Appunti Cartesio+meditazioni
Appunti Cartesio+meditazioni
Appunti Cartesio+meditazioni
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Il suo scopo è quello di raggiungere la conoscenza e si pone l'obiettivo di dimostrare che il suo
metodo, che ha dimostrato Dio, è quello giusto; poiché altrimenti si negherebbe l’esistenza di Dio
Lettera al padre:
espone il fatto che non sia voluto entrare troppo negli argomenti degli scettici
Dobbiamo capire che le idee dovute ai sensi sono sbagliate, così facendo potremo comprendere le
idee “pulite”
Epistola alla Sorbona (luogo di scienza e filosofia più importante del tempo):
Bisogna dimostrare l’esistenza di Dio poiché un mondo senza Dio sarebbe immorale
gli empi non vogliono che dio esista, bisogna trovare argomenti nuovi che lo dimostrino
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vuole che sia una sequenza di intuizioni facile da seguire
Synopsis:
la mente è sostanza mentre il corpo è accidente di una grande sostanza universale
tuttavia anche se un sogno, ciò che io sogno deve essere reale, altrimenti non potrei sognarlo
tutto ciò che ha a che fare con la realtà è in dubbio, ciò che invece riguarda le idee(mat,geom…) è
sempre vero. Anche nel sogno 2+2=4
C. ha l’idea di Dio, che se fosse buono non ingannerebbe, e se non fosse abbastanza potente da
poterlo fare, ecco che noi saremmo più imperfetti
Si presuppone dunque un genio maligno potentissimo, che ci rende come degli schiavi che
sognano di essere liberi, C. si è svegliato dal sonno e ora deve fare i conti con le tenebre realtà
la conoscenza è come una casa: sono sempre espandibili, migliorabili e hanno bisogno di solide
fondamenta; C. vuole evitare di costruire una casa “fragile”
Siamo in un vortice in cui non abbiamo senso d’orientamento, inizia così il dubbio iperbolico:
dubitiamo di tutto ciò che ci proviene dai sensi
qualcosa gli mette le idee in testa, e ciò o è lui o è un ente superiore; inoltre se c’è un ingannatore
ci deve essere per forza anche un ingannato ⇒ io esisto finché penso
(descrizione del corpo e dell’anima) ⇒ molte caratteristiche dell’anima dipendono dal corpo ⇒
siamo solo pensiero (esso dubita, nega, afferma immagina…)
Ciò che vedo, e che percepisco, so che è falso in quanto proveniente dai sensi. Ma il fatto che mi
sembra di vedere o percepire qualcosa appartiene al pensiero. C. lo chiama sentire
(riflessione sulla cera, e sul fatto che la comprendiamo con la mente e non coi sensi) ⇒ con gli
occhi posso vedere l’estensione, ma lo comprendo solo con l'utilizzo del giudizio, che è nella
mente
i corpi non li conosco tramite i sensi o tramite l’immaginazione bensì con l’intelletto, dunque è la
mente la cosa più semplice da conoscere
Principio della priorità dei corpi: se i corpi esistono allora sono percepiti dalla mente
Principio della priorità della mente: conoscere la mente è molto più semplice del corpo
io sono certo che quel modo di pensare le cose (immaginare e sentire) è in me, anche se in realtà
non esiste nulla
sono arrivato a dire che io esisto, e ciò è un idea chiara e distinta ⇒ tutto ciò che è chiaro e distinto
è vero (cerca una regola generale per la verità)
L’immagine mentale che abbiamo non è detto che corrisponda alla realtà ← errore più frequente
Ci sono 3 tipi di idee:
innate: non provengono dall’esperienza
avventizie: provengono dai sensi esterni
prodotte da noi: create tramite immaginazione
poiché le idee provenienti dai sensi potrebbero non corrispondere dalla realtà oppure potrebbero
essere prodotte da me (i sogni) ⇒ le avventizie e quelle prodotte da noi non sono affidabili
vi è una gerarchia delle idee ( alcune hanno più “realtà oggettiva”): Dio → Sostanze finite → modi
e accidenti
sostanze= capace di esistere da sé
accidenti= caratteristica della sostanza
modi= attributo alla sostanza (estensione, movimento…)
Se non ci fosse qualcosa in grado di produrre l’effetto (idea) non ci sarebbe nel mondo oggettivo,
inoltre ciò che è più perfetto non può derivare da ciò che è meno perfetto.
