Pilastri Instabilità Colonna Modello PDF
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Prescrizioni varie
Con il metodo delle Tensioni Ammissibili si considera una tensione ammissibile media ridotta al
70%.
Secondo D.M. 14-2-93 #3.1.3.
Per pilastri calcolati a compressione semplice la tensione ammissibile assume il valore ridotto:
0,7 c . Nella sollecitazione di pressoflessione la tensione media dellintera sezione non deve
superare la tensione ammissibile per compressione semplice.
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D.M. 2008
Il metodo della colonna modello un metodo semplificato di calcolo degli effetti del secondo
ordine applicabile a colonne isolate (o che si possono considerare come isolate), di sezione
costante, soggette a sforzo normale costante e a momento flettente del primo ordine variabile
linearmente. Il metodo illustrato nel par. 4.2.4.8. del D.M. 9-1-96.
Il campo di indagine circoscritto agli elementi monodimensionali per i quali gli effetti del 2
ordine sono prodotti dalla sola flessione. Si escludono gli effetti dovuti alla torsione, taglio e ai
fenomeni dinstabilit locale (es. barre compresse di acciaio).
La risoluzione del problema si basa sulla assunzione di due distinte non linearit, di natura
meccanica (legge costitutive dei materiali, acciaio e cls.) e geometrica (effetti del 2 ordine o
effetti P-). Le leggi non lineari dei materiali consentono di costruire per la sezione in esame la
curva momento M - curvatura 1/r, assegnata lazione assiale N di progetto.
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Riferendoci per semplicit alla sezione simmetrica in figura, la determinazione del diagramma M-
1/r N pu agevolmente effettuarsi seguendo un procedimento iterativo. Si ipotizzano per i
materiali le classiche legge costitutive tipiche del calcolo a rottura delle sezioni inflesse. Si s
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Ipotizzate per i materiali le leggi costitutive e discretizzata la sezione in un opportuno numero di
aree, assunte costanti le tensioni nei materiali su ciascuna area ed assumendo che le sezioni restino
piane, possibile scrivere le seguenti equazioni di equilibrio e di congruenza:
A A
c c s s N
z A
c c s
z A s M
m / z 1 / r
Dove la distanza z calcolata a partire dal baricentro geometrico della sezione rispetto al quale si
anche calcolato il momento M. Il sistema (1) non lineare e si pu procedere costruendo le curve
M-1/r per un assegnato N a partire da una distribuzione lineare di tentativo delle deformazioni
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(corrispondente ad una certa curvatura 1/r). La prima equazione del sistema (1) non risulter
generalmente soddifatta: luguaglianza di entrambi i membri dovr ricercarsi attraverso
unopportuna traslazione del prescelto diagramma delle deformazioni e, mantenendo costante la
curvatura 1/r e restando nellambito consentito delle dai legami costitutivi assunti.
Soddisfatto lequilibrio alla traslazione, la seconda equazione del sistema (1) consente il calcolo
del momento M, ovvero di un punto della curva momento-curvatura per lassegnata azione assiale
N.. IL procedimento richiede un discreto onere computazionale e il calcolo viene eseguito
attraverso la scrittura di un codice di calcolo.
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Una colonna modello una colonna per cui esatta l'espressione della freccia del secondo ordine:
L20
e2 (1 / r ) con (1 / r ) curvatura
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cio una colonna con deformata sinusoidale. Tale espressione della freccia una approssimazione
accettabile per una colonna generica quando la sezione critica del modo di deformazione del
secondo ordine anche la pi sollecitata a flessione nel primo ordine.
Lespressione di e2 si ottiene, con riferimento alla figura, dallipotesi di deformata del 2 ordine
sinusoidale:
Il momento al piede dovuto alla forza assiale NEd che agisce sullasta deformata (momento del 2
ordine MII = NEd e2) quindi variabile linearmente con la curvatura:
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x 2 x
y ( x ) e2 1 cos y" ( x ) e2 2 cos
L0 L0 L0
per x 0 si ha la curvatura alla base :
1 2
y" ( 0 ) e2 2 da cui , essendo 2 10 , si ottiene :
r L0
L20
e2 (1 / r )
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Tracciando il diagramma momento-curvatura della sezione, corrispondente alla sollecitazione NEd,
possibile determinare il valore massimo disponibile del momento del primo ordine (max) come
differenza tra il momento resistente sviluppato dalla sezione e il momento del secondo ordine MII
= NEd e2.
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La differenza tra il diagramma momento-curvatura della sezione (curva nera) e la retta
rappresentante lazione del II ordine (retta tratteggiata blue) rappresenta la massima azione del
primo ordine che la sezione in grado di assorbire.
