Serie A 1971-1972
La Serie A 1971-1972 è stata la 70ª edizione della massima serie del campionato italiano di calcio (la 40ª a girone unico), disputata tra il 3 ottobre 1971 e il 28 maggio 1972 e conclusa con la vittoria della Juventus, al suo quattordicesimo titolo.
Serie A 1971-1972 | |
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Competizione | Serie A |
Sport | Calcio |
Edizione | 70ª (40ª di Serie A) |
Organizzatore | Lega Nazionale Professionisti |
Date | dal 3 ottobre 1971 al 28 maggio 1972 |
Luogo | Italia |
Partecipanti | 16 |
Formula | girone unico |
Risultati | |
Vincitore | Juventus (14º titolo) |
Retrocessioni | Mantova Catanzaro Varese |
Statistiche | |
Miglior marcatore | Roberto Boninsegna (22) |
Incontri disputati | 240 |
Gol segnati | 483 (2,01 per incontro) |
La Juventus, vincitrice dell'edizione | |
Cronologia della competizione | |
Capocannoniere del torneo è stato, per la seconda volta consecutiva, Roberto Boninsegna (Inter) con 22 reti.
Stagione
modificaNovità
modificaSempre più preponderante nel racconto giornalistico divenne la moviola, introdotta quattro anni prima: in questo campionato fece parlare quanto accadde nella puntata della Domenica Sportiva del 20 febbraio 1972 in cui per la prima volta un arbitro, peraltro il più in vista dell'epoca, Concetto Lo Bello, ammise un proprio errore commesso poche ore prima nella classica tra Juventus e Milan.[1]
Calciomercato
modificaI nerazzurri campioni in carica, alle prese col profondo ricambio generazionale che coinvolgeva gli ultimi reduci della Grande Inter,[2] non seppe per questo confermarsi ai vertici: in questa ottica si segnalò comunque la fiducia ai giovani Bordon e Oriali[3] oltreché l'esordio del sedicenne Bini,[4] futura bandiera del club. I concittadini del Milan, confermata la guida tecnica al paròn Nereo Rocco,[5][6] integrarono in rosa, tra gli altri, Sabadini e Bigon,[5] futuri punti fermi dei rossoneri in questo decennio così come lo diventerà Aldo Maldera, promettente terzino delle giovanili che proprio in questo campionato cominciò a venire aggregato alla prima squadra;[7] lasciò invece un decano dei meneghini, Trapattoni,[5] migrato al Varese per quella che sarà l'ultima sua stagione da calciatore.[6]
La Juventus affidò in pianta stabile la panchina al cecoslovacco Čestmír Vycpálek, tecnico delle giovanili che era stato frettolosamente chiamato in prima squadra sul finire della stagione precedente per via della prematura morte di Armando Picchi.[8] Sull'altra sponda della città, il Torino puntò su due protagonisti del neopromosso Mantova, l'allenatore Gustavo Giagnoni[9] e l'ala Toschi.[10]
Novità alla Roma dove il giovane imprenditore edilizio Gaetano Anzalone, già dirigente del settore giovanile,[11] rilevò la società da un Marchini che da tempo veniva contestato dalla piazza giallorossa, peraltro fomentata da una feroce campagna di stampa, per via delle decisioni prese nell'ultima parte della sua presidenza, su tutte la cacciata di Helenio Herrera;[12] tra le prime decisioni di Anzalone ci fu proprio quella di richiamare nella Capitale l'allenatore franco-argentino.[13]
Tra gli altri movimenti, il Cagliari prelevò dalla Fiorentina il centravanti Vitali;[10] a sostituirlo nel reparto avanzato gigliato arrivò l'ex veronese Clerici.[10]
Avvenimenti
modificaGirone di andata
modificaL'equilibrio iniziale del torneo fu spezzato il 5 dicembre 1971, quando la Juventus si impose nella stracittadina lasciandosi dietro di 2 punti le milanesi e la Roma.[14] Da quel momento e fino al termine del girone di andata la capolista perse solo a Cagliari, il 9 gennaio 1972, quando un errore del portiere Carmignani premiò gli isolani a tempo ormai scaduto. Al Milan, diretta inseguitrice, non riuscì tuttavia l'aggancio sicché la Juventus fu campione d'inverno, due settimane dopo, con 2 lunghezze di vantaggio proprio sugli uomini di Rocco.
