Manuale Giocatore
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INDICE
Questa pubblicazione è stata realizzata da Elena Cadel, Fondazione Barilla Center for Food and
Nutrition, con la collaborazione di e Ludovica Principato e Marta Antonelli, Barilla Center for Food
and Nutrition.
Citazione consigliata:
Fondazione Barilla Center for Food & Nutrition, 2020. Non Sprechiamo!
Approfondimento sui temi delle perdite e degli sprechi alimentari
www.noiilciboilpianeta.it
ISBN: 9788894399455
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Non Sprechiamo! - CAPITOLO 1
Le sfide legate all’alimentazione globale
Capitolo 1:
Le sfide legate all’alimentazione globale
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Non Sprechiamo! - CAPITOLO 1.1
Un’agenda politica comune
Capitolo 1.1:
Un’agenda politica comune
La lotta agli sprechi è un impegno fondamentale per la realizzazione degli Obiettivi dell’Agenda 2030 per lo
Sviluppo Sostenibile: un programma d’azione per le persone, il Pianeta e la prosperità, sottoscritto nel
settembre 2015 dai governi di 193 Paesi membri dell’ONU. Nello specifico, l’Agenda si prefigge 17 Obiettivi
per lo Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals, SDGs), che disegnano un grande
programma d’azione, che comprende 169 traguardi.
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Non Sprechiamo! - CAPITOLO 2
Gli sprechi e le perdite alimentari
Com’è possibile che la lotta ad un singolo problema possa essere tanto d’impatto?
Questo perché lo spreco alimentare è un fenomeno complesso, che presenta diverse
sfaccettature al suo interno, a cominciare dalla suddivisione tra sprechi e perdite che
verrà approfondita nei paragrafi successivi.
Capitolo 2:
Gli sprechi e le perdite alimentari
Lo spreco alimentare non è tutto uguale e, da un punto di vista tecnico, all’interno
dell’intera catena alimentare, dal campo alla tavola, si tende a distinguere le perdite
(food loss) dagli sprechi (food waste) (FAO, 2013).
Le perdite alimentari vengono definite come una diminuzione della quantità di cibo
commestibile lungo la parte della filiera che porta al consumo umano. È il cibo che
viene perso prima di arrivare ai punti vendita. Il focus è il sistema produttivo stesso,
dalla coltivazione fino alla trasformazione, prima di arrivare ai luoghi in cui il cibo
viene venduto.
Nei Paesi sviluppati gli sprechi alimentari avvengono soprattutto a livello del punto
vendita e del singolo individuo, mentre nei Paesi in via di sviluppo si verificano
soprattutto perdite durante l’attività agricola e nella fase precedente alla messa in
commercio, come conseguenza di siccità, shock naturali, reti stradali insufficienti
e assenza di strutture di stoccaggio o di refrigerazione. Le perdite di cibo durante la
raccolta e lo stoccaggio si traducono in una perdita di reddito per i piccoli agricoltori
e in prezzi più elevati per i consumatori poveri, aumentando i rischi di malnutrizione.
Per dare un’idea dei numeri di questo fenomeno, basti pensare che il cibo attualmente
perso in Africa potrebbe nutrire 300 milioni di persone (FAO, 2011). Rafforzare la
filiera produttiva per evitare queste perdite è una delle strategie da mettere in atto per
combattere la malnutrizione nei Paesi in via di sviluppo e contribuire al raggiungimento
dell’Agenda 2030 (SDG 2: Fame Zero). 5
Non Sprechiamo! - CAPITOLO 2
Gli sprechi e le perdite alimentari
Impariamo l’inglese
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Non Sprechiamo! - CAPITOLO 2.1
Le cause degli sprechi e delle perdite alimentari
Capitolo 2.1:
Le cause degli sprechi e delle perdite alimentari
Viceversa, tra le principali cause che sono responsabili dello spreco alimentare,
che avvengono sia a livello domestico che a livello di vendita e di ristorazione, ci
sono:
Con il termine “da consumarsi entro” (in inglese, use-by) si intende la data entro
la quale un alimento è igienicamente idoneo al consumo, se mantenuto nelle
corrette condizioni di conservazione.
