A6 - Prove Non Distruttive

Scarica in formato pdf o txt
Scarica in formato pdf o txt
Sei sulla pagina 1di 28

TECNOLOGIA MECCANICA

Introduzione alla lezione

 Controlli non distruttivi (NDT): ispezione, prova,


valutazione materiali, componenti o assemblaggi
senza distruggerli.
 Altri test sono distruttivi e possono essere eseguiti
su un numero limitato di campioni ("lotto
campionato“).
 Prove distruttive utilizzate per determinare le
proprietà fisiche dei materiali.
 NDT rilevano discontinuità e variazioni nelle
caratteristiche del materiale.

1
Moduli del corso

A: I materiali

B: Formatura

C: Deformazione

D: Taglio e Controllo Numerico

E: Altri Processi

Lezioni del Modulo A

Introduzione al corso

Tecnologia di produzione

I materiali

La misura della durezza

Le prove meccaniche distruttive

Prove non distruttive

La meccanica dei materiali

2
Indice della lezione
5

 PND: caratteristiche comuni

 Liquidi penetranti (PT)

 Magnetoscopia (MT)

 Ultrasuoni (UT)

 Radiografia (RT)

Prove non distruttive (PND)

3
Le Prove Non Distruttive (PND)
7

 Consentono di valutare difettosità o struttura dei


materiali senza alterare lo stato fisico del pezzo

 Sono procedimenti indiretti: valutano le criticità


attraverso la loro influenza sulle proprietà fisiche
del pezzo

 Risultano utili per la verifica al 100% della


produzione o per il monitoraggio dello stato del
componente durante tutta la sua vita operativa

Precauzioni di impiego
8

 Le prove sono economiche ma il loro uso


indiscriminato porta ad un aumento improduttivo dei
costi

 Metodi che distinguono discontinuità molto piccole


non sono sempre necessari (es. prodotti in ghisa o
superfici rugose)

 La scelta del momento in cui applicare le prove ha


significativi risvolti economici

4
L’affidabilità delle PND
9

 L’affidabilità di una tecnica non distruttiva è la


probabilità che la prova riveli difetti di dimensioni
e forma specificate

 Lo scopo delle prove è di garantire con un certo


livello di confidenza l’assenza del difetto dal pezzo

 Ogni tecnica non distruttiva deve permettere


l’identificazione dei difetti pericolosi trascurando
quelli accettabili

Applicazione delle PND


10

 Collaudi di accettazione
 controlli di qualità sui semilavorati presso i fornitori o
all’arrivo in magazzino (liquidi penetranti e ultrasuoni)

5
Applicazione delle PND
11

 Collaudi di accettazione

 Controlli in processo
 sostituiscono i collaudi finali
 sono controlli automatici

Applicazione delle PND


12

 Collaudi di accettazione

 Controlli in processo

 Controlli in servizio
 controlli
effettuati durante la vita della macchina, in
funzionamento o in manutenzione (industria nucleare)

6
Liquidi penetranti

Prova a liquidi penetranti


14

 Analisi dello stato della superficie del materiale

 I difetti vengono messi in risalto con liquidi speciali a


bassa viscosità e tensione superficiale che penetrano
per capillarità nelle discontinuità

