Ritiro e Viscositài
Ritiro e Viscositài
Ritiro e Viscositài
Effetti Strutturali di
Viscosit e Ritiro
Prof. G. Mancini
1.
ci , f , cc , c , d
PRINCIPIO DI MAC-HENRY
Una variazione di tensione applicata
al tempo t1 produce un effetto uguale,
qualunque sia let alla messa in carico ed
il segno di .
Sul diagramma anche riportato leffetto
dellet alla messa in carico.
VALIDIT DEL PRINCIPIO DI
SOVRAPPOSIZIONE
Le leggi di fluage adottate per la
compressione si suppongono valide anche
per la trazione e per gli stati di
sollecitazione pluriassaiali.
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cc ( t ,t0 )
c ( t0 )
Eci
( t ,t0 )
1
(t , t0 )
c (t , t0 ) c (t0 )
c (t0 ) J (t , t0 )
Eci
Ec (t0 )
J = funzione fluage [F-1L2] deformazione totale al tempo t dovuta ad una tensione
unitaria
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c ( )
c (t ) cn (t ) J (t , )
c (t , t0 ) c (t0 ) J (t , t0 ) J (t , )
t0
c ( )
cn (t )
(1)
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Se invece si opera sulle tensioni, per una storia di deformazioni assegnata, si perviene
allintegrale di rilassamento
( c ( ) cn ( ))
c (t ) R (t , )
( c ( ) cn ( ))
(t , t 0 ) c (t 0 ) cn (t 0 ) R (t , t 0 ) R (t , )
t0
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( 2)
Nelle precedenti equazioni la soluzione diretta semplice, quella inversa porta ad equazioni
integrali di Volterra, di difficile soluzione.
In ogni caso entrambe le famiglie di equazioni richiedono la conoscenza delle leggi di
fluage (prove a tensione costante) e di rilassamento (prove a deformazione costante)
T
I
P
O
D
I
P
R
O
B
L
E
M
A
FUNZ. RILASSAMENTO
R(t,)
PROBLEMI CON
STORIA DI
TENSIONE
ASSEGNATA
c(t) = ?
Semplice
integrazione
c(t) = ?
Soluzione equazione
integrale di Volterra
PROBLEMI CON
STORIA DI
DEFORMAZIONE
ASSEGNATA
c(t) = ?
Soluzione equazione
integrale di Volterra
c(t) = ?
Semplice
integrazione
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c(t) cn(t) = 0
c(t) cn(t) = 1
Dalla (2) risulta: (t,t0) = R(t,t0) e sostituendo nella (1), tenuto conto che R(t,t0) = Ec(t0), si
ottiene:
t
1 J (t , t0 ) Ec (t0 ) J (t , )
t0
R ( , t0 )
Tale equazione stata risolta per via numerica, noti i valori di J(t,t0), e la funzione R(t,t0)
tabulata.
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1 0 ,008
0 ,115 J ( t ,t0 )
R( t ,t0 )
1 0
J ( t ,t0 ) J ( t ,t 1 ) J ( t ,t0 )
con = (t-t0)/2
Per le applicazioni pratiche, nel campo del fluage lineare, bisogna distinguere tra:
strutture omogenee a vincoli rigidi (elastici)
strutture soggette a vincoli costanti
strutture eterogenee a vincoli rigidi (elastici)
strutture soggette a variazioni di schema statico
I problemi relativi a strutture omogenee sono facilitati dalla disponibilit delle funzioni
J ed R.
I problemi relativi a strutture eterogenee sono governati da una o pi equazioni integrali.
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A A B B
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A B
10
B B
Allora
A A
A A B B A A
congruente e compatibile
Inoltre
B k A B k A
Quindi
A k A A (1 k )
con A (1 k ) equilibrato
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11
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si chiama ISOMORFA.
12
Deformazione totale:
A B A (1 k )
Tensione totale:
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(t ) R(t , )
c
( c ( ) cn ( ))
1
Eco
t
0
R (t , )
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Subito dopo lapplicazione del carico si introduce un ulteriore vincolo nel quale
inizialmente la reazione vale ovviamente Xn+1(t0) = 0.
Si studia levoluzione delle reazioni dovuta allo sviluppo del fluage.
Si immagini di introdurre il vincolo n+1mo prima dei carichi, in esso nascer di conseguenza
una reazione
Xn+1(t0)
e tutte le altre reazioni subiranno delle variazioni Xi(t0).
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Per ritornare alle condizioni iniziali occorre far subire al vincolo n+1mo un cedimento
uguale allabbassamento provocato in quel punto dal carico.
