Di Bonaventura - CI MED LAB - Lezioni 1-2 Diagnosi Inf Batt
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Necessit di acquisire in tempi rapidi informazioni utili alla diagnosi ed alla terapia
FASE ANALITICA
Ad ogni campione associato un potenziale rischio biologico per la salute degli operatori sanitari
Esempio: La febbre tifoide ha un caratteristico decorso bimodale: una fase precoce (1 e 2 settimana), caratterizzata da febbre e costipazione, durante la quale la emocoltura positiva nel 90100% dei casi, mentre la coprocoltura frequentemente negativa; una seconda fase (3 settimana), spesso diarroica, durante la quale Salmonella typhi pu essere isolata pi frequentemente dalle feci e con minore frequenza dal sangue.
Il sospetto clinico di febbre tifoide, unito alla conoscenza della storia naturale di questa malattia infettiva, suggerisce, pertanto, la ricerca del microrganismo nel sangue durante la 1 e 2 settimana e nelle feci nella 3 e 4 settimana.
Nel tifo e nella brucellosi la batteriemia continua e, quindi, il momento del prelievo meno critico
Esempi: - La ricerca di Streptococcus pyogenes va effettuata a mezzo di un tampone nelle fosse peritonsillari, evitando il contatto con lorofaringe. - Nella raccolta di un campione endometriale, si deve cercare di limitare la contaminazione con la flora vaginale.
Trasporto in sistemi dedicati, come nel caso della ricerca di germi anaerobi
Nel caso in cui fosse impossibile inviare immediatamente il campione al Laboratorio, la conservazione dello stesso deve avvenire secondo le indicazioni fornite dal Microbiologo: Ad esempio: feci e urine (+4C per max 6-8 ore) Qualora ci fosse la necessit di inviare campioni in orario diverso, bene prendere accordi con il Laboratorio prima della sua raccolta ed invio
Criteri per definire un campione non idoneo per una diagnosi microbiologica
(non conformit nella fase pre-analitica)
Campione non identificabile: Modulo di richiesta esame mancante od incompleto Contenitore impropriamente identificato od anonimo Campione contaminato da flora orofaringea Impropria conservazione e/o trasporto (tempo, temperatura, contenitore) contenitore non sterile contenitore non perfettamente chiuso o danneggiato (rischio biologico per tutti gli operatori: per chi preleva, chi trasporta e chi analizza il materiale) trasporto ritardato (urine: > 1h a RT; campioni per gonorrea: >1h non in terreno di trasporto) Campione inviato in quantit insufficiente (ricerca micobatteri) o non idoneo (prelevato in paziente antibiotizzato; saliva vs escreato)
In ultima analisi, gli operatori coinvolti nella fase pre-analitica sono responsabili della qualit del percorso diagnostico del paziente almeno fino allarrivo del campione in Laboratorio !
DIAGNOSI BATTERIOLOGICA
DIAGNOSI BATTERIOLOGICA
DIAGNOSI DIRETTA = volta a stabilire la presenza dellagente patogeno mediante: A. Esame microscopico (batterioscopico) B. Esame colturale (isolamento) C. Ricerca di antigeni D. Ricerca di sequenze geniche
microscopia in fluorescenza
le molecole fluorescenti assorbono luce ad una e la riemettono ad una pi lunga. Tale differenza viene rilevata dallimpiego di filtri. Utile per lidentificazione di batteri e funghi.
Specifiche colorazioni:
Le colorazioni in microbiologia
Allestimento di un preparato (fissazione)
La fissazione garantisce che: i) il materiale venga disteso ed essiccato non venga allontanato dal vetrino nel corso dei successivi lavaggi; ii) le cellule vengano uccise per coagulazione (sicurezza biologica e maggiore penetrazione ai coloranti)
(1 di 2)
Partendo da una sospensione batterica (brodocoltura) centro di un vetrino pulito Se si preleva il materiale (colonie) da terreno agarizzato, aggiungere una goccia di soluzione tampone (PBS) al campione
Le colorazioni in microbiologia
Allestimento di un preparato (fissazione)
Aiutandosi con unansa,
(2 di 2)
stemperare il campione nel tampone/brodo e stenderlo fino a coprire circa la met della superficie del vetrino (preparazione dello smear) Lasciare essiccare il preparato allaria o forzatamente (bunsen). Fissare il preparato esponendo il vetrino (lato non contenente il campione) per 4-5 volte direttamente alla fiamma
Nato a Copenhagen il 13 Settembre1853. Batteriologo danese. Nel 1884 mise a punto la colorazione omonima nel tentativo di differenziare Klebsiella pneumoniae dagli pneumococchi
Colorazione di Gram
Tecnica
1. 2.
