Medicina di comunità - slidePDF
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Obiettivi dell’igiene
Sviluppo della salute (promuovere-acquisire)
→ individuando e potenziando i fattori protettivi di benessere (massima difesa e resistenza verso gli
enti patogeni con cui può venire in contatto).
OGGETTO DI STUDIO → Salute pubblica (igiene) → salute → l’oggetto del proprio interesse non
è l’uomo malato bensì quello “sano” (promuovere e mantenere la salute).
Es. promozione dell’attività motoria e dell’esercizio fisico nella scuola – agisco per “creare” salute.
Popolazione: comunità scolastica.
Clinico:
Marco ha 15 anni e soffre di obesità.
Com’è lo stato di salute di Marco?
Es. terapia chirurgica (by pass gastrico) – agisco per “contrastare” la malattia.
Individuo: paziente.
Titolo V
Responsabilità dell’assistente sociale nei confronti della società.
L’assistente sociale contribuisce a promuovere, sviluppare e sostenere politiche sociali integrate,
finalizzate al miglioramento del benessere sociale e della qualità di vita dei membri delle comunità,
con particolare riferimento a coloro che sono maggiormente esposti a situazioni di fragilità,
vulnerabilità o a rischio di emarginazione, tenuto conto del livello di responsabilità che egli ricopre.
Lo stile di vita individuale è quindi in parte una scelta, ma in parte a sua volta condizionato dalle
condizioni di vita di una popolazione, condizioni che, a loro volta sono spesso diverse in funzione
di aspetti socio-economici con conseguenti disuguaglianze in salute non imputabili alla scelta
individuale e quindi ingiuste.
(esempio: “ambiente obesogenico” del quale risentono soprattutto le persone con status socio-
economico più basso).
Genetica-familiarità
Stile di vita (comportamento)
Condizioni di vita (ambiente)
Obesità, qual è il ruolo dell’ambiente?
→ Da un punto di vista eziologico, l’obesità ha un’origine multifattoriale ed è collegata a fattori di
rischio non modificabili (determinanti genetici) e modificabili (comportamenti, stili di vita,
condizioni di vita).
→ I fattori di rischio comportamentali, tra cui le abitudini alimentari scorrette e la sedentarietà,
sono fortemente interessati da complesse dinamiche collettive che coinvolgono ampi settori della
società: dalle famiglie alle scuole, dalle istituzioni sanitarie alle organizzazioni sociali e ai mass
media.
→ Tra le cause ultime del sovrappeso e dell’obesità gioca, infatti, un ruolo determinante l’ambiente
obesogenico, termine che fa riferimento all’insieme delle influenze, delle opportunità o delle
condizioni di vita sociali, culturali, economiche e infrastrutturali che favoriscono l’aumento del
peso corporeo piuttosto che la sua riduzione.
Un intervento di sanità pubblica orientato alla lotta all’obesità deve tenere conto di tutti questi
aspetti e coinvolgere settori diversi da quello sanitario così da agire sulle condizioni di vita.
Sanità pubblica
Un’attività organizzata dalla società per promuovere, proteggere, migliorare e, quando necessario,
ripristinare la salute degli individui, di gruppi specifici o dell’intera popolazione.
E’ una combinazione di scienze, abilità e valori che funzionano attraverso attività sociali collettive e
coinvolgono programmi, servizi e istituzioni volti a proteggere e migliorare la salute di tutte le
persone.
NB ha un ruolo nell’ambiente di vita.
Valori: universalità delle prestazioni, equità, efficacia, responsabilità sociale...
Due aspetti:
“Pubblico” come riferito a:
1. un gruppo di persone (popolazione)
2. un’azione “collettiva” piuttosto che individuale, che deve riguardare e coinvolgere la società
nel suo insieme per poter agire sulla sfera delle condizioni di vita.
Promuovere salute richiede un’azione coordinata da parte di tutti coloro che vi parteciperanno,
poiché è una responsabilità condivisa.
Programmi: iniziative specifiche e pianificate progettate per affrontare particolari problemi di salute
pubblica.
Mirano a raggiungere obiettivi specifici.
Es. per vaccinare tutta la popolazione la campagna di vaccinazione per il covid prevedeva l’accesso
per priorità (anziani, individui con patologia, per fascia di età..)
Clinico: identificare la diagnosi il più precocemente possibile al fine di stabilire la corretta terapia
per l’individuo (basata sulle evidenze).