 Si rimuove il liquido dalla superficie

 Il liquido penetrato nelle fessure rimane intrappolato e


viene evidenziato da un agente assorbente

7
Procedura di prova
15

Pulizia preliminare

Applicazione liquido
penetrante

Rimozione liquido

Asciugatura con
stracci

Applicazione
sviluppatore bianco

Ispezione visiva

Liquidi a contrasto di colore


16

 A contrasto di colore

 osservazione mediante luce visibile


 si rilevano cricche larghe fino a 0,1 mm

8
Liquidi fluorescenti
17

 A contrasto di colore

 A liquidi fluorescenti

 osservazione con radiazione ultravioletta (lampada di


Wood)
 sono rilevabili cricche larghe fino a 0,01 mm

 migliori risultati su superfici rettificate

Limiti della prova


18

 Non rivela difetti sotto pelle o chiusi in superficie

 Non applicabile su superfici rugose o porose

 L’interpretazione dei risultati va fatta


esclusivamente da personale autorizzato

 L’esame è limitato a zone facilmente accessibili

9
Magnetoscopia

La magnetoscopia
20

 Rilevazione di difetti superficiali o appena sotto la


superficie

 Tecnica di controllo molto sensibile fino a una


profondità di 4 ÷ 5 mm

 Applicazione solo a materiali ferromagnetici

10
Fisica del processo
21

 Il riconoscimento dei difetti avviene perché le


particelle si dispongono lungo le linee di flusso del
campo magnetico

 Viene generato un flusso magnetico che si chiude


all’interno del pezzo

 Alcune particelle magnetiche sulla superficie del


pezzo vengono attratte dal flusso; dalla loro
distribuzione si deduce la presenza di difetti

Procedura di prova

Preparazione della • La superficie del pezzo in osservazione deve essere


superficie perfettamente pulita e sgrassata

• Introducendo nel pezzo una corrente elettrica ad alta intensità o


con elettromagneti.
Magnetizzazione • La direzione ideale del campo magnetico è perpendicolare alla
discontinuità

• Il rilevatore può essere applicato in forma secca o in dispersione


Irrorazione del in liquido.
rilevatore • In caso di rilevatore liquido esso è irrorato con spruzzatori
azionati manualmente o automaticamente.

• Avviene sotto luce naturale in caso di rilevatore a contrasto di


Ispezione colore o in una cabina oscurata dove il pezzo viene illuminato
da luce nera (luce di Wood, UV) in caso di rilevatore
fluorescente.

• L'operazione permette di far perdere al pezzo il magnetismo


residuo.
Smagnetizzazione • Si fa passare il pezzo in un tunnel di smagnetizzazione che
agisce riducendo progressivamente il ciclo d'isteresi.

11
Direzione di flussi magnetici e
23
discontinuità

Direzione di flussi magnetici e


24
discontinuità

Cricca superficiale
rilevabile anche con
liquidi penetranti

12
Direzione di flussi magnetici e
25
discontinuità

Difettosità sotto
pelle

Direzione di flussi magnetici e


26
discontinuità

Discontinuità interna
non rilevabile con
magnetoscopia

13
Prova ad induzione magnetica
27
circolare

Induzione per avvolgimento magnetico


28

14
Esempio di applicazione
29

30

15
Ultrasuoni

Esame non distruttivo ad ultrasuoni


32

 Il fascio ultrasonoro viene generato da trasduttori


che trasmettono all'interno del pezzo impulsi riflessi
dal materiale e rielaborati da un oscilloscopio

 Impiego di onde elastiche dette ultrasonore perché


a frequenze comprese tra 250 kHz e 25 MHz

16
Onde elastiche
33

 Onde longitudinali (o di compressione)


 sieccita un solido elastico con sollecitazione alternata
piana: fasi alterne di compressione e dilatazione

Onde elastiche
34

 Onde longitudinali (o di compressione)

 Onde trasversali (o di taglio)


 vibrazionedel solido in direzione perpendicolare al
moto perché soggetto a forze di taglio

17
Onde elastiche
35

 Onde longitudinali (o di compressione)

 Onde trasversali (o di taglio)

 Onde superficiali
 propagazione dell’onda lungo uno strato superficiale

Onde elastiche
36

 Onde longitudinali (o di compressione)

 Onde trasversali (o di taglio)

 Onde superficiali

 Onde flessurali
 siverificano in lamiere con spessore pari alla
lunghezza d’onda

18
Onde longitudinali
37

Velocità (v) di Compressione


propagazione
Dilatazione

Onde longitudinali
38

Pressione (p)

Tempo (t)