Girone di ritorno
modificaIl girone di ritorno iniziò male per i bianconeri: Vycpálek dovette forzatamente rinunciare per il resto della stagione al suo centravanti titolare Bettega, costretto a fermarsi per curare un principio di tubercolosi che rischiava di minarne il prosieguo di carriera,[15] e altresì cadde subito a Catanzaro nella partita che segnò la prima vittoria in Serie A per la squadra calabrese, la prima della regione a calcare i campi della massima categoria. La capolista venne raggiunta dal Milan e agganciata dal Cagliari di un Riva il quale sembrava avere ritrovato la forma migliore – i gol di Rombo di tuono alla fine del campionato saranno 21, uno in meno di quelli del capocannoniere, l'interista Boninsegna –; la settimana dopo furono però i rossoneri a cedere dinanzi alla Fiorentina, sicché la corsa juventina poté ricominciare.
Ma si fece avanti un nuovo avversario, l'outsider Torino di Giagnoni e degli emergenti Sala e Pulici, che il 9 aprile agganciò i concittadini e la settimana dopo andò in testa, a quattro giornate dal termine, mentre la squadra bianconera veniva raggiunta in classifica anche da quella cagliaritana. Decisivo fu il ventisettesimo turno: i granata persero a San Siro contro un Milan peraltro privato nella volata finale del suo leader Rivera – fermato da una squalifica-record[16][17] causa le gravi accuse rivolte, al termine dello scontro diretto del 12 marzo contro gli isolani, all'operato del designatore arbitrale Giulio Campanati –, i sardi impattarono al Sant'Elia contro il già retrocesso Varese, mentre al Comunale di Torino una tripletta di Causio stese nel derby d'Italia gli scudettati uscenti.
Una volta superato anche l'ultimo ostacolo sul proprio cammino, uscendo indenne dal campo di Firenze nella penultima giornata, il successivo 28 maggio la Juventus batté davanti al proprio pubblico il L.R. Vicenza e tornò a laurearsi campione d'Italia dopo un lustro, staccando di un punto il tandem rossonero-granata: arrivò così a compimento il progetto di rifondazione della rosa che il presidente bianconero, Giampiero Boniperti, aveva lanciato nell'estate di due anni prima, puntando su numerosi e promettenti elementi – oltre ai succitati Bettega e Causio, anche Cuccureddu e Spinosi – che aprirono il ciclo della cosiddetta Giovin Signora.
In zona UEFA la Fiorentina fu protagonista di un calo che le fruttò solo 4 punti nelle ultime sei giornate, con il conseguente aggancio subìto a opera dell'Inter che rimetteva in discussione la partecipazione alla successiva Coppa UEFA dei toscani; a campionato concluso, tuttavia, il Milan si aggiudicò la Coppa Italia, liberando di conseguenza un posto in Europa che garantì sia ai nerazzurri che ai viola la qualificazione al torneo senza la disputa di uno spareggio. All'ultimo turno la matricola Catanzaro non seppe approfittare delle sconfitte di Verona e Lanerossi, facendo ritorno in Serie B dopo un anno. La retrocessione colpì anche due lombarde, il fanalino di coda Varese e il Mantova, con quest'ultimo che vide fin qui per l'ultima volta la massima serie.
Positivo, al contrario, il campionato dell'altra neopromossa Atalanta, capace di raggiungere il decimo posto.