Viceversa, “da consumarsi preferibilmente entro” (in inglese, best before) indica
un arco temporale di conservazione entro il quale il cibo conserva le sue
proprietà specifiche, tuttavia, superata quella data, è ancora possibile consumare
quel prodotto in tutta sicurezza (sempre che sia stato conservato in adeguate
condizioni).
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Non Sprechiamo! - CAPITOLO 2.2
L’impatto degli sprechi e delle perdite alimentari
Capitolo 2.2:
L’impatto degli sprechi e delle perdite alimentari
Nel mondo, un terzo di quello che viene prodotto, viene perso o sprecato. Come
spiegato in precedenza, non si tratta solamente di un problema di carattere etico e
morale ma di un fenomeno che ha gravi ripercussioni a livello ambientale, economico
e sociale (FAO, 2011, 2013, 2014, 2015).
Impatti sociali. Principalmente gli impatti dello spreco alimentare sono legati al diritto
al cibo: alla sicurezza alimentare (in inglese, food security), ovvero avere da mangiare
in quantità sufficiente, in modo adeguato da un punto di vista nutrizionale e culturale,
e all’accesso al cibo (sia fisicamente che economicamente). In linea teorica, la
quantità di cibo che viene sprecata ogni anno sarebbe in grado di nutrire i milioni
di persone che oggi soffrono la fame (più di 690). Pertanto, arginare questo
fenomeno è uno dei primi obiettivi per raggiungere l’Obiettivo 2 dell’Agenda
2030, fame zero. Per fare un esempio, nel Medio Oriente e nell’Africa del Nord, dove,
in molte regioni, la fame è un problema quotidiano, è stato calcolato che si importano
36 milioni di tonnellate di grano all’anno ma, nello stesso arco temporale, se ne
sprecano oltre 16 milioni di tonnellate. Non solo, in questa zona si perde e si spreca,
all’incirca, il 20% dei cereali, il 50% di frutta e verdura, il 16% della carne e il 27% del
pesce e dei frutti di mare. Cifre importanti che potrebbero contribuire al
miglioramento del profilo nutrizionale della popolazione, con impatti positivi sulla
salute e sull’economia.
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Non Sprechiamo! - CAPITOLO 2.2
L’impatto degli sprechi e delle perdite alimentari
Impariamo l’inglese
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Non Sprechiamo! - CAPITOLO 2.2
L’impatto degli sprechi e delle perdite alimentari
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Non Sprechiamo! - CAPITOLO 3
Lo spreco alimentare in Italia e nel mondo
Capitolo 3:
Lo spreco alimentare in Italia e nel mondo
In questo panorama, l’Italia si classifica tra i Paesi con un pro ilo alto, occupando il
18esimo posto tra i Paesi ad alto reddito, nei 35 analizzati, e il 13esimo posto a
livello europeo. È possibile vedere come il nostro Paese si sia impegnato molto in
questo frangente, soprattutto a livello politico con l’introduzione della legge
“Gadda” (166 del 2016), che si è posta come obiettivo principale la limitazione
degli sprechi, promuovendo, al contempo, la redistribuzione delle eccedenze e dei
beni inutilizzati per ini di solidarietà sociale, destinandoli a chi ne ha più
bisogno. Secondo la Fondazione Banco Alimentare, Onlus che si occupa della
raccolta e del recupero di generi ed eccedenze alimentari e della loro
ridistribuzione a strutture caritative, nel primo anno in cui la norma è entrata in
vigore (ottobre 2016-settembre 2017), le donazioni di eccedenze alimentari fatte
alla Onlus da parte della grande distribuzione sono aumentate del 21,4% e, ad oggi, si
continuano a registrare incrementi positivi e costanti. Tuttavia, rimane ancora molto
da fare in particolare a livello individuale, visto che ogni italiano spreca all’incirca
65kg di cibo all’anno, in primis prodotti freschi, pane, frutta e verdura, prodotti in
busta e affettati.