Sistema sanitario
L’insieme delle organizzazioni, istituzioni e delle risorse (umane, spazi, monetarie) che sono
dedicate alla produzione di azioni sanitarie, ossia a tutte quelle attività il cui scopo primario è quello
di migliorare la salute in entrambi gli aspetti di:
→ assistenza alle persone (clinico)
→ sanità pubblica (tutela a promozione della salute della comunità)
Cos’è la fragilità?
Una sindrome complessa, correlata all’età, caratterizzata da:
→ riduzione multisistemica delle normali funzioni fisiologiche (fisiche, psicologiche e sociali), che
porta una:
→ maggiore vulnerabilità, a eventi stressanti (es. malattia, problematiche economiche o di natura
psico sociale) a una:
→ ridotta capacità di ristabilire l’omeostasi (=tornare alla situazione precedente l’evento stressante)
Le persone colpite dalla fragilità non sono effettivamente malate, anche se sono più fragili e,
minimi cambiamenti nella loro vita quotidiana o un evento improvviso o avverso possono
precipitare il soggetto in una condizione di patologia.
• La fragilità è diversa dalla non autosufficienza, dalla dipendenza.
• Un evento avverso biologico, psichico o sociale può ridurre l’autonomia della persona e
avvicinarla alla dipendenza.
• Nel caso di un organismo robusto, questo avviene temporaneamente e poi si ritorna alla
situazione precedente.
Nel caso di un organismo fragile, il recupero non è più completo, è più vicino alla
dipendenza, si è ridotta l’autonomia.
La fragilità rappresenta un problema di sanità pubblica?
La fragilità può ostacolare la capacità di una persona di mantenere l’indipendenza e l’impegno
sociale, limitando i loro desideri di contribuire alla comunità.
Essendo una condizione dinamica, potenzialmente reversibile, l’individuazione precoce della
fragilità e la prevenzione dei fattori modificabili che ne influenzano la progressione sono stati
gradualmente riconosciuti come una delle priorità di intervento della salute pubblica.
PNEI
La PNEI (psiconeuroendocrinoimmunologia), “che vede l’organismo umano come una unità
strutturata e interconnessa, in cui i sistemi psichici e biologici si condizionano reciprocamente”.
La PNEI è un nuovo modello di cura che studia le relazioni bidirezionali tra psiche e sistemi
biologici (interazione tra comportamento, attività mentale, sistema nervoso, sistema endocrino e
sistema immunitario negli esseri umani).
Mente e corpo sono uniti, il dualismo viene superato: emozioni e stress agiscono sulla salute fisica
e, a sua volta, la salute fisica influenza la salute psichica.
Il sistema dello stress
• La disregolazione del sistema dello stress a causa di eventi traumatici o stressanti altera il
sistema immunitario.
Questi fattori non riguardano esclusivamente la biologia o le scelte individuali (stile di vita), ma
sono legati alle condizioni sociali e ambientali che incidono sulla qualità della vita e sull’accesso
alle risorse sanitarie.
I determinanti sociali della salute influenzano l’opportunità di una persona di essere in buona salute,
il suo rischio di malattia, i comportamenti inerenti la salute e l’aspettativa per una vita sana.
→ Vengono distinti in prossimali (diretto o quasi immediato collegamento con la salute, es. stili di
vita) e/o distali (si collocano all’inizio di quella che può essere una lunga e complessa catena di
cause che hanno un impatto sulla salute, es. scelte politiche che impattano sulla salute).
Quali differenze?
→ Differenze nella esposizione (maggior rischio e tassi più elevati di infezione)
→ Individui a maggior rischio:
• minoranze etniche
• persone che vivono in aree di maggiore deprivazione socioeconomica
• persone che hanno un lavoro a basso reddito
• senzatetto, i carcerati e le prostitute
→ Tassi più elevati di mortalità
Definizione in negativo di salute: per avere salute è sufficiente curare la malattia quando si presenta.
Patogenesi.
Per avere salute è necessario difendere la salute agendo sui fattori di rischio bio-psico-sociali
(eliminare le “cause” bio psico sociali di malattia) (Prevenzione I).
La salutogenesi descrive come le risorse sociali e individuali, incluso il senso di coerenza, aiutano
le persone a gestire lo stress e a prosperare.