Squadre partecipanti
modificaAllenatori e primatisti
modificaClassifica finale
modificaPos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR | |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | Juventus | 43 | 30 | 17 | 9 | 4 | 48 | 24 | +24 | |
[18] | 2. | Milan | 42 | 30 | 16 | 10 | 4 | 36 | 17 | +19 |
2. | Torino | 42 | 30 | 17 | 8 | 5 | 39 | 25 | +14 | |
4. | Cagliari | 39 | 30 | 15 | 9 | 6 | 39 | 23 | +16 | |
5. | Inter | 36 | 30 | 13 | 10 | 7 | 49 | 28 | +21 | |
5. | Fiorentina | 36 | 30 | 12 | 12 | 6 | 28 | 20 | +8 | |
7. | Roma | 35 | 30 | 13 | 9 | 8 | 37 | 31 | +6 | |
8. | Napoli | 28 | 30 | 6 | 16 | 8 | 27 | 31 | -4 | |
8. | Sampdoria | 28 | 30 | 8 | 12 | 10 | 23 | 28 | -5 | |
10. | Atalanta | 26 | 30 | 9 | 8 | 13 | 21 | 26 | -5 | |
11. | Bologna | 25 | 30 | 7 | 11 | 12 | 28 | 36 | -8 | |
12. | L.R. Vicenza | 23 | 30 | 8 | 7 | 15 | 30 | 43 | -13 | |
13. | Verona | 22 | 30 | 4 | 14 | 12 | 21 | 36 | -15 | |
14. | Mantova | 21 | 30 | 6 | 9 | 15 | 23 | 39 | -16 | |
14. | Catanzaro | 21 | 30 | 3 | 15 | 12 | 17 | 34 | -17 | |
16. | Varese | 13 | 30 | 1 | 11 | 18 | 17 | 42 | -25 |
Legenda:
- Campione d'Italia e qualificato in Coppa dei Campioni 1972-1973.
- Qualificato in Coppa delle Coppe 1972-1973.
- Qualificate in Coppa UEFA 1972-1973.
- Retrocessi in Serie B 1972-1973.
Regolamento:
- Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.
- In caso di parità di punti era in vigore il pari merito, eccetto per i posti salvezza-retrocessione e qualificazione-esclusione dalla Coppa UEFA (differenza reti) nonché per l'assegnazione dello scudetto (spareggio).
Note:
- Il Bologna fu designato dalla Lega Calcio per la Coppa Mitropa 1972-1973
Squadra campione
modificaFormazione tipo | Giocatori (presenze) |
---|---|
Pietro Carmignani (25) | |
Luciano Spinosi (30) | |
Gianpietro Marchetti (29) | |
Giuseppe Furino (27) | |
Francesco Morini (30) | |
Sandro Salvadore (30) | |
Helmut Haller (23) | |
Franco Causio (30) | |
Pietro Anastasi (30) | |
Fabio Capello (29) | |
Roberto Bettega (14) | |
Altri giocatori: Gianluigi Savoldi (13), Adriano Novellini (11), Antonello Cuccureddu (10), Massimo Piloni (5), Fernando Viola (4), Silvio Longobucco (2), Gianluigi Roveta (1). |
Risultati
modificaTabellone
modificaAta | Bol | Cag | Cat | Fio | Int | Juv | LRV | Man | Mil | Nap | Rom | Sam | Tor | Var | Ver | |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Atalanta | –––– | 0-0 | 2-1 | 1-0 | 3-1 | 1-0 | 0-0 | 1-3 | 2-0 | 0-1 | 3-1 | 1-1 | 0-0 | 0-0 | 1-0 | 0-0 |
