AutoCADMap3D Lezione 2 Vers1
AutoCADMap3D Lezione 2 Vers1
AutoCADMap3D Lezione 2 Vers1
0) Premessa
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Proseguiamo nella descrizione delle funzionalità di AutoCAD Map 3D, esaminando le potenzialità
relative ai dati raster.
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AutoCAD Map 3D utilizza i dati raster in due modalità differenti. Il primo è molto simile a quello di
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AutoCAD , ma introduce miglioramenti fondamentali, come ad esempio il riconoscimento della
posizione dell’immagine nel sistema di coordinate. Il secondo, più moderno e ricco di potenzialità utilizza
la tecnologia FDO, che già abbiamo sperimentato nella Lezione 1 per i dati vettoriali, e che utilizzeremo
in questa lezione 2.
Il primo metodo è il più tradizionale, ed è basato sul comando MAPIINSERT. Permette di inserire le
immagini e le cartografie raster come riferimenti esterni nei DWG. Questo metodo è utile ed opportuno
nel caso in cui sia necessario fornire questi dati, opportunamente georeferenziati, a chi utilizza solo
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AutoCAD oppure AutoCAD LT. Va sottolineato subito che AutoCAD Map 3D, a differenza del
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semplice AutoCAD , riconosce automaticamente, se disponibile, la posizione corretta della cartografia
raster nel sistema di coordinate in cui è stata realizzata. Questo significa il suo inserimento nel progetto
con le coordinate corrette, che sono fondamentali per una corretta sovrapposizione di progetti di
provenienze differenti. Inoltre, l’affiancamento esatto ed automatico di più immagini è molto utile quando
è necessario caricare più fogli di cartografia raster, come spesso capita, ad esempio, con le Carte Tecniche
Regionali (CTR). La qualità delle immagini inserite può essere governata grazie al comando
QUALITIMM. Infine è importante sapere che per utilizzare con il comando tradizionale MAPIINSERT
dati raster nei recenti formati ECW ed MrSID, è necessario installare un piccolo plug-in gratuito, fornito
da Autodesk, chiamato Raster Design Object Enabler.
Per approfondire questo tema e trovare il link per scaricare il plug-in è possibile consultare l’articolo:
http://map3d.blogspot.com/2008/06/cartografia-raster-e-formato-ecw.html
Il secondo metodo per utilizzare le immagini raster, che è consigliabile per un loro pieno utilizzo in
campo GIS, è quello che utilizza la tecnologia FDO. Non richiede alcun plug-in per l’utilizzo dei formati
ECW ed MrSID e, come vedremo, gestisce questi dati in modo molto più veloce, evoluto ed interessante.
Lo utilizzeremo in questa lezione 2.
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Infine è molto importante sapere che esiste un modulo aggiuntivo, installabile su AutoCAD Map 3D ed
AutoCAD Civil 3D, dedicato alla gestione ed alla modifica dei dati raster, chiamato Autodesk Raster
Design.
Nato in origine con il nome di CAD Overlay, permette di andare oltre il semplice uso dei dati raster,
mettendo a disposizione numerose funzionalità di editing. Diviene indispensabile quando il semplice
utilizzo dei dati raster non basta più, e diviene necessario crearli o modificarli. Spiegare nei dettagli le sue
potenzialità va oltre gli scopi di questo manuale, basti accennare alle sue funzionalità principali:
Il termine raster in realtà comprende molte tipologie di dati. Dai vecchi disegni passati allo scanner, alle
carte tecniche regionali in bianco e nero, alle ortofoto a colori, spesso ad alta risoluzione, alle immagini
satellitari, anche di tipo multispettrale, fino ai Modelli Digitali del Terreno (DTM), che permettono di
ottenere una rappresentazione tridimensionale del territorio, come vedremo più avanti.
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Tutti questi dati vengono gestiti da AutoCAD Map 3D con un unico Provider FDO, quello dedicato ai
dati raster, con risultati molto interessanti e di notevole semplicità.
