Questo documento descrive un corso di robotica con laboratorio. Fornisce informazioni sul docente, i siti web del corso, le modalità di esame e alcuni robot utilizzati nel laboratorio. Vengono inoltre introdotti concetti di base come tipi di robot, componenti di un manipolatore e spazi di lavoro.
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Nome del Corso:
Robotica con Laboratorio (5 o 6cfu)
(primo modulo del corso di Robotica e Automazione (10cfu) o Automazione e Robotica con Laboratorio (12cfu)) Docente: Francesco Martinelli martinelli@disp.uniroma2.it Automazione Manifatturiera (5cfu) Robotica con Laboratorio (5cfu) Robotica e Automazione (10cfu) Automazione Manifatturiera (6cfu) Robotica con Laboratorio (6cfu) Automazione e Robotica con Laboratorio (12cfu) Sito web Robotica con laboratorio: http://robot2.disp.uniroma2.it/fmartine/RobLab/ Nome utente: RobLab Password: octagon Sito web Automazione Manifatturiera: http://robot2.disp.uniroma2.it/fmartine/AutMan/ Nome utente: AutMan Password: hedging Modalit esame (1/3) L'esame (di Robotica con Laboratorio) consiste in: una prova scritta (2/3 voto); un lavoro a progetto realizzato in ambiente virtuale Processing (1/3 voto); in un orale facoltativo (+/- 5pt). Alla prova scritta non ammesso l'uso di appunti, testi, n altro materiale didattico. Sar tuttavia ammesso un unico foglio formato A4 di appunti (formule, definizioni e quant'altro si ritenga utile ai fini del compito) scritto su entrambe le facciate. Per chi deve effettuare l'esame da 10 o 12 crediti (Robotica e Automazione (10cfu) o Automazione e Robotica con Laboratorio (12cfu)) ci sono due possibilit: fare lo scritto di AutMan e RobLab nello stesso appello (a tal fine ci sar un compito misto per il quale saranno ammessi due fogli A4 di appunti); fare separatamente le due prove scritte in due appelli diversi. Nel primo caso: V = (5/6) V s + (1/6) V p essendo V s il voto in trentunesimi della prova scritta mista e V p quello in trentesimi del progetto con Processing. Nel secondo caso il voto complessivo sar calcolato come V = (1/2) V AM + (1/3) V RL + (1/6) V p dove V AM il voto in trentunesimi della prova scritta di AutMan e V RL quello in trentunesimi della prova scritta di RobLab. L'orale facoltativo per chi deve fare l'esame completo (da 10 o 12 cfu) verte sul modulo della prova scritta effettuata Modalit esame (2/3) Modalit esame (3/3) Per il sesto cfu (sia di Robotica con Laboratorio sia di Automazione Manifatturiera) ci sar un argomento aggiuntivo che verr specificato durante il corso. Robot = Robot NAO (Aldebaran robotics, Francia) 58cm, ricerca e hobby, 3000-3500 euro 21-25 gradi di libert Sensori di prossimit a ultrasuoni e sensori di pressione sotto i piedi e sulla testa Dispone anche di un sistema multimediale evoluto (4 microfoni, due altoparlanti, due videocamere CMOS) per la sintesi vocale, la localizzazione nello spazio, e per il riconoscimento. HRP-2M Choromet 35cm 5000 euro diversi sensori (accelerometri, giroscopi) applicazioni di ricerca (progetto giapponese per sviluppare robot di servizio nella casa) Osservazione: movimentazione mediante cingoli o ruote meno complessa ma meno versatile rispetto alla movimentazione mediante gambe Manipolatori didattici o industriali (alta ripetibilit, precisione e velocit) AGV (Automated Guided Vehicles) Guida mediante cavo, nastro, laser, visione, ecc. Esplorazione spaziale Robot sottomarino della British Petroleum (2010) Aquabotix HydroView (con telecamera, guidato via cavo) Climbing robots... Snake robot (Norvegia) 7 kg, 1.5 m, ricerca e soccorso XAircraft X650 QuadCopter Robot Da Vinci Nomad 150, Lab. Robotica Tor Vergata Nomad XR4000 Scorbot Octagon Alcuni robot in dotazione del Lab. di Robotica di Tor Vergata Origini e cenni storici Il cavaliere meccanico, progetto di Leonardo Da Vinci, 1495 Il flautista, Jacques de Vaucanson, 1738 Gli automi di Droz (Pierre Jaquet-Droz (17211790)) Innocenzo Manzetti, 1848 This technology provides physical interaction capability at a distance TELE-operation: capability of performing remote manipulation 1940-1950 Raymond C. Goertz (Argonne Nat. Lab., Chicago (USA), where E. Fermi developed the first nuclear reactor) In robotics, teleoperation is one of the first fields to be developed: Applications (nuclear, medicine) are dated back to the late 40s. < 1900: very simple devices designed as arm extensions; early 1900: crude teleoperators for earth moving, constructions, and related tasks; '40s: human limb prostheses (arm hooks activated by the parts of the human body and myoelectric prosthesis); about 1945: first master-slave teleoperator (mechanical pantograph) for radioactive material manipulation 1954: electro-mechanical master-slave teleoperator developed by Goertz at Argonne National Lab. (Chicago, USA) 60s: Telepresence, force reflection, two-arm teleoperators. Touch sensing and display, a significant example is the Mosher's Handyman, developed at General Electric Co. 1965: first experiments with relevant time-delays (race to the Moon); instability problems were firstly noticed in force reflection. 1966: US Navy's CURV (Cable Controlled Underwater Vehicle), for retrieval of a bomb from the deep ocean. 80s: JPL ATOP Control Station (early 1980s). For space applications a dual-arm force reflecting telerobotic system had been developed by Bejczy et al. at JPL (Jet Propulsion Laboratory, California Institute of Technology). For the first time kinematically and dynamically different master and slave systems are used, requiring control in Cartesian space coordinates. Master devices Il termine robot deriva dal termine ceco robota, che significa "lavoro pesante" o "lavoro forzato" (al plurale in ceco roboty, mentre in italiano invariabile). L'introduzione di questo termine si deve allo scrittore ceco Karel Capek, il quale us per la prima volta il termine nel 1920 nel suo dramma teatrale I Robot Universali di Rossum. Il termine robotica venne usato per la prima volta (su carta stampata) nel racconto di Isaac Asimov intitolato "Bugiardo! (Liar!, 1941). In esso, egli citava le tre regole della robotica, che in seguito divennero le Tre leggi della robotica. Origini del termine robot Definizione di robot Macchina artificiale (meccanica, elettromeccanica, ecc.) che possa sostituire luomo nellesecuzione di un compito. Capacit di movimento nello spazio di lavoro e di interazione con l'ambiente. Livello di Autonomia Teleoperato (supervisione umana) Nei moderni sistemi: supervisione umana con interfaccia aptica Programmato open loop closed loop Attuatori Sensori Governo Classificazione Manipolatori Robot mobili Entrambe le cose Catene cinematiche aperte Manipolatori Catene cinematiche chiuse Manipolatori (catene cinematiche aperte) Giunti rotoidali e prismatici Gradi di libert e ridondanza Spazio di lavoro e spazio di lavoro destro Cinematica diretta e inversa Pianificazione del moto (eventualmente con ostacoli) Dinamica e controllo Manipolatore Base Polso End-effector Il manipolatore ha una base che pu essere fissata nellambiente di lavoro oppure posta su una piattaforma mobile. Allestremit del manipolatore posto lend-effector, cio lattrezzo con cui eseguito il lavoro. Esistono vari tipi di end-effector: pinze, saldatori, mani, Lend-effector collegato al manipolatore tramite uno snodo, il polso, che che consente di orientarlo arbitrariamente. Il manipolatore costituito da: una serie di corpi rigidi, detti link una serie di snodi attuati, detti giunti Ci sono due tipi fondamentali di giunto: giunto prismatico, il cui moto una traslazione (giunto T) giunto rotoidale, il cui moto una rotazione (giunto R) Giunti prismatici Giunti rotoidali Giunti pi complessi (sferici, elicoidali, ) possono essere ottenuti mediante opportune combinazioni di giunti rotoidali e giunti prismatici. Il numero dei gradi di libert di un manipolatore coincide con il numero dei suoi giunti. Se un manipolatore ha n giunti allora la sua configurazione completamente individuata dal valore di n variabili, ciascuna associata ad un particolare giunto. Per un manipolatore, il numero di gradi di libert n pu essere qualsiasi. La dimensione dello spazio di lavoro al massimo m=6. Un caso molto comune m=n, cio il manipolatore ha un numero di gradi di libert coincidente con la dimensione dello spazio di lavoro. In tal caso, se i giunti sono disposti in modo da evitare situazioni singolari, lend-effector pu essere portato in qualsiasi punto dello spazio di lavoro con qualsiasi orientamento. Se n<m, allora si parla di manipolatori difettivi, cio tali per cui lend-effector non pu essere portato in ogni punto dello spazio di lavoro con qualsiasi orientamento. Se n>m, allora