UBI Banca

banca italiana (2007-2021)
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UBI Banca - Unione di Banche Italiane S.p.A. è stata una banca italiana con sede a Bergamo che, a partire dal 5 agosto 2020, in seguito al successo dell'OPAS, è divenuta parte del gruppo bancario Intesa Sanpaolo.[4]

UBI Banca - Unione di Banche Italiane
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La sede storica della ex UBI Banca, a Bergamo
StatoItalia (bandiera) Italia
Forma societariaSocietà per azioni
Fondazione1º aprile 2007
Fondata daBPU Banca - Banche Popolari Unite
Banca Lombarda e Piemontese
Chiusura12 aprile 2021 (Fusione per incorporazione in Intesa Sanpaolo)[1]
Sede principaleBergamo
GruppoIntesa Sanpaolo
Persone chiave
SettoreBancario
Fatturato3,592 miliardi di €[2] (2020)
Utile netto-3,504 miliardi di €[2] (2020)
Dipendenti≃14.999[3] (2021)
Slogan«Fare banca per bene»
Sito webwww.ubibanca.it/

Nata il 1º aprile 2007 dalla fusione fra BPU Banca - Banche Popolari Unite e Banca Lombarda e Piemontese, UBI Banca era un gruppo bancario italiano di origine cooperativa, quarto per numero di sportelli,[5] con 1 575 filiali in Italia al 31 dicembre 2019 e una quota di mercato pari del 6,8% al 30 giugno 2019.[6] I lavoratori dell'ex Gruppo UBI Banca ammontavano a quasi quindicimila al 12 aprile 2021.[3]

UBI Banca è stata quotata dal 2007 al 2020 sull'MTA della Borsa Italiana: dal 1º aprile 2007 al 4 agosto 2020, ininterrottamente nel suo indice principale (che fino al 29 maggio 2009 era lo S&P Mib, sostituito dal 1º giugno seguente dal FTSE MIB) e dal 5 agosto fino al 5 ottobre 2020,[7] quando è stata revocata, solamente sull'MTA.

Tra la fine del 2020 e l'inizio del 2021, Intesa Sanpaolo, su indicazioni dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, raggiunge accordi integrativi con BPER Banca[8][9][10] e Banca Popolare di Puglia e Basilicata[11][12][13][14] per la cessione complessiva di 646 filiali, delle quali 613 afferenti a UBI Banca e 33 alla capogruppo. Il 12 aprile 2021 è avvenuta la fusione per incorporazione di UBI Banca in Intesa Sanpaolo.[1]

UBI Banca - Unione di Banche Italiane S.p.A. nasce il 1º aprile 2007 con la fusione per incorporazione di Banca Lombarda e Piemontese in BPU Banca, ed operava prevalentemente con clientela retail (famiglie, piccoli operatori economici e PMI, aveva sede a Bergamo. UBI Banca interagiva con 4,2 milioni di clienti, disponeva di una copertura multiregionale ed era presente a livello internazionale, attraverso banche, filiali e numerosi uffici di rappresentanza.

Le origini

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BPU era nata nel 2003, grazie all'unione tra Banca Popolare di Bergamo e Banca Popolare Commercio e Industria. Le due banche ebbero una storia ultracentenaria, risalente sin all'Unità d'Italia; facevano parte del gruppo anche Banca Carime e Banca Popolare di Ancona.

Banca Lombarda, invece, era nata nel 1998 con la fusione tra Banca San Paolo di Brescia e Credito Agrario Bresciano e l'affidamento nel 1999 dell'attività bancaria al Banco di Brescia. Del gruppo, nel quale nel 2000 sono confluite la Banca Regionale Europea e la Cassa di Risparmio di Tortona, facevano già parte, sin dal 1998 la Banca di Valle Camonica e il Banco di San Giorgio. Con l'ingresso delle storiche banche del Piemonte, c'è stato conseguentemente il cambio di ragione sociale della società capogruppo in Banca Lombarda e Piemontese S.p.A..