Bologna | 1-1 | –––– | 2-1 | 2-1 | 1-1 | 0-3 | 1-2 | 2-1 | 1-1 | 0-2 | 2-2 | 2-2 | 1-0 | 2-3 | 1-0 | 1-0 |
Cagliari | 2-0 | 2-1 | –––– | 0-0 | 0-0 | 2-1 | 2-1 | 3-0 | 1-0 | 2-1 | 2-1 | 1-0 | 3-1 | 1-2 | 1-1 | 3-1 |
Catanzaro | 1-1 | 1-0 | 2-2 | –––– | 0-2 | 0-2 | 1-0 | 1-1 | 1-1 | 0-0 | 0-0 | 1-1 | 1-0 | 1-3 | 1-1 | 0-0 |
Fiorentina | 2-0 | 2-1 | 0-1 | 1-0 | –––– | 0-0 | 1-1 | 2-1 | 0-1 | 2-0 | 2-1 | 2-0 | 0-0 | 1-1 | 1-0 | 2-1 |
Inter | 2-0 | 1-1 | 0-0 | 1-0 | 1-1 | –––– | 0-0 | 2-1 | 2-0 | 2-3 | 2-0 | 2-2 | 4-4 | 2-0 | 2-0 | 4-1 |
Juventus | 1-0 | 2-1 | 2-1 | 4-2 | 1-0 | 3-0 | –––– | 2-0 | 2-1 | 1-1 | 2-2 | 2-1 | 3-1 | 2-1 | 1-0 | 4-0 |
Lanerossi Vicenza | 1-0 | 2-3 | 0-1 | 2-0 | 0-1 | 0-4 | 1-3 | –––– | 1-0 | 0-2 | 6-2 | 0-1 | 1-0 | 0-0 | 0-4 | 2-1 |
Mantova | 1-0 | 1-1 | 2-1 | 1-1 | 1-2 | 1-6 | 1-1 | 0-1 | –––– | 0-0 | 0-0 | 0-2 | 1-2 | 1-2 | 2-2 | 1-0 |
Milan | 1-0 | 1-0 | 0-0 | 1-0 | 2-0 | 1-1 | 1-4 | 1-1 | 0-1 | –––– | 3-0 | 3-0 | 0-0 | 1-0 | 3-1 | 2-0 |
Napoli | 2-1 | 0-0 | 0-0 | 0-0 | 0-0 | 0-0 | 1-1 | 1-1 | 1-0 | 0-0 | –––– | 4-0 | 0-0 | 1-1 | 3-0 | 1-1 |
Roma | 1-0 | 1-0 | 2-2 | 4-0 | 0-0 | 3-1 | 1-1 | 1-0 | 3-1 | 1-2 | 1-0 | –––– | 1-0 | 3-1 | 0-0 | 1-0 |
Sampdoria | 1-0 | 2-1 | 0-0 | 1-1 | 0-0 | 0-0 | 0-0 | 1-1 | 0-0 | 0-2 | 1-2 | 1-0 | –––– | 2-1 | 2-0 | 1-0 |
Torino | 1-0 | 1-0 | 1-0 | 1-0 | 2-1 | 2-1 | 2-1 | 2-1 | 1-0 | 0-0 | 1-0 | 2-0 | 2-0 | –––– | 2-0 | 2-2 |
Varese | 0-1 | 0-0 | 0-2 | 1-1 | 1-1 | 0-3 | 0-1 | 0-0 | 2-4 | 0-1 | 0-1 | 1-3 | 0-1 | 2-2 | –––– | 0-0 |
Verona | 1-2 | 0-0 | 0-2 | 0-0 | 0-0 | 2-0 | 1-0 | 2-2 | 1-0 | 1-1 | 1-1 | 1-1 | 3-2 | 0-0 | 1-1 | –––– |
Calendario
modifica
|
Statistiche
modificaCapoliste solitarie
modificaIndividuali
modificaClassifica marcatori
modificaGol | Rigori | Giocatore | Squadra | |
---|---|---|---|---|
22 | 6 | Roberto Boninsegna | Inter | |
21 | 3 | Gigi Riva | Cagliari | |
14 | Alberto Bigon | Milan | ||
11 | Pietro Anastasi | Juventus | ||
11 | Mario Maraschi | Lanerossi Vicenza | ||
11 | 3 | Giuseppe Savoldi | Bologna | |
10 | Roberto Bettega | Juventus | ||
10 | 4 | Sergio Clerici | Fiorentina | |
9 | 1 | Gianni Bui | Torino | |
9 | Fabio Capello | Juventus | ||
8 | 1 | José Altafini | Napoli |
Media spettatori
modificaMedia spettatori della Serie A 1971-72: 29 557.[19]
Club | Pos. | Media |
---|---|---|
Napoli | 1 | 53.923 |
Roma | 2 | 47.990 |
Milan | 3 | 46.130 |
Juventus | 4 | 45.667 |
Inter | 5 | 42.630 |
