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Aristide Gunnella

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Aristide Gunnella

Ministro per gli affari regionali
Durata mandato29 luglio 1987 –
13 aprile 1988
Capo del governoGiovanni Goria
PredecessoreLivio Paladin
SuccessoreAntonio Maccanico

Sottosegretario di Stato al Ministero degli affari esteri
Durata mandato5 aprile 1980 –
28 giugno 1981
Capo del governoFrancesco Cossiga
Arnaldo Forlani
PredecessoreGiorgio Santuz
SuccessoreMario Fioret

Sottosegretario di Stato al Ministero delle partecipazioni statali
Durata mandato28 novembre 1974 –
12 febbraio 1976
Capo del governoAldo Moro
PredecessoreFrancesco Principe
SuccessoreFrancesco Bova

Durata mandato28 marzo 1979 –
5 agosto 1979
Capo del governoGiulio Andreotti
PredecessorePaolo Barbi
SuccessoreGiuseppe Antonio Dal Maso

Segretario del Senato della Repubblica
Durata mandato25 maggio 1972 –
30 giugno 1972
PresidenteSandro Pertini

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato5 giugno 1968 –
22 aprile 1992
LegislaturaV, VI, VII, VIII, IX, X
Gruppo
parlamentare
Misto-PRI
CircoscrizionePalermo
Incarichi parlamentari
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPartito Repubblicano Italiano
Titolo di studioLaurea in giurisprudenza
ProfessioneDirigente d'azienda

Aristide Gunnella (Mazara del Vallo, 18 marzo 1931) è un dirigente d'azienda e politico italiano, Ministro per gli affari regionali dal 29 luglio 1987 al 13 aprile 1988 nel governo Goria.

Nato il 18 marzo 1931 a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, ma vive a Palermo[1], si è laureato in giurisprudenza e di professione fa il dirigente d'azienda.

Gunnella assieme ad Antonio Maccanico e Ugo La Malfa nel corso della Cerimonia del ventaglio il 3 agosto 1972

Alle elezioni politiche del 1968 viene candidato alla Camera dei deputati, tra le liste del Partito Repubblicano Italiano (PRI) nella circoscrizione Palermo (Palermo-Trapani-Agrigento-Caltanissetta), ottenendo 10.007 preferenze e venendo eletto per la prima volta deputato, grazie a Ugo La Malfa che opta per la circoscrizione di Catania[1]. Nella V legislatura della Repubblica è stato componente della 13ª Commissione Lavoro, assistenza e previdenza sociale, cooperazione e, in sostituzione del sottosegretario Oscar Mammì, della 12ª Commissione Industria e commercio, artigianato, commercio estero.[2]

Nel 1971 fece scalpore una lettera da lui firmata con cui disponeva l'assunzione del boss mafioso Giuseppe Di Cristina (arrestato per omicidio) come tesoriere in una delle compagnie facenti capo all'Ente Minerario Siciliano, la So.Chi.Mi.Si. (Società Chimica Mineraria Siciliana), di cui Gunnella era consigliere delegato[3]. La lettera finì agli atti della Commissione parlamentare antimafia, che lo convocò: Gunnella si giustificò affermando che non conosceva Di Cristina e l'assunzione gli venne suggerita dal suocero del boss, Antonio Di Legami, sindaco comunista di Riesi.[4] Da questa vicenda, Gunnella non riportò alcuna conseguenza politica e penale[5].

Alle elezioni politiche anticipate del 1972 viene ricandidato alla Camera, tra le liste del PRI nella medesima circoscrizione, venendo rieletto deputato.

È stato segretario della federazione di Palermo del PRI, membro della commissione regionale di politica estera del PRI, vicesegretario regionale del Partito Repubblicano Italiano.[1]

Sarà rieletto alla Camera nelle altre tre legislature successive per il PRI (1976, 1979 e 1983). Vice Presidente della Commissione Finanze e Tesoro dal 1976 al 1979 e Vicepresidente della Commissione affari esteri dal 16 luglio 1981 al 11 luglio 1983.