La trasformazione in S.p.A.

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In seguito al decreto legge, adottato il 20 gennaio 2015 dal Consiglio dei ministri, che impone alle banche popolari con attivo superiore a otto miliardi di euro la trasformazione da Società cooperativa per azioni in società per azioni, UBI Banca ha proceduto ad adeguarsi alla nuova normativa. Il 10 ottobre 2015 l'assemblea straordinaria dei soci, riunita a Brescia, ha approvato la trasformazione in società per azioni (UBI Banca è S.p.A.), avvenuta il 12 ottobre 2015 con l'iscrizione della delibera presso il registro delle imprese di Bergamo.[15] La delibera è stata assunta in presenza di 5.032 soci, rappresentanti il 20,91% del capitale sociale; i voti a favore sono stati 4.975 rappresentanti il 20,88% del capitale sociale e il 98,87% dei voti espressi, i voti contrari sono stati 26, gli astenuti 31.[16]

Il piano industriale 2019-2020

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Il 27 giugno 2016, l'ex gruppo ha presentato il piano industriale 2019-2020,[17] aggiornato l'11 maggio 2017 a seguito del perfezionamento dell'acquisizione di tre banche ponte (bridge bank).[18]

Una volta approvata la creazione della Banca Unica tramite la fusione di sette banche rete in UBI Banca, è stata prevista una crescita dei proventi operativi da circa 3,4 miliardi di euro a 3,8 miliardi nel 2020. Un ulteriore obiettivo si basa su una grande riduzione del costo del credito, per opera del decremento di flussi dei crediti deteriorati. Tutti gli obiettivi del piano industriale 2019-20 si sviluppano sulla base di uno scenario economico abbastanza prudente, vista la modesta crescita del PIL. In aggiunta, la crisi economica e l'evoluzione tecnologica hanno cambiato in modo colossale i bisogni della clientela e di molte imprese, le quali non sono soddisfatte di servizi delle banche.

La nascita di Banca Unica

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Tra il 2016 ed il 2017, le sette banche locali del gruppo vengono fuse per incorporazione nella capogruppo UBI Banca:

  • il 21 novembre 2016 Banca Popolare Commercio e Industria e Banca Regionale Europea (che aveva precedentemente già incorporato Cassa di Risparmio di Tortona e Banco di San Giorgio),
  • il 19 febbraio 2017 Banca Popolare di Bergamo, Banco di Brescia, Banca Popolare di Ancona, Banca Carime e Banca di Valle Camonica.

L'acquisizione delle banche in risoluzione

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A gennaio 2017 UBI Banca ha deliberato[19] l'offerta vincolante per l'acquisto del 100% del capitale delle seguenti banche in risoluzione: Nuova Banca delle Marche, Nuova Banca dell'Etruria e del Lazio S.p.A. e la Nuova Cassa di Risparmio di Chieti, facenti parte delle Target bridge institutions, al prezzo simbolico di un euro, ma dovendole ricapitalizzare. L'assemblea di UBI ha quindi approvato un aumento di capitale di 400 milioni. L'offerta effettuata ha inoltre previsto, prima della conclusione dell'operazione, la cessione pro-soluto da parte delle Target bridge institutions di circa 2,2 miliardi di euro di crediti lordi deteriorati, venduti al Fondo Atlante. Il 10 maggio 2017, in seguito alla sopramenzionata cessione dei crediti, si è conclusa l'operazione al prezzo di 713 milioni di euro.[20]

In seguito all'acquisizione delle Target bridge institutions sono entrate nell'ex Gruppo UBI: Nuova Banca delle Marche S.p.A., Nuova Banca dell'Etruria e del Lazio S.p.A., la Nuova Cassa di Risparmio di Chieti S.p.A., Banca Federico del Vecchio S.p.A. (controllata di Banca Etruria), Cassa di risparmio di Loreto S.p.A. (98,86%) (controllata di Banca Marche), Oro Italia Trading S.p.A. (controllata di Banca Etruria), BancAssurance Popolari S.p.A. (89,53%) (controllata di Banca Etruria) e BancAssurance Popolari Danni S.p.A. (controllata di Banca Etruria tramite BancAssurance Popolari).