19
Onde longitudinali
39

 Frequenza 1
f 
T
 Lunghezza d’onda l  x (t  T )  x (t )

l
 Velocità v   l  f
T

 Impedenza acustica Z   v

Proprietà acustiche dei materiali


 v Z
Materiale
[t/m3] [m/s] [s t/m2]

Acciaio 7,8 5,85 45000

Alluminio 2,7 6,30 17000

Rame 8,9 4,68 42000

Vetro 2,5 5,70 14000

Acqua 1,0 1,48 1480

40

20
Cosa posso rilevare?
 Grado di omogeneità
 La presenza di vuoti, fessure od altre imperfezioni
 Entità della discontinuità
 Localizzazione di zone alterate
 Variazioni delle proprietà dei materiali nel tempo
 Stima del valore del modulo elastico dinamico del
materiale
 Stima della resistenza del materiale

Composizione di un apparecchio

Sincronizzatore: • Dispositivo che invia un comando (trigger) al generatore di impulsi ed al


contatore.

Generatore di • Dispositivo che genera un segnale elettrico impulsivo da applicare alla


impulsi: sonda emittente per la creazione dell'onda ultrasonica.

• Dispositivo collegato rispettivamente alla partenza dell'impulso per la


Contatore: sonda emittente ed all'arrivo del primo impulso della sonda ricevente.
Misura l'intervallo di tempo tra istante di emissione ed istante di
ricezione del segnale.

• Costituiscono il sistema di emissione e inserimento del fascio ultrasonico


Sonde: e ricezione degli ultrasuoni. Contiene il relativo trasduttore che funziona
sfruttando la proprietà dell'elettrostrizione (piezoelettricità) indotta nei
materiali piezoelettrici.

21
Trasmissione diretta / indiretta

Grafico delle onde dell’oscilloscopio


44

Ampiezza
d’onda

Periodo
Tempo

22
Grafico delle onde dell’oscilloscopio
45

Ampiezza
d’onda Onda trasmessa

Tempo

Grafico delle onde dell’oscilloscopio


46

Ampiezza
d’onda
Onda di ritorno

Tempo

23
Grafico delle onde dell’oscilloscopio
47

Ampiezza Onda riflessa


d’onda dalle
discontinuità

Tempo

Radiografia

24
Tecnica radiografica
49

 Rilevamento su pellicola della variazione di


attenuazione che un fascio a raggi X subisce in
funzione degli spessori attraversati

 Le discontinuità emergono come zone annerite

Tecnica radiografica
50

 Per spessori maggiori (fino a 150 mm) si usano


radiazioni g con esposizione panoramica

 Per spessori oltre i 10 cm si usano acceleratori


lineari

 Si possono rilevare difetti dell’ordine di 1 ÷ 2 %


dello spessore del pezzo, per sensibilità maggiori si
usa il metodo ad ultrasuoni

25
Tecniche radiografiche
51

a) Convenzionale b) Digitale c) TAC

Applicazione delle radiografie


52

 Controllo di saldature

 Getti in ghisa, in acciaio, in alluminio

 Materiali compositi

 Materie plastiche

26
Vantaggi delle radiografie
53

 Costo contenuto

 Contenitore piccolo e facilmente trasportabile

 Sorgente molto piccola che può passare in aperture


strette

 Nessuna alimentazione elettrica

Svantaggi delle radiografie


54

 È possibile non rilevare difetti bidimensionali (cricche) se


il loro orientamento rispetto all'asse del cono radiante è
inclinato

 Nelle radiografie si ha poco contrasto quindi non è


immediato riconoscere i difetti

 Si possono analizzare pezzi di spessore massimo 180


mm

 Elevati costi di sostituzione della sorgente radioattiva

27
Sommario della lezione
55

 Le prove non distruttive sono prove che non alterano


i pezzi

 Le prove forniscono indicazioni indirette sulla salute


del pezzo ma occorre esperienza per distinguere i
difetti dagli artefatti

 Le principali prove sono: liquidi penetranti,


magnetoscopia, ultrasuoni, radiografia

28

Potrebbero piacerti anche