Focalizza l’attenzione sullo studio di origini (genesi) della salute e degli esiti positivi per la salute –
andando verso la fine positiva di un continuum salute/malattia – in contrasto con il più consueto
studio delle origini della malattia e fattori di rischio (patogenesi).
Salutogenesi e patogenesi
Patogenesi = cause delle malattie.
Salutogenesi = “cause” della salute.
Il senso di coerenza
Per Antonovsky una risorsa generale di resistenza considerata chiave nel generare salute era il senso
di coerenza definito come:
un orientamento globale che esprime la misura in cui si ha un sentimento pervasivo, duraturo ma
dinamico di fiducia nel fatto che:
1. Gli stimoli derivanti dall’ambiente interno e esterno nel corso della vita siano prevedibili e
spiegabili (comprensibilità)
2. Le risorse siano disponibili per soddisfare le richieste poste da questi stimoli (gestibilità)
3. Queste richieste siano sfide degne di investimento e impegno (significatività)
Gli individui con un senso di coerenza forte affrontano la vita in modo coerente, si adoperano per
comprenderla, e le attribuiscono un significato in quanto dotati di fiducia interiore e sicurezza
necessarie ad individuare le risorse in se stessi e nell’ambiente circostante e forniti della capacità di
utilizzarle e riutilizzarle in modo da promuovere la propria salute.
Benessere
Il benessere è uno stato positivo vissuto da individui e società.
Similmente alla salute, è una risorsa per la vita quotidiana ed è determinata dalle condizioni sociali,
economiche e ambientali.
→ Il contesto rappresenta sia il luogo dove le persone vivono e lavorano, sia le condizioni
ambientali e sociali che influenzano la vita dell’individuo.
Modificare il contesto va oltre l’ambito di intervento sanitario.
→ Lo stile di vita ed il contesto sono interconnessi.
Per esempio, vivere in un quartiere sicuro, con spazi di gioco all’aperto adeguati per i bambini,
aumenta la probabilità che questi facciano sufficiente attività fisica (es. ambiente obesogenico).
Condizioni di vita
Le condizioni di vita sono l’ambiente quotidiano in cui le persone vivono, lavorano e si divertono.
Queste condizioni di vita sono un prodotto delle circostanze sociali ed economiche e dell’ambiente
fisico – ciascuna delle quali può avere un impatto sulla salute – e sono in larga misura al di fuori del
controllo diretto dell’individuo.
La rete sociale è considerata negativa sia quando la persona non presenta nessun tipo di relazione,
sia quando la rete sociale non è nel suo complesso positiva. (es. uso di alcol)
Ambientali
• Aria
• Acqua ed alimenti
• Area di residenza
• Abitazione
Accesso ai servizi
• Sistema scolastico
• Sistema sanitario
• Servizi sociali
• Trasporti
• Attività ricreative
Disuguaglianza
Designa differenze che non corrispondono alla naturale variabilità dei fenomeni biologici, ma che
sono causate da circostanze di mancata equità sociale riferibili all’individuo, alla famiglia, al
gruppo etnico o all’area geografica.
Mettere in atto norme che obbligano a delle regole di comportamento che tutelano la salute
pubblica:
- obbligo vaccinale
- legislazione sul fumo di sigaretta
- sicurezza stradale (obbligo del casco, delle cinture, limiti di velocità…)
Prevenzione
La prevenzione delle malattie non comprende solo misure finalizzate a prevenire l’insorgenza delle
malattie, come ad esempio la riduzione dei fattori di rischio, ma riguarda anche misure volte ad
arrestare l’evoluzione di una malattia già insorta e a ridurne le conseguenze.
A seconda degli obiettivi e dei metodi di intervento distinguiamo:
→ Prevenzione primaria: impedire l’insorgenza di nuovi casi di malattia nelle persone a rischio
agendo per rimuovere le cause di malattia/fattori di rischio.
→ Prevenzione secondaria (diagnosi precoce): scoperta e guarigione dei casi di malattia
precocemente prima che essi si manifestino clinicamente (screeening, fase pre-clinica)
→ Prevenzione terziaria: si prefigge di impedire l’invalidità in persone già ammalate di malattie
croniche e di favorire il recupero di persone portatrici di handicap.
Si identifica con la riabilitazione.