Indicando con MI il momento del I ordine, relativo alla struttura in deformata e dovuto ai carichi
esterni, e con MII il momento del secondo ordine, il momento risultate esterno M pari a:
M = MI + MII
Nota la curva momento-curvatura della sezione per unassegnata azione assiale N, possibile una
condizione di stabilit sole se se la curva del momento sollecitante M (retta in figura) interseca la
curva momento-curvatura della sezione. I punti A e B individuano condizioni estreme di stabilit:
mentre il punto B relativo a una condizione di equilibrio instabile in quanto un incremento di
curvatura produce una variazione del momento esterno M maggiore di quella fornita dalla capacit
interna della sezione, il punto A viceversa, per ragioni opposte, relativo ad una condizione di
equilibrio stabile. Se la curva del momento esterno non interseca la curva della sezione M-1/r,
lequilibrio impossibile.
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ESEMPIO DI VERIFICA DI COLONNA SNELLA SECONDO D.M. 2008
NSd = 500 kN
M Ed
H Ed N Ed
MSd = 47,5 kNm
HSd = 15 kN
Calcestruzzo C 25/30
3 + 3 24 fck = 25 MPa c = 1,5
6000 mm
400 mm
Acciaio FeB44k
fyk = 450 MPa s = 1,15
40 fyd = 391 MPa
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Secondo D.M. 14-2-92 (attualmente applicabile con il metodo delle tensioni ammissibili) #3.1.12
il limite di snellezza, oltre il quale si deve verificare la stabilit, era 50, con un limite massimo di
100.
Per un pilastro snello si devono considerare gli effetti del secondo ordine, che incrementano il
momento perch la forza N agisce sulla colonna deformata e quindi acquista uneccentricit
rispetto alla sezione di base.
La verifica pu essere condotta col metodo della colonna modello.
Tracciando il diagramma momento-curvatura della sezione, corrispondente alla sollecitazione NSd,
possibile determinare il valore massimo disponibile del momento del primo ordine (max M1Rd)
come differenza tra il momento sviluppato dalla sezione e il momento del secondo ordine M2 =
NSd e2.
Tracciamento della curva momento curvatura con il programma VCASLU
Momento sollecitante totale del primo ordine:
MIEd = MEd + HEd L = M02=137,5 kNm
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Momento resistente del primo ordine al piede della colonna (tratto magenta in figura)
MIRd=157 kNm > MIEd =137,5 kNm
Programma VCALSU
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ESEMPIO DI VERIFICA DI COLONNA SNELLA SECONDO D.M. 92.
Azioni in esercizio:
H Ed
M Ed Nes = 340 kN
N Ed
Mes = 32 kNm
Hes = 10 kN
3 + 3 24 M Ies= Mes + Hes L = 92 kNm momento del I ordine
6000 mm
400
400 mm
Calcestruzzo C 25/30
cadm= 6 + (Rck -15)/4= 9,75 MPa [DM 92 #3.1.3]
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Modulo elastico: EC= 5700 (Rck)0,50=31220 MPa
Modulo elastico convenzionale: EC*=0,4 EC=12450 MPa
Per i pilastri pressoinflessi la tensione media non deve superare 0,7 cadm= 6,825 MPa e la tensione massima
cadm =9.75 MPa.
Il coefficiente di amplificazione dei carichi, che tiene conto dei fenomeni di instabilit, varia come indicato
nel prospetto 8. Snellezze maggiori di 100 sono da considerare con particolari cautele di progettazione e di
calcolo.
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La verifica, salvo pi accurate valutazioni deve essere eseguita tenendo conto dello sforzo normale N , con
valutato per la massima snellezza, o del momento flettente M* = c M, con M momento effettivo massimo; allo
sforzo normale N si deve sostituire N se pi sfavorevole.
Valutazioni particolarmente accurate sono richieste quando si prevedano forti deformazioni differite. La
tensione massima a compressione, cos determinata non deve superare quella ammissibile per la solleci-tazione
di pressoflessione (vedi punto 3.1.3.).
Il coefficiente c dato da:
1 2 Ec* J
con NE
1 N / NE L0
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dove NE il carico critico euleriano per la snellezza relativa al piano di flessione, valutato per un modulo di
elasticit convenzionale E*c = 0,4 Ec (viscosit).
In ogni caso deve essere eseguita la verifica di cui al punto 3.1.12.1. per linflessione nel piano di massima
snellezza.
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Lunghezza di libera inflessione: L0 = 2 6000 = 12000 mm
raggio giratorio: i = h / 120,5 = 115 mm
Snellezza = L0/ i =104 (il limite sarebbe 100)
Coefficiente c (per il calcolo delle azioni del II ordine):
Carico critico euleriano:
2 EC* J c 2 12450 1 / 12 400 4
NE 2
2
10 3 kN 1818 kN
L0 12000
1 1
c 1,23
Nes 340
1 1
NE 1818
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