3.
4.
5. 6. 7. 8. 9.
Fissare gli strisci al calore Coprire con cristalvioletto per 1-2 min Lavare con acqua. Non asciugare Coprire con la soluzione iodio-iodurata di Lugol per 12 min Lavare con acqua. Non asciugare Decolorare per 10 sec con alcool-acetone Lavare con acqua. Non asciugare Coprire con safranina (2.5% in alcool 95%) per 1-2 min Lavare con acqua e lasciare asciugare
Colorazione di Gram
Principio
Nei batteri Gram+ il cristalvioletto e lo iodio si combinano a formare un complesso (CV-I) di grosse dimensioni che precipita allinterno della cellula. Il decolorante condensa, per disidratazione, la struttura peptidoglicanica. In questo modo, il complesso CV-I viene catturato dalla parete cellulare. Nei batteri Gram- il decolorante agisce come solvente lipidico, dissolvendo la membrana esterna della parete cellulare, permettendo cos il rilascio del complesso CV-I e, quindi, la decolorazione della cellula batterica.
Colorazione di Gram
Osservazione microscopica
I batteri Gram+ (Staphylococcus spp, Streptococcus spp, etc) appaiono colorati in blu
(Staphylococcus epidermidis)
I batteri Gram- (E. coli, P. aeruginosa, Neisseriaceae, etc.) appaiono colorati in rosso
(Escherichia coli)
Colorazione di Gram
Casi particolari
Batteri Gram+ possono apparire come Gram- in presenza di colture vecchie, quando morti, od in presenza di danni alla parete per azione di antibiotici Trichomonas vaginalis (protozoo) Gram+ Candida albicans (lievito), Aspergillus fumigatus (muffa) sono Gram+ Occasionalmente, anche Mycobacterium tuberculosis
Colorazione di Gram
Utilit clinica
(1 di 2)
anaerobi, funghi angina di Vincent (spirochete, fusobatteri) paziente antibiotizzato infezioni poli/mono-microbiche
Colorazione di Gram
Utilit clinica
Quindi:
(2 di 2)
Tuttavia:
Colorazione di Gram
Leccezione
incapacit di colorare la cellula per la natura cerosa dellinvolucro esterno, altamente impermeabile ai coloranti colorazione di Ziehl-Nielsen
Mycobacterium spp.
Parete cellulare
Composizione:
Scarso petidoglicano Condiziona la forma e previene la lisi osmotica (peptidoglicano) Inibisce ingresso composti chimici
Funzioni:
crescita lenta maggiore resistenza agli agenti chimici maggiore resistenza alla fagocitosi
Colorazioni:
Colorazione di Ziehl-Neelsen
Tecnica
Step 1:
versare la fucsina fenicata (fucsina basica in acqua, alcool e fenolo)
(1 di 2)
Step 2:
fare evaporare il colorante alla fiamma per 5 min lavare con acqua
Colorazione di Ziehl-Neelsen
Tecnica
Step 3:
(2 di 2)
Decolorare (2 min, circa) con alcool-acido fino alla scomparsa del colorante Lavare con acqua
Step 4:
Contrastare con blu di metilene per 1-2 min Lavare con acqua
Colorazione di Ziehl-Neelsen
Osservazione microscopica
Gli organismi acido-resistenti (AFB) appaiono colorati in rosso Gli organismi non acido-resistenti risulteranno colorati in blu
Le colorazioni in Microbiologia
Colorazioni speciali
La colorazione negativa consiste nella colorazione di sottofondo con un colorante acido (nero nigrosina). Viene usata quando un organismo od una sua struttura non viene colorata facilmente (esempio, la capsula).
