ESERCITAZIONE Finale
ESERCITAZIONE Finale
ESERCITAZIONE Finale
1997
Raduno esplicativo per i cittadini
1997
Inizio dei lavori (dicembre)
2000
Ultimazione dei lavori (Agosto)
2000
1-3 Gennaio: Evento di apertura
della Mediateca di Sendai dal tito-
lo “Apri la porta delle parole”
La Mediateca costruita da Toyo Ito nel centro di questa città riflette sia i limiti che le ambizioni del contesto La proposta di Ito ha optato per la trasparenza. Poiché il lotto si trova di
in cui si trova. Si trova nella stessa zona di un Pachinko, gioco preferito dai giapponesi: un lato si affaccia fronte a un importante boschetto di alberi, l’edificio salva ampie vedute verso di
su uno dei viali principali della città, mentre gli altri tre lati si affacciano su una serie di garage, parcheggi esso pur utilizzando la forma degli alberi nella concezione della struttura.
e capannoni.
Sendai Daini High School, Miyagi
È soprattutto una proposta in cui lo spazio e la luce scorrono liberamente
tra i diversi livelli dell’edificio.
Parco Motokajicho
La mediateca è situata nel mezzo di una zona residenziale, dove le due strade prin-
cipali intercettano e questo genera un punto di flusso e un fronte commerciale.
La città di Sendai è conosciuta come “città degli alberi” forse questo è stato un fat-
tore chiave nella mente dell’architetto che mette a confronto i pilastri della media-
teca (perfettamente visibili dall’esterno grazie alla facciata in vetro) con tronchi che
sostengono le lastre sottili. Ciascuno dei pilastri è un organismo vivente, attraverso
il quale non solo scorrono elettricità, acqua e luce solare, ma consentono anche il
DENSITÀ Jozenji-dori, il viale alberato che simboleggia la Città degli flusso delle persone.
Alberi
SAPIENZA TECNOLOGIA DELL’ARCHITETTURA Prof.: Domenico D’Olimpio CARATTERISTICHE DI INTERAZIONE CON IL CONTESTO
AMBIENTALE 2.1
UNIVERSITÀ DI ROMA FACOLTA’ DI ARCHITETTURA - A.A. 2022-23 CORSO DI LAUREA QUINQUENNALE UE Studenti: Cristina Martín Rosales
ILUMINAZIONE E VENTILAZIONE NATURALE
Facciata Tubi STRUTTURA MORFOLOGICA
Con una facciata in vetro, i limiti fisici tra la struttura e la città sono sfumati. Ito ha proposto facciate Toyo Ito, nel suo libro Escritos, afferma già che si tratta di un edificio
diverse a seconda della vocazione dell’ambiente su cui si affacciano. in cui il concetto di spazio e il metodo di realizzazione che propongono
sono diversi da quelli proposti per progetti più convenzionali. Appa-
La facciata sud è costituita da due schermi di vetro separati per consentire la ventilazione. Durante il rentemente sembra che la Mediateca abbia la forma di un cubo, ma si
giorno lasciano entrare la luce solare ma non direttamente grazie a una striscia traslucida su ciascuno potrebbe dire che la Mediateca non ha forma? Poiché i suoi limiti sono
dei pannelli posti tra le lastre. Di notte questa finestra genera un effetto di apertura verso l’esterno. La trasparenti, traslucidi, diffusi, e il suo interno così dinamico, ambiguo
prima pelle di cristallo risponde al sole del sud. Il secondo strato di vetro funge da termocamino. Nella e irregolare, non possiamo a prima vista sguardo gli assegna una forma
stagione estiva le bocchette poste in alto permettono l’evacuazione dell’aria calda, mentre in inverno determinata, ma è del tutto mutevole o, almeno, senza forma definita.
queste bocchette vengono chiuse a formare una coperta termica vetrata.
“Proprio come una tela cambia forma quando soffia il vento, mi sem-
bra che l’architettura che a malapena fa sentire la sua forma sia il che ti
condiziona meno per la vita di oggi.”