Altri formati raster supportati sono: BMP, CALS-I, FLIC, GeoSpot, IG4, IGS, PCX, PICT, RLC,
TARGA.
Inoltre, con un Provider FDO dedicato, vengono supportate le immagini raster servite via Web secondo lo
standard WMS, definito da OGC (Open Geospatial Consortium: www.opengeospatial.org). Ne parleremo
nella lezione 9, dedicata ai servizi di interoperabilità WMS e WFS.
Il punto di partenza, come per i dati vettoriali, sta nell’apertura di un disegno (DWG). Questo potrà già
contenere già oggetti CAD, oppure essere completamente vuoto, e svolgerà la funzione di contenitore, per
salvare tutte le connessioni ai dati raster, e la loro vestizione. Cominciamo da zero, quindi: possiamo
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usare il disegno vuoto che AutoCAD Map 3D ci presenta all’avvio, oppure premere l’icona Nuovo nella
barra degli strumenti di accesso rapido, in alto a sinistra.
Salviamo il disegno con un nome. Basta premere l’icona M come Map, visibile in alto a sinistra nella
figura 1, e scegliere dal menu Salva con nome. Lo chiameremo 01-DatiRaster. Una seconda operazione
importante sta nella scelta dell’Area di lavoro. Si può impostare facilmente, premendo l’icona illustrata in
figura, nella barra di stato, in basso a destra.
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AutoCAD Map 3D 2011 prevede tre Aree di lavoro, per lavorare con interfacce differenti:
• Map Classic usa ancora i vecchi menu, ed è utile per chi conosce le versioni precedenti e non ha
ancora preso confidenza con l’interfaccia più recente.
• Barra multifunzione basata sugli strumenti è quella che useremo in questa lezione, e permette di
utilizzare la comoda barra multifunzione, sensibile al contesto.
• Barra multifunzione basata sulle attività, infine, mette a disposizione la barra multifunzione con
una diversa organizzazione dei comandi.
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Per rendere permanenti le personalizzazioni, e ritrovarle al prossimo avvio di AutoCAD Map 3D,
conviene scegliere, dallo stesso menu della Figura 2, la voce Impostazioni area di lavoro, ed attivare
l’opzione Salva automaticamente le modifiche all’area di lavoro.
E’ importante assegnare al progetto, già in questa fase iniziale, il sistema di coordinate desiderato.
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Anche se non è indispensabile, è buona pratica farlo sempre, sia per permettere ad AutoCAD Map 3D di
conservare questa preziosa informazione, sia per poter effettuare la conversione nel sistema di coordinate
desiderato di altre cartografie e dati geografici disponibili in sistemi differenti.
Quindi nella Barra multifunzione scegliamo il titolo Impostazione Carta, e poi l’icona Assegna.
Nella finestra Assegna Sistema di Coordinate Globali, per ora introduciamo un codice, in questo caso
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LL84, che individua il sistema Lat-Long WGS84. Nella Lezione 4 osserveremo che AutoCAD Map 3D
contiene tutti i principali sistemi di coordinate utilizzati in Italia, e vedremo nel dettaglio la loro gestione
e la trasformazione dei dati geografici tra sistemi differenti.
Infine battezziamo la carta che stiamo per creare scrivendone il nome, Abruzzo raster, nel Riquadro
Attività di fianco a Carta corrente. Abbiamo completato le fasi preliminari, che è bene ripetere ogni volta
che si inizia un nuovo progetto: salviamo il disegno e siamo pronti per le fasi successive.
Lo strumento principale per caricare e gestire i dati GIS è il Riquadro Attività. Se non è visibile all’avvio
del software, lo si può far comparire dalla Barra multifunzione - sezione Vista, oppure scrivendo alla riga
di comando MAPWSPACE – ON. Può essere lasciato flottante, reso semitrasparente, oppure ancorato ad
uno dei lati dell’area di lavoro. Anche la riga di comando, se non è visibile all’avvio, può essere fatta
apparire temporaneamente con F2, oppure in modo permanente con la combinazione di tasti CTRL-9.