Dal 16 ottobre 2017 Banca Adriatica (ex Nuova Banca Marche) e Carilo (Cassa di risparmio di Loreto) tramite fusione per incorporazione sono entrate nella capogruppo. Gli effetti verso i terzi della fusione di Banca Adriatica e di Carilo in UBI Banca decorsero dal 23 ottobre 2017, mentre gli effetti contabili e fiscali della fusione decorsero dal 1º ottobre 2017. Dal 27 novembre 2017 Banca Tirrenica S.p.A. (ex Banca Etruria) e la sua controllata Banca Federico del Vecchio S.p.A. sono state fuse per incorporazione nella capogruppo UBI Banca S.p.A. Dal 26 febbraio 2018 Banca Teatina S.p.A. (ex Carichieti) è stata fusa per incorporazione nella capogruppo UBI Banca S.p.A.[21]

UBI nel Gruppo Intesa Sanpaolo

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Dall'OPS all'OPAS di Intesa Sanpaolo

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Il 17 febbraio 2020 Carlo Messina, CEO di Intesa Sanpaolo, annuncia a sorpresa il lancio di una OPS (offerta pubblica di scambio) volontaria per 4,9 miliardi di euro nei confronti di UBI Banca. La proposta iniziale prevedeva che per ogni dieci azioni di UBI Banca saranno corrisposte diciassette azioni di Intesa Sanpaolo di nuova emissione con un premio del 27,6% rispetto alla quotazione in Borsa di venerdì 14 febbraio (ex-dividend). Inoltre il 27 aprile 2020 Intesa, che con il successo dell'operazione accede a tre milioni di clienti di UBI, ha sottoposto all'assemblea straordinaria la proposta di un aumento di capitale in sostegno dell'OPS, con voto favorevole della stessa.[22][23]

L'operazione di Intesa Sanpaolo è complessa in quanto, per prevenire possibili problemi con l'Autorità garante della concorrenza e del mercato (AGCM), Intesa ha sottoscritto un accordo con BPER Banca che prevede l'acquisto da parte di quest'ultima di un ramo d'azienda comprensivo di 532 filiali prevalentemente nel Nord Italia con circa 1,2 milioni di clienti ed un accordo con Unipol per la cessione dei rami d'azienda delle compagnie assicurative Banca Assurance Popolari, Lombardia Vita e Aviva Italia (partecipate da UBI) e costituiti dai rapporti assicurativi sottoscritti dai clienti del ramo bancario ceduto a BPER. Il gruppo assicurativo bolognese ha sostenuto l'aumento di capitale di 802,26 milioni di euro di BPER, di cui è prima socia con il 19,9% al fine di sostenere l'impegno finanziario di quest'ultima per l'acquisizione in contanti del ramo bancario di cui sopra. L'operazione, che ha già ottenuto l'approvazione della Banca Centrale Europea, della Banca d'Italia, dell'IVASS e di altre autorità europee ed extra europee, prevede alla fine il delisting di UBI e la fusione tra le due banche.[22] All'offerta viene aggiunto successivamente anche un conguaglio in denaro di 0,57 euro per ogni azione UBI consegnata, diventando così un'OPAS.

UBI esce dal FTSE MIB

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L'offerta si conclude il 30 luglio 2020 col raggiungimento del 91,0149% del capitale di UBI. Pertanto avendo superato il 90% del capitale sociale, sono partite le procedure di delisting che hanno portato Intesa Sanpaolo a diventare l'unico azionista di UBI Banca.[24][25] Dal 5 agosto 2020 UBI, avendo un flottante inferiore al 10%, è uscita dal FTSE MIB, l'indice principale della Borsa Italiana, in cui era presente ininterrottamente dalla sua nascita del 1º giugno 2009.