Prevenzione secondaria: (diagnosi precoce) è attuata quando la malattia è già in corso, anche senza
che si sia sviluppata con dei sintomi, consiste quindi nell’individuare con esami di laboratorio quali
siano i soggetti che già presentano delle alterazioni dovute alla malattia, e di applicare una serie di
provvedimenti finalizzati a bloccare o rallentare l’evoluzione.
Una diagnosi tardiva (magari in concomitanza con lo sviluppo di complicanze quali piede
diabetico…) può portare a aumentare la mortalità legata al diabete.
Il binomio salute/malattia
Esposizione = situazione in cui sono presenti insieme agente nocivo (fattori di malattia quali
microrganismi e fattori ambientali) e ospite rendendo possibile l’incontro e l’interazione tra essi.
→ Al momento della nascita un soggetto è considerato privo di rischio (anche se non è esatto
perché si eredita una certa predisposizione al rischio).
→ Proseguendo nella vita è inevitabile l’incontro con fattori potenzialmente nocivi.
Il soggetto entra quindi in una condizione di rischio di diversa tipologia e gravità in funzione di:
- potenzialità del danno
- meccanismi di opposizione o vulnerabilità attuati dall’organismo/soggetto (si inseriscono tutti i
determinanti ambientali, socio economici, ecc.. che condizionano negativamente o positivamente la
resistenza o vulnerabilità di un individuo) → esiti diversi.
Catena infettiva
Nella catena, ogni anello rappresenta un evento necessario ma non sufficiente al verificarsi di
un’infezione.
Per evitare l’infezione (prevenzione primaria) occorre interrompere la catena “rompendo uno degli
anelli”.
Qualora l’infezione si realizzi si potrà con il concorso di fattori interni e/o esterni determinare la
malattia infettiva.
La trasmissione delle malattie infettive avviene quando l’agente responsabile (causa necessaria) dal
luogo dove normalmente vive e si moltiplica (serbatoio), “esce” (sorgente) e attraverso una “porta
di uscita” e una determinata via di trasmissione raggiunge, tramite una “porta di entrata” un
soggetto recettivo, il quale, dopo un periodo di tempo più o meno lungo (periodo di incubazione),
potrà a sua volta essere sede della moltiplicazione del microrganismo.
1. Durata periodo di incubazione: da giorni a anni con diversa possibilità di attuare interventi
preventivi.
2. Esordio clinico: eclatante o subdolo.
3. Decorso: rapido o lento.
4. Esito.
Necessaria e sufficiente
Necessaria ma non sufficiente
Non necessaria, non sufficiente
Necessaria e sufficiente
Rapporto biunivoco fra causa ed effetto.
• Ogni volta che interviene la causa si verifica l’effetto.
• Ogni volta che c’è l’effetto si è sempre anteposta la causa.
In medicina questa relazione è rara.
Fattore di rischio
Si intende un fattore al quale è associata una maggiore probabilità di comparsa della malattia.
Aumenta la probabilità che una particolare malattia si sviluppi in un gruppo di persone esposte a
questo fattore di rischio rispetto ad un altro gruppo, con caratteristiche analoghe, che non sono
esposte.
Patologie multifattoriali
Nessun fattore, preso da solo, è assolutamente necessario e/o sufficiente per determinare la malattia.
Diversi fattori, quali quelli familiari o quelli legati all’ambiente, fattori socio-economici,
psicologici, alle abitudini di vita, interagiscono fra loro fino a causare la patologia. (cause
componenti – fattori di rischio)
Multifattorialità
→ Causa necessaria e sufficiente: rapporto diretto di causa-effetto.
→ Causa necessaria ma non sufficiente: riconosce la necessità per produrre un effetto di altri fattori
che “condizionano o modificano la probabilità che avvenga l’effetto” (cause componenti).
→ Causa non necessaria non sufficiente: richiede il “sommarsi” di diversi fattori di rischio (o cause
componenti) per determinare un effetto dando luogo a diverse possibili ipotesi patologiche.
Incidenza
Frequenza con la quale si verificano nuovi casi di malattia in una popolazione suscettibile in un
determinato periodo di tempo.
Misurare l’apparenza della malattia.
Offre informazioni sull’efficacia della prevenzione o dei programmi di controllo.
Prevalenza
Proporzione di popolazione presa in esame affetta da malattia in un determinato istante o in un
periodo di tempo = tutti i casi esistenti indipendentemente da quando si sono verificati.