La colorazione delle spore richiede calore per facilitare la penetrazione del colorante (verde di malachite, fucsina fenicata) attraverso gli involucri sporali. La colorazione dei flagelli impiega un mordenzante (precipitazione dei sali dellacido tannico) per evidenziare la struttura flagellare altrimenti invisibile (d: 12-30 nm)
Le colorazioni in Microbiologia
Colorazione di flagelli
Colorazione di Leifson. Cellule politriche di Helicobacter pylori (da: Di Bonaventura et al., J. Clin. Microbiol., 1997)
DIAGNOSI BATTERIOLOGICA
DIAGNOSI DIRETTA = volta a stabilire la presenza dellagente patogeno mediante: A. Esame microscopico (batterioscopico) B. Esame colturale (isolamento) C. Ricerca di antigeni D. Ricerca di sequenze geniche
TERRENI DI COLTURA
Terreni minimi
Contengono carbonio, azoto, zolfo e fosforo sotto forma di sali inorganici, aggiunti in concentrazione nota
Terreni di arricchimento Caratterizzati dallaggiunta di: sangue siero estratto di lievito infusi di cuore e cervello carboidrati amminoacidi Vengono utilizzati per far crescere microrganismi patogeni particolarmente esigenti dal punto di vista nutritivo
TERRENI DI COLTURA
Terreni selettivi
Contengono agenti selettivi quali: coloranti (cristalvioletto, verde brillante, fucsina basica) antibiotici, con attivit batteriostatica/battericida nei confronti dei microrganismi contaminanti (flora autoctona) Vengono utilizzati per far crescere microrganismi patogeni che si isolano in campioni contaminati da flora microbica residente (cute, faringe, naso, intestino, vagina)
TERRENI DI COLTURA
Terreni differenziali
Contengono carboidrati (zuccheri) ed indicatori di pH (rosso fenolo, blu di bromofenolo), che consentono di distinguere tra microrganismi in grado di fermentare specifici carboidrati, in base alla colorazione delle colonie e alla loro morfologia. Esempio: agar sale mannite o terreno di Chapman. Contengono sangue (5%, di montone o di cavallo) utilizzato per evidenziare la capacit emolitica di alcuni batteri: -emolisi = emolisi parziale, con formazione di un alone verde intorno alla colonia (degradazione di bilirubina a biliverdina) -emolisi = emolisi completa, con formazione di un alone trasparente intorno alla colonia -emolisi = mancanza di emolisi
TERRENI DI COLTURA
Terreni differenziali
Mannitol Salt Agar (agar sale-mannite, Chapman agar): terreno selettivo (per gli stafilococchi) e differenziale (S. aureus fermentante vs Staphylococcus spp non fermentanti).
Agar sangue (5% sangue di montone) (sheep blood agar, SBA): evidente -emolisi.
Psicrofili
Mesofili Termofili
CRESCITA IN ANAEROBIOSI
I batteri anaerobi tendono a rendere torbido il terreno di coltura liquido, depositandosi sul fondo come sedimento.
Crescita in anaerobiosi
Figure 6.5
Neutrofili:
Alcalofili:
Gran parte dei batteri patogeni ha un tempo di duplicazione nellordine dei 40-60 min. In particolare: Escherichia coli (in vitro) 20-30 min Escherichia coli (in vivo) 12 ore Mycobacterium tuberculosis (in vitro) 18 ore Treponema pallidum (in vitro) 33 ore
ISOLAMENTO BATTERICO
E necessario tenere conto del sito di provenienza del campione: pus liquido cefalo rachidiano sangue generalmente contengono un solo tipo di microrganismo
materiale fecale tamponi oro-faringei altri materiali biologici generalmente contengono microrganismi contaminanti, oltre al patogeno o ai patogeni responsabili dellinfezione
DIAGNOSI BATTERIOLOGICA
DIAGNOSI DIRETTA: IDENTIFICAZIONE Una volta che dal campione biologico si sia verificata, su terreni solidi opportuni, la crescita di colonie batteriche isolate si procede alla identificazione: ID PRESUNTIVA caratteri microscopici
colorazioni (forma, organizzazione)
caratteri macroscopici
aspetto coloniale
(1 di 2)
Rilievo
effuso piatto sopraelevato convesso umbonato
sottile, allungato
(2 di 2)
2.