I pilastri centrali portano luce naturale nell’edificio. Al pia-
no terra (piazza) una parte della facciata vetrata è comple- Il utente seleziona il luogho per svolgonare le proprie attività. Ciò sig-
tamente apribile, permettendo alla luce di passare libera- nifica che ogni persona può sedersi, ad esempio, per leggere dove più
mente ed eliminando ogni limite tra l’esterno e l’interno. desidera, non avendo un posto prestabilito per farlo.Gli spazi non sono
Gli alberi situati sul lato soleggiato dell’edificio ospitano gli distribuiti attraverso cassetti, creando stanze chiusi che non hanno nu-
ascensori. I piccoli alberi al centro sono dotati di riflettori lla a che vedere con la fluidità. Se delimitiamo una stanza corrispon-
di luce solare controllati da computer, che portano luce e dente a una certa funzione, ne risulta limitare l’azione libera.
ombra nel cuore dell’edificio.
PIAZZA NEGOZIO
FACCIATA OVEST
Accaio
bianco
Vetro
trasparente
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AMBIENTALE 2.2
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PELLE + TUBI + PIATTO
Il suo sistema di traverse strutturali segue il concetto di uno spazio flessibile e adattabile, in cui utilizzano gli
elementi minimi.
La Mediateca misura 50x50 m ed è alta 36 m.
Le basi della progettazione della mediateca si riassumono in questi tre principi: lastre, tubi e pelle. Quando
parli di lamiere parli di forgiato. I tubi, 13 nello specifico, sono la parte portante, ciò che verrebbe visto come
colonne cave, o “alberi”. La pelle che avvolge l’edificio, la facciata, sta cambiando a seconda delle diverse
esigenze
TERREMOTO 2011
Le ipotesi di tutti coloro che hanno lavorato alla progettazione
Il secondo elemento, e forse il più rappresentativo di
della mediateca sono state messe alla prova l’11 marzo 2011 quando un
questo progetto, sono i cosiddetti “tubi”, tredici ele-
terremoto di magnitudo 9 ha colpito la città, epicentro stesso del sisma.
menti cavi in acciaio dalla forma simile al tronco di
I 13 tubi della Media Library conferiscono flessibilità all’edificio, permet-
un albero di dimensioni e forma variabili durante tu-
tendogli di muoversi e superare il devastante terremoto del 2011. Un video
tto il suo sviluppo, che compenetrano verticalmente
registrato da uno degli utenti della Media Library durante il terremoto e
l’intero edificio e che costituiscono la struttura por-
pubblicato dal Los Angeles Times mostra come il movimento di terra ge-
tante delle lastre. Questi fori, come dei pozzi, hanno
nera una tremenda oscillazione dell’edificio che, però, non ne provoca il
la particolarità che, oltre ad ospitare le canalizzazioni
crollo. Le immagini mostrano come il terremoto scuote con forza l’edificio,
verticali di comunicazione, ascensori, condiziona-
il cui tetto trema come alberi sferzati dal vento. Ma difficilmente cadono
mento e alimentazione elettrica, essendo quasi vuoti
piccole particelle di intonaco e altri materiali.
permettono l’ingresso della luce naturale (tavola 2.2).
TUBI La Mediateca, un edificio apparentemente fragile per essere
un’enorme scatola di vetro il cui interno non ha pareti fisse, è assoluta-
Con una facciata in vetro, i limiti fisici tra la struttura mente priva di corsetti ed è sorretta da strutture tubolari quasi biologiche.
e la città sono sfumati. Le facciate dell’edificio sono Dalla facciata trasparente sono state staccate solo poche lastre. Le colonne
pensate quasi come una pelle permeabile che lo av- possono essere posizionate in modo casuale e hanno un’espressione or-
volge. Morbida e delicata verso il viale principale, per ganica quando inclinate, sono paraboloidi iperbolici, quindi supportano
favorire un mutevole rapporto visivo del riflesso della meglio i carichi sismici orizzontali e centrano la gravità e le forze, che gli
luce e della vegetazione della passeggiata nel tempo. conferiscono un carattere di spontaneità e flessibilità funzionale.