Micciché nuovo CD e DG

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Il 3 agosto 2020 Victor Massiah si dimette con effetto immediato dall'incarico di consigliere delegato e direttore generale.[26] Tre giorni dopo il cda di UBI, su proposta di Carlo Messina, CEO di Intesa Sanpaolo, nomina al suo posto Gaetano Micciché, esperto di ristrutturazioni bancarie, con il compito di traghettare il progetto di integrazione tra le due banche.[27]

Il delisting

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Il successivo 5 ottobre intesa Sanpaolo ha effettuato il regolamento della procedura congiunta per esercitare il diritto di acquisto e contestualmente adempiere all'obbligo di acquisto avente a oggetto le azioni ordinarie di UBI Banca in circolazione non detenute, a seguito della conclusione dell'OPAS volontaria totalitaria da essa promossa in data 6 marzo 2020 sulle Azioni UBI Banca. Conseguentemente Borsa Italiana ha disposto la revoca delle azioni di UBI Banca dalla quotazione sull'MTA, (ossia il delisting) a decorrere dal 5 ottobre 2020.[7]

Cessione degli sportelli

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Il 12 novembre 2020 si è conclusa la prima delle due trattative richieste dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato per la cessione di 620 sportelli a BPER Banca; alle 486 filiali dotate di autonomia contabile, si sono sommati 134 punti operativi ad operatività limitata, privi di autonomia contabile. La seconda trattativa, perfezionatasi il 15 gennaio 2021, ha portato alla vendita di un ramo d'azienda di UBI consistente nella cessione di 26 sportelli (17 filiali e 9 punti operativi), dislocati in Abruzzo, Basilicata, Calabria e Molise, alla Banca Popolare di Puglia e Basilicata.[11][12][13][14] Si tratta complessivamente di 646 agenzie: 613 della rete UBI (472 filiali e 141 punti operativi) e 33 appartenenti a Intesa Sanpaolo (31 filiali e 2 punti operativi, tutte in Lombardia).

Azionisti

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Dal 5 ottobre 2020 Intesa Sanpaolo S.p.A. ha detenuto il 100% del capitale sociale di UBI Banca in qualità di azionista unico.

Capitale sociale

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Il capitale sociale di UBI Banca ammontava a 2.843.177.160,24 euro, costituito da 1.144.285.146 azioni ordinarie prive del valore nominale.[28]

Consiglio di amministrazione

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Il 15 ottobre 2020 è avvenuto il rinnovo del consiglio di amministrazione per il triennio 2020-2022. Paolo Maria Grandi è stato eletto presidente e Bruno Picca vicepresidente. Inoltre è stato confermato Gaetano Miccichè, già in carica dal 6 agosto 2020, in qualità di consigliere delegato e direttore generale. Gli altri membri eletti sono stati: Paola Angeletti, Giuseppe Attanà, Luigi Arturo Bianchi, Giovanni Boccolini, Mario Ciaccia, Marialuisa Cicognani, Cristina Flaim, Stefania Mancino, Felice Scalvini, Anna Simioni, Laura Viganò e Alessandra Vitali Rosati.[29]

L'ex Gruppo UBI Banca

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Significato del nome

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Il nome e il simbolo della banca ne caratterizzano gli elementi fondanti: l'unione e la partecipazione che rendono la Banca polifunzionale, federale e integrata. La necessità di adottare un acronimo idoneo e al contempo ambizioso ne ha condizionato la scelta, la quale è ricaduta su UBI, ossia un termine latino che significa "ovunque" e ha rispecchiato gli intenti del gruppo: essere ovunque, in modo da diventare un punto di riferimento a livello nazionale.