Misurare l’esistenza della malattia.
La prevalenza è utile per stimare i bisogni (di cure, di attrezzature…).
es. programmazione dei servizi.
Prevenzione I
→ Obiettivo: la prevenzione primaria è volta a prevenire l’insorgere iniziale di una malattia.
→ Target: popolazione a rischio di sviluppare una determinata malattia.
→ Misura di efficacia: riduzione dei nuovi casi di malattia (incidenza).
Strategie:
Malattie infettive:
• Evitare il contagio (l’esposizione al microrganismo) agendo, in base alla storia naturale della
malattia e la modalità di contagio (es. via aerea), sul:
1. scoprire e rendere inattive le sorgenti (isolamento),
2. interrompere la catena di trasmissione modificando i fattori ambientali e comportamentali
che favoriscono la persistenza e diffusione dei patogeni.
• Evitare l’infezione mediante un potenziamento delle difese in modo che l’eventuale contatto
non esiti in malattia.
ESEMPIO COVID
Evitare il contagio.
1. Scoprire e rendere inattive le sorgenti,
isolamento e quarantena per i positivi, tracciamento dei contatti e quarantena per contatti
stretti/positivi.
2. Interrompere la catena di trasmissione modificando i comportamenti che favoriscono la
diffusione,
mascherine, distanziamento sociale, lavaggio e igienizzazione mani.
3. Interrompere la catena di trasmissione modificando i fattori ambientali che favoriscono la
diffusione,
disinfezione superfici
Evitare l’infezione.
4. Potenziamento delle difese,
vaccinazione di massa.
Malattie croniche:
• Rimuovere le cause e i fattori di rischio ambientali e comportamentali per diminuire la
probabilità di insorgenza di malattia.
→ modificazione di comportamenti a rischio (fumo, alcol, alimentazione scorretta,
sedentarietà) – stili di vita.
→ interventi sull’ambiente (di vita e di lavoro).
Ad esempio abbattimento inquinamento atmosferico – condizioni di vita.
• Potenziare le difese dell’organismo (es. uso fluoro nel neonato per ridurre rischio di carie).
Prevenzione secondaria
Mira a rilevare la patologia nella fase subclinica (diagnosi precoce), quando il soggetto ancora non
presenta segni o sintomi.
Consente di anticipare nel tempo la diagnosi delle malattie (in fase pre-clinica) e quindi anticiparne
il trattamento terapeutico).
Screening
Test applicato a tutti gli individui sani (asintomatici) di una popolazione a rischio, soggetti ad una
probabilità più o meno elevata di presentare la malattia considerata.
- familiarità (es. per diabete, ecc.)
Screening organizzato
→ Offerta gratuita e attiva (invito personale) alla popolazione target (selettivo o di massa) di un test
di screening che abbia un rapporto favorevole tra i costi (economici, psicologici, sociali) ed i
benefici (riduzione di possibilità di ammalare e/o morire per la malattia).
→ Lo screening organizzato non è un singolo test ma un percorso che segue il paziente dalla
chiamata attiva (effettuata a intervalli regolari) all’eventuale avvio a terapia in caso di esito positivo.
→ Il test va fatto a intervallo regolari a cadenza diversa a seconda della patologia (tale da non
consentire all’eventuale malattia di svilupparsi tra un test e l’altro oltre una soglia che ne
renderebbe difficile il trattamento).
Prevenzione terziaria
Agisce sui malati in fase conclamata per ridurre il numero e l’impatto delle complicanze della
malattia
→ Obiettivo: la prevenzione terziaria è volta a prevenire/ridurre la disabilità.
→ Target: individui affetti esposti al rischio di esiti invalidanti della patologia.
→ Misura di efficacia: riduzione della disabilità.
→ Strategie: interventi di educazione terapeutica e riabilitativi.
Colonizzazione
Colonizzazione: insediamento e moltiplicazione sulla cute o sulle mucose del microrganismo senza
determinare danno cellulare.
Può interessare più parti del corpo: narici, orofaringe, trachea, ulcere cutanee, retto, urine.
Esempio:
Il menginococco presenta elevati tassi di colonizzazione nel nasofaringe che possono essere
transitori, bravi o prolungati e portare alla trasmissione e diffusione del batterio.
Infezione
Se l’insediamento e la moltiplicazione del microrganismo danneggia le cellule stimolando una
reazione difensiva da parte dell’ospite.