3. 4. 5.
IDENTIFICAZIONE BIOCHIMICA
La determinazione di microrganismo in esame di: specie si basa sulla capacit del
metabolizzare zuccheri per via ossidativa (via aerobica) o per via fermentativa (via anaerobica) produrre specifici enzimi produrre specifici prodotti metabolici
ID BIOCHIMICA
Metodo manuale: API (BioMrieux) Identification System
La fermentazione degli zuccheri e lutilizzazione di altri substrati (ureasi, indolo, gelatina, etc.) viene evidenziata da un indicatore di pH responsabile della reazione colorimetrica.
Anaerobes (Rapid ID 32 A) Enterobacteriaceae (ID 32 E) Gram Negative Rods (ID32 GN) Staphylococci (ID32 STAPH ) Streptococci (Rapid ID32 STREP) Yeasts (ID32 C)
ID BIOCHIMICA
Metodo automatizzato: VITEK (BioMrieux)
Due tipologie di card: per la identificazione (30 pozzetti/card contenenti dei substrati biochimici in forma disidratata) e lantibiogramma. Non sono richiesti reagenti addizionali, riducendo cos il rischio di omissione o di errore. Il database del VITEK copre oltre 300 specie sia di origine clinica che industriale. Possibilit di generare reports statistici epidemiologici (es. frequenza di antibiotico-resistenze)
Gram-positives (GP) Gram-negatives (GN) Yeasts (YST) Bacillus spp. (BCL) Anaerobes, Corynebacterium (ANC) Neisseria, Haemophilus (NH)
Identificazione batterica:
Flow charts contenenti dati derivanti dallosservazione Gram e dai tests biochimici importanti nella identificazione di specie.
2.
3. 4. 5.
IDENTIFICAZIONE SIEROLOGICA
Ha come obiettivo finale quello di ricerca ANTIGENI microbici direttamente nel campione biologico esaminato.
Le tecniche di identificazione sierologica che prevedono limpiego di anticorpi comprendono: A. Reazione di agglutinazione B. Reazione di immunofluorescenza C. Tecniche immunoenzimatiche (ELISA) D. Western blot
IDENTIFICAZIONE SIEROLOGICA
A. REAZIONE DI AGGLUTINAZIONE
Agglutinazione su vetrino Prevede limpiego di anticorpi, ottenuti in un animale immunizzato, messi a contatto con il batterio o con suoi antigeni solubili Agglutinazione al lattice (AL) Utilizzato per evidenziare gli antigeni polisaccaridici della capsula batterica, costituiti da sequenze ripetitive di zuccheri in grado di legare gli anticorpi in pi punti. Per il test si utilizzano anticorpi legati (adsorbiti) a particelle di lattice (adsorbimento in fase solida). Tecniche immunologiche rapide vengono frequentemente utilizzate per la ricerca di antigeni batterici (S. pneumoniae, H. influenzae, E. coli, N. meningitidis) nel liquor (o sul suo centrifugato).
Un campione di fluido cerebrospinale viene sottoposto a ricerca di Haemophilus influenzae. Il campione viene mescolato con una sospensione di particelle di lattice ricoperte di anticorpi specifici, diretti contro la capsula di H. influenzae. Linterazione tra antigene e anticorpi causa unimmediata agglutinazione di particelle (epifenomeno) visibile ad occhio nudo.
negativo
positivo
IDENTIFICAZIONE SIEROLOGICA
B. REAZIONE DI IMMUNOFLUORESCENZA
Il fluorocromo (ad es. fluoresceina) che quando viene eccitato da una luce ad una certa lunghezza donda (UV) emette una luce ad una lunghezza donda maggiore (nel visibile). I fluorocromi possono essere legati ad anticorpi modificando la loro capacit di legarsi ad uno specifico antigene: Anticorpi monoclonali (MAb) Prodotti da cellule di ibridoma Riconoscono un singolo epitopo Due tipi di immunofluorescenza: diretta e indiretta
Il limite della tecnica rappresentato dalla
IDENTIFICAZIONE SIEROLOGICA
B. REAZIONE DI IMMUNOFLUORESCENZA
IMMUNOFLUORESCENZA DIRETTA Si utilizza un anticorpo coniugato con fluoresceina isotiocianato, che sia specifico per lantigene in esame. IMMUNOFLUORESCENZA INDIRETTA
Si utilizza un anticorpo specifico per lantigene in esame ma non coniugato, che viene riconosciuto da un secondo anticorpo coniugato e diretto contro regioni costanti delle immunoglobuline della specie in cui stato prodotto il primo anticorpo.