1. Il Food Sustainability Index è uno strumento quali-quantitativo che analizza le performance di 67 Paesi in
base alla sostenibilità del loro sistema alimentare e al reddito. Il risultato finale non offre una classifica vera e
propria ma una panoramica generale riguardo la sostenibilità alimentare dei Paesi presi in esame calcolata
su tre pilastri: spreco di cibo, agricoltura sostenibile e sfide nutrizionali. I Paesi presi in esame dall’Index rap-
presentano oltre il 90% del PIL globale e i 4/5 della popolazione mondiale. Il Food Sustainability Index è stato
sviluppato dal Barilla Center for Food & Nutrition (BCFN) in collaborazione con The Economist Intelligence
Unit. L’edizione 2018 si concentra principalmente sulle best practices nel campo della sostenibilità alimenta- 12
re che contribuiscono a raggiungere i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.
Non Sprechiamo! - CAPITOLO 4
Le soluzioni per fermare lo spreco
Capitolo 4:
Le soluzioni per fermare lo spreco
In tutto il mondo sono numerose le iniziative di istituzioni, enti pubblici e privati,
associazioni e singoli cittadini per limitare lo spreco e le perdite di cibo. Qui di seguito,
sono presentate alcune categorie, a titolo di esempio, riguardanti i diversi aspetti del
problema.
Le prime azioni che vengono alla mente sono rappresentate dalla distribuzione diretta
di eccedenze alimentari da parte di organizzazioni profit e no profit. Nella maggior
parte dei casi si tratta di associazioni che recuperano cibo commestibile dall’industria,
dalla distribuzione o dalla ristorazione, per distribuirlo a strutture che si occupano
dell’assistenza di persone indigenti o emarginate. Un esempio di questo tipo, in Italia,
è Banco Alimentare. Anche Last Minute Market si muove in modo simile, mettendo
in contatto le aziende della Grande Distribuzione Organizzata con gli enti beneficiari,
senza però gestire direttamente i prodotti.
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Non Sprechiamo! - CAPITOLO 4
Le soluzioni per fermare lo spreco
Uno dei problemi principali relativi alle perdite alimentari riguarda il momento del
post-raccolto.
In questo contesto diverse realtà agiscono su più fronti contemporaneamente:
• coinvolgendo aziende che possono fornire tecnologie di stoccaggio/conservazione
dei prodotti;
• trovando supporto per mettere in collegamento gli agricoltori con i mercati;
• aumentando l’accesso ai finanziamenti;
• offrendo nuovi strumenti per misurare e tracciare le perdite alimentari.
Per esempio, in Uganda, la Fondazione Louis Dreyfus, che ha sede negli Stati Uniti,
sta finanziando la creazione di un laboratorio per testare le migliori soluzioni di
conservazione del cibo su vasta scala, che possono ridurre al minimo le perdite
post-raccolto nella regione. Il programma include laboratori di formazione per gli
agricoltori, per insegnare loro le migliori strategie di raccolta, trebbiatura, essiccazione
e conservazione delle colture, e organizza la distribuzione di strumentazioni di
supporto per lo stoccaggio degli alimenti.
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Non Sprechiamo! - CAPITOLO 4
Le soluzioni per fermare lo spreco
• Fai una spesa ragionata: prima di comprare, controlla cosa serve davvero,
fai una lista – e attieniti ad essa - e ricorda che sprecare cibo vuol dire sprecare
denaro e risorse del Pianeta.
• Quando cucini, fai attenzione alle quantità e prepara solo ciò che puoi
consumare.