→ malattia infettiva: se si verifica un danno manifesto con segni e sintomi da parte dell’ospite.
Contaminazione
Presenza transitoria senza penetrazione (impianto) e moltiplicazione di un germe su superfici
animate o inanimate (es. mani, superfici, oggetti, ecc..) → es. covid e misure di prevenzione da
contatto (igiene mani).
Fattori favorevoli ambientali
• Caratteristiche climatiche e geografiche di una zona.
• Basso livello socio-economico e scarsa accessibilità a strutture igienico-sanitarie.
• Presenza di vettori (es. zanzare).
• Affollamento (via aerea).
• Inquinamento fecale acque e scarsa igiene delle acque.
Periodo di incubazione
E’ il tempo che intercorre tra inizio dell’infezione (penetrazione dell’organismo nell’ospite) e
malattia clinicamente evidente (esordio del primo sintomo).
Serbatoio
Il serbatoio di infezione di un individuo, un animale o un “elemento inanimato” (come il terreno o
l’acqua) in cui il microrganismo patogeno normalmente risiede e si moltiplica e da cui dipende
primariamente per la sopravvivenza.
Potremmo considerarlo l’habitat naturale del microrganismo.
Il serbatoio assicura il mantenimento dell’infezione in natura
Possibili serbatoi:
• Uomo: patogeni esclusivi dell’uomo (senza l’essere umano non riescono a moltiplicarsi) e
quindi a trasmissione esclusivamente interumana.
In questo caso l’habitat naturale è l’uomo che costituisce quindi il serbatoio dell’infezione
(es. virus del morbillo).
• Animali: ospitato abitualmente da specie animale (habitat naturale e serbatoio), di solito si
trasmette da animale ad animale e solo occasionalmente raggiunge l’uomo che rappresenta
un “ospite intermedio” per lo più accidentale della catena infettiva (es. salmonella introdotto
con cibo contaminato – ovvero di animali infetti – e che nell’uomo può dare gastroenteriti di
origine alimentare)
• Ambiente: che vive e si moltiplica normalmente nell’ambiente come in specchi d’acqua,
suolo o piante e raggiunge occasionalmente l’uomo (es. tetano nel suolo)
Fonte o sorgente
La sorgente o fonte di infezione rappresenta la persona o l’animale o il mezzo inanimato da cui
l’ospite acquisisce l’infezione (che consente quindi di passare dal serbatoio di infezione ad un
soggetto (uomo) recettivo).
Si parla più propriamente di soggetto di infezione quando il soggetto alimentatore è della stessa
specie del soggetto ricettore.
La sorgente può coincidere con il serbatoio: per i microrganismi che hanno come habitat naturale
l’uomo (es. morbillo), l’uomo è sia serbatoio (sede in cui il virus normalmente vive e si moltiplica)
che sorgente di infezione (il virus esce direttamente dall’uomo per infettare un altro).
Meningococco
Il meningococco ha come unico serbatoio l’uomo e fuori dall’organismo sopravvive solo per pochi
minuti.
E’ ospite frequente delle alte vie respiratorie (colonizza naso e gola) di soggetti asintomatici, i
cosiddetti “portatori sani”.
La sua presenza non è correlata a un aumento del rischio di meningite o di altre malattie gravi
(evento raro).
Un insieme di fattori è probabilmente responsabile dello sviluppo della malattia invasiva.
Lo stato di portatore
Il portatore cronico è un soggetto nel quale, dopo la guarigione, l’eliminazione del patogeno perdura
per anni, talvolta indefinitamente.
Le difese immunitarie, per impedendo ai germi di provocare i sintomi della malattia, non riescono a
debellare completamente l’infezione, per anni, o addirittura, tutta la vita.
In questo caso il soggetto resta contagioso per tutto questo periodo e viene definito portatore
cronico (es. epatite B).
La via di trasmissione
Dalla sorgente il microrganismo esce da una porta di uscita e, per potersi trasmettere all’ospite,
penetra attraverso una porta di entrata.
Qui il microrganismo dovrà adattarsi al nuovo ambiente in cui è penetrato, moltiplicarsi,
resistere/superare le difese dell’ospite, trovare una via di eliminazione e trasmettersi ad un nuovo
ospite suscettibile (“attaccabile”) e continuando la catena epidemiologica.