Test con anticorpi fluorescenti per la ricerca e lidentificazione di antigeni microbici (o tessutali) o di anticorpi diretti contro entrambi. Nel test diretto, lanticorpo marcato con colorante fluorescente applicato su una sezione di tessuto contenente lantigene, quindi lanticorpo in eccesso viene lavato e lanticorpo rimasto legato viene visualizzato attraverso microscopio a fluorescenza. Nel test indiretto, lantigene rilevato mediante aggiunta di un anticorpo non marcato e successivamente con un anti-anticorpo marcato con una sostanza fluorescente, che amplifica il segnale (se il primo anticorpo umano, il secondo anticorpo sar un anticorpo contro le immunoglobuline umane, prodotto in una specie diversa da quella umana).
IMMUNOFLUORESCENZA INDIRETTA
A B
IDENTIFICAZIONE SIEROLOGICA
C. TEST IMMUNOENZIMATICO (ELISA: enzyme-linked immunodsorbent assay)
Si ricopre la superficie plastica di un pozzetto (micropiastra) con anticorpi specifici contro lantigene.
Si aggiunge lantigene che viene poi evidenziato da anticorpi, anchessi contro lantigene ricercato, legati covalentemente ad un enzima (perossidasi, fosfatasi alcalina, -galattosidasi) (sandwich ELISA) La quantificazione avviene con tecniche spettrofotometriche, attraverso la valutazione dellintensit del colore prodotto in risposta alla conversione enzimatica del relativo substrato cromogeno. La reale concentrazione dellantigene viene determinata per confronto con diluizioni standard dellantigene stesso.
ELISA test
Saggio immunologico su fase solida (test immunoenzimatico, ELISA). (a) Lantigene test e aggiunto allanticorpo-1 in fase solida ed il legame e evidenziato aggiungendo un secondo anticorpo marcato con lenzima e valutando lenzima legato (ad esempio perossidasi o fosfatasi alcalina) attraverso una reazione colorimetrica o luminometrica. (b) Lanticorpo da saggiare viene aggiunto allantigene in fase solida ed e rilevato aggiungendo unanti-immunoglobulina marcata con enzima che usa unantiimmunoglobulina fluorescente per rilevare lanticorpo legato. Il marcatore nei saggi ELISA pu essere una sonda fluorescente piuttosto che un enzima.
ELISA test
IDENTIFICAZIONE SIEROLOGICA
D. WESTERN BLOT
Separazione degli antigeni su gel di poliacrilammide in base al peso molecolare (elettroforesi) Trasferimento degli antigeni (bande elettroforetiche) su membrana di nitrocellulosa Incubazione degli antigeni con lanticorpo specifico
Western blot
3. 4. 5.
Tests molecolari
Le biotecnologie hanno fornito strumenti diagnostici molto potenti per: la ricerca rapida e lidentificazione di patogeni umani la tipizzazione dei microrganismi a fini epidemiologici la ricerca di microrganismi non coltivabili oppure a lenta crescita la determinazione dellantibiotico-sensibilit lindagine diagnostica su campioni negativi allesame colturale
<
La digestione del DNA per mezzo di enzimi di restrizione, seguita da ibridazione con differenti sonde geniche genera patterns speciespecifici (ossia caratteristici di una specie microbica).
Il DNA target denaturato (singolo filamento) viene direttamente immobilizzato su un supporto solido (p. es., membrana di nitrocellulosa) ed ibridato con una specifica sonda a DNA a singolo filamento marcata, per facilitarne la successiva rivelazione (dot blot). In alternativa, differenti frammenti di DNA con diverso peso possono essere separati attraverso elettroforesi su gel di agarosio, denaturati e poi trasferiti su membrane per libridazione con sonda e rilevazione (Southern blot). Se si utilizzano molecole di RNA separate con elettroforesi si parla di Northern blot.