• Fai attenzione all’etichetta: guarda sempre quando scadono i cibi.
• Quando riponi i prodotti in frigorifero, metti i cibi a breve scadenza davanti
e riponi in freezer i cibi che non puoi mangiare a breve.
• Ricette contro lo spreco: non buttare via avanzi e scarti alimentari, possono
dare vita a nuovi piatti creativi.
• Prodotti freschi e di stagione: privilegia l’acquisto dal produttore.
• Hai comprato troppo cibo? Condividilo con i tuoi vicini di casa o invita degli
amici per mangiare insieme.
• Al ristorante: se ti avanza del cibo chiedi di portare a casa gli avanzi in un
pacchetto, se è possibile.
• “Da consumare preferibilmente entro il…” vuol dire che gli alimenti risultano
ancora idonei al consumo, anche successivamente al giorno indicato, se
sono stati conservati correttamente. Verifica bene prima di buttarli.
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Non Sprechiamo!
Esercitazioni per la classe
Obiettivo generale: Conoscere la quantità di cibo che si spreca oggi nel mondo e
comprendere la differenza tra sprechi e perdite alimentari.
Preparazione: Approfondire il tema delle perdite e degli sprechi alimentari (capitolo 2).
Esercitazione: Dopo aver spiegato alla classe quanto cibo si spreca oggi nel mondo
e dopo aver visualizzato tutti assieme le diverse tipologie di spreco e le varie
cause, dividere la classe in due gruppi. Il primo gruppo si occuperà di trasformare
graficamente sul poster la parte relativa agli sprechi alimentari (devono essere evidenti
i punti di maggior spreco: i.e., negozi, ristoranti, casa), mentre l’altra metà della classe si
occuperà di rendere graficamente la parte relativa alle perdite alimentari (devono essere
evidenti i punti dove il cibo è perso maggiormente: i.e., campi, industrie, trasporti).
Una volta terminato il poster, chiedere ad un rappresentante degli studenti per gruppo,
di spiegare il lavoro fatto. Si consiglia, alla fine, di appendere il poster in classe come
ricordo di quanto appreso.
Compito a casa: chiedere agli studenti di pensare ad una strategia per ridurre lo spreco
alimentare a casa. Successivamente, raccogliere in classe tutte le idee e creare con esse
una lista di suggerimenti da appendere in classe.
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Non Sprechiamo!
Esercitazioni per la classe
Preparazione: Approfondire il tema dello spreco alimentare, le regole base per non
sprecare (e.g., imparare a leggere le etichette alimentari) (capitoli 2 e 4, Box con i consigli
per una spesa a spreco zero) e i numeri dello spreco alimentare in Italia (capitolo 3).
Materiale: Creare una tabella per un diario dello spreco alimentare come nell’esempio.
In questo caso sono rappresentati gli elementi essenziali ma si consiglia di far
personalizzare/abbellire la tabella ai ragazzi stessi, in modo da entrare meglio nel
compito. Nella categoria cosa è stato buttato è bene essere precisi, includendo anche
il materiale di scarto, come le bucce della frutta. Fogli A4 e pennarelli/matite colorate.
Esercitazione: A scuola il docente racconta alla classe quanto cibo si spreca oggi nel
mondo, che cos’è lo spreco alimentare, quali sono le cause principali.
Per un’introduzione più di impatto si consiglia la lettura della storia “cibo pronto per i
pesci”2, tratta dal secondo volume delle favole di Gunter Pauli (per avere gratuitamente
la storia o una copia del volume seguire le istruzioni sul sito: noiilciboilpianeta.it). Dopo
aver visualizzato tutti assieme quanto cibo si spreca oggi in Italia, chiedere ai ragazzi
di fare un diario dello spreco alimentare (vedi esempio nella tabella). Per una settimana
i ragazzi dovranno tenere monitorato lo spreco domestico della propria famiglia.