Ogni lato del edificio ha una facciata diversa da ris-
ponde all’ambiente circostante. Jan Gehl nel suo libro
spiegare di soddisfazione che l’utente ha possedere
un edificio con bordi morbidi, questo trasmette sicu-
rezza e mettersi in gioco con la città. Inoltre, questo
genera di più attrazione per persone che transitano
quelle strade adiacenti.
PELLE
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Caratteristiche strutturale 3.1
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STRUTTURE DI ELEVAZIONE 1. pavimento galleggiante
Strutture verticali
Mutsuro Sasaki, ingegnere del progetto della biblioteca multimediale, ha iniziato a collaborare con Toyo-Ito da quel pri- La densità delle maglie dei pilastri dipende dagli sforzi da sopportare su ogni piano, ma in una visione globale ge-
mo schizzo davvero unico. L’idea che Sasaki ebbe quando vide lo schizzo, su come progettare la struttura, quali materiali nerano un effetto di rotazione piuttosto casuale. I telai sono stati costruiti da 120 mm a 240 mm di diametro con
potessero risolvere i carichi, ecc., aveva poco in comune con quello che passava per la mente dell’architetto. spessori da 10 mm a 30 mm. Questa rete mutevole di tubi si intreccia con i bordi dell’acciaio delle lastre stabilizza-
I tubi hanno subito modifiche rispetto alla competizione, quando erano immaginati come strutture immateriali a forma trici. Il centro è rilasciato.
di albero. Quell’immagine subì la sua prima trasformazione quando l’ingegnere Mutsuro Sasaki propose l’attuale strut- Ogni albero fornisce il trasporto verticale per le persone, la luce, l’aria, il suono o l’energia.
tura. Come dimostrato, le colonne mesh erano possibili solo come idea. La maggior parte delle risorse è stata investita I rinforzi sono saldati come nervature con le piastre superiore e inferiore. IL gli sforzi per resistere permettono allo
negli alberi d’acciaio, un connubio unico e complesso tra struttura e servizi, rigidità e fluidità. spessore totale di essere di 40 cm. Il nido d’ape in acciaio varia geometria e spessore a seconda degli sforzi. L’im-
In modo semplificato questo significa che l’architetto ha un’idea, una forma. I numeri lo “colpiscono” e viene creata una pianto della struttura non segue la geometria della piazza se non nella potente e significativa presenza delle grandi
forma migliore, più bella, più elegante, più economica, e ti dicono come crearla e quanto deve essere spessa. colonne angolari. Sembrano posizionati, quindi, per consolidare in qualche modo questo rapporto e fare in modo
che gli altri possano permettersi di farne a meno.
ISOLATORE SISMICO: l’insieme strutturale dell’edificio, propone un supporto articolato dei colonni tubolari, separandosi Per quanto riguarda le facciate, la pelle esterna dell’edificio, quattro facciate e la
dalla struttura in calcestruzzo antisismico, tale separazione avviene attraverso uno strato di plastica assorbente. questo strato copertura, sono costituite da grandi schermi. L’altra facciata, che si affaccia su un’area
di materiale elastico assolve alla funzione di assorbire l’energia prodotta dalle onde p ed s che generano oscillazioni in caso di con olmi, è rifinita con una doppia pelle vetrata a cui sono fissate strisce orizzonta-
terremoto, tali oscillazioni possono generare risonanza nella struttura e provocare danni rilevanti, per questo motivo si cerca li, in modo da ottenere effetti di luce diversi in ogni momento al passaggio attraver-
di separare i periodi naturali del sisma da quelli della struttura, evitando di spostarsi nel resto dei livelli superiori. so le lastre di vetro. Sul tetto e sul lato ovest saranno posizionati schermi a forma di
lamelle. Il materiale costruttivo della facciata cambia ad ogni piano sul lato orienta-
A loro volta, i tramezzi del primo basamento sono distanziati millimetricamente dalla piastra orizzontale del piano terra in le e settentrionale. I fori sono realizzati in vetro o metallo trasparente e traslucido.
modo da smorzare i movimenti di oscillazione che si verificano.