si parla di manipolatori ridondanti, cio tali per cui lend-effector pu essere portato in ogni punto dello spazio di lavoro in pi modi (sempre a patto che la struttura non sia singolare). Spazio di lavoro Lo spazio di lavoro di un robot linsieme dei punti raggiungibili dallend-effector del robot. Esso dipende dalle dimensioni dei link, dal tipo di giunti e dal loro limite di movimento. Solitamente ogni giunto motorizzato ed , quindi, possibile controllarne la posizione. Ad ogni giunto associata una variabile di giunto q i che rappresenta la posizione relativa del link i-esimo rispetto a quello (i- 1)-esimo Tutte le possibili configurazioni che pu assumere un robot costituiscono lo spazio di giunto Un robot pu avere in generale n giunti e, quindi, lo spazio in cui vivono le variabili di giunto in generale R n Spazio di giunto Posizione e orientamento dellend-effector sono funzioni in generale NON LINEARI delle variabili di giunto. Determinare la configurazione dellend-effector a partire dalla configurazione dei giunti e viceversa un problema cinematico. La parte del robot che interessa controllare (cio quella che compie lavoro) lend-effector. Il problema cinematico Manipolatori: alcune strutture Manipolatore antropomorfo (robot articolato) [59%] Manipolatore cartesiano [20%] Manipolatore cilindrico [12%] Manipolatore SCARA [8%] La struttura cartesiana molto robusta. E molto adatta per compiti in cui ci siano pesi molto elevati da trasportare ed ha buone caratteristiche di ripetibilit (cio capacit di riportarsi in posizioni predefinite). Lo svantaggio di questa configurazione lingombro e la scarsa destrezza. La struttura antropomorfa poco robusta e pu sollevare solo pesi non molto elevati. Tuttavia essa di poco ingombro ed ha unelevata destrezza, cio pu raggiungere punti anche molto distanti dalla base. Le strutture pi diffuse sono la struttura cartesiana e quella antropomorfa. Polso sferico I tre assi di rotazione si intersecano in un punto. Posizionato allestremit del manipolatore permette di disaccoppiare il posizionamento e lorientamento dellorgano terminale Su ruote Robot mobili Su gambe Escludendo veicoli che si muovono in acqua o in aria, o con movimento ondulatorio (serpenti), oppure cingolati, si distinguono i seguenti due tipi di veicoli: Robot mobili su ruote Ruote fisse, orientabili ed eccentriche Trazione differenziale (differential drive) e trazione sincronizzata Vincoli non olonomi Problematiche di un robot mobile: modellazione e controllo di posizione; localizzazione (ed eventualmente costruzione mappe); pianificazione del percorso (ostacoli e/o vincoli!); pianificazione della traiettoria (limiti dinamici); controllo (inseguimento della traiettoria) Localizzazione di un robot mobile: Position tracking Localizzazione Globale Problema Kidnap Difficolt crescente Simmetrie Ostacolo (errore casuale) caso ideale Diverso diametro (errore sistematico) Terreno scivoloso (errore casuale) Sorgenti di rumore sullodometria From Thrun Burgard Fox, Probabilistic Robotics, MIT Press 2006 Errori di misura Robot Localization Algorithms F r o m
T h r u n
B u r g a r d
F o x ,
P r o b a b i l i s t i c
R o b o t i c s ,
M I T
P r e s s
2 0 0 6 Programma del corso: I manipolatori Introduzione con manipolatore planare a 2 e a 3 link: cinematica diretta e inversa. Introduzione ai concetti di grado di libert, ridondanza, spazio di lavoro. Rotazioni e rototraslazioni nello spazio. Cinematica diretta ed inversa per robot manipolatori con catena cinematica aperta. Notazione di Denavit Hartenberg. Strutture principali di manipolatori. Cenni ai problemi connessi con la pianificazione di traiettorie. Robotica mobile Principali tipologie di robot mobili. Equazione cinematica delluniciclo. Vincolo di non olonomia. Controllo della posizione di un robot mobile. Problema di localizzazione di un robot mobile mediante integrazione odometrica e filtro di Kalman esteso. N.B. Tutti gli argomenti trattati nel corso verranno affiancati da unattivit applicativa in ambiente virtuale Processing, il cui apprendimento anche rientra tra gli obiettivi del corso Testi di riferimento: Siciliano, Sciavicco, Villani, Oriolo. Robotica: modellistica, pianificazione e controllo. McGraw-Hill Thrun, Burgard, Fox. Probabilistic Robotics. The MIT Press Documentazione su Processing Materiale didattico sul sito