L’obiettivo è renderli consapevoli di quanti e quali cibi vengono maggiormente
sprecati. Alla fine, non si consiglia una lettura pubblica dei diari per privacy. Il docente
controlla che il compito sia stato fatto e organizza una discussione con i ragazzi sulle
soluzioni che si possono trovare per arginare lo spreco domestico. Se si desidera,
l’elenco delle idee per non sprecare può essere trasformato in un piccolo lavoretto (su
un foglio A4), che ogni studente porterà a casa come aiuto per la famiglia.
2. Protagonisti due gabbiani che discutono assieme il tema dello spreco alimentare, osservando quello che
accade sulle navi da crociera. La favola è studiata per sensibilizzare l’opinione pubblica su questo paradosso:
da un lato c’è gente che non mangia regolarmente, dall’altro c’è chi spreca e inquina (i mari, in questo caso) 17
con il cibo che non viene mangiato.
Non Sprechiamo!
Esercitazioni per la classe
Esercitazione: A scuola il docente racconta alla classe quanto cibo si spreca oggi nel
mondo, che cos’è lo spreco alimentare, quali sono le cause principali e quanto cibo
si butta in Italia. Terminata la spiegazione in classe, l’insegnante chiede agli studenti,
come compito a casa, di fingere di essere dei giornalisti di un giornale italiano
(l’esercizio può svolgersi sia individualmente che in piccoli gruppi), o di un giornale
inglese se si vuole fare un’esercitazione in lingua straniera.
L’obiettivo per loro è indagare quanto e quali sono i cibi che si sprecano maggiormente
in Italia (o in un Paese straniero se l’esercitazione è in un’altra lingua), quali sono le
implicazioni economiche, ambientali e sociali e scrivere un articolo di cronaca.
Affinché l’articolo sia scritto bene, si consiglia di rispettare i seguenti parametri:
• Scrivere le fonti che sono citate per i numeri dello spreco;
• Inserire delle immagini non soggette a copyright;
• Dal punto di vista linguistico i testi devono essere chiari, concisi e tenersi ai
fatti. Si consiglia un inizio che attiri l’attenzione e una conclusione che lasci un
messaggio chiaro.
Alla fine, si suggerisce di leggere i testi prodotti in classe, ad alta voce, ed incoraggiare gli
altri studenti a fare commenti e a fornire feedback costruttivi. Se lo si ritiene necessario
è possibile istituire una classifica, con i 3 migliori articoli che sono stati scritti.
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Non Sprechiamo!
Esercitazioni per la classe
Esercitazione: Dopo aver spiegato alla classe quanto cibo si spreca oggi nel mondo
e dopo aver visualizzato tutti assieme le diverse tipologie di spreco e le varie cause
di questo fenomeno, il docente illustra cosa sono gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile
(SDGs) delle Nazioni Unite3 e racconta, in modo generale, come la lotta allo spreco
può contribuire a raggiungerli. Terminata la spiegazione in classe, l’insegnante chiede
agli studenti, come compito a casa, da fare anche a piccoli gruppi, di svolgere una
ricerca sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e trovare quelli potrebbero beneficiare
maggiormente dalla lotta contro lo spreco, leggendo con attenzione i vari punti chiave
(sotto-obiettivi) di ciascun Obiettivo (SDG). Ogni collegamento deve essere motivato e
supportato da dati.
Per fare un esempio, SDG 14: La vita sott’acqua. “I sussidi per la pesca stanno
contribuendo al rapido esaurimento di numerose specie di pesce, e stanno impedendo
azioni tese a salvare e ripristinare le riserve ittiche globali e gli impieghi ad esse collegati,
portando le industrie ittiche degli oceani a produrre 50 miliardi di dollari americani
annui in meno rispetto al loro potenziale” allo stesso tempo, nel mondo, ogni anno, si
perde all’incirca, il 35% del pesce e dei frutti mare. L’8% del pesce pescato viene rigettato
in mare e, spesso, è già morto o in gravi condizioni di salute
(Fonte: http://www.fao.org/save-food/resources/keyfindings/infographics/fish/en/).
