Santuario di San Gerardo Maiella
Il santuario di San Gerardo Maiella è un luogo di culto cattolico dedicato a Maria Santissima Mater Domini e a San Gerardo Maiella che si trova nella località di Materdomini, frazione del comune di Caposele (AV).
Santuario di San Gerardo Maiella | |
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Facciata della Basilica antica. | |
Stato | Italia |
Regione | Campania |
Località | Materdomini (Caposele) |
Coordinate | 40°48′58″N 15°14′00″E |
Religione | cattolica di rito romano |
Titolare | Santa Maria Mater Domini, san Gerardo Maiella |
Arcidiocesi | Sant'Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia |
Stile architettonico | neoclassico |
Sito web | www.sangerardo.eu |
Storia
modificaIl santuario sorge nel luogo in cui, nel Medioevo, la Vergine apparve due volte a dei poveri pastori intenti a pascolare il gregge sulla sommità di una collina ricoperta di sambuchi. L'apparizione avvenne proprio su un sambuco e, in ricordo dell'evento e su espressa richiesta della Madonna, fu edificata sul posto una cappellina che divenne ben presto meta di molti pellegrinaggi. La chiesa, riedificata ed ingrandita nel corso dei secoli, anche a causa dei frequenti terremoti che hanno interessato la zona, nel 1930[1] è stata dichiarata da papa Pio XI basilica minore. Essa è, per l'appunto, dedicata alla Madonna, qui invocata sotto il titolo di Mater Domini. Diverse visite pastorali degli arcivescovi di Conza, sotto la cui giurisdizione ricadeva la chiesa, riportano, già a partire dal 1505, che il piccolo luogo di culto attirava pellegrinaggi da tutta l'Irpinia, la Lucania e il Salernitano. L'afflusso era tale che papa Giulio II con una bolla concesse indulgenze al luogo sacro.
Con la venuta di Sant'Alfonso Maria de' Liguori nel 1748 fu costruito accanto alla venerata cappella mariana un collegio di Padri redentoristi che divennero, così, i custodi del luogo mariano, precedentemente amministrato dal capitolo del clero di Caposele. Qui il 16 ottobre 1755 morì san Gerardo Maiella, il cui culto, in seguito alla canonizzazione del 1904, ha affiancato quello per la Mater Domini. A causa dell'aumento esponenziale del numero dei pellegrinaggi presso la venerata tomba di san Gerardo, all'antica chiesa, pur già ampliata e arricchita nei primi decenni del XX secolo, dal 1974 si aggiunse la nuova limitrofa chiesa del Redentore, a forma di tenda e alta più di 46 metri. In seguito al crollo dovuto al terremoto del 1980 la basilica fu ricostruita e poi riaperta al culto nel 2000.[2]
Oltre alle due chiese, il santuario si compone di molti altri spazi per l'accoglienza dei pellegrini, di una sala per le confessioni, di un teatro e di sale che espongono alla venerazione dei fedeli oggetti appartenuti a San Gerardo nonché ex voto donati nel corso dei secoli al santuario.
Note
modifica- ^ LA BASILICA - SAN GERARDO MAIELLA, su Visit Caposele - San Gerardo - Irpinia. URL consultato il 20 ottobre 2024.
- ^ Elisabetta Fasanaro, La storia della "Sala dei fiocchi", l'ala del santuario per benedire madri e bambini, su Voce di Napoli, 11 giugno 2019. URL consultato il 20 ottobre 2024.
Bibliografia
modifica- Michele Ceres, Viaggio nell'Irpinia del terremoto e dei nostri giorni, su issuu.com, 2016, pp. 67, 72, 84, 85. URL consultato il 20 ottobre 2024.
- Russo Valentina e Pollone Stefania, Ananke Speciale 91 Cupole murarie tra XV e XVI secolo, Altralinea Edizioni, 15 marzo 2021, p. 224, ISBN 979-12-80178-27-5. URL consultato il 20 ottobre 2024.
Altri progetti
modifica- Wikibooks contiene testi o manuali sulla disposizione fonica dell'organo a canne della chiesa nuova
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sul santuario di san Gerardo Maiella
Collegamenti esterni
modifica- Basilica di Santa Maria Materdomini e San Gerardo Maiella, su BeWeB - Beni Ecclesiastici in Web. URL consultato il 20 ottobre 2024.
- Santuario di San Gerardo Maiella, su San Gerardo Maiella. URL consultato il 20 ottobre 2024.