Di conseguenza:
in n+1:
X n 1 (t0 ) X n 1 (t0 ) 0
in i:
in t0
dove:
A : effetto di forze, quindi invariabile nel tempo
B : effetto di deformazioni impresse, quindi variabile nel tempo con legge di rilassamento
C : forze
D : forze
E : deformazioni impresse
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X n1 ( t ) X n1 ( t0 ) X n1 ( t0 )
R( t ,t0 )
R( t ,t0 )
X n1 ( t0 )1
Ec
Ec
X i ( t ) X i ( t0 ) X i ( t0 ) X i ( t0 )
R( t ,t0 )
R( t ,t0 )
X i ( t0 ) X i ( t0 )1
Ec
Ec
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Per il primo teorema della viscoelasticit lineare, per azioni permanenti i valori elastici delle
reazioni XRel,1 restano costanti per condizioni di vincolo costanti (schema 1), mentre gli
spostamenti elastici uel,1, valutati con un modulo Ec di riferimento, aumentano tramite il
fattore adimensionale EcJ(t,t0).
Al tempo t = t1 gli spostamenti dei punti di applicazione degli (m k) vincoli addizionali
(attivi per t > t1) valgono:
uS ( t1 ) uSel ,1 Ec J ( t1 ,t0 )
Lintroduzione degli (m k) vincoli impedisce lulteriore deformabilit per creep nei punti
corrispondenti, ovvero essi (vincoli) impongono per t > t1, (m k) condizioni geometriche
corrispondenti a:
u S (t ) u Sel ,1 Ec J (t , t0 ) J (t1 , t0 )
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Per il secondo teorema della viscoelasticit lineare, la risposta delle reazioni XR(t) e
XS(t) al sistema di deformazioni imposte u S (t ) per t > t1 pu essere ottenuta integrando
nel tempo da t1 a t gli incrementi delle reazioni elastiche, moltiplicati per il fattore
rilassamento R(t,)/Ec
X R (t ) X
el
R
X S (t ) X
el
S
t
t1
t
t1
R (t , )dJ ( , t0 )
R(t , )dJ ( , t0 )
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Si introduce la funzione
t
(t , t1 , t0 ) R(t , )dJ ( , t0 )
t1
risulta:
X R (t ) X Rel (t , t1 , t0 )
X S (t ) X Sel (t , t1 , t0 )
Le evoluzioni temporali delle reazioni per t > t1 nella struttura a vincoli modificati possono
essere ottenute applicando il principio di sovrapposizione:
X R (t ) X Rel ,1 (t , t1 , t0 )X Rel
X S (t ) (t , t1 , t0 )X Sel
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La funzione (t,t1,t0) misura la parte dovuta al fluage della differenza tra la distribuzione di
reazioni corrispondenti allapplicazione del carico permanente nello schema 2 e quella
corrispondente allo schema 1, per carichi applicati in t0 nello schema 1 e vincoli
addizionali introdotti in t1.
01
= 0 per t = t1
= 1 per t1= t0+ (al limite)
per t1= t0+
(t , t , t0 ) R(t , )dJ ( , t0 ) 1
t0
R(t , t0 )
Ec
c(t,t0) = J(t,t0)
e dalla (2)
t
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La funzione integrale (t,t1,t0) pu anche essere adottata per il caso di strutture omogenee
soggette a successive variazioni di schema statico.
In questo caso la reazione nel vincolo posticipato kmo introdotto al tempo tk nello schema
statico k -1mo vale:
X k( k ) (t ) X kel ( k ) (t , t1 , t0 )
tk t tk+1
Questa relazione produce una variazione nelle reazioni dei vincoli introdotti in precedenza
che pu essere valutata elasticamente in accordo al teorema dellisomorfismo (1
principio della viscoelasticit lineare)
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(m)
j
(t ) X
(t , t j , t0 )
el ( j )
j
( k 1)
k
a
X
jk k (t )
k j 1
Dove ajk(k-1) sono le reazioni elastiche nel jmo vincolo posticipato dovuto allapplicazione
di Xk = 1 nello schema k-1.
In definitiva nel vincolo kmo insorge una reazione pari a quella che sarebbe presente se il
vincolo fosse stato introdotto nella struttura con schema originale in k-1 vincoli.
I vincoli preesistenti subiscono, per effetto dei vincoli posticipati successivi, variazioni di
reazioni che dipendono esclusivamente dalle reazioni Xkk(t) che insorgono in tali vincoli
nello schema statico in cui vengono introdotti.
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27
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28
c
c t cn t J t ,
0
t
J t,
t0
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t t0 t,t0 J t,t0
29
J t,
Ec t
28 t,
Ec 28
1
28 t,t0
J t, t t0 E t t,t0 E
c 0
c 28
t0
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30
Si pu scrivere:
t
1
1
t,t
t,t
t0
t,t0 28 0
28 0 t t0
Ec 28
Ec 28
Ec t0
Ec t0
t0 t
tot t,t0 n t
Eceff Ecadj
Modulo effettivo
28 t,t0
1
1
Eceff
Ec t0
Ec 28
Modulo corretto
1
1
t,t
t,t0 28 0
Ec 28
Ecadj Ec t0
31
t,t0 n R t,t0
t0
Ec t0
R t,t0
t,t0
Ec t0
Ec 28
Ec t0 Rt,t0 Ec t0 28 t,t0
t00 ,5
0 ,8 oppure
1 t00 ,5
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t00 ,5
o anche
n t00 ,5
n = parametri reologici
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80
A = 2000
G
y
cm2
36
Z dA 0
E ( y - Z ) dA 0
A
Z y dA 0
cio:
dA y dA -
A
Z dA 0
A Z dA
E ( y - Z ) y dA 0
A
1
Z dA
A A
y dA y 2 dA - Z y dA 0
A
=0
quindi:
Supposto
Z 0,3 103
1
A TOT
I Z y dA
A
1
Z y dA
I A
risulta:
1
0,3 103 30 2000 3,39 106
I
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37
Nella trave
Z tr E ( y)
Nella soletta
Z sol E ( y - z )
La presenza del fluage smorza gli effetti elastici cos calcolati; il valore finale dellordine del 40% di
quello elastico.
