello stesso Metauro, fornendogli ben 13,6 m³/s di apporto medio, ovvero oltre 2/3 della sua portata media annua.

Comuni attraversati

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Il Metauro bagna i seguenti comuni in ordine partendo dalle sorgenti dei torrenti Meta e Auro:

Regime idrologico

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Il Metauro ha un regime marcatamente torrentizio di tipo appenninico, ma con portate minime estive che tuttavia nel medio corso non scendono quasi mai sotto i 2 m³/s, grazie ad una certa permeabilità del suo alto bacino.

I massimi valori di portata si registrano in autunno e in primavera con piene che, nel caso di precipitazioni eccezionali, possono sfiorare nel tratto basso valori di 2 200 m³/s, causando anche danni notevoli. Il modulo medio annuo più elevato è di circa 21 m³/s.

Nel dettaglio, alcune misurazioni medie di portata annua danno approssimativamente questi valori:[3]

  • Sant'Angelo in Vado: 3,2 m³/s
  • Calmazzo: 6,9 m³/s
  • Barco di Bellaguardia: 20,8 m³/s
  • Ponte degli Alberi: 17,5 m³/s

Alcuni bacini idroelettrici sfruttano le sue acque per la produzione di energia elettrica: è ad esempio il caso della diga del Furlo sul fiume Candigliano, il Bacino di San Lazzaro presso Fossombrone, l'invaso di Tavernelle, che influenzano (anche se non pesantemente) l'andamento delle portate.

Storicamente il Metauro ha rappresentato, col Tronto, una delle due vie preferenziali per collegare la Valle Tiberina (e quindi Roma) con la costa adriatica. Infatti lungo il Metauro corre la Via Flaminia (che poi prosegue risalendo il Candigliano attraverso la Gola del Furlo, il Burano fino al valico della Forca Lupara che sovrasta il nodo di Scheggia), mentre lungo il Tronto corre la Via Salaria.

Il fiume è noto agli storici per la terribile e sanguinosissima (forse 30 000 morti) battaglia del Metauro del 207 a.C., tra i consoli romani Marco Livio Salinatore e Gaio Claudio Nerone, da un lato (a capo di un esercito di 40 000 uomini), che risultarono vincitori, e Asdrubale Barca, fratello di Annibale, dall'altro, che fu decapitato (l'esercito di Asdrubale, forte di 30 000 uomini fu letteralmente annientato) e la cui testa mozzata fu, poi, gettata nel campo di Annibale che attendeva, invano, il fratello Asdrubale in Apulia. La battaglia del Metauro (avvenuta probabilmente presso Montemaggiore al Metauro, a circa 15 km dal mare; secondo qualche altro studioso, come Gottardo Buroni, nella piana di San Silvestro tra Fermignano e Urbania), assolutamente decisiva per il controllo dell'Italia da parte di Roma[4], conferma che la cesura appenninica del fiume era una delle vie preferenziali nell'antichità per arrivare a Roma.

Una seconda battaglia combattuta nel medesimo sito è passata alla storia come battaglia di Fano: combattuta nel 271 tra l'imperatore romano Aureliano e gli Alemanni, si risolse in una vittoria dei Romani, che costrinsero gli Alemanni, disposti con le spalle al fiume, ad arretrare, perdendo molti uomini annegati nel fiume.

Natura e Sport

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Per la selvaggia bellezza di alcuni suoi tratti, la buona qualità delle sue acque e una certa consistenza delle portate, il Metauro è una nota meta del centro Italia per gli appassionati di sport acquatici come kayak e torrentismo.

Festività legate al fiume

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In settembre, annualmente, viene celebrata la 'Festa del fiume Metauro'.

  1. ^ Copia archiviata, su protezionecivile.provincia.pu.it. URL consultato il 5 agosto 2008 (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2007)., [1]
  2. ^ Inaugurata la nuova centrale idroelettrica Enel di Cerbara Archiviato il 24 settembre 2015 in Internet Archive., Enel.it
  3. ^ Capitolo 1
  4. ^ Sull'importanza storica della battaglia del Metauro e per un esame critico delle fonti antiche e della bibliografia, si veda M. Olmi, La battaglia del Metauro. Alla ricerca del luogo dello scontro, Edizioni Chillemi, Roma 2020.

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