Le ex banche del gruppo

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L'ex gruppo UBI Banca nato nel 2007 con la fusione per incorporazione di Banca Lombarda e Piemontese in BPU Banca - Banche Popolari Unite, era formato da una rete di banche locali, le quali tra il 2016 e il 2017 sono state fuse per incorporazione nella capogruppo UBI Banca.
Le banche rete incorporate sono:

  • Banca Popolare di Bergamo S.p.A., con sede a Bergamo, presente fondamentalmente in Lombardia e in particolare nelle provincie di Bergamo, Como, Lecco, Monza e Brianza, Varese, oltre che in Lazio (fusa per incorporazione il 19 febbraio 2017 in UBI Banca S.p.A.)
  • Banco di Brescia S.p.A., con sede a Brescia, presente in Lombardia e in particolare nelle provincie di Brescia e Lodi, in Lazio, Veneto e Friuli Venezia Giulia (fusa per incorporazione il 19 febbraio 2017 in UBI Banca S.p.A.)
  • Banca Popolare Commercio e Industria S.p.A., con sede a Milano, era presente in Lombardia e in particolare nelle provincie di Milano e Pavia, in Emilia-Romagna e in Lazio (fusa per incorporazione il 21 novembre 2016 in UBI Banca S.p.A.)
  • Banca Regionale Europea S.p.A., con sede a Torino, era presente prevalentemente nel nord-ovest, dopo che il 22 ottobre 2012 ha incorporato il Banco di San Giorgio, acquisendo così i suoi sportelli, dislocati tutti in Liguria e che hanno continuato inizialmente a conservare il marchio della banca genovese (fusa per incorporazione il 21 novembre 2016 in UBI Banca S.p.A.)
  • Banca Popolare di Ancona, con sede a Jesi (AN), presente nelle Marche, in Emilia-Romagna, Umbria, Abruzzo, Molise, Campania e Lazio (fusa per incorporazione il 19 febbraio 2017 in UBI Banca S.p.A.)
  • Banca Carime, con sede a Cosenza, presente in Puglia, Campania, Basilicata e Calabria (fusa per incorporazione il 19 febbraio 2017 in UBI Banca S.p.A.)
  • Banca di Valle Camonica, con sede a Breno (BS), presente in Lombardia e in particolare nelle provincie di Brescia, Bergamo, Como, Sondrio. (fusa per incorporazione il 19 febbraio 2017 in UBI Banca S.p.A.)

L'ex struttura

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Il gruppo era composto da:

  • una banca on-line specializzata nella gestione degli investimenti di individui e famiglie:
    • IW Bank S.p.A. (IWBank Private Investments) (controllata al 100%)
  • società attive nel:
    • cessione del quinto: Prestitalia S.p.A. (controllata al 100%) e UFI Servizi S.r.l. (partecipata al 23,1667% da Prestitalia)
    • asset management: Pramerica SGR S.p.A. (controllata al 100%)[30][31][32]
    • servizi fiduciari: UBI Trustee Sa (controllata al 100%)
    • servizi di formazione e sviluppo professionale: UBI Academy S.c.r.l. (controllata al 100%)
    • factoring: UBI Factor S.p.A. (controllata al 100%)
    • leasing: UBI Leasing S.p.A. (controllata al 100%)
    • bancassicurazione:
      • Lombarda Vita S.p.A. (controllata al 40%, il 60% è di proprietà di Cattolica Assicurazioni)
      • Aviva Vita S.p.A. (controllata al 20%, l'80% è di proprietà di Aviva)
      • BancAssurance Popolari S.p.A. (100%)
        • UBI Sicura S.p.A. (100%)
  • una società di servizi: UBI Sistemi e Servizi S.C.p.A. (controllata al 98,56%) (restante 1,44% è detenuto da Cargeas Assicurazioni S.p.A. già UBI Assicurazioni S.p.A. controllata da BNP Paribas Cardif SA)
  • una Re.O.Co.: Kemodus S.r.l. (controllata al 100%)
  • una società immobiliare BPB Immobiliare S.r.l. (controllata al 100%)
  • Polis Fondi SGR.p.A.(partecipata al 19,6%)
  • Montefeltro Sviluppo SCRL (partecipata al 26,3699%)
  • SF Consulting Srl (partecipata al 35%)
  • Zhong Ou Asset Management Co. Ltd (partecipata al 25%)
  • società veicolo per la cartolarizzazione di crediti:
    • UBI Finance S.r.l. (controllata al 60%)
    • UBI Finance CB 2 S.r.l. (controllata al 60%)
    • . 24-7 Finance S.r.l. (controllata al 10%)
    • . UBI Finance 2 S.r.l. - in liquidazione (controllata al 10%)
    • UBI SPV Group 2016 S.r.l. (controllata al 10%)
    • UBI SPV Lease 2016 S.r.l. (controllata al 10%)
    • Mecenate S.r.l. (controllata al 95%)
  Lo stesso argomento in dettaglio: Intesa Sanpaolo § IWBank.