COAZIONE ARMATURE - CALCESTRUZZO NEI PILASTRI
Per il ritiro il pilastro si accorcerebbe di ls
Congruenza deformazione (aderenza)
ls
lc
lc,s ls lc
s c,s c
o anche:
c,s c
Es
Ec
N
N
c,s
Es As
Ec Ac
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lcs
AS
AC
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Quindi:
da cui:
Con
Risulta:
1
1
c,s
N
E
A
E
A
c c
s s
c,s
SFORZO NORMALE INTERNO SCAMBIATO
N
1
1
TRA ACCIAIO E CALCESTRUZZO
Es As E c A c
c,s 0,3 10-3 ,
As 2 cm 2 (1 16) ,
0,3 10-3
1179 Kg
1
1
589,5 Kg / cm 2 ( COMPRESSIONE )
As
2
N 1179
1,31 Kg / cm 2 ( TRAZIONE )
A c 900
Raddoppiando larmatura risulta: N 2317 Kg
s
s 579 Kg / cm 2
s 2,57 Kg / cm 2
Nei pilastri molto armati si pu raggiungere la resistenza a trazione del calcestruzzo, con conseguente
fessurazione.
In realt, anche in questo caso, lintervento del fluage in trazione riduce a circa il 40% del valore elastico
lo stato di sollecitazione reale.
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t 0
La condizione di
compatibilit della
deformazione porta a
z
(t)- (t0)
y
tot t tot t0 y
arctg
Supponendo che non intervengano variazioni delle azioni permanenti dopo t0, con
il metodo A.A.E.M. la deformazione totale pu essere espressa come:
tot t tot t0 n t0
28 t,t0
Ec 28
1
t,t
t t0
t,t0 28 0
Ec 28
Ec t0
n n t n t0
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40
t t0
28 t,t0
y n t0
t,t0
28 t,t0
1
Ec 28
t,t0
Ec t0
Ec 28
1
t0 y
2. Ponendo
Es
t t0
c
Es
E
s t,t0 28 t,t0
Ec t0 Ec 28
28 t,t0
y
y n
Ec 28
s t s t0 Es y
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41
Poich non ci sono variazioni delle azioni esterne, la variazione dello stato di
tensione deve risultare autoequilibrata
t t dA 0
0
t t ydA 0
Area calcestruzzo
Area acciaio
Es
c
28 t , t0
S
c c Es As Ss 0
c
c
n c
Ec 28
Es
c
28 t , t0
Sc I c Es Ss I s 0
Sc I c n Sc
Ec 28
42
Raccogliendo:
Ac c As S c c S s n Ac
S c c S s I c c I s n S c
28 t , t0
Ec 28
28 t , t0
Ec 28
Ac Sc
Sc I c
n Ac Ac S c
28 t , t0
Ec 28
Ai
n S c S c I c
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Ii
con
Ai Ac c As
28 t , t0
Ec 28
con I i I c c I s
43
Gli effetti strutturali di ritiro e fluage possono essere calcolati anche con
una procedura differente approssimata
Il ritiro della parte di calcestruzzo impedito dalla connessione allacciaio,
nasce quindi una forza di trazione nel calcestruzzo pari a:
N c c, s Ac Ec c, s Ac
Si simula leffetto applicando:
A) al calcestruzzo una forza di trazione Nc
B) alla sezione composta una forza di compressione -Nc
Lo stato tensionale totale si ottiene dalla somma dei due precedenti (A+B)
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44
c,s (a)
Nc
Nc
N c c , s Ec Ac
A
c,s (b)
Nc
Nc
-
B
+
a,s (b)
+
c,s (a+b)
Stato tensionale
totale
A+B
+
a,s (b)
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Per tener conto delleffetto smorzante benefico del fluage si pu valutare Nc con
un modulo ridotto
E*
Ec
1 , t0
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47
48
Ipotesi
Azioni permanenti costanti applicate in t0
Vincoli elastici applicati in t0+
Equazione di compatibilit tra t0+ e t
Incognite le variazioni delle reazioni nei vincoli rispetto
alla soluzione elastica a t0
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49
50
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51
a) Tutti i vincoli elastici sono applicati in t0Si introducono solo i valori Xj(t0) ottenuti da una analisi elastica a t0
52
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53