Diviene Vice Segretario Nazionale del PRI. Rieletto deputato nella circoscrizione Sicilia occidentale per la sesta volta il 15 giugno 1987 con 28.933 voti. Nel 1990 è segretario regionale del Partito Repubblicano Italiano in Sicilia. Resta in Parlamento fino all'aprile 1992.

Incarichi di governo

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È stato sottosegretario di Stato al Ministero delle partecipazioni statali nel quarto governo di Aldo Moro[6] e nel quinto governo di Giulio Andreotti[7], sottosegretario di Stato al Ministero degli affari esteri, invece, nel secondo governo di Francesco Cossiga e nel governo di Arnaldo Forlani[8].

Diviene Ministro per gli affari regionali nel governo di Giovanni Goria (1987-1988).

Procedimenti penali

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Voto di scambio

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Nel luglio 1991 Gunnella fu tra i destinatari di un avviso di garanzia da parte della Procura di Catania per voto di scambio poiché, a seguito di alcune intercettazioni telefoniche, era emerso che aveva corrotto alcuni esponenti del clan mafioso Pulvirenti di Belpasso per ottenere voti[9][10].

Nel luglio 1993 è stato condannato dal tribunale di Catania a due anni di reclusione.[11]

Associazione mafiosa

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Nell'ottobre 1991 Paolo Borsellino, allora procuratore capo di Marsala, chiede alla Camera dei deputati l'autorizzazione a procedere nei confronti di Gunnella per il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso, a seguito delle accuse dei collaboratori di giustizia Rosario Spatola e Giacoma Filippello.[12]

Il 20 luglio 1993, in piena Tangentopoli, Gunnella venne arrestato con l'accusa dagli imprenditori Mario Rendo e Vincenzo Lodigiani di aver ricevuto una maxi-tangente per l'assegnazione dell'appalto relativo alla costruzione della diga Ancipa, nei Nebrodi.[13]

Nel 2004 venne assolto in primo grado ma condannato in appello, condanna che venne però dichiarata prescritta dalla corte di cassazione.[14][15]

  1. ^ a b c Trapaninostra - Aristide Gunnella
  2. ^ La Camera dei Deputati, su legislature.camera.it. URL consultato il 16 marzo 2023.
  3. ^ L'Antimafia interrogherà Gunnella e Verzotto (PDF), su archivio.unita.news, L'Unità, 17 febbraio 1971.
  4. ^ Allegato n. 2 Testo delle dichiarazioni dell'onorevole Aristide Gunnella rese al Consiglio di Presidenza della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia in Sicilia il 26 marzo 1971 (PDF).
  5. ^ IL COORDINAMENTO CONTRO LA MAFIA 'ELETTORI, NON VOTATE QUESTI NOMI' - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 29 aprile 2023.
  6. ^ Camera - VI legislatura
  7. ^ Camera - VII legislatura
  8. ^ Camera - VIII legislatura
  9. ^ 'GUNNELLA PROMISE DENARO IN CAMBIO DI VOTI' - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 4 marzo 2022.
  10. ^ Domanda di autorizzazione a procedere nei confronti del deputato Gunnella (PDF), su legislature.camera.it, 13 luglio 1991.
  11. ^ CATANIA, L'EX PRI GUNNELLA CONDANNATO A DUE ANNI - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 4 marzo 2022.
  12. ^ E SU GUNNELLA S' INDAGA PER MAFIA - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 5 marzo 2022.
  13. ^ GUNNELLA ERA LATITANTE, MA A CASA SUA ARRESTATO CON UN TRUCCO DAI CARA - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 4 marzo 2022.
  14. ^ Diga Ancipa lo scandalo prima e dopo la sentenza - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 4 marzo 2022.
  15. ^ Ancipa, stangata dopo la prescrizione - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 4 marzo 2022.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Predecessore Ministro per gli affari regionali della Repubblica Italiana Successore
Livio Paladin 29 luglio 1987 - 13 aprile 1988 Antonio Maccanico
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