TUBO DI ACCIAIO
FACCIATA CONTINUA
IN POLICARBONATO
ALLUMINIO 6061
TUBO DI ACCIAIO
VETRI TRASPARENTI
ALLUMINIO 6061
CALZESTRUZZO
SCHIUMA ISOLANTE
DEL PANNELLO RIGIDO
RETE DI SOLAIO
IN ACCIAIO
Per il calcolo dei pilastri sono stati inviati i dati in formato CAD alla Kawasaki Heavy Industries che si è occupata di
reperire i diametri e calcolare i punti di giunzione tra i solai, effettuando un’analisi esaustiva in tre dimensioni. Ogni
tubo in ciascuna giunzione tra i piani è unito con un’angolazione diversa. I cilindri in acciaio sono stati tagliati con
l’ausilio di un programma di calcolo.
Se trata por tanto de un edificio ligero y translúcido, una arquitectura de la luz Cabe destacar en este apartado la expo-
sición que realiza Toyo Ito sobre la Mediateca, a la que titula “blur”, que significa un estado ambiguo de límites difusos,
BASE E FONDAZIONI IN CEMENTO ARMATO ASSONOMETRIA
la borrosidad del contorno de las formas, una piel que permite mostrar el interior.
Involucro trasparente
FACCIATA SUD:Grazie alla facciata trasparente, i rami degli albe-
ri sono collegati ai rami informativi. Con la facciata trasparente, ha
ottenuto il proprio riflesso del boschetto, raddoppiando la bellezza
del viale. La facciata è costituita da due schermi di vetro separati per
consentire la ventilazione. Durante il giorno lasciano entrare la luce
solare ma non direttamente grazie a una striscia traslucida su ciascu-
no dei pannelli posti tra le lastre.
Molto utile nei mesi invernali con forti venti. funge da barriera acus-
tica e da zona cuscinetto per ridurre il guadagno solare (tavola 2.2).
CHIUSURA SUPERIORE
Il ponte superiore è costituito dalla stessa struttura in acciaio presente
nel resto dei piani, con un doppio ponte costituito da una rete in ac-
ciaio verniciato bianco, a cui arrivano i tubi.
Primo e settimo piano, Terzo e quarto piano, ri- Quinto piano,facciata Sesto piano, facciata in Si tratta di un tetto non transitabile, al quale arrivano i nuclei verticali
vetro trasparente. vestimento in alluminio in vetro sabbiato policarbonato. con la funzione di manutenzione
Involucro opaco
FACCIATA OVEST: Sul prospetto ovest, la necessità
di prevedere scale antincendio affittate allo sviluppo
di una struttura semitrasparente con un involucro
esterno rivestito da un telaio metallico verticale che
lascia intravedere le scale di emergenza.
FONDAZIONE IN C.A
10. Rejilla de ventilación de acero galvanizado 4. Posizionamento del rinforzo delle
11. Angulo de acero fondazioni.
12. Protección solar 5. Realizzazione delle travi della platea
13. Construcción de cubierta de lámina impermeable, di fondazione (armatura superiore, infe-
aislamiento térmico 50 mm, hormigón aligerado 130
riore, staffe e armatura).
mm.
6. Svuotamento del cemento in loco, las-
14. Forjado formado de placas de acero con cámara de
aire 400 mm, placa de acero 25 mm. ciando il vuoto per gli tubi.
Lavori di fondazione 07/1998 Smontaggio della gru a torre 01/2000
15. Revestimiento de protección ignífuga.
16. Hoja abatible de ventilación. Per il calcolo dei pilastri sono stati invia- FRONTIERE ESTERNE VERTICALE
17. Tapa chapa de aluminio. ti i dati in formato CAD alla Kawasaki Uno dei punti più interessanti della costruzione
18. Sellado de silicona. Heavy Industries che si è occupata di dell’edificio è il fatto che l’edificio non ha travi, ad
19. Canalón de ventilación y calefacción. reperire i diametri e calcolare i punti di eccezione delle travi perimetrali in piastre di ac-
giunzione tra i solai, effettuando un’ana- ciaio fissate alla rete metallica del solaio.
lisi esaustiva in tre dimensioni. I cilindri Una delle funzioni di queste viti perimetrali è
in acciaio sono stati tagliati con l’ausilio quella di accedere alla pelle esterna del vetro.