Se qualcosa ci da un idea, allora ci deve essere qualcosa di abbastanza reale (formalmente) da
produrre l’idea
es: una cattedra senza cassetti non può darmi l’idea di una cattedra con i cassetti ⇒ o ho creato io
quell’idea con la mia immaginazione, oppure ci deve essere una sorgente da cui derivano le idee
le idee di altri umani, animali e angeli; possono essere state prodotte da me con l’immaginazione
(anche se per gli angeli non è così semplice)
alcune idee però sono materialmente false, ovvero rendono come positivo ciò che è un’assenza o
una privazione (es: il caldo potrebbe essere solamente l’assenza di freddo)
delle cose materiali percepisco in maniera chiara e distinta: grandezza, forma, posizione,
movimento (derivate dall’intelletto), sostanza, durate e numero (derivate dai miei pensieri); per
quanto riguarda la luce i colori ecc… esse sono in noi poiché siamo imperfetti e mischiati con il
nulla
poiché in me c’è l’idea di Dio e della perfezione, ma io essendo imperfetto non posso aver
generato tale idea ⇒ Dio esiste e mi ha messo lui queste idee
e se io fossi perfetto e non lo sapessi? il fatto già che non lo so è simbolo di imperfezione ⇒ non
sono perfetto
poiché fatti da Dio, abbiamo un suo “sigillo” impresso su noi, ovvero l’idea di lui. Inoltre siamo
l’immagine per negazione di ciò che dio è (vedi quad)
.Non può essere che dio mi inganni sempre in quanto nell’inganno c’è malizia e debolezza, ovvero
imperfezioni mentre dio è perfetto
Poiché dio non mi vuole ingannare mi ha sicuramente fornito la capacità di giudicare il vero; ma
poiché io sono imperfetto (creato dal non ente) allora ho in me anche alcune mancanze, e dunque
se mi sbaglio non è perché dio vuole così, ma semplicemente perché il mio giudizio non è perfetto.
noi non siamo perfetti in quanto se dio così ci avesse fatto saremmo stati dei dio creati; tuttavia la
definizione di Dio va contro all’essere creato.
il motivo per cui dio ci ha fatto imperfetti non lo possiamo sapere in quanto non possiamo
pretendere di capire tutto ciò che fa dio, come non possiamo comprendere la ragione del mondo,
non c’è bisogno però di saperlo per investigarlo ⇒ la fisica non ha bisogno delle cause finali
il fatto che noi sbagliamo dipende dal fatto che convergono sia l’intelletto che il libero arbitrio; con
l’intelletto percepisco solo le idee che non sono né false né vere (idea di chimera), l’errore sta
quando le giudico vere o false.
La volontà inoltre è più “estesa” rispetto all’intelletto, e giudica anche ciò di cui non siamo
totalmente sicuri, commettendo errori.
Ma il commettere errori, e quindi il fatto che possiamo scegliere, non è qualcosa di negativo; anzi
evidenzia la nostra libertà: noi possiamo scegliere cosa fare, e questa libertà è perfetta; quasi al
pari di quella di Dio.