Contagiosità
E’ la capacità di un microrganismo di passare da un ospite ad un altro, a seguito della sua
eliminazione all’esterno.
La contagiosità è la propensione di una malattia o di un agente a diffondere all’interno di una
popolazione recettiva attraverso contatto (diretto o indiretto) tra soggetti infetti.
Dipende da molte variabili tra cui
→ durata dell’eliminazione del microrganismo nell’ambiente
→ quantità di microrganismo escreta.
Esempio: tetano
I sintomi del tetano sono causati non tanto dalla penetrazione e proliferazione del microrganismo
nell’uomo, ma da una potente tossina liberata dal batterio.
Serbatoio: il batterio prolifera, senza provocare alcun sintomo né danno, nell’intestino di animali
come bovini, equini, ovini (serbatoio), da dove si libera nell’ambiente con le feci.
I contesti rurali sono a maggior rischio sia per la contaminazione del terreno con sterco di mucche,
asini, cavalli, pecore o capre sia per la presenza di terreni contaminati.
Nell’ambiente il batterio non muore, ma assume la forma di una spora molto resistente, che può
sopravvivere in stato quiescente (“addormentata”, cioè non si moltiplica), nella polvere o nel
terreno, molto a lungo, per mesi o anni.
E la ruggine?
L’idea del “chiodo arrugginito” deriva dal fatto che un oggetto così penetrante, rimasto all’aperto
tanto a lungo da essersi arrugginito, ha maggiori probabilità di essere infetto perché venuto a
contatto con il terreno.
La ruggine, quindi, non è responsabile della malattia, ma solo un indicatore del fatto che l’oggetto
potrebbe essere stato contaminato.
Lo stesso vale per lamiere, fili spinati o attrezzi da lavoro, sopratutto in campagna.
Sintomi: la tossina agisce a livello del sistema nervoso provocando una paralisi di tutti i muscoli
(contratture, spasmi, paralisi), se non trattata può portare a morte nel 50% dei casi.
Le malattie infettive possono essere trasmesse in vari modi e uno stesso patogeno può avere più di
un modo di trasmissione.
Esistono diverse modalità di classificazione delle vie di trasmissione:
1. Orizzontale (tra individui) vs verticale (madre figlio).
2. Interumana vs zoonosi.
3. In base a porta ingresso/uscita: aerea, droplet, feco-orale, sessuale, parenterale,
transplacentare, mediata da vettori.
4. In base al contatto/vicinanza tra individuo infetto e ospite: diretta vs indiretta vs semidiretta.
Orizzontale
Diretta: → da animale a uomo
- per contatto (transmucoso, transcutaneo, sessuale-orale, sessuale).
- tramite sangue infetto.
Semidiretta: (tramite droplets)
Indiretta:
tramite
→ veicoli substrati inerti (acqua, aria, suolo, alimenti, oggetti d’uso)
→ vettori insetti.
Trasmissione verticale
Utilizzata per descrivere (oltre a trasmissioni genetiche) modalità di trasmissione da madre a
bambino.
Rosolia
Malattia infettiva.
Serbatoio/sorgente: uomo malato.
Trasmissione:
→ Orizzontale: per via aerea, in particolare tramite droplet, le piccole goccioline respiratorie
emesse dal malato, con gli starnuti, la tosse o anche parlando o per contatto con secrezioni naso-
faringee.
→ Verticale: transplacentare.
Generalmente è una malattia lieve ma diventa pericolosa se contratta durante la gravidanza perché
può portare ad aborto spontaneo, morte intrauterina del feto, o gravi anomalie.
Per la rosolia congenita esiste un piano di eliminazione nazionale e internazionale (OMS) e prevede
il raggiungimento di coperture vaccinali del 95%.
Trans-mucosale:
• Baciando (mononucleosi).
• A seguito di un rapporto sessuale (HIV, sifilide).
In particolare:
Veicoli (sorgente/fonte di infezione);
• oggetti e materiali inanimati contaminati (giocattoli)
• cibo contaminato
• acqua contaminata
• dispositivi medici (guanti non cambiati) (nb ruolo delle mani contaminate)
Immunità
→ Innata o aspecifica.
Meccanismi “base” di immunità pre-esistenti al contatto con i microrganismi.
E’ un’immunità di tipo non specifico presente sin dalla nascita, ovvero nei soggetti il cui sistema
immunitario non si è ancora sviluppato e non è, quindi, in grado di dare risposte specifiche e
selettive agli agenti patogeni.