Fiorentina | 6 | 37.492 |
Cagliari | 7 | 31.839 |
Torino | 8 | 31.386 |
Bologna | 9 | 25.503 |
Sampdoria | 10 | 21.334 |
Verona | 11 | 20.038 |
Atalanta | 12 | 17.781 |
Vicenza | 13 | 15.352 |
Catanzaro | 14 | 14.762 |
Mantova | 15 | 12.111 |
Varese | 16 | 9.000 |
Note
modifica- ^ Quando gli arbitri si scusavano. Il primo fu Lo Bello, su sport.sky.it, 29 ottobre 2012. URL consultato il 16 marzo 2022 (archiviato il 16 marzo 2022).
- ^ Grassia, Lotito, La lattina di Moenchengladbach, il capolavoro di Prisco, pp. 146-148.
- ^ Nicola Cecere, Quando Bordon strappò il posto a Lido Vieri, in La Gazzetta dello Sport, 26 ottobre 2004.
- ^ Roberto Perrone, Bini, il libero che stava dietro i «muri», su milano.corriere.it, 16 ottobre 2012.
- ^ a b c Panini, p. 361.
- ^ a b Tosi.
- ^ Biblioteca Trivulziana.
- ^ Stefano Bedeschi, Gli eroi in bianconero: Cestmír VYCPALEK, su tuttojuve.com, 15 maggio 2013.
- ^ Perucca, p. 127.
- ^ a b c Il Cagliari soffia Vitali alla Roma, in Corriere dello Sport, 8 luglio 1971, p. 7 (archiviato dall'url originale il 1º agosto 2012).
- ^ Intervista di Franco Dominici a Gaetano Anzalone, su asromaultras.org.
- ^ Alvaro Marchini, su asrtalenti.altervista.org.
- ^ L'era del Mago, su enciclopediagiallorossa.com (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2013).
- ^ Cade il Milan e si stacca la Juventus (PDF), in l'Unità, 6 dicembre 1971, p. 7 (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2016).
- ^ Giorgio Dell'Arti, Biografia di Roberto Bettega, su cinquantamila.it (archiviato dall'url originale il 26 gennaio 2016).
- ^ Il campionato è finito per Rivera, in La Stampa, 15 aprile 1972, p. 16.
- ^ Rivera squalificato fino al 30 giugno (PDF), in l'Unità, 15 aprile 1972, p. 12 (archiviato dall'url originale l'8 dicembre 2015).
- ^ Vincitore della Coppa Italia
- ^ (EN) Attendance Statistics of Serie A, su stadiapostcards.com.
Bibliografia
modifica- Orfeo Pianelli, Il mio Toro, a cura di Bruno Perucca, SEI, 1977.
- Cronache delle squadre di calcio milanesi - Il Milan, Milano, Biblioteca Trivulziana, 1990.
- Almanacco illustrato del Milan, 2ª ed., Panini, marzo 2005.
- Enrico Tosi, Forza Milan! – La storia del Milan, Italia/Italy, maggio 2005.
- Filippo Grassia e Gianpiero Lotito, INTER - Dalla nascita allo scudetto del centenario, Antonio Vallardi Editore, 2008, p. 239, ISBN 978-88-95684-11-6.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
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