DIAGNOSI BATTERIOLOGICA
DIAGNOSI DIRETTA: ANTIBIOGRAMMA Una volta eseguita lidentificazione del microrganismo in esame, si procede alla determinazione della sensibilit/resistenza dellisolato agli antibiotici (antibiogramma).
Tests di antibiotico-sensibilit
Obiettivo dei tests per la determinazione della antibioticoS di predire il successo od il fallimento in vivo della terapia antibiotica. I tests vengono effettuati in vitro, e misurano la risposta (crescita) di un microrganismo isolato verso un particolare antibiotico/antibiotici. I tests sono eseguiti in condizioni standardizzate per garantire la riproducibilit dei risultati. I risultati di questi tests debbono essere usati per guidare la scelta dellantibiotico da adottare, alla quale contribuiscono anche le informazioni cliniche e lesperienza professionale.
Tests di antibiotico-sensibilit
Definizioni
MIC (Concentrazione Minima Inibente) una misura quantitativa dellattivit di un antibiotico verso un determinato batterio. Definita come la pi bassa concentrazione di antibiotico in grado di inibire la crescita batterica visibile. NCCLS (National Committee for Clinical Laboratory Standards) pubblica i criteri per la interpretazione dei risultati dei tests di sensibilit (categorie interpretative). Categorie Interpretative (Sensibilit, S Intermedia, Resistenza) individuate da valori di MIC detti breakpoints (soglia, limite)
Livelli raggiunti in vivo (sangue, tessuti) dallantibiotico Correlazione tra risultati in vitro (MIC) ed in vivo (risoluzione del caso clinico)
Sensibilit Una infezione sostenuta dal ceppo batterico isolato pu essere trattata appropriatamente con il dosaggio usuale dellantibiotico testato e raccomandato per il tipo di infezione clinica.
Sensibilit Intermedia Gli isolati batterici mostrano MIC corrispondenti a livelli sierici e tessutali di antibiotico per i quali lefficacia potrebbe essere pi bassa di quella registrata per gli isolati sensibili. Questa categoria suggerisce lefficacia clinica nei siti corporei dove gli antibiotici sono fisiologicamente concentrati (chinoloni nelle urine) o quando lantibiotico pu essere utilizzato a concentrazioni pi alte di quelle normali ( -lattamici). Resistenza Questa categoria predice il possibile fallimento dellantibiotico testato. I ceppi resistenti non sono inibiti dalle normali concentrazioni sistemiche raggiunte in vivo dallantibiotico in seguito a somministrazione di dosi normali.
ANTIBIOGRAMMA
Metodo della brodo diluizione
Preparare una soluzione madre di antibiotico Allestire diluizioni seriali 2-fold dellantibiotico in brodo MuellerHinton
MC-FARLAND STANDARDS
La scala degli standards di Mc-Farland rappresentata da una serie di fiale contenenti BaSO4, di opacit differenti, che permettono la valutazione della densit delle sospensioni batteriche La densit di una sospensione batterica valutata per confronto con una sospensione di opacit nota contenuta in una fiala dello stesso diametro
MC-FARLAND STANDARD
Standard 0.5 1 2 3 4 5
1
Densit ottica teorica 2 a 550 nm 0.125 0.25 0.50 0.75 1.00 1.25
La concentrazione batterica varia secondo le dimensioni dei microrganismi I valori corrispondono alle densit ottiche delle sospensioni batteriche e non a quelle delle particelle di BaSO4
Brodo diluizione
NCCLS-breakpoints
ANTIBIOTICO Piperacillina Cefazolina Cefotaxime Cefpodoxime Imipenem Vancomicina Gentamicina S 16 8 8 2 4 4 4 I 32-64 16 16-32 4 8 8-16 8 R 128 32 64 8 16 32 16
ANTIBIOGRAMMA
Tecnica di Kirby-Bauer
Sospendere 4-5 colonie in 4 ml di brodo
3 4 5
3. Apposizione dischetti antibiotizzati 4. Incubazione (37C, 18-24h) 5. Misurazione diametro alone di inibizione
Diffusione in agar
Risultati
DIAGNOSI BATTERIOLOGICA
DIAGNOSI INDIRETTA = volta a rilevare una risposta immune umorale specifica dellospite allagente infettivo: A. Reazione di fissazione del Complemento B. Reazione di agglutinazione C. Test immunoenzimatico (ELISA) D. Saggio in immunofluorescenza E. Saggio radioimmunologico
Diagnosi INDIRETTA
La diagnosi INDIRETTA , ovviamente, pi tardiva di quella DIRETTA in quanto si pu ricorrere ad essa soltanto quando si sia sviluppata gi la reattivit immunitaria dellospite. Ci non sempre possibile, come nel caso di pazienti anergici. Le indagini sierologiche diventano di ausilio diagnostico, pertanto, soltanto quando lisolamento del microrganismo sia difficoltoso, fallito, o non possibile. Laccertamento indiretto non comportando lisolamento del germe, preclude la possibilit di saggiare la sensibilit dellagente etiologico verso i farmaci antimicrobici.