Una volta che gli studenti hanno terminato la ricerca, in classe si discutono i principali
risultati e, se lo si desidera, è possibile creare un poster che riassuma quanto è stato
trovato.
3. Per un supporto alla spiegazione, è possibile scaricare (dopo essersi registrati) dalla sezione strumenti del
sito noiilciboilpianeta.it la Focus Unit©: un’unità di sensibilizzazione digitale dedicata agli Obiettivi di Svi- 19
luppo Sostenibile (SDGs).
Non Sprechiamo!
Glossario
Glossario
CO2 equivalente: è un’unità di misura che esprime l’impatto sul riscaldamento globale
di una certa quantità di gas ad effetto serra rispetto alla stessa quantità di anidride
carbonica (CO2).
Gas a effetto serra: sono gas presenti nell’atmosfera che tendono a bloccare l’emissione
di calore proveniente dalla superficie terrestre, dall’atmosfera e dalle nuvole, ostacolando
così la sua fuoriuscita nello spazio. Essi funzionano come i vetri in una serra per la
coltivazione e da qui, infatti, prendono il nome. Questi gas possono essere di origine
sia naturale che antropica (ovvero a causa dell’uomo).
SDGs: Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (in inglese, Sustainable
Development Goals, SDGs) sono un insieme di 17 Obiettivi, pensato per il futuro
dello sviluppo internazionale, che disegnano un grande programma d’azione, che
comprende 169 traguardi. Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile hanno sostituito gli
Obiettivi di Sviluppo del Millennio (Millennium Development Goals, MDGs) alla fine
del 2015 e sono stati sottoscritti dai 193 Paesi membri delle Nazioni Unite, per l’arco
temporale 2015-2030. Al contrario degli MDGs, gli SDGs sono pensati per tutti i Paesi
del mondo e ci ricordano come lo sviluppo sostenibile sia un obiettivo universale.
Perdite alimentari: è il cibo che viene perso prima di arrivare ai punti vendita. Le
perdite alimentari sono una diminuzione della quantità di cibo commestibile lungo la
parte della filiera che porta al consumo umano. Il focus è il sistema produttivo stesso,
dalla coltivazione fino alla trasformazione, prima di arrivare ai luoghi in cui il cibo
viene venduto.
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4. Definizione: Fondazione Ellen MacArthur.
Non Sprechiamo!
Glossario
Bibliografia essenziale
• BCFN(2013). https://www.barillacfn.com/m/publications/bcfn-magazine-
controlospreco.pdf
• Fassio, F., & Tecco, N. (2018). Circular Economy for Food. Materia, energia e
conoscenza, in circolo. Milano: Edizioni Ambiente.
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Non Sprechiamo!
Postfazione
POSTFAZIONE
La Fondazione Barilla Center for Food & Nutrition (BCFN) è un centro di pensiero e
di ricerca che studia la complessità degli attuali sistemi agro-alimentari e con le sue
iniziative promuove il cambiamento verso uno stile di vita più sano e sostenibile, per
il raggiungimento degli Obiettivi sanciti dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite (SDGs).
Con le sue ricerche scientifiche ed iniziative pubbliche, la Fondazione BCFN promuove
un dialogo aperto tra scienza e società, a livello nazionale ed internazionale. Affronta
con un approccio multidisciplinare le principali questioni relative al cibo nelle sue
dimensioni ambientali, economiche e sociali, per il benessere e la salute delle persone
e del nostro Pianeta.
Advisory Board
Million Belay, Barbara Buchner, Danielle Nierenberg, Livia Pomodoro, Gabriele
Riccardi, Camillo Ricordi, Gerry Salole, Riccardo Valentini, Stefano Zamagni.
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