La Difesa Dei Diritti Umani

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La difesa dei diritti umani

La difesa dell ambiente


La difesa dell'ambiente Nel xix e ancor più nel xx secolo le
attività umane hanno determinato gravi alterazioni
nell'ambiente naturale. L'uomo ha danneggiato l'ecosistema
in cui vive, al punto da dover ipotizzare con urgenza un
modello di sviluppo economico che tenga conto delle
esigenze ambientali e si dimostri sostenibile sul lungo
periodo.
La prima importante iniziativa di carattere
mondiale per intraprendere una seria
inversione di tendenza è mettere sotto controllo
l'inquinamento atmosferico, riducendo le emis
sioni di gas inquinanti, è stata avviata con la
firma del protocollo di Kyoto nel 1997 (entrato
in realtà in vigore solo nel 2005).
Lo sviluppo sostenibile
Il susseguirsi di accordi, impegni e conferenze sul
clima, che sono entrati negli ultimi anni nelle
agende politiche dei grandi leader mondiali,
dimostra chiaramente la necessità di un
cambiamento nel modello produttivo
globale che renda lo sviluppo economico
Uno sviluppo sostenibile è uno sviluppo responsabile. Le forme di
sostenibile. responsabilità principali sono due:
Definiamo sostenibile uno sviluppo che soddisfa • la responsabilità ecologica, cioè la capacità di attivare modelli di
i bisogni delle generazioni presenti senza sviluppo che risultino compatibili con l'ambiente in cui sono inseriti;
compromettere i bisogni delle generazioni • la responsabilità generazionale, cioè la capacità di attivare modelli
future. di sviluppo che possano offrire alle nuove generazioni un ambiente
migliore e una società più giusta.
Solo con il raggiungimento di questi obiettivi le attività umane
possono diventare davvero a impatto zero, espressione con cui
s'intende la possibilità di non incidere negativamente sull'ambiente e
sulla qualità della vita. Si tratta naturalmente di un obiettivo
ambizioso ma oggi priorità.
L'Istruzione per tutti
L'istruzione è uno degli strumenti più importanti per
garantire un futuro migliore alle nuove generazioni.
Un'istruzione adeguata non è solo un diritto
fondamentale, che ogni Stato democratico deve tutelare
per permettere la partecipazione consapevole dei
cittadini alla vita civile, ma è anche un fattore decisivo
per l'economia.
La crescita economica non può fare a meno
di un sistema efficiente d'istruzione e formazione, da
quella elementare a quella universitaria. Per
sensibilizzare il mondo sull'importanza dell'istruzione e
sul grave problema dell'analfabetismo.
l'Unesco (Organizzazione delle
Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura)
ha stabilito una Giornata Internazionale
dell'Alfabetizzazione
(8 settembre)
I dati dell'analfabetismo
L'impegno dell'Unesco nasce dalla constatazione che
l'istruzione è ancora oggi un diritto negato a molte persone,
anche nei Paesi più ricchi, dove continuano a esistere fasce di
popolazione emarginate con un alto abbandono scolastico.

Nel 2013 gli analfabeti nel mondo erano 776 milioni: circa il 16% della popolazione mondiale non era in grado di leggere e di
scrivere. Una parte consistente (circa 67 milioni) è costituita da bambini compresi tra i 5 e i 9 anni. La situazione più grave è
quella dell'Asia meridionale e dell'Africa subsahariana, dove si concentra il 75% dei bambini analfabeti. In questi Paesi - dove
mancano edifici scolastici, insegnanti, libri - è oggi decisivo il supporto delle associazioni umanitarie che si occupano della
tutela dell'infanzia (Unicef, Save the Children, Emergency):
grazie al loro intervento, migliaia di bambini hanno la pos sibilità di frequentare la scuola e seguire un percorso formativo ch
garantisca loro un futuro migliore.
La sanità per tutti
Anche la sanità oggi è un diritto negato a
molti. Nelle aree rurali dell'Africa
subsahariana moltissime persone, in
particolare bambini, muoiono per malattie che
in Paesi come l'Italia sono facilmente curabili
(influenze, polmoniti, dissenteria).
Un problema particolarmente delicato riguarda la
difficile reperibilità di farmaci e vaccini o
l'impossibilità di acquistarli a causa di prezzi troppo
elevati: le case farmaceutiche che detengono i brevetti
dei farmaci più diffusi spesso non adeguano i prezzi
alle reali situazioni sociali dei diversi Paesi, tagliando
fuori dall'accesso ai farmaci gli
Stati più poveri.
Le malattie più diffuse nel Sud del
mondo
Nei Paesi più poveri un numero elevato di persone muore a causa
delle malattie infettive: malaria, tubercolosi, infezioni
gastrointestinali, Aids. A queste malattie si aggiungono le epidemie,
che in alcuni casi portano a conseguenze devastanti per la
popolazione, come è stato nel caso dell'epidemia di ebola scoppiata
nel 2014, che è costata oltre 8000 decessi concentrati soprattutto in
Liberia, Sierra Leone e Guinea (dati gennaio 2015).

Nel 2005 è stata lanciata la campagna "Uniti per i bambini, Uniti contro l'Aids", sostenuta
dall'Unicef e da altre istituzioni impegnate nella tutela dei minori. Questa campagna agisce
seguendo quattro obiettivi fondamentali nella lotta contro il virus Hiv:
1. prevenire il contagio tra madre e figlio;
2. procurare le cure mediche e pediatriche;
3. prevenire la diffusione del contagio tra gli adolescenti e i giovani;
4. proteggere e aiutare i bambini colpiti dall'Aids.

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