anche essa ha dei limiti, infatti noi non abbiamo il potere di soddisfare totalmente la nostra volontà
per non errare devo trattenere il giudizio ogni volta che l’idea non è chiara e distinta
QUINTA MEDITAZIONE: “l’essenza delle cose materiali; e,di nuovo, Dio, che
esiste”
ci sono in me delle idee “minori” che percepiamo come non derivanti dall’esperienza
esempio triangolo: quando io penso a un triangolo non penso a tutte le proprietà che ha; tuttavia
esse sono in me; e non possono nemmeno provenire dall’esperienza poiché potrei fare la stessa
cosa con figure che non esistono (poligono con cento lati) ⇒ la mathesis è vera
posso applicare lo stesso ragionamento dei numeri e figure all’idea di Dio ⇒ Dio è l’idea più certa
che ho
il fatto che penso che Dio esiste non vuol dire che esso esista davvero: posso infatti pensare ad un
monte; ad esso si assocerà sempre una valle , che essi esistano o meno. Con l’idea di Dio il
ragionamento è simile, solo che l’idea di Dio non può essere separata dalla sua esistenza
ci sono alcune cose ovvie e altre che necessitano di essere studiate a fondo per capirle, es: un
triangolo vedo subito che ha 3 lati ma per vedere che il quadrato dell'ipotenusa è uguale alla
somma del quadrato dei cateti ho bisogno di dimostrarlo. Una volta dimostrato però lo riterrò vero
ogni volta senza doverlo ri-dimostrare
Dio è sia essenza che esistenza (nella sua essenza è intrinseca l’esistenza), separandole
facciamo solo una divisione concettuale
Le idee sono l’essenza delle cose, ciò che non posso togliere da quelle cose (es: dal triangolo non
posso togliere l’avere 3 lati)
Dio ci serve come base per conoscere tutto il resto; si pone alla base della scienza. Conoscendo
l’esistenza di Dio possiamo assicurarci che le cose che conosciamo chiare e distinte esistano
anche quando smettiamo di vederle
Le cose matematiche esistono (sono idee chiare e distinte) e Dio non ci mente sulle cose chiare e
distinte
La materia sembra poi derivare dall’immaginazione; tuttavia c’è da distinguere tra immaginazione e
intellezione:
immaginazione = intellezione + uno sforzo (es: per immaginare un chiliagono devo sforzarmi
mentre le sue proprietà le capisco perfettamente)
dunque se l’immaginazione necessita di uno sforzo essa non è fondamentale per noi ⇒ ciò che
deriva dall’immaginazione non è necessario
nell’intellezione la mente guarda solo a ciò che è dentro di essa; nell’immaginazione invece guarda
al corpo e a ciò che è derivato dai sensi
l’immaginazione è legata anche alle qualità secondarie (colori, dolore ecc…), esse vengono
percepite dai sensi e arrivano all’immaginazione tramite la memoria (non posso immaginare un
colore che non ho mai visto)
secondo oggetto di sensazione: sensazioni del mio corpo in relazione ad altri corpi (es: fame)
le qualità secondarie si manifestano a noi senza nostro volere, e spesso sono ingannatrici; i nostri
sensi (anche quelli interni come il dolore) vengono ingannati
Se posso concepire le cose chiare e distinte senza l’altra, e concepisco me stesso come cosa
pensante solamente ⇒ se ho un corpo, esso è distinto dall’anima; nonostante siano legati in
maniera strettissima (abbiamo passioni, sensazione: siamo mischiati al corpo)
ci sono idee legate all’intellezione ed altre invece legate al corpo sensibile. Abbiamo una passiva
facoltà di sentire le idee sensibili; ma non potremmo averla se non esistesse una facoltà attiva che
le può produrre
Questa facoltà non può essere in me, in quanto priva di intelletto e contro la mia volontà; dunque
dovrà essere o in Dio oppure nelle cose corporee che mi fanno percepire le cose attraverso i sensi
(il mondo corporeo). Poiché sappiamo che dio non è ingannatore, se ci ha fatto percepire che le
idee ci vengono dal mondo corporeo ⇒ le cose corporee esistono, anche se non sono chiare e
distinte
la natura ci ha “insegnato” a distinguere le cose buone da quelle cattive, siamo noi che usiamo
questo criterio poi per giudicare altro (come che il sole sia della grandezza che vedo)
la natura in quanto meccanismo funziona, né bene né male, siamo noi a giudicarla in base al
nostro fine (un orologio rotto funziona: segna il tempo anche se non è il MIO tempo)
es: corpo malato di idropisia (hai sete e devi bere costantemente), continua a bere anche se gli fa
male, perché per natura è così
la mente non è divisibile a differenza del corpo, essa non posso pensarla divisa
Sentiamo il dolore del piede “tramite il cervello” poiché è come una corda che se tiri una estremità
si muove anche all'estremità opposta (così sono i nervi legati al cervello). tuttavia può capitare che
anche se tiriamo da una parte che non sia il piede, ma sempre nello stesso nervo, sentiamo il
dolore al piede
il motivo per cui mi sbaglio è che sono per natura determinato dall’abitudine: è meglio che mi
sbaglio quando non ho un piede e sento dolore, che non sento dolore quando invece io lo ho
risulta banale la differenza tra veglia e sogno; nel sogno non ho la concezione della memoria, se
mi comparisse una persona e scomparisse all’improvviso la crederei un uomo, mentre da sveglio
lo considererei o uno spettro o un inganno della mia mente.