Diagnosi INDIRETTA
A. REAZIONE DI FISSAZIONE DEL COMPLEMENTO
PRINCIPIO: capacit del Complemento di legarsi agli immunocomplessi METODICA: - il siero del paziente viene scomplementato (privato del Complemento) (30 min, 56 C) - il siero (diluizioni del-) inattivato viene cimentato con lantigene , in presenza di Complemento fresco (di coniglio) aggiunto in quantit nota - se nel siero del paziente sono presenti anticorpi specifici questi si legano allantigene ed il Complemento si lega allimmunocomplesso. - si aggiunge, quindi, un sistema rivelatore (eritrociti di montone + anticorpi anti-eritrociti di montone): se il siero del paziente positivo (cio contiene anticorpi contro lantigene) gli eritrociti rimangono integri, in quanto il Complemento si legato al primo immunocomplesso se il siero del paziente negativo (cio non contiene anticorpi contro lantigene) gli eritrociti vengono lisati, in quanto il Complemento si lega allimmunocomplesso eritrocita+anticorpo anti-eritrocita La reazione si evidenzia con liberazione di emoglobina Un classico esempio applicativo della FC la reazione di Wassermann, per la diagnosi di sifilide
Diagnosi INDIRETTA
A. REAZIONE DI FISSAZIONE DEL COMPLEMENTO
Diagnosi INDIRETTA
A. REAZIONE DI FISSAZIONE DEL COMPLEMENTO
Nella reazione FC la lisi del globulo rosso indica una reazione negativa, lassenza di lisi e un test positivo per la presenza di anticorpi. Questa figura mostra una reazione FC per evidenziare anticorpi verso Coxiella burnetii (agente eziologico della polmonite atipica). Nella linea superiore usando diluizioni di un siero in fase acuta, il complemento e stato fissato solo nei primi 5 pozzetti (il titolo dellanticorpo e 1/32), mentre con il siero convalescente nella seconda linea non ce lisi dei globuli rossi per tutte le diluizioni di siero e quindi il titolo dellanticorpo e uguale o maggiore di 1/512. Questo dimostra che un aumento di 4 volte nel titolo del siero tra la fase acuta e di convalescenza e indicativo dellinfezione da Coxiella burnetii.
D. Test immunoenzimatico
(ELISA: enzyme-linked immunosorbent assay)
Si impiega lantigene fissato su una superficie di plastica (piastra) per catturare e separare lanticorpo specifico dagli altri anticorpi presenti nel siero del paziente. Lanticorpo fissato viene poi evidenziato da un anticorpo anti-IgG umane legato covalentemente ad un enzima (perossidasi, fosfatasi alcalina, -galattosidasi). La quantificazione avviene con tecniche spettrofotometriche, attraverso la valutazione dellintensit del colore prodotto in risposta alla conversione enzimatica del relativo substrato cromogeno. La reale concentrazione dellanticorpo viene determinata per confronto con diluizioni standard dellanticorpo stesso
E. SAGGIO RADIOIMMUNOLOGICO (Radioimmunoassay, RIA) Marcatura dellanticorpo (antigene) Rivelazione del corrispondente antigene (anticorpo) Competizione tra molecole marcate e non Un antigene purificato marcato con un radioisotopo compete con un antigene standard non marcato per il legame con lanticorpo Viene misurata la quantit di radioattivit associata allanticorpo