di un programma di calcolo. La facciata principale, costituita da una doppia
L’armatura del solaio ha una forma a pelle di vetro temperato (spessore 19 mm), è sta-
TIPOLOGIA E CARATTERISTICA DEL CANTIERE nido d’ape, progettata come i pilastri con Posizionamento del solaio di livello inferiore 09/1998
metodi computazionali, per raggiungere
ta ipoteticamente realizzata in parti. In primo
luogo, la pelle interna, che a differenza della pelle
Il cantiere è misto, poiché l’unica parte della costruzione che viene eseguita direttamente in uno spessore irrisorio di 40 cm. esterna, non continua fino a quando non è cos-
cantiere è l’opera di fondazione, mentre gli altri pezzi sono stati costruiti in fabbrica (interi oa Inizialmente i pilastri della mediateca tituita da lastre che sono fissate alle parti interne
pezzi) e sono stati trasferiti in cantiere. dovevano essere un tutt’uno, fluire dal della soletta su ogni piano, mentre la pelle esterna
sottosuolo al punto più alto. Tuttavia, è servita da elementi di fissaggio in acciaio inossi-
ogni pilastro inizia e finisce in ogni sta- dabile. vetro (n° 1 nell’immagine sotto) e uno dei
bilimento, poiché non è stato possibile rinforzi di vetro stratificato in vetro float (n° 2).
spostare i tubi dalla fabbrica al luogo del
progetto.
STRUTTURA DI ELEVAZIONE
Si è tentato di dividere i tubi nel tentati- Posizionamento dei pilastri al quinto livello 10/1999
vo di fonderli successivamente ogni tre
piani, ma è stato necessario appoggiare
la soletta sui pilastri del piano preceden-
te. Se la soletta, spessa 40 cm, non fos-
se realizzata in questo modo, rischiava 1.
di subire deformazioni e, a sua volta,
deformare i tubi durante la loro posa. 2.
Pertanto, i pilastri sono stati realizzati in
sezioni successivamente trasferite e sal-
date in opera. Assemblaggio della maglia dell’ultimo livello 12/1999
SAPIENZA TECNOLOGIA DELL’ARCHITETTURA Prof.: Domenico D’Olimpio ASPETTI TECNOLOGICI INNOVATIVI E SOSTENIBILITA’
AMBIENTALE 5.1
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• Sosa, Sergio (2013) , Mediateca de Sendai. Archiscopio
https://arquiscopio.com/archivo/2013/03/28/mediateca-de-sendai/
• Toyo Ito, Deyan Sudjic. Un “cervello esteriorizzato”: Toyo Ito e la Mediateca di Sendai. Dall’archivio Domus (2023)
https://www.domusweb.it/it/dall-archivio/gallery/2023/01/09/un-cervello-esteriorizzato-toyo-ito-e-la-mdiateca-di-sendai.html
• Sveiven, Megan. “Clásicos de Arquitectura: Mediateca de Sendai / Toyo Ito” [AD Classics: Sendai Mediatheque / Toyo Ito & Associates] 14 mar 2013. ArchDaily
https://www.archdaily.pe/pe/02-243658/clasicos-de-arquitectura-mediateca-de-sendai-toyo-ito
• Zeballo , Carlos : TOYO ITO: MEDIATECA DE SENDAI (28 mayo, 2008) . Tokio :
http://moleskinearquitectonico.blogspot.com/2008/05/toyo-ito-mediateca-de-sendai.html
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https://miraquecosa.files.wordpress.com/2009/03/mediateca-de-sendai.pdf
• Mediateca de Sendai Arq. Toyo Ito. (2017). Recuperado 27 de abril de 2021, de es.scrib.com website:
https://es.scribd.com/presentation/362779483/MEDIATECA-DE-SENDAI-ARQ-TOYO-ITO-pptx
• UPC BARCELONA TEC, progetto di fine di laurea elaborato per Alba Calvet.
• Toyo Ito & Associates, Architects. Sito ufficiale dello studio dell’architetto:
http://www.toyo-ito.co.jp/WWW/index/index_en.html