Il Riquadro Attività contiene diverse schede, selezionabili grazie alla linguetta laterale. La scheda
principale, che useremo in questa lezione, è chiamata Gestione visualizzazioni. Nella scheda Gestione
visualizzazioni appaiono diversi bottoni, che illustreremo nel corso della lezione: il primo, punto di
partenza per il caricamento dei dati GIS è quello relativo ai Dati. Premendo il bottone Dati e scegliendo
dal menu la voce Connetti a dati, si accede alla finestra Connessione dati.
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AutoCAD Map 3D legge il contenuto della cartella, ed elenca le immagini raster che vi ha trovato.
Come già spiegato nel paragrafo 0, ne useremo due:
• Landsat_regioneAbruzzo_def_p2. ecw, che useremo per prima. Contiene l’immagine satellitare
della regione Abruzzo. Per utilizzarla, attiviamo la casella alla sinistra del nome come in Figura 7.
• Dtm_abruzzo.tif contiene il Modello Digitale del Terreno della Regione Abruzzo. Si tratta di una
immagine speciale, perché contiene le informazioni relative alla pendenza, all’esposizione ed
all’elevazione. Ci permetterà di ricostruire il modello tridimensionale del terreno, e la tratteremo
più avanti.
Come è possibile notare nella figura 7, il sistema di coordinate dell’immagine in formato Ecw non è stato
riconosciuto. E’ necessario allora fare doppio clic sull’etichetta <sconosciuto> per poterlo assegnare.
• Nella finestra Modifica contesti spaziali, premiamo il bottone Modifica.
Tornati alla finestra Connessione dati attiviamo la piccola casella alla sinistra dell’immagine
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Landsat_regioneAbruzzo_def_p2.ecw e premiamo infine il bottone Aggiungi a carta. AutoCAD Map 3D
esegue automaticamente uno zoom sulle estensioni dell’immagine, e mostra il nome dei layer nella
scheda Gestione Visualizzazioni. Salviamo ora il progetto con il nome 02-DatiRaster-Landsat.dwg.
Dopo aver caricato l’immagine raster, possiamo ora dedicarci alla sua gestione
Prima di tutto controlliamo l’ordine di visualizzazione. Se il disegno nel quale abbiamo caricato
l’immagine da satellite non era vuoto, ovviamente l’immagine satellitare ha coperto tutti gli oggetti già
presenti. Per cambiare l’ordine di visualizzazione dei layer, nel Riquadro Attività è necessario premere il
bottone Ordine di visualizzazione e poi trascinare verso l’alto i layer che si vuole vengano visualizzati per
ultimi, e quindi siano sempre visibili, sopra tutti gli altri.
In particolare, va notato che il layer di default Base carta contiene tutti i dati CAD già presenti nel DWG
prima delle connessioni FDO. Quindi, per renderli visibili, andrà spostato sopra il layer che contiene
l’immagine raster.
In qualsiasi momento, sempre nel Riquadro Attività, è possibile spegnere uno o più layer, disattivando la
casella sulla sinistra, nella scheda Gestione Visualizzazioni. Il Layer resta connesso, ma
momentaneamente non è più visibile.
Possiamo inoltre definire la visibilità dell’immagine raster in base alla scala. Per fare questo selezioniamo
il layer Landsat_regioneAbruzzo_def_p2.ecw nel riquadro Attività e poi premiamo il bottone Stile.
• Nell’Editor di stile, nella parte superiore, possiamo compilare i campi Da ed A. Ad esempio
possiamo definire che l’immagine satellitare sia visibile dalla scala 1:5.000 (ad una scala
maggiore diverrebbe poco significativa) fino a quella 1:1.000.000.