Prestitalia

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Intesa Sanpaolo § Prestitalia.

UBI Factor S.p.A.

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È la sesta società italiana di factoring con un volume complessivo di operazioni realizzate nel 2016 pari a circa 9 miliardi di euro.[33] Fondata nel 1981 con la denominazione di "CBI Factor " ad opera di un gruppo di banche su iniziativa dell'Istituto di banche e banchieri. CBI Factor venne acquisita alla fine degli anni novanta dal gruppo Banca Lombarda. Nel 2005 CBI Factor si è fusa con Veneta Factoring. A seguito della fusione di Banca Lombarda con BPU Banca, che ha dato origine al gruppo UBI Banca, ha cambiato denominazione e, a partire dal 24 settembre 2008, diventa "UBI Factor". La direzione generale della UBI Factor ha sede a Milano, mentre a Pordenone si trova una unità operativa. La società è presente in Polonia con una propria succursale a Cracovia.

L'ex suddivisione territoriale

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Dopo la realizzazione della "Banca Unica", e con la successiva integrazione delle cosiddette "banche ponte", la rete è stata suddivisa in macro aree territoriali, a presidio dei territori di storico radicamento delle banche:

  • Bergamo e Lombardia Ovest (con sede a Bergamo);
  • Brescia e Nord Est (con sede a Brescia);
  • Milano ed Emilia-Romagna (con sede a Milano);
  • Nord Ovest (con sede a Torino);
  • Lazio Toscana Umbria (con sede a Roma);
  • Marche Abruzzo (con sede a Jesi);
  • Sud (con sede a Bari).

Posizionamento di mercato

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Il Gruppo UBI Banca era la quarta rete distributiva per numero di sportelli (quota di mercato del 6,7% al 31 dicembre 2018[6]), quarto gruppo nazionale in termini di crediti netti verso clientela (quota di mercato 6,1% al 30 settembre 2018[6]), quinto gruppo nazionale in termini di totale attivo (125,3 miliardi di euro al 31 dicembre 2018[6]) e raccolta diretta da clientela (quota di mercato 4,5% al 30 settembre 2018[6]).

Presenza internazionale

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Le filiali erano presenti a Antibes, Cracovia, Madrid, Mentone, Monaco di Baviera e Nizza, unitamente agli uffici di rappresentanza di Casablanca, Dubai, Hong Kong, Mosca, Mumbai, New York, San Paolo e Shanghai.

