6 NOVEMBRE

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GEOGRAFIA 06\11\2020

Geografia della popolazione- la struttura (fasce di età, attività economiche prevalentemente


praticate, ripartizione per genere)

Incremento demografico\conferenza mondiali-> temi che chiedono una presa di posizione. Il


problema demografico rimane all’attenzione, bisogna considerare la popolazione anche nella sua
struttura oltre che nel numero.

La popolazione viene regolarmente censita in tutto il mondo, in base ad essi si ha una fotografia
della struttura della popolazione, che può essere comunicata attraverso dei grafici a piramide delle
età, riprende un criterio cartesiano (asse di base-> quantità\numero; asse ordinata -> classi dell’età).
Questione metodologica: grafico speculare dove si confrontano 2 situazioni\variabili-> si costruisce
rappresentando a sx la popolazione maschile e dx la popolazione femminile. Si parte da 0 a 4 anni\ 5-
9 anni, ma possono esserci anche intervalli di 10 anni. La posizione tra intervalli e segni è
fondamentale. Successivamente si vede quanti maschi\femmine appartengono alle classi di età e poi
si prosegue con la formazione di una piramide-> speranza di vita, la piramide mette in evidenza
condizioni economiche\sociali\qualità condizioni vita. Es. Piramide Nigeria= base larga che si
restringe lentamente con la parte superiore molto slanciata; Piramide Francia è una colonna;
Piramide Cina base larga con rapido restringimento e poi delle classi medie ampia, la politica del
figlio unico sembra essere stata molto intensa negli anni ‘90.

I profili tendenziali delle piramidi possono esserci anche degli schemi-> ad accento circonflesso (o a
parasole) \ a campana\ a mitra (o a bulbo). Il grafico ad accento circonflesso mette in evidenza una
speranza di vita perché il potenziale di base è alto. Diverso da quanto accade nella popolazione di
grafico C che è una popolazione senile. Grafico A (a campana) -> dove c’è stabilita e una buona
qualità della vita senza una diminuzione della natalità-> paese in cui c’è l’effetto della situazione
sociale di generale benessere, dove invece non c’è possibilità di cambiamento delle condizioni
economiche si mantiene una base costante (politiche socialiste dove l’imprenditorialità privata non
ha stimoli). (vedi bene)

Grafico D ed F -> anomalie della fascia maschile intermedia

D-> apporto di popolazione maschile -> (piramide di un paese in via di sviluppo) movimenti migratori
in età lavorativa giovane. Ma dal grafico in questione potrebbe esserci un errore: oltre che per il
fatto che dopo una migrazione maschile dovrebbe seguire una migrazione femminile, non si emigra
così fortemente da un paese in via di sviluppo. Era più adeguata un grafico a mitra e non ad accento
circonflesso.

E-> ammanco di popolazione maschile -> evento come la guerra (es. Demografia del ‘900)

Esplosine demografica

Divaricazione attuatasi nel secolo scorso con la debole crescita demografica dell’Europa, il rapido
popolamento dell’America e la massima espansione demografica dell’Asia, cui oggi segue quella
dell’Africa. Ma come avviene che anche la Francia ora abbia un profilo a colonna: teoria della
transizione demografica: tutte le società la attraversano, partono da una situazione e, in un arco di
tempo modificano la struttura della popolazione a la loro tendenza a crescere\diminuire. Quanto
dura? Tempi diversi di transizione demografica-> la transizione può essere lunga quando dura 100
anni (Europa nord-occidentale ha inizio con la rivoluzione industriale fino al ‘900), altri hanno una
transizione breve (Italia\Germania) che si è completata nell’arco di 70 anni.

Es. I censimenti in Italia iniziano con il 1861 (ogni 10 anni), come mai c’è uno sfasamento nel corso di
alcuni decenni? Una causa può essere la seconda guerra mondiale che ha evitato il censimento del
1931, nel 1936il censimento è stato evitato a causa della politica del regima fascista (politica
natalista). Ma allora perché si parla di politica natalista? Perché dal 1861 (piramide ad accento
circonflessa), nel 1936, dopo 70 la transizione è terminata.