• Premere il bottone Applica per vedere il risultato.
Prima di tutto possiamo colorare il nostro DTM in base all’altezza. Come possiamo vedere nella Figura
13, i parametri da indicare sono i seguenti:
• In alto, sotto Crea regole tematiche in base ad una proprietà scegliamo come Proprietà il
parametro Altezza. Naturalmente abbiamo a disposizione anche Pendenza (in gradi, da 0 a 90) ed
Esposizione (in gradi, da 0 a 360). Quindi è possibile creare Temi basati su questi parametri.
• Notiamo subito che Map 3D, dopo aver scelto il parametro per Proprietà ci mostra il valore
minimo e massimo dell’Altezza presente nel DTM dell’Abruzzo: da -3 a 2863 metri.
• Per quanto riguarda la Distribuzione, per ora lasciamo il valore di default Uguale: l’ampiezza di
ogni regola, quindi, sarà uguale alla differenza tra il valore minimo e quello massimo, diviso per il
numero di regole, che viene stabilito nel passaggio successivo. E’ utile notare che si hanno a
disposizione anche altri algoritmi statistici per il calcolo dell’ampiezza delle classi: Deviazione
standard, Quantile e Jenks (Interruzioni naturali).
• Indichiamo la creazione di 29 regole per averne una approssimativamente ogni 100 metri.
• Più in basso, sotto Specifica tema lasciamo selezionato il valore di default, Rampa stili e poi
premiamo il piccolo bottone a destra.
• Nella finestra Stile banda scegliamo come primo colore, a sinistra, un verde chiaro, e come ultimo
colore, a destra, un marrone scuro. Premendo OK, Map 3D calcolerà automaticamente tutte le
sfumature per le 29 regole, mostrandole nello spazio a destra di Rampa stili.
• Premiamo il bottone OK per chiudere la finestra Tema.
• Premiamo il bottone Applica nell’Editor di Stile per vedere il Tema applicato al nostro DTM.
Notiamo, nella Figura 14 la Barra multifunzione: ha assunto un aspetto particolare, perché nella scheda
Gestione Visualizzazioni è stato selezionato il layer che contiene il DTM. La Barra multifunzione è
sensibile al contesto, quindi, gentilmente, ci mostra le icone dei comandi applicabili ad un layer di questo
tipo. Comandi che utilizzeremo più avanti.
Un Tema può essere applicato al DTM anche utilizzando un tavolozza di colori predefinita:
• Nella finestra Tema (Figura 13), in basso sotto Specifica tema scegliamo Tavolozza
• Apriamo la tendina sulla destra: tra le numerose tavolozze disponibili scegliamo Tavolozza USGS
National Map.
• Premiamo il bottone OK per chiudere la finestra Tema.
• Premiamo il bottone Applica nell’Editor di Stile per vedere il Tema applicato al nostro DTM.
Figura 15 – Modello Digitale del Terreno tematizzato in base alla Tavolozza USGS National Map
Figura 17 – Modello Digitale del Terreno e curve di livello ogni 100 metri
Per visualizzare meglio le curve di livello basta spegnere il layer del DTM, nella scheda Gestione
visualizzazioni.
Figura 18 – Bottone 3D
Il punto di partenza è il bottone che troviamo nella Barra di stato del disegno, sopra la riga di comando.
Infatti, per visualizzare in 3 dimensioni un DTM, occorre sempre premere prima di tutto questo bottone: i
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normali comandi di visualizzazione 3D di AutoCAD (Viste isometriche, Orbita…) possono essere
utilizzati, ma solo dopo aver premuto il bottone 3D.
