Nova Ponente

comune dell'Alto Adige/Südtirol, Italia
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Nova Ponente (Deutschnofen in tedesco, lett. "Nova tedesca") è un comune italiano di 4 011 abitanti della provincia autonoma di Bolzano in Trentino-Alto Adige che si trova nella Val d'Ega.

Nova Ponente
comune
(IT) Nova Ponente
(DE) Deutschnofen
Nova Ponente – Stemma
Nova Ponente – Veduta
Nova Ponente – Veduta
Vista del centro abitato
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Trentino-Alto Adige
Provincia Bolzano
Amministrazione
SindacoBernhard Daum (SVP) dal 24-11-2019 (2º mandato)
Lingue ufficialiItaliano, Tedesco
Territorio
Coordinate46°24′50.37″N 11°25′30.65″E
Altitudine1 357 m s.l.m.
Superficie112,49 km²
Abitanti4 011[2] (31-8-2020)
Densità35,66 ab./km²
FrazioniEga/Eggen, San Floriano/Obereggen, Monte San Pietro/Petersberg[1]
Comuni confinantiAldino, Bolzano, Bronzolo, Cornedo all'Isarco, Laives, Nova Levante, Predazzo (TN), Tesero (TN), Ville di Fiemme (TN)
Altre informazioni
Cod. postale39050
Prefisso0471
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT021059
Cod. catastaleF950
TargaBZ
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[3]
Cl. climaticazona F, 4 642 GG[4]
Nome abitanti(IT) novaponentani
(DE) Deutschnofener
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Nova Ponente
Nova Ponente
Nova Ponente – Mappa
Nova Ponente – Mappa
Posizione del comune di Nova Ponente nella provincia autonoma di Bolzano
Sito istituzionale

Origini del nome

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Il toponimo è attestato in documenti latini come Nova nel 1175 e come Nova Teutonica nel 1209, in documenti tedeschi come Teuschennoeven e Teutschenofen nel 1336 e come Tawtschenofen nel 1411 deriva dal latino nova ("terreno messo a coltura da poco") e teutonico ("tedesco")[5][6].

L'insediamento è sostanzialmente medioevale, dovuto alla colonizzazione in altura nell'epoca di Mainardo II, conte del Tirolo, tant'è che quasi tutti i masi compaiono per la prima volta citati nel grande censimento da lui operato nel 1288.[7] Già nel 1434, la comunità di Nova Ponente, chiamata in un documento giudiziale lewtte und gemainschaft von Tewtschenofen, agisce quale aggregazione politica autonoma in una disputa sugli introiti intrattenuta con la famiglia nobiliare Botsch di Bolzano[8].

Il commercio del legno era fin dal Medioevo una delle fonti di ricchezza del luogo. Ne valga d'esempio che, nel 1614, legname fornito dal Tschufflerhof di Nova Ponente fu addirittura utilizzato per la costruzione del sottotetto del duomo di Bologna[9].

Simboli

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«Troncato d'argento e di rosso, al ramo noderoso di nero, posto in banda, attraversante la troncatura e toccante i bordi.»

Il colore bianco simboleggia i giacimenti di dolomite ed il rosso quelli di porfido quarzifero; il ramo rappresenta la boscosità del comune. Lo stemma è stato adottato nel 1969[10].

Monumenti e luoghi d'interesse

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Architetture religiose

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Società

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Appartenenza linguistica

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La sua popolazione è in larga maggioranza di madre lingua tedesca:

% Ripartizione linguistica (gruppi principali)[12]
91,12% madrelingua tedesca
8,43% madrelingua italiana
0,45% madrelingua ladina

Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[13]

Geografia antropica

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Località

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Obereggen

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Obereggen (che in italiano è stato tradotto nel 1940 in "San Floriano"[14], raramente utilizzato[15], ed anticamente in ladino "Sèn Florià Sorega") è una frazione del comune di Nova Ponente, situata a 1.550 metri di altezza sopra il livello del mare, sotto la catena del Latemar, in Val d'Ega, e conta circa 900 abitanti.

Il toponimo è attestato per la prima volta già nel 1330 come Oberhechen[16] e poi nel 1767 come Ober Eggen[14].

È base del comprensorio sciistico ed alberghiero Ski Center Latemar, il quale è parte del noto Dolomiti Superski. I numerosi impianti all'avanguardia e la zona in generale sono frequentati in particolare di inverno, dato il gran numero di piste da sci e da slittino praticabili.

Frazione di riferimento è quella di San Nicolò d'Ega (St. Nikolaus/Eggen), paese a pochi chilometri.