Questa prima linea difensiva dipende da barriere anatomiche (es. cute), barriere fisiologiche (es.
temperatura).
Malattia endemica
Una malattia è costantemente presente nella popolazione residente in una determinata area
geografica, manifestandosi con un numero di casi più o meno elevato ma complessivamente
abbastanza costante.
• Una malattia si considera endemica quando l’agente responsabile è stabilmente presente e
circola nella popolazione (in una regione – area geografica), manifestandosi con un numero
di casi più o meno elevato ma uniformemente distribuito nel tempo.
• Livello endemia (alto – medio – basso) dipende dal tasso di incidenza (numero di nuovi
casi/anno).
• Una malattia endemica è caratterizzata da una incidenza “usuale”, cioè uniforme nel tempo.
• Condizionata da fattori socio-economici e ambientali.
Epidemia
L’epidemia si verifica quando un singolo soggetto ammalato può contagiare più di una persona e il
numero dei casi di malattia aumenta rapidamente in breve tempo.
L’infezione si diffonde, dunque, in una popolazione costituita da un numero sufficiente di soggetti
suscettibili.
Spesso si riferisce al termine di epidemia con un aumento del numero dei casi di malattia oltre
l’atteso in un gruppo di individui o popolazione (in una particolare area) in uno specifico intervallo
temporale.
Pandemia
Che coinvolge tutti i continenti (es. covid).
Quando la diffusione epidemica va oltre i confini di un paese e dilaga attraverso i continenti.
es. la pandemia di influenza spagnola, tra il 1918 e il 1920, uccise milioni di persone in tutto il
mondo.
Sporadica
Quando i casi di malattia si manifestano in modo isolato senza alcun rapporto con gli altri casi.
Serbatoio: uomo.
Sorgente di infezione: uomo malato (nella fase in cui può eliminare il virus all’esterno).
Via di eliminazione: respiratoria, tramite microscopiche goccioline di saliva che vengono emesse da
un portatore tramite tosse e starnuti o anche durante la fonazione.
Modalità di trasmissione: aerea.
Via di penetrazione: mucosa dell’apparato respiratorio.
Il morbillo è altamente contagioso.
Ambiente sociale
• miglioramento livello socio-economico e assistenziale
Generica
- Neutralizzare ambiente: attività di bonifica ambientale (detersione, disinfezione, sterilizzazione,
disinfestazione).
- Neutralizzare la sorgente: limitazione della diffusione dei microrganismi patogeni (notifica del
caso, inchiesta epidemiologica, accertamento diagnostico, isolamento e quarantena, precauzioni
standard/specifiche).
Precauzioni standard
Le precauzioni standard sono pratiche essenziali di prevenzione delle infezioni da utilizzare in tutti i
contesti assistenziali e in tutti i momenti dell’assistenza, indipendentemente dalla conferma o
sospetto di infezione.
Includono:
→ igiene delle mani
→ uso di dispositivi di protezione individuale
→ etichetta respiratoria (specifici comportamenti da mettere in atto per tenere sotto controllo il
rischio di trasmissione di microrganismi, da persona a persona, ad esempio: proteggere la bocca e il
naso durante starnuti o colpi di tosse utilizzando fazzoletti, o starnutire o tossire nel gomito)
Vaccino
Obiettivo: rendere il soggetto vaccinato non più suscettibile di ammalarsi in caso di contatto con il
microrganismo.
I vaccini sono preparati biologici costituiti da microrganismi, tossine o altri costituenti microbici
modificati (in generale detti anche “antigeni”) così da:
1. Indurre immunità specifica analoga alla naturale (ossia attivare il sistema immunitario a
produrre una risposta simile a quella prodotta dalla infezione da cui ci si deve difendere).
2. Senza conseguenze dannose per la salute.
Pertanto i requisiti essenziali di un vaccino sono l’efficacia e la sicurezza.
Vaccinazioni: prospettive.
• Ottica individuale
• Ottica di sanità pubblica: riduzione di mortalità e di morbosità (proporzione di malati) nella
popolazione.
In questa prospettiva la vaccinazione rappresenta oltre che una protezione del singolo, anche un atto
di solidarietà e di senso civico che contribuisce a migliorare il livello di salute dell’intera comunità.