Dopo una breve elaborazione, il nostro DTM viene portato in vista isometrica, dove cominciamo ad
intuire i dislivelli del terreno. Trattandosi però di una intera regione, è chiaro che l’altezza anche dei
monti più alti è relativamente piccola, rispetto all’estensione orizzontale del DTM. Per vedere meglio il
risultato 3D possiamo ingrandire la vista con uno zoom e sfruttare l’opzione che troviamo di fianco al
bottone 3D: l’Esagerazione verticale.
Questa, moltiplicando per un fattore a scelta l’altezza, rende molto più evidente l’andamento
tridimensionale del terreno. Basta fare clic sulla piccola freccia a destra di 1x per scegliere il fattore di
moltiplicazione dell’altezza.
Nel caso in cui le strade non risultino molto visibili, è consigliabile selezionare il layer nella scheda
Gestione visualizzazioni e poi con il bottone Stile assegnare un colore chiaro (giallo) ed uno spessore un
poco superiore al minimo. I migliori risultati si ottengono effettuando uno zoom sulla zona desiderata,
come nella figura 20.
Allo stesso modo è possibile aggiungere al modello i comuni, disponibili anch’essi tra i dati per le
esercitazioni della Lezione 1.
GEOforUS – Geography & Technology Network – www.geoforus.it 15
Pur trattandosi di poligoni, che inizialmente coprono completamente il modello, basta portarne la
trasparenza al 100% con il bottone Stile, per vederne i soli confini, proiettati sul DTM.
Quando si effettua uno zoom sul modello, si può migliorare la risoluzione dei raster utilizzando il
comando Ricampiona. Questo comando è presente nella Barra multifunzione quando nella scheda
Gestione visualizzazioni viene selezionato un layer raster, oppure nel menu contestuale che si apre
facendo clic con il tasto destro del mouse su di un layer raster. Nel nostro caso sarà necessario
ricampionare sia il DTM che, in un secondo momento, l’immagine satellitare. Attenzione: una volta
ricampionate, le immagini raster vengono momentaneamente ritagliate al riquadro visibile al momento.
Quindi, se in seguito si effettua uno zoom che allarga la vista, si avrà un effetto paradossale. Basta però
ripetere il comando Ricampiona per ripristinare di nuovo le immagini.
Per concludere questa parte dedicata ai Modelli Digitali del Terreno, che pur basati su di immagini raster,
permettono di effettuare importanti analisi del territorio in 3 dimensioni, è importante riferire che
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AutoCAD Map 3D permette non solo di utilizzarli, ma anche di crearli a partire da dati vettoriali: punti
quotati, curve di livello, perfino nuvole di punti rilevate con laser scanner LiDAR. Per approfondimenti si
può consultare: http://map3d.blogspot.com/2010/11/da-curve-di-livello-dem-tridimensionale.html oppure
http://map3d.blogspot.com/2010/11/creare-dem-da-nuvole-di-punti.html.
Spostando il mouse nello spazio modello vedremo comparire una anteprima della legenda, per poterla
posizionare nel punto più opportuno facendo clic.
Figura 23 – Legenda
La legenda che abbiamo appena creato è dinamica e mostra i layer che sono accesi nel momento in cui
l’abbiamo creata. Se accendiamo altri layer, oppure modifichiamo il loro nome, dobbiamo premere di
nuovo il bottone Strumenti: la voce del menu sarà cambiata, diventando Aggiorna legenda: basterà
sceglierla perché la legenda si aggiorni automaticamente.
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Infine è utile notare che la legenda viene costruita utilizzando una tabella di AutoCAD ed è quindi
facilmente modificabile, dal punto di vista grafico, usando i grips e gli stili di tabella.
Creazione di Modelli Digitali del Terreno a partire da nuvole di punti da laser scanner:
http://map3d.blogspot.com/2010/11/creare-dem-da-nuvole-di-punti.html
14 Gennaio 2011
Redatto da: arch. Giovanni Perego – giovanni.perego@mum.it autore del Blog: www.3dmap.it
Revisionato da: Alessandro dal Maso - alessandro.dalmaso@abitat.it