Pietralba

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Santuario di Pietralba.

Il santuario di Pietralba (Wallfahrtsort Maria Weißenstein) è un luogo di culto mariano sorto in seguito alle visioni di un abitante del paese, il contadino Leonhard Weißensteiner, nel 1553. Tale santuario, sito in località omonima, è visitato ogni anno da numerosi pellegrini devoti alla Madonna; tra essi vi sono stati anche papa Giovanni Paolo I e papa Giovanni Paolo II.

Vicino al santuario, nel bosco limitrofo vi si trova l'eremo di Leonhard Weißensteiner, dove sarebbe avvenuta l'apparizione della Madonna. Luogo interessante anche dal punto di vista naturalistico, per il panorama sulle Dolomiti e da base per escursioni di media/facile difficoltà.

Frazione di riferimento è quella di Monte San Pietro (St. Petersberg), paese ad 1 chilometro.

Amministrazione

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Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
nel 1990 Hans Zelger Sindaco
2000 2015 Bernhard Daum SVP Sindaco
2015 2019 Christian Gallmetzer SVP Sindaco
2019 in carica Bernhard Daum SVP Sindaco

Economia e trasporti

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Nova Ponente, per la sua attenzione a favorire il turismo sostenibile e la mobilità dolce, fa parte del consorzio delle Perle delle Alpi[17].

  1. ^ Frazioni sul sito ufficiale del comune
  2. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 agosto 2020 (dato provvisorio).
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ AA.VV., Nomi d'Italia. Novara, Istituto Geografico De Agostini, 2004
  6. ^ Egon Kühebacher, Die Ortsnamen Südtirols und ihre Geschichte, vol. I, Bolzano: Athesia, 1995, p. 79. ISBN 88-7014-634-0
  7. ^ Oswald v. Zingerle (a cura di), Meinhards II. Urbare der Grafschaft Tirol, Vienna, Österr. Akad. der Wissenschaften, 1890.
  8. ^ Hannes Obermair, Bozen Süd – Bolzano Nord. Schriftlichkeit und urkundliche Überlieferung der Stadt Bozen bis 1500, vol. 2, Bolzano, Città di Bolzano, 2008, pp. 76, n. 989, ISBN 978-88-901870-1-8.
  9. ^ (DE) Schneider, Holz vom Tschufflerbauer auf Deutschnofen für den Dachstuhl des Doms von Bologna im Jahre 1614, in Der Schlern, 73, 1999, pp. 298-305.
  10. ^ (EN) Deutschnofen-Nova Ponente, su Heraldry of the World (archiviato dall'url originale il 1º agosto 2012).
  11. ^ La Chiesa di Sant'Elena a Nova Ponente, su vivosuedtirol.coml. URL consultato il 4 maggio 2020.
  12. ^ Astat Censimento della popolazione 2021 - Determinazione della consistenza dei tre gruppi linguistici della Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige - dicembre 2023
  13. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  14. ^ a b Kühebacher, op. cit., p. 282.
  15. ^ Obereggenː inaugurato il nuovo rifugio, Alto Adige, articolo dell'11 febbraio 2017.
  16. ^ Otto Stolz, Die Ausbreitung des Deutschtums in Südtirol im Lichte der Urkunden, vol. 2, Monaco-Lipsia, 1928, p. 198 n. 3.
  17. ^ Sito ufficiale Perle delle Alpi Archiviato il 20 dicembre 2012 in Internet Archive.

Bibliografia

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  • (DE) Josef Tarneller, Die Hofnamen in den alten Kirchspielen Deutschnofen-Eggental und Vels am Schlern (Die Hofnamen im Untern Eisacktal II, III), Vienna, Accademia delle Scienze, 1915.
  • Maria Hofer-Pichler, Ricerche statistiche sulla popolazione di Nova Ponente dal 1871 al 1970, Padova, Università degli Studi, 1981.
  • (DE) Rosa Stocker-Bassi, Aus der Geschichte des ehemaligen Gerichtes Deutschnofen, Bolzano, Ferrari-Auer, 1984.
  • Mathias Frei et al., Nova Ponente: chiese e cappelle, Bolzano, Tappeiner, 1990. ISBN 88-7073-099-9
  • (DE) Rosa Stocker-Bassi, Corrado Bassi, Deutschnofner Höfegeschichte, 6 voll., Nova Ponente, Cassa Rurale Raiffeisen, 1992-2000.
  • (DE) Lisa Blasinger, Die Option in Deutschnofen, Innsbruck, Università degli Studi, 2009.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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