Dati finanziari

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Al 31 dicembre 2020, l'ex gruppo presentava, in riferimento al capitale:[34]

Quella che segue è la tabella di comparazione dei dati finanziari consolidati dell'ex Gruppo UBI.[34]

Anno Proventi operativi netti

(in milioni di €)

Utile di esercizio

(in milioni di €)

Totale dell'attivo

(in milioni di €)

Patrimonio netto

(in milioni di €)

2020 3.592 -3.504 131.320 10.122
2019 3.638 251 126.525 9.491
2018 3.519 426 125.306 9.163
2017 3.578 691 127.376 9.925
2016 3.119 -830 112.384 9.820
2015 3.371 117 117.201 9.865
2014 3.410 -726 121.787 10.530
2013 3.437 251 124.242 10.088
2012 3.526 83 132.434 9.655
2011 3.438 -1.841 129.804 10.781
2010 3.496 172 130.559 10.807
2009 3.906 270 122.313 11.141
2008 4.090 69 121.956 11.071
2007 4.459 941 121.469 10.849
2006 4.278 852 116.164 10.651
  1. ^ a b Intesa Sanpaolo Private Banking, Le nuove condizioni contrattuali per i clienti UBI Top Private [collegamento interrotto], su intesasanpaoloprivatebanking.it. URL consultato il 29 marzo 2021.
  2. ^ a b 2020 - Dati economici e di struttura, su ubibanca.it. URL consultato il 10 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 14 aprile 2021).
    «[...] Proventi operativi 3.592 [...] Utile (perdita) del periodo (3.504) [...] Forza lavoro 19.342 [...]»
  3. ^ a b Firmato nella notte il primo accordo con Intesa per l'integrazione dei 15.000 dipendenti UBI, su fabi.it, Federazione autonoma bancari italiani, 14 aprile 2021. URL consultato il 26 aprile 2021.
    «[...] È stato firmato questa notte l'accordo [...] in data 12 aprile 2021 [...] quasi 15mila colleghi e 1.000 filiali [...]»
  4. ^ Bilanci e relazioni 2020, su ubibanca.it. URL consultato il 12 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 14 aprile 2021).
    «Dal 5 agosto 2020 UBI Banca è parte del Gruppo Intesa Sanpaolo»
  5. ^ Ubi banca, 20mila dipendenti e oltre 1600 filiali, in ANSA, 18 febbraio 2020. URL consultato il 12 aprile 2021.
  6. ^ a b c d e Relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2019 (PDF) [collegamento interrotto], su ubibanca.it, 26 febbraio 2020. URL consultato il 26 febbraio 2020.
  7. ^ a b Comunicati stampa, su ubibanca.it. URL consultato il 12 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 14 aprile 2021).
    «Dal 5 agosto 2020 UBI Banca è parte del Gruppo Intesa Sanpaolo e a partire dal 5 ottobre 2020 il titolo UBI Banca non è più quotato»
  8. ^ Addio Ubi, dal 22 febbraio diventa BPER Banca: cosa cambia per i clienti. L’elenco delle filiali coinvolte, in QuiFinanza, 22 febbraio 2021. URL consultato il 31 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 26 febbraio 2021).
  9. ^ Sito istituzionale BPER Banca, Accordo integrativo per l’acquisizione di un ramo di azienda dal Gruppo Intesa Sanpaolo, su istituzionale.bper.it. URL consultato il 31 marzo 2021.
  10. ^ Intesa Sanpaolo, Cessione a BPER di un ramo d'azienda del Gruppo risultante dall'acquisizione di UBI Banca, su intesasanpaolo.com. URL consultato il 31 marzo 2021.
  11. ^ a b Accordo con Intesa per cessione 26 sportelli Ubi a Bppb, su fabi.it, Federazione autonoma bancari italiani, 11 febbraio 2021. URL consultato il 7 aprile 2021.
  12. ^ a b UBI: cessione di ramo d'azienda a BPPB, interventi su filiali e centri imprese ed altre info, su fisac-cgil.it, Federazione italiana sindacale lavoratori assicurazione e credito, 21 gennaio 2021. URL consultato il 7 aprile 2021.
  13. ^ a b Banca Popolare di Puglia e Basilicata acquista sportelli dal Gruppo Intesa Sanpaolo, su bppb.it, Banca Popolare di Puglia e Basilicata, 15 gennaio 2021. URL consultato il 7 aprile 2021.