La transizione demografica si articola in 4 stadi:

• 1° stadio-> Alto stazionario: alti tassi di natalità e mortalità (ulteriori al 30x1000), situazione
pre-industriale, la popolazione totale non ha grandi differenze ma c’è una situazione
precaria. Ci sono molti nati perché l’economia manuale, si è consapevoli che non tutti
raggiugono l’età lavorativa-> piramide ad accento circonflesso. Si caratterizza dunque una
reciproca compensazione tra tassi demografici di natalità e mortalità che si attestano su
ambedue i livelli. è la fase delle società agricole
• 2° stadio->prima espansione -> i tassi iniziano a variare, quando interviene una tale
variazione, quale è il tasso che si modifica per prima? La mortalità per effetto di cause
esterne: miglioramento igienico, sanitario, medico. La natalità rimane alta-> la popolazione
totale conosce un rapido incremento-> trasformazione economia e società soprattutto nei
caratteri di genere.
• 3° stadio-> tarda espansione-> conseguenza sulla natalità. Nel frattempo la mortalità è scesa
ai livelli più bassi ma inizia anche a scendere anche la natalità-> ma la popolazione continua
a crescere ma più lentamente e per una certa inerzia derivante dalla spinta precedente-> si
necessita di un cambiamento meno “meccanico” delle condizioni di vita della società,
richiede un cambiamento culturale in cui un ruolo strategico è giocato dalla donna->
mancipazione femminile perché la donna ha un nuovo ruolo, non più solo domestico.
• 4° stadio->basso stazionaria-> La natalità continua a scendere e si allinea ai bassi tassi di
mortalità, la popolazione totale è cresciuta e si stabilizza il suo numero. Sotto un profilo
strutturale la popolazione si connota per senilismo-> indice di senilità rapporto tra numero di
individui di 65 anni e più, e quelli di età inferiore a 15 anni pari a 1; più alto o più basso -> la
piramide si rovescia. È la fase che caratterizza le società avanzate, con alta speranza di vita,
alta percentuale di anziani-> società post moderna (particolarmente sotto il profilo
economico ed occupazionale).

Mobilità umana:

• Naturale tendenza dell’uomo e dei gruppi umani a spostarsi-> attestazione preistoriche


• La mobilità è un modello di vita per i gruppi nomadi
• Nella società sedentarie svolge funzioni importanti-> tema del viaggio
• Le migrazioni sono l’espressione più cospicua e più complessa della mobilità geografica dei
gruppi umani

Movimenti migratori (nella globalizzazione esempi di migrazione sono i flussi migratori o la fuga di
cervelli):

Si classificano in:

→ in base alla durata temporale (stagionali, temporanee, definitiva)


→ in base al raggio di spostamento (interne nord-sud; campagna- città, aree interne- litoranee\
internazionali)
→ In base alla entità e alle cause: di massa (gruppi etnici), di popolamento (infiltrazione), di
colonizzazione, coatte (quando si è costretti ad emigrare in maniera coercitiva: è un
obbligo), politiche e religiose.

Quando dura più di 5 anni è definita stabile perché la nuova terra "cattura” e porta a stanziarsi in
maniera stabile.

Le migrazioni sono positive o negative? Dibattito aperto migrazione vs stabilità

• Fino al secolo scorso si parlava di Migrazione come killer del 2000.


• Linee di continuità tra “grande migrazione” del secondo Ottocento ed oggi

Le Valutazioni positive delle migrazioni:

proprie delle letture liberiste pongono l’accento sulla causa attrattiva (chi emigra è attratto da
una realtà a cui vuole accedere). I soggetti migrano ed entrano nei movimenti migranti come
forza lavoro-> lettura di tipica economistica. La forza tende a spostarsi dalle aree in cui è in
esubero (in cui forza lavoro è poco pagata verso quelle in cui manca ed è richiesta). Le letture
liberiste danno una lettura positiva mettendo in evidenza i vantaggi, i fattori positivi di ordine
economico e sociale, portando alla decongestione del mercato e del lavoro delle aree di
partenza. Provocando anche un allentamento delle tensioni sociali nelle stesse aree di partenza.
L’alimentazione dell’economia locale avviene attraverso un fenomeno delle “rimesse”-> il
migrante mensilmente spedisce del denaro (=rimesse), per il paese che le riceve è un flusso
d’oro

Valutazione negativa delle migrazioni:

propria delle interpretazioni criticiste che pongono l’accento sulle cause espulsive. Denunciano
l’incapacità degli Stati di fronteggiare con provvedimenti strutturali le situazioni economiche e
sottolineano gli aspetti degenerativi e disgreganti di ordine sociale ed economico (il capo
famiglia va via e la rimessa non vivacizza l’economia perché non c’è la risorsa umana giovane in
grado di investire)-> aree di partenza private del potenziale umano migliore, rimangono solo le
frange più deboli. Queste aree si connotano sotto il profilo economico come dipendenti, o a
“economia assistita”, dipendente dalle “rimesse”.

Modello push-pull delle migrazioni-> visione meccanicistica in cui si è elaborata la metafora di


“catena migratoria”-> prima parte il migrante giovane con poco cultura e poi chiama a sé i sui
famigliari ricostruendo il nucleo famigliare. Ma è inadatta a spiegare le dinamiche migratorie
contemporanee che vengono lette secondo un modello a “rete” -> reti migratorie: pluralità di
linee che si intersecano e si annodano. Nei paesi dell’est non partono solo gli uomini ma anche le
donne.

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