  14. ^ a b Carlotta Scozzari, Intesa Sanpaolo: quanto ha guadagnato davvero comprando Ubi e quanto ha perso con la vendita degli sportelli a Bper, in Business Insider, 1º aprile 2021. URL consultato il 7 aprile 2021.
  15. ^ Comunicato UBI Banca 12 ottobre 2015 (PDF), su ubibanca.it, UBI Banca, 12 ottobre 2015. URL consultato il 24 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  16. ^ Comunicato UBI Banca 10 ottobre 2015 (PDF), su ubibanca.it, UBI Banca, 10 ottobre 2015. URL consultato il 24 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  17. ^ Piano Industriale UBI 2019-2020 (PDF), su ubibanca.it, UBI Banca. URL consultato il 5 agosto 2016 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2016).
  18. ^ UBI Banca, Massiah commenta la trimestrale e l'acquisizione delle bridge banks, su soldionline.it, Arnoldo Mondadori Editore Spa. URL consultato il 9 agosto 2017.
  19. ^ Ubi Banca: ufficiale l’acquisto del 100% di Banca Marche, Banca Etruria e Carichieti, in bergamonews.it, 18 gennaio 2017. URL consultato il 19 maggio 2017.
  20. ^ Ubi compra Banca Marche, Etruria e CariChieti. Ad Atlante 2,2 miliardi di crediti deteriorati, in ilsole24ore.com, 10 maggio 2017. URL consultato il 19 maggio 2017.
  21. ^ News - Banca Teatina, su carichieti.it. URL consultato il 19 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 19 febbraio 2018).
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  23. ^ Intesa Sanpaolo lancia un'offerta su UBI Banca da 4,9 miliardi, su repubblica.it, 17 febbraio 2020. URL consultato il 19 febbraio 2020.
  24. ^ Luca Davi, Ubi diventa di Intesa Sanpaolo: le adesioni all’Ops al 90,21%, su Il Sole 24 ORE, 28 luglio 2020. URL consultato il 28 novembre 2021.
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  27. ^ UBI Banca, Gaetano Micciché è il nuovo AD, altro passo verso la fusione con Intesa Sanpaolo, su ilfattoquotidiano.it, 6 agosto 2020. URL consultato il 7 agosto 2020.
  28. ^ UBI Banca, UBI Banca capitale sociale, su ubibanca.it, UBI Banca. URL consultato il 23 gennaio 2024 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2021).
  29. ^ Luca Davi, Ubi Banca: al via il nuovo cda, Grandi presidente, Miccichè a.d., in Il Sole 24 Ore, 15 ottobre 2020. URL consultato il 13 aprile 2021.
  30. ^ UBI Banca, acquisito il 100% di Pramerica SGR, in Affaritaliani.it, 29 marzo 2021. URL consultato il 13 aprile 2021.
  31. ^ Ubi acquisisce restante 35% di Pramerica sgr da Prudential, in ANSA, 29 marzo 2021. URL consultato il 13 aprile 2021.
  32. ^ Elena Dal Maso, Intesa rileva tutta Pramerica, analisti: non ha speso più di 0,5 miliardi, in MF Milano Finanza, 8 gennaio 2021. URL consultato il 12 aprile 2021.
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  34. ^ a b Informazioni finanziarie, su ubibanca.it. URL consultato il 10 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 21 aprile 2021).
  35. ^ Aggregato patrimoniale regolamentare, costituito prevalentemente da azioni ordinarie e riserve di utili. Per valutare la solidità patrimoniale delle banche vengono impiegati degli indicatori, chiamati ratio. Il "Cet 1 ratio" (o "Common equity tier 1 ratio") è il rapporto tra Cet 1 e la attività ponderate per il rischio.
  36. ^ Il Total Capital è l'ammontare complessivo di capitale regolamentare detenuto per soddisfare i requisiti patrimoniali imposti dalla normativa di vigilanza. Il Total Capital Ratio è dato dal rapporto tra il Total Capital e il valore delle attività ponderate per il rischio.

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